Festa di laurea con sorpresa (2)

di
genere
etero

Si avvicinano, si alzano in piedi, Manuel la mette con le spalle al muro e continua a baciarla sempre più forte; le si incolla addosso, le sue mani sono come delle onde sul suo corpo, la perlustrano e Fabiola può solo lasciarsi trasportare da quel suo modo di toccarla. Lo sente addosso, sente di desiderarlo, e anche lui la desidera. Le sue mani sono ormai sotto il vestito, a contatto con la sua pelle nuda e Fabiola viene percorsa da un brivido. “Voglio averti, ora.” dice Manuel nella foga dei baci; ma Fabiola sa che non può farlo, almeno non lì dove chiunque avrebbe potuto vederli. Così cerca di fermarlo, ma lui non si ferma, continua a baciarla e a sfiorarle il corpo. Fabiola dal canto suo non può fare niente: è incollata al muro; e del resto non avrebbe nemmeno voluto fare niente. Le piaceva il fatto che lui la desiderasse in quel modo un po’ selvaggio; le piaceva essere lì, sotto gli occhi di tutti con Manuel che le stava addosso e non le dava tregua, né con i baci né con le mani, sapeva il fatto suo. Era passato più di un quarto d’ora da quando si erano allontanati dalla sala e Fabiola aveva paura che Roberta potesse arrivare da un momento all’altro perché non li vedeva rientrare, così dice a Manuel che forse era meglio rientrare. Manuel non fu contento di quello che Fabiola gli stava chiedendo, glielo si poteva leggere sul viso; del resto era stato in tiro per tutto quel tempo, ed ora ci sarebbe voluto qualche minuto prima che l’erezione desse un po’ meno nell’occhio. Fabiola allora si risistema e si rientra, Manuel rimane fuori a calmare i suoi bollenti spiriti, sa che per quella serata non avrebbe concluso nulla perché Fabiola avrebbe dormito da Roberta.
Al suo rientro Manuel sembra aver ripreso il controllo di sé, ma ogni volta che può guarda Fabiola, e lei fa lo stesso. È una situazione eccitante, Fabiola non riesce a domare il fuoco che Manuel ha acceso, ed ogni suo sguardo è come una folata di vento, non fa che alimentarlo. Allora decide di andare in bagno per darsi una rinfrescata, il trucco ormai è bello che andato, e un po’ d’acqua – almeno sul collo – le avrebbe dato sollievo da quell’ardore. Il locale ormai si è svuotato e i camerieri stanno aspettando che anche l’ultima sala si liberi per portare via le ultime cose. Fabiola ha appena chiuso la porta del bagno dietro di sé e si è avvicinata al lavandino, sta per aprire l’acqua, quando la porta del bagno si apre. Manuel ne fa capolino. Si sente intrappola, lui le si avvicina con passi decisi, la prende dal sedere e la poggia sul lavandino. Si baciano, e Manuel non fa che toccarla ovunque; anche Fabiola però non è da meno stavolta, gli sbottona la camicia e sente per la prima volta la sua pelle sotto le mani. È avida della sua pelle, vuole sapere che sapore ha questo ragazzo sconosciuto, ma dei cui baci e delle cui mani sulla pelle non può fare a meno. Allora lui la fa scendere, lei intanto ha già avuto modo di aprire la cerniera dei pantaloni e tirare fuori il suo membro, duro come il marmo; Manuel solleva il vestito e con un veloce gesto le abbassa gli slip. È un attimo. Con un colpo secco la penetra. Fabiola soffoca l’urlo che stava per emettere nella bocca di Manuel. Ci sa fare il ragazzo. Fabiola si aggrappa a Manuel come se fosse la sua ancora di salvezza, e così raggiunge il primo orgasmo. Ma lui non è ancora soddisfatto, continua a stantuffarla, sempre più veloce, poi lentamente. “Ho sperato che mi scopassi così da quando ti ho visto con il casco della moto in mano” sussurra Fabiola, che vorrebbe che lui non si fermasse mai. Manuel sente che sta per venire e lo dice a Fabiola – nella foga del momento non avevano usato precauzioni – ma lei lo rassicura. Così, in contemporanea, Fabiola e Manuel raggiungono l’orgasmo. Si guardano allo specchio e sono sfiniti, ma soddisfatti. Si ricompongono e mentre Fabiola sta per uscire, Manuel la ferma, la tira a sé e la bacia, non selvaggiamente come aveva fatto per tutta la serata, ma le dà un bacio dolce, lungo, che riempie Fabiola più di quanto non avesse fatto finora.
scritto il
2016-07-24
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