Sfida a due

di
genere
etero

È una fredda mattina invernale. Aurora chiude la porta alle sue spalle, abbottona il cappottino che calza sulle sue forme e si incammina verso l'uscita. Sistema nervosamente i capelli dietro le orecchie, controlla di sfuggita il trucco e prende il cellulare in mano in attesa di una telefonata. L'aria all'esterno è gelida, brividi di freddo e di eccitazione percorrono il suo corpo. La donna quasi sobbalza allo squillo del cellulare, si volta e scorge ad attenderla la macchina di Lui. Lui che è entrato nella sua vita all'improvviso, Lui che ha ingaggiato con lei un sottile gioco di provocazioni e frecciatine, Lui che le ha scopato la testa oltre al corpo, Lui che è uno Stronzo che riesce a tenerla sempre sul filo del rasoio. 
Aurora sale in auto, sistema la gonna forse troppo corta e lo guarda. Lui la accoglie col suo solito sorrisetto, la guarda dritta negli occhi e la bacia sulle labbra per salutarla. Quello che doveva essere un semplice saluto si trasforma immediatamente in altro. Le bocche si sfiorano, si cercano, si bramano; le lingue si intrecciano, Aurora geme nella bocca di Lui, gli morde il labbro inferiore e poggia le mani sul viso dell'uomo. Lui le infila la mano tra i capelli, le fa inclinare il capo ed inizia a percorrerle il collo con le labbra, alternando leggere leccate a baci. I fari di una macchina illuminano il loro abitacolo e fanno staccare i loro corpi. Lui ritorna in sè, rigido e controllato, e mette in moto l'auto ma la sua mano indugia sulla gamba di lei. La poggia con quasi indifferenza sul ginocchio della donna, coperto solo dalle finissime calze, e disegna piccoli cerchi. Pian piano la mano sale sempre più su fino a raggiungere le autoreggenti. Aurora socchiude le cosce per facilitare il movimento di quelle dita, sente il tocco farsi strada sulla sua pelle e freme al pensiero di dove arriveranno. Lui accarezza il bordo delle autoreggenti e raggiunge il pizzo delle mutandine, fa scorrere l'indice sulla strisciolina del tessuto fino a sentirla bagnata, porta lo stesso dito alla bocca della donna e la invita a sentire il suo stesso sapore.  Aurora lo succhia e lo lecca con avidità. La mano dell'uomo ricomincia a percorrere le gambe di lei, le scosta la mutandina e la penetra con il dito già bagnato mentre con il pollice stuzzica il clito gonfio e vogliono. Il sesso della donna è caldo ed accogliente,   si contrae e pulsa intorno alle dita di lui ormai intrise dai copiosi umori. Aurora si lascia andare a mugolii e gemiti sempre più profondi, vorrebbe godersi quel piacere immenso ma sa di non poterselo permettere, la loro sfida quotidiana non prevede tregue e le dà il coraggio per abbassare il capo sul cavallo tesissimo del 
Pantalone di lui e far scendere la zip per tirarne fuori il membro. Il cazzo è duro, teso e svettante; Aurora lo fa scorrere sulle sue labbra e fa scivolare la lingua sulla cappella giocherellando con la punta. 
I due sembrano quasi combattere una battaglia fatta di sospiri, lui continua a penetrare senza pietà quella fica così morbida e bollente, lei fa scorrere la bocca sul cazzo, quasi coordinando le leccate e le succhiate con la penetrazione a cui l'uomo la sottopone. 
Il respiro di lui si fa più pesante, il cazzo sempre più gonfio e le dita sempre più rapide. Aurora prova a trattenersi ma l'orgasmo la travolge, le esplode dentro e percorre tutto il suo corpo. Solo in quel momento lui si lascia andare del tutto, sposta la mano tra i capelli di lei e le inonda la bocca con il suo seme bollente. 
Aurora si accoccola sulla spalla dell'uomo che le bacia la fronte. Ad attenderli la loro serata. 
scritto il
2016-12-05
3 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Dal virtuale al reale
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.