L'ascensore
di
Pensierosa 2.0
genere
trio
La sveglia suona ininterrottamente da qualche minuto, il sole è già alto ma Aurora borbotta nel sonno. La luce accarezza le sue gambe attorcigliate tra le lenzuola stropicciate. Con un gesto improvviso lascia cadere a terra la sveglia e si rimbocca tra le calde lenzuola che hanno l'odore di chi ha vissuto una notte di passione.
Aurora spalanca i suoi occhi verdi, distende gli arti e sbadigliando decide di alzarsi. Il suo corpo nudo esce dalle lenzuola, la sua pelle sa di notte, una notte infuocata.
A terra gli indumenti disseminati sul pavimento in legno: una culotte rosa, scarpe con i tacchi alti e poco altro. All'improvviso il suono di un telefono la percuote dal suo torpore. Aurora goffamente alza la cornetta e sente dall'altra parte una voce calda e forte che le dice :"Buongiono, oggi ferie autogestite?", il respiro di Aurora si blocca. Quella voce calda appartiene all'uomo per cui lavora, la sua testa si volta di scatto verso l'orologio e si rende conto di essere in estremo ritardo. La donna balbettando qualche improbabile scusa cerca di ricomporsi velocemente e liquida il suo capo dicendo "dieci minuti e sarò da Lei". Aurora corre in doccia, asciuga in fretta i capelli, indossa un completino nero in pizzo, una camicia ed una gonna stretta a tubino, le sue scarpe preferite e corre per le scale.
Arrivata nell'androne del grattacielo dove è ubicata l'azienda pubblicitaria per cui lavora si dirige con passo svelto verso l'ascensore. A quanto pare non è l'unica ad aver tardato quest'oggi, l'ascensore è affollato e si ritrova stipata per i 32 piani che la separano dall'ufficio. L'aria è pesante, Aurora prova a conquistare una posizione comoda per evitare cadute alla prima fermata e poter consultare le news sul suo Smartphone. Al primo piano nuovi ingressi la spingono in fondo all'ascensore, con il viso rivolto verso la parete. Aurora cerca inutilmente una posizione comoda, pessima idea quella di indossare dei tacchi così alti. Il tentativo però di recuperare spazio risulta vano, anzi...all'improvviso sente una presenza che la spinge maggiormente verso la parete, senza darle possibilità di voltarsi. Aurora inizia a sentirsi a disagio, la posizione è scomoda e non è molto stabile sui tacchi. L'ascensore si ferma e la gente intorno a lei è in fermento. La donna intanto recupera il suo telefonino dalla borsa, ad attenderla, oltre ai soliti buongiorno di amiche ed amici, decine di messaggi delle sue colleghe che la cercano e le intimano di raggiungere al più presto l'ufficio per evitare l'ira funesta del grande capo. Aurora sa già che la attenderà l'ennesima ramanzina per il suo comportamento poco professionale, i suoi rapporti con il nuovo direttore sono stati pessimi dal principio. Sono quotidiani i loro scontri e gli sguardi di disapprovazione che il capo ed il suo fidato segretario lanciano verso di lei. I pensieri di Aurora però vengono bloccati, all'improvviso sente un tocco lieve sulla sua coscia...un tocco che diventa sempre più insistente. Aurora è confusa ed imbarazzata, sente una presenza imponente alle sue spalle, l'odore intenso di una cologna maschile la stordisce e qualcosa di duro spinge sulle sue natiche.
Vorrebbe allontanarsi ma l'uomo è su di lei con tutto il suo corpo. Vano è anche il tentativo di allontanare la mano dalle sue gambe, l'uomo incurante del pericolo è risalito tra sue le cosce e le sfiora ripetutamente il perizoma. Infuriata e pronta a bloccare tanta sfrontatezza Aurora si volta verso l'uomo e si ritrova di fronte agli occhi scuri e magnetici del suo capo. Le parole si bloccano, Aurora rimane impassibile. L'uomo la guarda con uno sguardo di sfida, si avvicina al suo orecchio e le sussurra "Sssshhh. L'azienda pretende il massimo dai suoi dipendenti. È ora di punirla per le sue carenze". Il capo scandisce ogni parola ed accompagna il suo sussurrare con delle carezze continue sul perizoma. Aurora è sconvolta, non avrebbe mai immaginato un comportamento del genere dal suo irreprensibile capo ma ancor di più non avrebbe mai sospettato di potersi eccitare. Le dita dell'uomo continuano a scorrere sul tessuto bagnato, Aurora inarca la schiena per facilitarne i movimenti e mordicchia le labbra per sopprimere i primi gemiti di piacere. Il capo sposta il perizoma, accarezza il clito ormai duro ed inserisce due dita nella fessura bollente. Gli umori di Aurora bagnano la mano dell'uomo che continua a penetrarla con un ritmo sempre più costante, le dita si piegano dentro di lei, ruotano per sentire il contatto con le strette pareti e continuano ad affondare sempre più velocemente. Aurora ha perso la cognizione del tempo e dello spazio, sente che le gambe stanno per cedere quando due mani sconosciute la sorreggono con forza. Sconvolta nell'essere stata scoperta in quel momento proibito alza lo sguardo e si ritrova ad osservare il volto imperscrutabile del segretario. Solo allora Aurora si rende conto di essere accerchiata dai due uomini. L'ascensore è ormai vuoto, l'ultimo piano è sempre più vicino ma nulla sembra fermare le intenzioni del capo. L'uomo continua a masturbarla e rivolge al segretario un invito chiaro e perentorio "Non stare lì impalato, la signorina ha bisogno di tante attenzioni". Il segretario non se lo fa ripetere 2 volte, avvicina la mano alla bocca della donna, inserisce due dita in quelle labbra morbide e carnose fino a sentirle ben bagnate; lentamente scende con la mano sulla camicetta della donna, le sbottona 2 bottoncini, tira fuori il florido seno dal balconcino ed inizia a torturare i capezzoli ormai duri. Aurora si sente impazzire, il suo sesso continua a contrarsi ed i suoi capezzoli diventano sempre più sensibili sotto le carezze e le torsioni subite dalle mani del segretario.
Mancano pochi istanti all'arrivo all'ultimo piano. Aurora è combattuta, da un lato lo stordimento per una situazione così inattesa ma dall'altro l'eccitazione ed il piacere che montano dentro di lei. Il capo toglie all'improvviso le dita dal suo corpo caldo, guarda Aurora con un ghigno, preme con un colpo secco il pulsante che blocca la corse dell'ascensore e le dice "La corsa è ancora lunga...".
L'uomo sbottona la giacca, allenta la cravatta argentea ed ordina al segretario di spogliare il loro giocattolino. Le mani del segretario sono veloci ed in un attimo Aurora si ritrova ad indossare solamente il perizoma ormai bagnato per i suoi copiosi umori e quelle scarpe col tacco che tanto aveva odiato poco prima. Il capo si avvicina lentamente a lei e senza darle modo di replicare si avvinghia alle sue labbra. La bocca dell'uomo è calda ed accogliente e la lingua assaggia ed assapora ogni angolo della dolcissima bocca della donna. Aurora si fa rapire dalla mascolinità di quel bacio, un bacio di possesso, un bacio che sa di marchio. Il capo si sposta, fa poggiare Aurora alla parete dell'ascensore, abbassa la zip del suo pantalone di alta sartoria, sposta il perizoma e con un colpo deciso la penetra.
Aurora si sente subito piena, il membro del capo è grosso e nodoso, capace di arrivare fino in fondo. Il suo corpo è piegato sotto i colpi vigorosi, la camicia dell'uomo struscia sulla sua schiena, una mano le accarezza le natiche mentre con l'altra le tortura il clito. Le sue gambe si fanno sempre più deboli, i suoi mugolii di piacere riempiono l'ascensore e si fanno più intensi ad ogni colpo ricevuto dal possente membro. Il capo si rende presto conto che l'orgasmo di Aurora è imminente, la sua bollente ed accogliente fica è diventata ancora più stretta e sente il suo cazzo risucchiato dalle pulsazioni. Spinto dal piacere e dalla voglia di sentirla pienamente sua l'uomo lancia uno sguardo di intesa al segretario, si abbassa sulla schiena della donna, le lecca la spina dorsale e le sussurra ad un orecchio "So io come zittire questa bocca..." Il cambiamento è immediato, il segretario si slaccia rapidamente i pantaloni, tira fuori il suo membro, la prende per i capelli, la guarda con lussuria e infila senza remore il suo cazzo eretto nella bocca della donna.
Aurora perde ogni freno inibitore. Succhia avidamente il cazzo del segretario, lecca la punta e lo passa sul suo viso mentre Il capo non rallenta il suo ritmo. L'orgasmo è sconvolgente, Aurora sente il corpo attraversato da brividi e pura elettricità, i due cazzi però non le danno tregua e continuano a montarla senza sosta. Il tempo sembra infinito, i colpi del capo si fanno sempre più possenti, l'uomo si spinge sempre più in profondità aggrappandosi ai fianchi sinuosi della donna mentre il segretario le scopa la bocca fino in fondo. Aurora sente il suo corpo attraversato da un piacere mai provato, si aggrappa ai glutei del segretario e sente giungere un orgasmo molto più intenso del primo. Proprio nel momento in cui il capo con un'ultima poderosa spinta svuota il suo seme caldo e corposo nel sesso della donna, il segretario le riempie la gola. Piena del caldo nettare dei due uomini Aurora esplode nel suo piacere che la lascia stremata per terra.
I due uomini si ricompongono in fretta, il capo allaccia la cravatta, si abbassa su Aurora e le dice "Ecco cosa succede ad arrivare in ritardo".
Un colpo secco e l'ascensore riprende la sua corsa.
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