La sera dei crostacei - Mister O moglie in vetrina

di
genere
esibizionismo

È' la sera del 10 luglio 2016. Pochi giorni fa. Come ho già' scritto non voglio ripetere chi sono io e chi è' mia moglie. L'invito è' a leggere i racconti precedenti. Anche perché ognuno è' cronologicamente consequenziale all'altro.
Se siamo veri?. Molti di voi possono confermarlo direi.
Potete scrivere tuttofree2@libero.it.

Torniamo alla cronaca.
Decidiamo di andare 3 gg a trovare degli amici che hanno casa sull'adriatico. Amici di famiglia, più grandi di noi. I nostri genitori si sono frequentati, soprattutto i suoi, sin dal nostro fidanzamento. Ottime persone, ospitali e gentili.
Sapevamo che l'indomani organizzavano una cena di pesce con altri ospiti. Si parlava di 20 persone in tutto. Sono persone piacevoli di norma, quindi eravamo fiduciosi per una bella cena divertente. Attenzione, non pensavamo affatto a un incontro di scambio o effusioni. Queste persone appartengono alla vita quotidiana, di sempre.
Mia moglie il giorno dell'arrivo si rilassa molto. Ama chiacchierare e V. La padrona di casa, una dolce signora di 67 anni, ben portati, pur sempre semplicemente, era certamente molto socievole ed incline alla socializzazione. Parlavano, ridevano e prendevano il sole.
Io invece, accompagnai M. Il marito, un signore molto distinto di 71 anni, alto e magro, a fare dei giri in paese. Parlammo di pesca, io capisco ben poco, vini poco meno, il senso della vita più in generale. Fu l'occasione per sorseggiare un bianco frizzante da un suo amico oste.
A digiuno fece il suo effetto. Il primo giorno trascorse molto serenamente.
La sera dopo una passeggiata lungomare, con mia moglie ci baciammo con passione sulla spiaggia. Volli anche toccarla e le piacque.
Lei mi sussurrò nel momento più eccitante che le sarebbe piaciuto incontrare un uomo distinto è sicuro di se alla cena e magari essere portata in una stanza da lui.
Le sue parole mi toccarono al punto giusto ma non volli estrarre la mia mascolinità per culminare il nostro momento.
Arriviamo al giorno dopo. Sono le 18 ed iniziamo a prepararci.
Io vesto comodo, camicia bianca e pantaloni arancioni larghi. Mi piacque l'abbinamento.
Lei invece indosso' un abitino scollato sempre bianco, intimo intonato con perizoma, un sandalo con un leggero tacco.
Era molto bella, fresca ma sensuale.
La cena trascorse come avevamo pensato. Ottimi crostacei, là cuoco aveva la nomina di cuoca d'eccezione, vino di varie annate, orgoglio di M.
Gli invitati erano quasi tutti dai 50 in su. Chi più chi meno allegri e socievoli.
Io parlai molto con una coppia del luogo. Moglie e marito commercianti. Lei una fissata del l'abbronzatura e lui un amante delle barche. Ogni argomento verteva sempre su alberi o piedi di barche. Simpatici un po' ripetitivi.
Mia moglie, oltre la padrona di casa, si intrattenne con più persone. Parlando un po' di tutto.
Si fecero le 23 e qualcuno uscì nel giardino, altri si misero comodi sui divani.
Guardavo mia moglie, aveva bevuto un paio di bicchieri di troppo e sprizzava vitalità.
Seduta sul fianco di un muretto, lasciava scoperta quasi del tutto la coscia tornita.
Arrivo' M. Il quale si mise a fare un monologo sui giovani, il futuro del Paese e tutti i politici del mondo. Praticamente l'argomento cult di una tavolata.
Altro vino e ancora chiacchiere.
Mia moglie la vidi passeggiare con V. Ed un'altra Signora verso il giardino.
Si unì a noi un altro signore, un avvocato in vacanza. Una persona logorroica e sicura di se.
Volle farmi vedere la villa di famiglia poco distante dalla casa dove eravamo.
Ci incamminammo verso la strada principale.
Ci dilungammo per almeno 30 minuti, tra altri giardini e storie di dinastie.
Tornati in casa, molte persone erano andate via.
Qualcuno si rilassava al fresco sulle sdraio, altri erano in casa a bere un ultimo bicchiere.
Congedatomi dall'avvocato, cercai mia moglie.
V. erain cucina a sistemare alla meglio, aiutata da due signore mentre continuavano nelle loro conversazioni.
Tornai in giardino.
Inizia a girare attorno l'abitazione, piuttosto grande e semibuia in alcuni tratti.
Quasi rassegnato a cercarla forse in casa al piano di sopra, tornai verso l'interno passando da lato opposto da quello in cui ero sopraggiunto in quel tratto del giardino.
Intravidi una specie di legnaia. Nascosta dietro una siepe.
Visto che avevo cercato ovunque, forse colto da un'illuminazione peccaminosa, attraversai i venti passi che mi separavano da quel luogo.
Feci piano, perché il desiderio perverso stava prendendo il sopravvento.
Sbirciai, ancora una volta, nulla.
Poi, udii come il respiro di qualcuno.
Mi sporsi sulla sinistra, aggrappandomi al tronco di un ramo per non cadere.
La luna illuminava il retro della casina in legno. Sopra una cassetta alta circa un metro, seduta, c'era mia moglie. Spalline è vestito adagiato sui fianchi e seni scoperti.
Gambe divaricate, il vestito quasi raccolto sopra le ginocchia.
Lui, il padrone di casa M., in piedi di fronte che le palpeggiava con entrambe le mani i seni.
Si guardavano mentre lui la lavorava.
Lei accarezzava la sua patta ma non sguainò nulla.
Poi, si baciarono con molta avidità. Con bocche ben aperte, succhi e lingue attorcigliate.
Andarono avanti per qualche minuto. Lui infilo' le dita tra le gambe e fece bene il lavoro con le dita. Lei si dimenò mentre continuava il resto.
Si fece masturbare e palpare da quel signore.
Lui forse sazio di ciò, non volle altro.
Lei si rannicchiò su se stessa e si ricompose con molta lentezza.
Lui si poggio' alla cassetta per riprendere fiato.
Piano e mettendo un piede uno avanti l'altro, affrontarono il sentiero per tornare verso casa.
Si separarono poco prima della luce d'entrata principale.
Io arrivai pochi minuti dopo.
Come sempre ero eccitato ma sconvolto. Come lo ero ogni volta.
La fissai, lei mi sorrise e forse, dico forse intuì.
Scrivetemi mariti o amanti. Anche voi mogli. Condividiamo le nostre sensazioni se avete i miei stessi desideri.

Mister O
scritto il
2016-07-23
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