Mia suocera una grande troia 3
di
libertino.2016
genere
incesti
Mia suocera una grande troia 3
La caviglia era la scusa che aveva trovato con la figlia per giustificare i mugolii di godimento, che emetteva dovuti alla leccata di figa che le stavo propugnando.
Difatti passammo alcune ore nel letto matrimoniale, dove alternammo scopate, leccate in posizione di 69 e limonando a più non posso.
Che femmina mia suocera, una vera e propria donna da letto, avevo trovato in lei tutto ciò che cercavo in una compagna.
In certi momenti mi sembrava più una cougar che una milf, il suo fare felino e predatorio, per lei ero diventato una preda, doveva tenere tutto sotto controllo.
Quel giorno non uscimmo di casa, per meglio dire non abbandonammo il letto, nemmeno per mangiare, solo per recarci in bagno per bisogni fisiologici.
I giorni di assenza di mia moglie li passammo ad amarci, visto che lei non lavorava, perché casalinga con marito piccolo industriale, io agente di commercio potevo distribuirmi il lavoro come meglio volevo.
Quando Romina tornò da Roma, ripresi il lavoro portando con me sempre mia suocera, le pause erano ormai dei momenti in cui le scaricavo tutta la sborra nel suo corpo.
Il difficile venne i primi giorni che tornò Filiberto, Eleonora senza patente non poteva muoversi, io non potevo ogni giorno recarmi da lei, la cosa avrebbe creato sospetti.
Ma lei disse al marito dell’idea della dependance, il quale poi parlò con la figlia dicendole che invece che la dependance, potevamo andare ad abitare direttamente in villa, aveva fatto ristrutturare la mansarda nella quale aveva creato un alloggetto che faceva proprio al caso nostro.
La sera Romina mi riferì la proposta del padre e ad un mio diniego, si rattristò al punto che accettai di andare a visionare il giorno dopo il sito.
La mattina seguente, alle 5.00 andammo dai suoi genitori, la mansarda era ben strutturata, mancava solamente la cucina.
Eleonora disse che potevamo mangiare tutti insieme o se si preferiva usando la cucina ad orari diversificati, ognuno poteva fare come voleva.
Non ero molto convinto, ma Filiberto e Eleonora, ognuno per uno scopo differente continuarono ad insiste, Romina si convinse che così poteva utilizzare il padre come autista, visto che la guida è una cosa che odia.
Accettai, anche se lanciai a mia suocera uno sguardo, che se fosse stato un fulmine l’avrebbe incenerita.
Tre giorni dopo eravamo nella nuova abitazione, la casa dove abitavamo la vendemmo.
La sofferenza era la cena tutti assieme, così come il pranzo e la cena domenicale, per quel che riguarda la colazione, mi recavo in cucina solamente quando sentivo l’auto di mio suocero partire, li trovavo la mia donna, sempre senza mutandine, pronta a farsi pompare.
Eleonora mi aveva confidato, che ormai non aveva più rapporti col marito, in quanto al suo ritorno si era lamentato del taglio della foresta inguinale, e lei aveva risposto che il medico le aveva consigliato il taglio e per alcuni mesi non praticare sesso.
Filiberto aveva preso per buona la bugia, ma non sapeva che la moglie il mattino faceva colazione a base di crema calda direttamente dalla fonte.
Un giorno dopo circa un mese che ci eravamo trasferiti, mi venne la bella idea di chiederle:
“Ma tu sei già in menopausa?”
“No amore posso figliare!”
“E non hai paura, che tutta la farcitura che ti immetto in figa ti renda gravida”
“Questo non può più accadere!”
“Cosa ti da tutta questa sicurezza?”
“La settimana scorsa, sono andata dalla mia ginecologa, la quale ha constatato che sono in stato interessante da due mesi”
“Caspita! E adesso come facciamo? Vuoi abortire o vuoi tenerlo? E nel secondo caso cosa dirai a tuo marito e a tua figlia?”
“A Filiberto e Romina dirò la verità! Ad un figlio tuo non ci rinuncio!”
“Vuoi dire che il padre sono io?”
“No dico che sono incinta”
“Ok! Sono il padre!”
“Già speravo tanto che mi ingravidassi!”
“Adesso capisco, perché non prendevi accorgimenti nel momento di fare l’amore”
“Già!”
“Pensi che tuo marito accetterà Un figlio non suo?”
“No! Dovrò andarmene di qua, però mi farò dare una buonuscita sostanziosa, ti chiedo solo di essere solidale con me domenica quando esploderà la bomba”
La baciai e poi la portai sul suo letto matrimoniale, scopammo tutta la mattina, a mezzogiorno le chiesi di vestirsi come piaceva a me e di esagerare col trucco, da sembrare una prostituta, che saremmo andati fuori a pranzo per festeggiare il lieto evento, poi l’avrei portata in camporella dove le avrei farcito tutti i buchi disponibili.
Si cambiò, mise una camicia nera sbottonata in alto, in modo che si intravvedesse il seno e il reggiseno push up rosso, un paio di mutandine nere traforate di pizzo, una gonna nera inguinale che lasciava scoperte le chiappe sode, e un paio di calze autoreggenti velate nere con cucitura e poi esagerò col trucco.
Quando la vidi, le dissi:
“Ciao troia, oggi ti porto a mangiare, poi in camporella al fiume e li ti riempio di sugo, così ti marchio”
“Casa vuoi dire?
“Che da questo momento, tu sarai solo mia, questa gravidanza non sarà l’ultima, quando lascerai, questa villa io verrò con te”
“Fabrizio come farai con Romina?”
“La mia troia sei tu, tu sei la donna giusta per me”
“Io ho 40 anni, tu 22 ci sono 18 anni di differenza, cosa dirà la gente?”
“Che cazzo m’importa della gente, io so solo che ho trovato la donna della mia vita e non voglio perderla, di tua figlia ormai non m’interessa più, sei te che voglio e non rinuncio”
“Amore ho fatto bene quel giorno farmi sorprendere col ragazzino, avevo intuito che eri un toro, che mi avresti fatto diventare donna a tutti gli effetti”
“Come sarebbe a dire?”
“Sapevo che saresti arrivato prima, Filiberto mi aveva telefonato che vi eravate incontrati, così ho chiamato in negozio ed ho ordinato la spesa urgente, poi ho sedotto il ragazzino e quando ho intravvisto la tua ombra ho capito che mi spiavi, l’ho liquidato. Sapevo che eri dotato più del doppio di mio marito, Romina mi raccontava tutto, volevo per me un cazzo di quelle dimensioni”
“Il cazzo l’hai avuto e non solo quello!”
“Ti rivelo un segreto, che devi tenere per te”
“Ok dimmi”
“Devi sapere che a 14 anni non è stato Filiberto a rendermi mamma, ma un mio compagno di scuola che era normo dotato, ha approfittato di me mentre ad una festa di classe di fine anno mi ero ubriacata”
“Con questo che vuoi dire?”
“Voglio dire che Filiberto non è il padre ne di Romina ne di Rodolfo”
“Spiegati?”
“Allora, quando rimasi incinta, il ragazzino che mi aveva impregnata non voleva saperne, per i miei era scandaloso avere una figlia minorenne ed incinta. Filiberto che era un amico di mio padre si propose di sposarmi a patto che nessuno venisse mai a conoscenza che non era lui il padre, perché lui non poteva avere figli e anche suo padre l’avrebbe mai dovuto sapere se no l’avrebbe diseredato”
“E Rodolfo?”
“Rodolfo era figlio mio e dello stesso ragazzo, perché il padre di Filiberto voleva che lui avesse due eredi o niente eredità”
“Perché lo stesso ragazzo?”
“Il giorno che mi sono sposata ho firmato un documento segreto che in caso di secondo figlio avrebbe dovuto avere lo stesso padre, poi dovevo restare sposata almeno tre anni dopo la morte del padre di Filiberto. Se rispettavo queste clausole in qualsiasi momento che ci saremmo separati, a me spetterebbe un indennizzo molto consistente e lui non può opporsi”
“Ma il patriarca è morto da dieci anni”
“Già ma fino adesso non avevo conosciuto nessuno che mi interessasse e mi sconvolgesse come te, pertanto adesso faccio valere il documento”
Quel giorno lo trascorremmo come sempre insieme, la sera quando tornarono dal lavoro Romina e suo padre, mangiammo poi Eleonora disse che voleva parlarle con loro due. Era tesa, disse:
“Dovete sapere, che a quarant’anni sono rimasta incinta!”
Lo stupore di Romina si leggeva in faccia, mentre Filiberto, irritato e con un po’ di ironia disse:
“Chi è il padre, visto che con me non fai più l’amore da un po’ di mesi?”
“Il padre a voi non interessa, l’unica cosa che interessa a voi è che io voglio lasciare questa casa e avendo rispettato l’accordo che c’era tra noi, voglio tutto quello che mi aspetta”
“Quale accordo mamma?”
“Questo devi chiederlo a Filiberto”
“Allora papà di quale accordo parla mamma?”
“Beh poi ti spiego, adesso è più importante la famiglia, io non voglio che te ne vai!
“E cosa vuoi che faccia, che resti e metta al mondo dei figli con un altro, che scopi con un altro nella tua casa?”
“Se ti sei innamorata, acconsento che lui venga a stare qui, che divida il letto con te, che ti ingravidi, ma non posso perderti” disse il marito.
“Mamma, ma chi è il bastardo che ti ha ingravidata? Come ha potuto intromettersi nel tuo matrimonio e rovinarlo?”
“Romina amore chi è non ha importanza, l’unica cosa che conta è che sono innamorata persa di lui e senza di lui non posso stare!”
“Fabrizio tu non dici niente alla mamma? Hai trascorso più tempo di tutti con lei e non ti sei accorto di questo bastardo che l’insidiava?” disse Romina incavolata nera.
“Certo che me ne sono accorto, ma non potevo farci niente!”
“Va bene, ma allora di chi è, così gli parliamo e vediamo di allontanarlo da lei, perché questo e solo un fuoco di paglia” disse mia moglie.
“Romina questi non sono affari tuoi e non voglio che si sappia chi è” rispose Eleonora.
Filiberto stava in silenzio, l’unica che cercava di saperne di più era Romina.
La discussione andò avanti per più di un’ora, ad un certo punto, intervenne Filiberto:
“Senti Eleonora, adesso per me è un momento di difficoltà nel lavoro, so che devo rispettare gli accordi prematrimoniali, ma devi avere pazienza non posseggo i capitali che ti spetterebbero, ho fatto investimenti per i prossimi 10 anni e fino allora non posso permettermi il divorzio. Ti prego fai venire il tuo amore qui, io mi trasferirò nella dependance e in più vi passerò un assegno di 8000 € al mese per i dieci anni, ma non rovinarmi e se puoi taci sulle clausole del documento”
Romina alterata come non mai disse:
“Non voglio in casa un uomo nuovo, che si strusci su mia madre”
A quel punto intervenni e dissi:
“Devo confessarvi che l’uomo di Eleonora sono io, a furia di stare a contatto con lei piano piano ci siamo innamorati e oggi abbiamo deciso di andare a vivere insieme per conto nostro, ma se per ragioni di primo piano Filiberto preferisce che la cosa resti in famiglia, siamo disposti ad occupare noi la dependance, l’importante e che riusciamo a stare insieme, per quanto sia allettante, l’offerta di Filiberto degli 8000 €, io avrei un’altra proposta”
Restarono tutti zitti l’unico rumore era il pianto delle due donne. Poi Filiberto disse:
“Sentiamo la tua proposta?”
“Tu mi assumi in azienda, come consulente esterno, in modo che io non debba presenziare, mi dai uno stipendio congruo. Io il tempo invece di lavorare, lo dedico ad Eleonora e al bambino che nascerà. Naturalmente Eleonora figurerà tua moglie per tutti, ma effettivamente sarà la mia donna e tu non hai nessun diritto”
“Accetto la tua proposta, per questi dieci anni, poi ci separeremo e potrete fare quello che volete” rispose soddisfatto il cornuto.
“Mamma mi hai deluso, non pensavo che fossi così troia e traditrice nei confronti di tua figlia, per quanto riguarda te Fabrizio, accetto l’accordo per il bene di mio padre, ma scordati di avere ancora rapporti con me!” disse molto alterata Romina.
“Certo capisco, comunque a me basta Eleonora, perché lei è la mia donna ideale”
“Si certo una puttana, fedifraga e immorale”
“Cara sei tu non sei capace di apprezzare un uomo, se te lo fai portare via da sotto il naso non so che dirti, comunque meglio tua madre che qualche donnaccia” disse mia suocera.
“Mamma non qualche donnaccia, ma la donnaccia di mia madre, non sai stare senza cazzo, non sei capace di soddisfare il tuo uomo devi cercare l’uomo di tua figlia? Per me non esisti più!”
“L’uomo di mia figlia ha un cazzo come pochi, sa scopare come un dio, sa farmi fare cose impensabili per me, cose che ho sempre sognato, ma mai fatto. Sa farmi essere donna e puttana nello stesso tempo, sempre rispettandomi, vuole avere dei figli da me, mi tratta come la peggior troia a letto e come una regina in ogni altro momento”
“Prediti questo prodigio di virtù e vivete felici, io comunque voglio il divorzio!”
Detto questo il mattino dopo Eleonora ed io ci trasferimmo nella dependance, nel pomeriggio Filiberto mi fece firmare un contratto con la sua azienda, che prevedeva 5000 € al mese e la non presenza. Dietro richiesta di Eleonora le regalò un terreno in disuso a una trentina di Km dalla villa, poi le corrispose un assegno da 2500 € mensili.
Dopo sette mesi da quella discussione nacque Alice, e alcuni mesi dopo sul terreno donatole dal marito, incominciammo a far costruire una casa alla quale dopo che ci trasferimmo, fecimo progettare una piscina.
Il tempo passa veloce, Romina ha ottenuto il divorzio, non vuole saperne ne di me ne di sua madre, vive nella villa con Filiberto, a quanto ne so frequenta un dirigente dell’azienda di sessant’anni, ma è solo un amore platonico.
Eleonora nei tre anni successivi alla nascita di Alice a dato alla luce tre bimbe che chiamammo: Elena, Mirella, Federica.
Dopo undici anni mia suocere divorziò dal marito e un anno dopo la sposai.
Oggi Eleonora è una signora di 60 anni, sempre con molta voglia di scopare, ma dopo poche pompate, è stanca e si addormenta.
Io ho 42 anni è ho sempre la canna in tiro, specialmente quando a bordo della piscina ci sono le mie quattro figlie che prendono il sole come mamma le ha fatte.
Alice ha vent’anni e bellissima , somiglia a sua madre, sia fisicamente che come carattere, l’unica differenza è che lei è bionda e Eleonora è mora.
Due anni fa, mentre Eleonora era in casa a preparare pranzo Alice mi disse:
“Papà ogni notte sento te e mamma che fate l’amore, ne ho già parlato con lei, però ha detto che devo chiederlo a te?”
“Dimmi amore?”
“Mi vuoi scopare e sverginare, voglio godere come mamma, penso che solo con te potrei”
Vedi tesoro ho promesso a mamma, che sarebbe stata l’unica mia donna e non posso proprio, poi sarebbe incesto, te ne rendi conto”
“Ok ne riparlerò con lei”
Alcune sere dopo, mentre scopavamo si è aperta la porta e Alice venne nel letto, allungò una mano in mezzo a noi, prese a toccare sua madre solleticandole il clitoride e nel mentre sfiorava la mia verga. Ad un certo punto con ingenuità disse:
“Mamma, papà non vuole sverginarmi, perché ti è fedele, ma io voglio lui e solo lui, deve essere il padre dei miei figli, dalle il permesso altrimenti me ne vado di casa e mi metto a fare la prostituta”
Eleonora ebbe uno scatto rabbioso, il pene uscì dalla vagina, rovesciò Alice supina poi con furore e rabbia disse:
“Fabrizio scopati tua figlia, mi raccomando sverginala, trattala come una puttana e mettila incinta, questa pervertita deve capire cosa vuol dire scopare con un uomo come te, neanche la tua prima moglie l’aveva capito, hai dovuto trovare una vera donna per ottenere quello che volevi. Se questa puttanella riesce a capire tutto questo, sono ben contenta di dividerti con lei, se no deve ritirarsi. Chiedile se accetta questa cosa!
“Certo mamma, sarò la più porca delle troie e dividerò papà con te”
Saltò sul letto, si tolse il pigiama, rimanendo nuda, poi allungò una mano impugnando il mio membro, dopodiché con sguardo da troia disse alla madre:
“Ora insegnami cosa devo fare, per far godere un cazzo così!”
La madre le spiegò come doveva muovere la mano, le disse che ogni tanto sarebbe stato meglio inumidirlo con una leccata, quindi Alice mise in atto i suggerimenti avuti e mi prodigò un gran pompino. Alle cinque ci addormentammo tutti, sia io che mia moglie e mia figlia.
Quella notte concordammo che l’avrei sverginata prossimamente, il mattino mi svegliai, con Alice che mi succhiava l’uccello, appena vide che aprivo gli occhi mi disse:
“Papà devo fare pratica, voglio diventare una troia, meglio di mamma, perché dovrò essere io la tua preferita. Dopo che mi avrai sverginata, dovrai ingravidarmi. Fra qualche anno prenderò il posto di mamma e sarò io la tua donna!”
“Guarda che mai nessuna prenderà il posto di tua mamma accanto a me”
“Mai dire mai!”
Alcuni giorni dopo, mentre eravamo tutti in piscina, Eleonora disse:
“Sono stanca, stanotte non ho dormito, voglio riposare un po’ qui sulla sdraio”
Elena, Mirella e Federica dissero in coro:
“Noi facciamo un tuffo in piscina”
“Beh ragazze fate pure io penso di farmi una scopata” disse Alice ammiccando.
Così mentre sua madre si coricava sulla sdraio, le sue sorelle si tuffavano in piscina, lei veniva da me nuda, ero sdraiato sul prato, mi scavalcava con una gamba, calandosi su di me, abbassandomi il costume , apparve il cazzo al massimo del suo fulgore e così lasciandosi cadere sopra, si sverginò in un colpo solo, urlò dal dolore, poi in modo volgare gridò:
“Hai tergiversato per giorni, ma alla prima occasione ti ho violentato, adesso sono tua!”
L’urlo di dolore prima e il grido poi attirarono l’attenzione della madre e delle sorelle, tutte si precipitarono in suo aiuto , ma lei disse:
“Andate via, lasciatemi godere in santa pace”
Cominciò a cavalcare in modo frenetico, raggiungendo l’orgasmo in pochissimi secondi. A questo punto non soddisfatto presi l’iniziativa, la rivoltai sulla schiena, le presi le gambe e le appoggiai sulle spalle, cominciai ad affondare colpi sempre più forti e sempre più in profondità, il prato verde attorno a noi si macchiava di rosso, io incurante continuai ad affondare colpi sempre più violenti, la situazione si era capovolta, prime era lei che aveva violentato me, ora ero io a violentare lei.
Ad un certo punto ho sentito una spinta e una voce che diceva:
“Fabrizio se continui così sfondi la bambina, e poi non vorrai metterla incinta al primo colpo, proprio come hai fatto con me”
Mi ridestai dal momento di follia ed estraendo la verga dalla vagina di mia figlia dissi:
“Scusa piccola, non volevo, ma mi hai fatto eccitare talmente che non ho potuto trattenermi ed è stato un raptus”
“Papà è stato bellissimo! Quando lo rifaremo?”
A questo punto intervenne la madre:
“Adesso telefono alla ginecologa per un appuntamento, così ti fa una visita , magari ti consiglia la spirale. Non vorrei avere una figlia diciottenne con un figlio in arrivo”
“Mamma, è stato così bello che non vedo l’ora di rifarlo, ma tu non devi essere gelosa, papà è uno stallone, ha un cazzo divino e può accontentare tutte e due tutti i giorni”
“Ma Alice cosa dici e anche tu Eleonora, vi sembra un argomento da trattare davanti alle bambine?”dissi.
“Hai ragione, Alice ne parliamo più tardi”
“D’accordo!”
Ormai era tardi, dopo l’urlo di Alice e la seguente scopata, le parole di madre e figlia, l’attenzione e la curiosità si erano impadronite anche delle ragazze minori.
Federica la minore, era la più insistente voleva sapere cosa significava scopare, le altre come mai Alice si era seduta in braccio a me ed aveva gridato.
“Ragazze, queste cose le dovete chiedere a vostra mamma o ad Alice”
Quello fu un anno all’insegna delle scopate con mia moglie e mia figlia, ogni notte Eleonora e ogni mattina Alice, mi godevo le mie femmine erano sempre grandi scopate con Alice, mentre mia moglie incominciava a perdere colpi. Una notte dissi a Eleonora:
“Invitiamo Alice nel nostro letto la notte, così la mattina non devo fare gli straordinari”
Lei accondiscese e così componemmo un bel trio, Alice dopo alcuni mesi incominciava a sentirsi strana, scherzando le dissi:
“Alice non è che il cazzo ti faccia male?”
“Ma cosa dici papà, più lo prendo e più ne prenderei, questo lo sai, perché da quando mi hai sfondato il culo, ogni notte sono la tua vacca”
“No Alice tu ormai invece che nel paese delle meraviglie sei nel paese delle picie”
Ridemmo tutti tre, poi mia moglie disse:
“Comunque è meglio che fai una visita, perché e vero che scopi come una donna matura e non come una ragazza della tua età, il cazzo di tuo padre è asinino, ma non è normale avere i tuoi dolori”
Tre giorni dopo la madre l’accompagnò dalla ginecologa che diagnosticò la gravidanza.
Elena la sorella di un anno più giovane si era accorta che Alice passava le notti in camera con noi, aveva sentito i rumori che emettevamo durante gli amplessi e si accorse anche la sorella era un po’ di notti che non occupava più il nostro letto.
Una notte mentre stiamo facendo l’amore io e Eleonora, si presenta Elena e candidamente dice:
“Voglio partecipare anch’io ai giochi come faceva Alice, adesso sono maggiorenne e posso sostituire mia sorella”
La facemmo accomodare nel letto, per cominciare la leccammo tutta, provocandole due orgasmi, poi ci addormentammo.
Al risveglio parlammo con Elena, raccontandole che un rapporto con i genitori era incesto, ma lei obbiettò dicendo che se Alice lo praticava, lo poteva fare anche lei.
La sera stessa le presi la verginità, con molta più cautela che non come era stato con Alice, la quale si violentò da sola.
Così per mesi il posto di Alice fu preso da Elena, la quale era una troia come sua madre, non disdegnava niente ogni cosa che le si proponeva lo faceva come le peggiori puttane.
Quando Alice mise al mondo la figlia, Elena era rimasta incinta e Mirella aveva compiuto 18 anni da due mesi, la storia si ripresentò.
Una notte nel letto con me e Eleonora c’era sia Alice che Elena, nel bel mezzo della sodomizzazione di Elena e mentre Alice ed Eleonora umettavano il buco del culo della troietta e il mio cazzo, entrò Mirella che angelicamente disse:
“Ehi voglio partecipare anch’io”
“Certo vieni qui e quando tolgo l’uccello dal nido tu Mirella succhiami la cappella, poi nei prossimi giorni ti farcirò in modo che anche tu mi partorisci una bella bambina” dissi pensando di spaventarla.
“Ok, però datemi delle lezioni, sono un po’ imbranata in questo”
“Non preoccuparti, ci siamo io e le tue sorelle , che siamo delle vere e proprie troie”
Cominciammo così a compiere delle vere e proprie orge in famiglia.
Così un bel giorno ci recammo dal mobiliere a ordinare un letto dalle dimensioni gigantesche e rinforzato in tutte le sue parti, poi siamo andati dal materassaio per un materasso su misura con relativa rete.
Ormai il letto era diventato l’alcova di cinque persone, penso che a breve si aggiungerà anche Federica, la quale incomincia a strusciarsi su di me, appena ha l’occasione allunga la mano amica a tastarmi l’anaconda o a sfiorarmi i pettorali.
Così dopo Alice che ha dato alla luce Letizia, ha partorito una bimba si chiama Daniela anche Elena.
Oggi ho avuto la notizia da Mirella che tra sette mesi anche lei partorirà, se tutto va bene fra cinque mesi si aggiungerà alla nostra squadre di gaudenti peccatori anche Federica la minore che diventerà maggiorenne e che è già stata istruita dalla grande troia che è Alice.
Spero di essere ancora attivo e in forza il giorno che compirò 60 anni e anche per i tre o quattro dopo, in modo che avendo vissuto anni con mia moglie che si è rivelata prima di essere mia moglie, una suocera grande troia e poi negli anni insieme alle figlie grandi troione, la cosa continui con le figlie nate dall’incesto perpetrato con le mie figlie, in modo che possa essere io ha romperle imene e a insegnarle la strada del godimento puro e semplice dell’amore.
Fine
La caviglia era la scusa che aveva trovato con la figlia per giustificare i mugolii di godimento, che emetteva dovuti alla leccata di figa che le stavo propugnando.
Difatti passammo alcune ore nel letto matrimoniale, dove alternammo scopate, leccate in posizione di 69 e limonando a più non posso.
Che femmina mia suocera, una vera e propria donna da letto, avevo trovato in lei tutto ciò che cercavo in una compagna.
In certi momenti mi sembrava più una cougar che una milf, il suo fare felino e predatorio, per lei ero diventato una preda, doveva tenere tutto sotto controllo.
Quel giorno non uscimmo di casa, per meglio dire non abbandonammo il letto, nemmeno per mangiare, solo per recarci in bagno per bisogni fisiologici.
I giorni di assenza di mia moglie li passammo ad amarci, visto che lei non lavorava, perché casalinga con marito piccolo industriale, io agente di commercio potevo distribuirmi il lavoro come meglio volevo.
Quando Romina tornò da Roma, ripresi il lavoro portando con me sempre mia suocera, le pause erano ormai dei momenti in cui le scaricavo tutta la sborra nel suo corpo.
Il difficile venne i primi giorni che tornò Filiberto, Eleonora senza patente non poteva muoversi, io non potevo ogni giorno recarmi da lei, la cosa avrebbe creato sospetti.
Ma lei disse al marito dell’idea della dependance, il quale poi parlò con la figlia dicendole che invece che la dependance, potevamo andare ad abitare direttamente in villa, aveva fatto ristrutturare la mansarda nella quale aveva creato un alloggetto che faceva proprio al caso nostro.
La sera Romina mi riferì la proposta del padre e ad un mio diniego, si rattristò al punto che accettai di andare a visionare il giorno dopo il sito.
La mattina seguente, alle 5.00 andammo dai suoi genitori, la mansarda era ben strutturata, mancava solamente la cucina.
Eleonora disse che potevamo mangiare tutti insieme o se si preferiva usando la cucina ad orari diversificati, ognuno poteva fare come voleva.
Non ero molto convinto, ma Filiberto e Eleonora, ognuno per uno scopo differente continuarono ad insiste, Romina si convinse che così poteva utilizzare il padre come autista, visto che la guida è una cosa che odia.
Accettai, anche se lanciai a mia suocera uno sguardo, che se fosse stato un fulmine l’avrebbe incenerita.
Tre giorni dopo eravamo nella nuova abitazione, la casa dove abitavamo la vendemmo.
La sofferenza era la cena tutti assieme, così come il pranzo e la cena domenicale, per quel che riguarda la colazione, mi recavo in cucina solamente quando sentivo l’auto di mio suocero partire, li trovavo la mia donna, sempre senza mutandine, pronta a farsi pompare.
Eleonora mi aveva confidato, che ormai non aveva più rapporti col marito, in quanto al suo ritorno si era lamentato del taglio della foresta inguinale, e lei aveva risposto che il medico le aveva consigliato il taglio e per alcuni mesi non praticare sesso.
Filiberto aveva preso per buona la bugia, ma non sapeva che la moglie il mattino faceva colazione a base di crema calda direttamente dalla fonte.
Un giorno dopo circa un mese che ci eravamo trasferiti, mi venne la bella idea di chiederle:
“Ma tu sei già in menopausa?”
“No amore posso figliare!”
“E non hai paura, che tutta la farcitura che ti immetto in figa ti renda gravida”
“Questo non può più accadere!”
“Cosa ti da tutta questa sicurezza?”
“La settimana scorsa, sono andata dalla mia ginecologa, la quale ha constatato che sono in stato interessante da due mesi”
“Caspita! E adesso come facciamo? Vuoi abortire o vuoi tenerlo? E nel secondo caso cosa dirai a tuo marito e a tua figlia?”
“A Filiberto e Romina dirò la verità! Ad un figlio tuo non ci rinuncio!”
“Vuoi dire che il padre sono io?”
“No dico che sono incinta”
“Ok! Sono il padre!”
“Già speravo tanto che mi ingravidassi!”
“Adesso capisco, perché non prendevi accorgimenti nel momento di fare l’amore”
“Già!”
“Pensi che tuo marito accetterà Un figlio non suo?”
“No! Dovrò andarmene di qua, però mi farò dare una buonuscita sostanziosa, ti chiedo solo di essere solidale con me domenica quando esploderà la bomba”
La baciai e poi la portai sul suo letto matrimoniale, scopammo tutta la mattina, a mezzogiorno le chiesi di vestirsi come piaceva a me e di esagerare col trucco, da sembrare una prostituta, che saremmo andati fuori a pranzo per festeggiare il lieto evento, poi l’avrei portata in camporella dove le avrei farcito tutti i buchi disponibili.
Si cambiò, mise una camicia nera sbottonata in alto, in modo che si intravvedesse il seno e il reggiseno push up rosso, un paio di mutandine nere traforate di pizzo, una gonna nera inguinale che lasciava scoperte le chiappe sode, e un paio di calze autoreggenti velate nere con cucitura e poi esagerò col trucco.
Quando la vidi, le dissi:
“Ciao troia, oggi ti porto a mangiare, poi in camporella al fiume e li ti riempio di sugo, così ti marchio”
“Casa vuoi dire?
“Che da questo momento, tu sarai solo mia, questa gravidanza non sarà l’ultima, quando lascerai, questa villa io verrò con te”
“Fabrizio come farai con Romina?”
“La mia troia sei tu, tu sei la donna giusta per me”
“Io ho 40 anni, tu 22 ci sono 18 anni di differenza, cosa dirà la gente?”
“Che cazzo m’importa della gente, io so solo che ho trovato la donna della mia vita e non voglio perderla, di tua figlia ormai non m’interessa più, sei te che voglio e non rinuncio”
“Amore ho fatto bene quel giorno farmi sorprendere col ragazzino, avevo intuito che eri un toro, che mi avresti fatto diventare donna a tutti gli effetti”
“Come sarebbe a dire?”
“Sapevo che saresti arrivato prima, Filiberto mi aveva telefonato che vi eravate incontrati, così ho chiamato in negozio ed ho ordinato la spesa urgente, poi ho sedotto il ragazzino e quando ho intravvisto la tua ombra ho capito che mi spiavi, l’ho liquidato. Sapevo che eri dotato più del doppio di mio marito, Romina mi raccontava tutto, volevo per me un cazzo di quelle dimensioni”
“Il cazzo l’hai avuto e non solo quello!”
“Ti rivelo un segreto, che devi tenere per te”
“Ok dimmi”
“Devi sapere che a 14 anni non è stato Filiberto a rendermi mamma, ma un mio compagno di scuola che era normo dotato, ha approfittato di me mentre ad una festa di classe di fine anno mi ero ubriacata”
“Con questo che vuoi dire?”
“Voglio dire che Filiberto non è il padre ne di Romina ne di Rodolfo”
“Spiegati?”
“Allora, quando rimasi incinta, il ragazzino che mi aveva impregnata non voleva saperne, per i miei era scandaloso avere una figlia minorenne ed incinta. Filiberto che era un amico di mio padre si propose di sposarmi a patto che nessuno venisse mai a conoscenza che non era lui il padre, perché lui non poteva avere figli e anche suo padre l’avrebbe mai dovuto sapere se no l’avrebbe diseredato”
“E Rodolfo?”
“Rodolfo era figlio mio e dello stesso ragazzo, perché il padre di Filiberto voleva che lui avesse due eredi o niente eredità”
“Perché lo stesso ragazzo?”
“Il giorno che mi sono sposata ho firmato un documento segreto che in caso di secondo figlio avrebbe dovuto avere lo stesso padre, poi dovevo restare sposata almeno tre anni dopo la morte del padre di Filiberto. Se rispettavo queste clausole in qualsiasi momento che ci saremmo separati, a me spetterebbe un indennizzo molto consistente e lui non può opporsi”
“Ma il patriarca è morto da dieci anni”
“Già ma fino adesso non avevo conosciuto nessuno che mi interessasse e mi sconvolgesse come te, pertanto adesso faccio valere il documento”
Quel giorno lo trascorremmo come sempre insieme, la sera quando tornarono dal lavoro Romina e suo padre, mangiammo poi Eleonora disse che voleva parlarle con loro due. Era tesa, disse:
“Dovete sapere, che a quarant’anni sono rimasta incinta!”
Lo stupore di Romina si leggeva in faccia, mentre Filiberto, irritato e con un po’ di ironia disse:
“Chi è il padre, visto che con me non fai più l’amore da un po’ di mesi?”
“Il padre a voi non interessa, l’unica cosa che interessa a voi è che io voglio lasciare questa casa e avendo rispettato l’accordo che c’era tra noi, voglio tutto quello che mi aspetta”
“Quale accordo mamma?”
“Questo devi chiederlo a Filiberto”
“Allora papà di quale accordo parla mamma?”
“Beh poi ti spiego, adesso è più importante la famiglia, io non voglio che te ne vai!
“E cosa vuoi che faccia, che resti e metta al mondo dei figli con un altro, che scopi con un altro nella tua casa?”
“Se ti sei innamorata, acconsento che lui venga a stare qui, che divida il letto con te, che ti ingravidi, ma non posso perderti” disse il marito.
“Mamma, ma chi è il bastardo che ti ha ingravidata? Come ha potuto intromettersi nel tuo matrimonio e rovinarlo?”
“Romina amore chi è non ha importanza, l’unica cosa che conta è che sono innamorata persa di lui e senza di lui non posso stare!”
“Fabrizio tu non dici niente alla mamma? Hai trascorso più tempo di tutti con lei e non ti sei accorto di questo bastardo che l’insidiava?” disse Romina incavolata nera.
“Certo che me ne sono accorto, ma non potevo farci niente!”
“Va bene, ma allora di chi è, così gli parliamo e vediamo di allontanarlo da lei, perché questo e solo un fuoco di paglia” disse mia moglie.
“Romina questi non sono affari tuoi e non voglio che si sappia chi è” rispose Eleonora.
Filiberto stava in silenzio, l’unica che cercava di saperne di più era Romina.
La discussione andò avanti per più di un’ora, ad un certo punto, intervenne Filiberto:
“Senti Eleonora, adesso per me è un momento di difficoltà nel lavoro, so che devo rispettare gli accordi prematrimoniali, ma devi avere pazienza non posseggo i capitali che ti spetterebbero, ho fatto investimenti per i prossimi 10 anni e fino allora non posso permettermi il divorzio. Ti prego fai venire il tuo amore qui, io mi trasferirò nella dependance e in più vi passerò un assegno di 8000 € al mese per i dieci anni, ma non rovinarmi e se puoi taci sulle clausole del documento”
Romina alterata come non mai disse:
“Non voglio in casa un uomo nuovo, che si strusci su mia madre”
A quel punto intervenni e dissi:
“Devo confessarvi che l’uomo di Eleonora sono io, a furia di stare a contatto con lei piano piano ci siamo innamorati e oggi abbiamo deciso di andare a vivere insieme per conto nostro, ma se per ragioni di primo piano Filiberto preferisce che la cosa resti in famiglia, siamo disposti ad occupare noi la dependance, l’importante e che riusciamo a stare insieme, per quanto sia allettante, l’offerta di Filiberto degli 8000 €, io avrei un’altra proposta”
Restarono tutti zitti l’unico rumore era il pianto delle due donne. Poi Filiberto disse:
“Sentiamo la tua proposta?”
“Tu mi assumi in azienda, come consulente esterno, in modo che io non debba presenziare, mi dai uno stipendio congruo. Io il tempo invece di lavorare, lo dedico ad Eleonora e al bambino che nascerà. Naturalmente Eleonora figurerà tua moglie per tutti, ma effettivamente sarà la mia donna e tu non hai nessun diritto”
“Accetto la tua proposta, per questi dieci anni, poi ci separeremo e potrete fare quello che volete” rispose soddisfatto il cornuto.
“Mamma mi hai deluso, non pensavo che fossi così troia e traditrice nei confronti di tua figlia, per quanto riguarda te Fabrizio, accetto l’accordo per il bene di mio padre, ma scordati di avere ancora rapporti con me!” disse molto alterata Romina.
“Certo capisco, comunque a me basta Eleonora, perché lei è la mia donna ideale”
“Si certo una puttana, fedifraga e immorale”
“Cara sei tu non sei capace di apprezzare un uomo, se te lo fai portare via da sotto il naso non so che dirti, comunque meglio tua madre che qualche donnaccia” disse mia suocera.
“Mamma non qualche donnaccia, ma la donnaccia di mia madre, non sai stare senza cazzo, non sei capace di soddisfare il tuo uomo devi cercare l’uomo di tua figlia? Per me non esisti più!”
“L’uomo di mia figlia ha un cazzo come pochi, sa scopare come un dio, sa farmi fare cose impensabili per me, cose che ho sempre sognato, ma mai fatto. Sa farmi essere donna e puttana nello stesso tempo, sempre rispettandomi, vuole avere dei figli da me, mi tratta come la peggior troia a letto e come una regina in ogni altro momento”
“Prediti questo prodigio di virtù e vivete felici, io comunque voglio il divorzio!”
Detto questo il mattino dopo Eleonora ed io ci trasferimmo nella dependance, nel pomeriggio Filiberto mi fece firmare un contratto con la sua azienda, che prevedeva 5000 € al mese e la non presenza. Dietro richiesta di Eleonora le regalò un terreno in disuso a una trentina di Km dalla villa, poi le corrispose un assegno da 2500 € mensili.
Dopo sette mesi da quella discussione nacque Alice, e alcuni mesi dopo sul terreno donatole dal marito, incominciammo a far costruire una casa alla quale dopo che ci trasferimmo, fecimo progettare una piscina.
Il tempo passa veloce, Romina ha ottenuto il divorzio, non vuole saperne ne di me ne di sua madre, vive nella villa con Filiberto, a quanto ne so frequenta un dirigente dell’azienda di sessant’anni, ma è solo un amore platonico.
Eleonora nei tre anni successivi alla nascita di Alice a dato alla luce tre bimbe che chiamammo: Elena, Mirella, Federica.
Dopo undici anni mia suocere divorziò dal marito e un anno dopo la sposai.
Oggi Eleonora è una signora di 60 anni, sempre con molta voglia di scopare, ma dopo poche pompate, è stanca e si addormenta.
Io ho 42 anni è ho sempre la canna in tiro, specialmente quando a bordo della piscina ci sono le mie quattro figlie che prendono il sole come mamma le ha fatte.
Alice ha vent’anni e bellissima , somiglia a sua madre, sia fisicamente che come carattere, l’unica differenza è che lei è bionda e Eleonora è mora.
Due anni fa, mentre Eleonora era in casa a preparare pranzo Alice mi disse:
“Papà ogni notte sento te e mamma che fate l’amore, ne ho già parlato con lei, però ha detto che devo chiederlo a te?”
“Dimmi amore?”
“Mi vuoi scopare e sverginare, voglio godere come mamma, penso che solo con te potrei”
Vedi tesoro ho promesso a mamma, che sarebbe stata l’unica mia donna e non posso proprio, poi sarebbe incesto, te ne rendi conto”
“Ok ne riparlerò con lei”
Alcune sere dopo, mentre scopavamo si è aperta la porta e Alice venne nel letto, allungò una mano in mezzo a noi, prese a toccare sua madre solleticandole il clitoride e nel mentre sfiorava la mia verga. Ad un certo punto con ingenuità disse:
“Mamma, papà non vuole sverginarmi, perché ti è fedele, ma io voglio lui e solo lui, deve essere il padre dei miei figli, dalle il permesso altrimenti me ne vado di casa e mi metto a fare la prostituta”
Eleonora ebbe uno scatto rabbioso, il pene uscì dalla vagina, rovesciò Alice supina poi con furore e rabbia disse:
“Fabrizio scopati tua figlia, mi raccomando sverginala, trattala come una puttana e mettila incinta, questa pervertita deve capire cosa vuol dire scopare con un uomo come te, neanche la tua prima moglie l’aveva capito, hai dovuto trovare una vera donna per ottenere quello che volevi. Se questa puttanella riesce a capire tutto questo, sono ben contenta di dividerti con lei, se no deve ritirarsi. Chiedile se accetta questa cosa!
“Certo mamma, sarò la più porca delle troie e dividerò papà con te”
Saltò sul letto, si tolse il pigiama, rimanendo nuda, poi allungò una mano impugnando il mio membro, dopodiché con sguardo da troia disse alla madre:
“Ora insegnami cosa devo fare, per far godere un cazzo così!”
La madre le spiegò come doveva muovere la mano, le disse che ogni tanto sarebbe stato meglio inumidirlo con una leccata, quindi Alice mise in atto i suggerimenti avuti e mi prodigò un gran pompino. Alle cinque ci addormentammo tutti, sia io che mia moglie e mia figlia.
Quella notte concordammo che l’avrei sverginata prossimamente, il mattino mi svegliai, con Alice che mi succhiava l’uccello, appena vide che aprivo gli occhi mi disse:
“Papà devo fare pratica, voglio diventare una troia, meglio di mamma, perché dovrò essere io la tua preferita. Dopo che mi avrai sverginata, dovrai ingravidarmi. Fra qualche anno prenderò il posto di mamma e sarò io la tua donna!”
“Guarda che mai nessuna prenderà il posto di tua mamma accanto a me”
“Mai dire mai!”
Alcuni giorni dopo, mentre eravamo tutti in piscina, Eleonora disse:
“Sono stanca, stanotte non ho dormito, voglio riposare un po’ qui sulla sdraio”
Elena, Mirella e Federica dissero in coro:
“Noi facciamo un tuffo in piscina”
“Beh ragazze fate pure io penso di farmi una scopata” disse Alice ammiccando.
Così mentre sua madre si coricava sulla sdraio, le sue sorelle si tuffavano in piscina, lei veniva da me nuda, ero sdraiato sul prato, mi scavalcava con una gamba, calandosi su di me, abbassandomi il costume , apparve il cazzo al massimo del suo fulgore e così lasciandosi cadere sopra, si sverginò in un colpo solo, urlò dal dolore, poi in modo volgare gridò:
“Hai tergiversato per giorni, ma alla prima occasione ti ho violentato, adesso sono tua!”
L’urlo di dolore prima e il grido poi attirarono l’attenzione della madre e delle sorelle, tutte si precipitarono in suo aiuto , ma lei disse:
“Andate via, lasciatemi godere in santa pace”
Cominciò a cavalcare in modo frenetico, raggiungendo l’orgasmo in pochissimi secondi. A questo punto non soddisfatto presi l’iniziativa, la rivoltai sulla schiena, le presi le gambe e le appoggiai sulle spalle, cominciai ad affondare colpi sempre più forti e sempre più in profondità, il prato verde attorno a noi si macchiava di rosso, io incurante continuai ad affondare colpi sempre più violenti, la situazione si era capovolta, prime era lei che aveva violentato me, ora ero io a violentare lei.
Ad un certo punto ho sentito una spinta e una voce che diceva:
“Fabrizio se continui così sfondi la bambina, e poi non vorrai metterla incinta al primo colpo, proprio come hai fatto con me”
Mi ridestai dal momento di follia ed estraendo la verga dalla vagina di mia figlia dissi:
“Scusa piccola, non volevo, ma mi hai fatto eccitare talmente che non ho potuto trattenermi ed è stato un raptus”
“Papà è stato bellissimo! Quando lo rifaremo?”
A questo punto intervenne la madre:
“Adesso telefono alla ginecologa per un appuntamento, così ti fa una visita , magari ti consiglia la spirale. Non vorrei avere una figlia diciottenne con un figlio in arrivo”
“Mamma, è stato così bello che non vedo l’ora di rifarlo, ma tu non devi essere gelosa, papà è uno stallone, ha un cazzo divino e può accontentare tutte e due tutti i giorni”
“Ma Alice cosa dici e anche tu Eleonora, vi sembra un argomento da trattare davanti alle bambine?”dissi.
“Hai ragione, Alice ne parliamo più tardi”
“D’accordo!”
Ormai era tardi, dopo l’urlo di Alice e la seguente scopata, le parole di madre e figlia, l’attenzione e la curiosità si erano impadronite anche delle ragazze minori.
Federica la minore, era la più insistente voleva sapere cosa significava scopare, le altre come mai Alice si era seduta in braccio a me ed aveva gridato.
“Ragazze, queste cose le dovete chiedere a vostra mamma o ad Alice”
Quello fu un anno all’insegna delle scopate con mia moglie e mia figlia, ogni notte Eleonora e ogni mattina Alice, mi godevo le mie femmine erano sempre grandi scopate con Alice, mentre mia moglie incominciava a perdere colpi. Una notte dissi a Eleonora:
“Invitiamo Alice nel nostro letto la notte, così la mattina non devo fare gli straordinari”
Lei accondiscese e così componemmo un bel trio, Alice dopo alcuni mesi incominciava a sentirsi strana, scherzando le dissi:
“Alice non è che il cazzo ti faccia male?”
“Ma cosa dici papà, più lo prendo e più ne prenderei, questo lo sai, perché da quando mi hai sfondato il culo, ogni notte sono la tua vacca”
“No Alice tu ormai invece che nel paese delle meraviglie sei nel paese delle picie”
Ridemmo tutti tre, poi mia moglie disse:
“Comunque è meglio che fai una visita, perché e vero che scopi come una donna matura e non come una ragazza della tua età, il cazzo di tuo padre è asinino, ma non è normale avere i tuoi dolori”
Tre giorni dopo la madre l’accompagnò dalla ginecologa che diagnosticò la gravidanza.
Elena la sorella di un anno più giovane si era accorta che Alice passava le notti in camera con noi, aveva sentito i rumori che emettevamo durante gli amplessi e si accorse anche la sorella era un po’ di notti che non occupava più il nostro letto.
Una notte mentre stiamo facendo l’amore io e Eleonora, si presenta Elena e candidamente dice:
“Voglio partecipare anch’io ai giochi come faceva Alice, adesso sono maggiorenne e posso sostituire mia sorella”
La facemmo accomodare nel letto, per cominciare la leccammo tutta, provocandole due orgasmi, poi ci addormentammo.
Al risveglio parlammo con Elena, raccontandole che un rapporto con i genitori era incesto, ma lei obbiettò dicendo che se Alice lo praticava, lo poteva fare anche lei.
La sera stessa le presi la verginità, con molta più cautela che non come era stato con Alice, la quale si violentò da sola.
Così per mesi il posto di Alice fu preso da Elena, la quale era una troia come sua madre, non disdegnava niente ogni cosa che le si proponeva lo faceva come le peggiori puttane.
Quando Alice mise al mondo la figlia, Elena era rimasta incinta e Mirella aveva compiuto 18 anni da due mesi, la storia si ripresentò.
Una notte nel letto con me e Eleonora c’era sia Alice che Elena, nel bel mezzo della sodomizzazione di Elena e mentre Alice ed Eleonora umettavano il buco del culo della troietta e il mio cazzo, entrò Mirella che angelicamente disse:
“Ehi voglio partecipare anch’io”
“Certo vieni qui e quando tolgo l’uccello dal nido tu Mirella succhiami la cappella, poi nei prossimi giorni ti farcirò in modo che anche tu mi partorisci una bella bambina” dissi pensando di spaventarla.
“Ok, però datemi delle lezioni, sono un po’ imbranata in questo”
“Non preoccuparti, ci siamo io e le tue sorelle , che siamo delle vere e proprie troie”
Cominciammo così a compiere delle vere e proprie orge in famiglia.
Così un bel giorno ci recammo dal mobiliere a ordinare un letto dalle dimensioni gigantesche e rinforzato in tutte le sue parti, poi siamo andati dal materassaio per un materasso su misura con relativa rete.
Ormai il letto era diventato l’alcova di cinque persone, penso che a breve si aggiungerà anche Federica, la quale incomincia a strusciarsi su di me, appena ha l’occasione allunga la mano amica a tastarmi l’anaconda o a sfiorarmi i pettorali.
Così dopo Alice che ha dato alla luce Letizia, ha partorito una bimba si chiama Daniela anche Elena.
Oggi ho avuto la notizia da Mirella che tra sette mesi anche lei partorirà, se tutto va bene fra cinque mesi si aggiungerà alla nostra squadre di gaudenti peccatori anche Federica la minore che diventerà maggiorenne e che è già stata istruita dalla grande troia che è Alice.
Spero di essere ancora attivo e in forza il giorno che compirò 60 anni e anche per i tre o quattro dopo, in modo che avendo vissuto anni con mia moglie che si è rivelata prima di essere mia moglie, una suocera grande troia e poi negli anni insieme alle figlie grandi troione, la cosa continui con le figlie nate dall’incesto perpetrato con le mie figlie, in modo che possa essere io ha romperle imene e a insegnarle la strada del godimento puro e semplice dell’amore.
Fine
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