Io e la mamma incesto infinito 1 - premessa
di
coccoduro
genere
incesti
Salve mi chiamo Angelo ho 55 anni, è la prima volta che mi cimento nello scrivere un racconto.
Sono stato è sono un grande consumatore di racconti erotici, sopratutto quelli trattanti l'incesto, forse perchè lo pratico da sempre.
La storia che voglio raccontare è lunga e articolata, tranne piccoli
aggiustamenti per rendere il racconto più scorrevole, è assolutamente vera, ho volutamente cambiato l'ambientazione e i nomi dei protagonisti per evitare che qualc'uno possa riconoscerci.
Tutto ebbe inizio nella seconda metà degli anni 70, io avevo circa 17 anni, la mia famiglia era composta da mia mamma Clara 35 anni, mio padre Alfredo 38, mio fratello Marco 11 e mia sorella Rachela di 9.
La storia si svolge in un paesino del centro-sud.
Mia madre una bella donna tipicamente mediterranea, alta 1,65, seno prosperoso e con un bellissimo fondoschiena, con un corpo abbondante ma non grassa, come si usa dire in carne, faceva la casalinga occupandosi di noi figli in più mandava avanti un podere cosa al quanto faticosa.
Mio padre era muratore e lavorava in Svizzera come stagionale, andava via agli inizi di marzo e rientrava alla fine di novembre, con una puntatina, non tutti gli anni, di un paio di settimane in agosto.
Mia madre era dunque, come si usava dire, una vedova bianca, oltretutto quando mio padre era a casa alla moglie preferiva la bottiglia, per cui se non era ubriaco era quanto meno alticcio, cosa che spesso non gli permetteva di soddisfare le esigenze, sessuali, di mia madre, ricordo che spesso la mamma quando c'era il papà a casa era nervosa, avrei capito dopo il motivo.
All'epoca dei fatti era già qualche anno che praticavo la masturbazione, gli ormoni cominciavano a sentirsi e agitarsi, non essendocci all'epoca diffusione di pornografia, internet neanche si conosceva, mi masturbavo guardando le modelle in intimo sui cataloghi Vestro e Postal Market, quando ero fortunato qualche amico più grande di me, che aveva la possibilità di andare fuori dal paese, i qualche centro più grosso, in quanto da noi non vi erano edicole, comprava e mi passava, dopo un lungo uso, spesso le pagine erano appiccicate e non riuscivo a leggerle, qualche fumetto erotico era una festa e mi sfinivo di seghe, addirittura trovavo eccitanti i racconti, vagamente erotici ma spesso accompagnati da un'immagine di donna in intimo, di vita vissuta su cronaca vera.
Finchè un giorno trovandomi solo in casa, la mamma in campagna, i fratelli dai nonni, venni preso dalla curiosità di andare a spiare nei cassetti in camera di mia madre, dove trovai delle sue mutande dei reggiseni delle calze e un paio di reggicalze, cosa che mi fece eccitare immediatamentee mi masturbai come un matto, eiaculandomi sulla mano per non sporcare.
Dopo essermi pulito risistemai il tutto nel cassetto lasciando la stanza.
Andai nella mia camera sdraiandomi sul letto,,ma un tarlo comincio a rodermi la testa; "LA MAMMA DOVE METTE LA BIANCHIERIA INTIMA QUANDO LA TOGLIE?"
Venni preso dalla curiosità di andare a cercarla, mentre mi alzavo dal letto sentii la porta aprirsi e la voce di mia madre che mi chiamava,"Angelo".
L'arrivo di mia madre mi costrinse a rinunciare al proposito di cercare il suo intimo usato.
"Angelo"
"Si mamma, sono in camera"
"Come stai, ti senti meglio?"
"Si mamma adesso sto meglio"
"Meno male, io vado a lavarmi, se arrivano i tuoi fratelli aprigli"
"Va bene mamma, scendo subito"
Avevo detto alla mamma di non sentirmi bene per evitare di dover andare in campagna con lei, cosi scesi ed andai in cucina, venni travolto da una strana voglia, andare a spiare la mamma mentre si lavava, non lo avevo mai fatto prima.
Mi avvicinai furtivamente alla porta del bagno, col cuore che batteva all'impazzata, tra l'eccitazione e la paura di essere scoperto, abbassandomi alla toppa spiai all'interno, quello che vidi mi lascio senza fiato, mia madre spalle alla porta si stava sfilando le mutande dandomi la visuale del suo culo e dei peli della figa, ebbi un'immediata erezione, istintivamente portai la mano all'interno dei pantaloni e comincia a stringermi il cazzo duro come il ferro, bastarono pochi tocchi e venni bagnandomi tutto.
Come un ladro corsi nella mia stanza cercai di pulirmi alla meglio, tentando di eliminare ogni traccia di sperma dagli indumenti,la paura che la mamma trovasse le mutande e i pantaloni sporchi mi fece impazzire.
Ricompostomi tornai in cucina e preparai il caffè per me e per la mamma, sperando si fermasse in cucina prima di andarsi a vestire, così fù, entro a bere il caffè con addosso un grosso asciugamano io ne approfittai per sbirciagli le gambe a quant'altro era possibile, feci il pieno del corpo di mia madre.
"Vado a vestirmi, dopo andiamo dai nonni"
"Va bene mamma"
Quando mia madre entro a cambiarsi mi precipitai in bagno a cercare le mutande di mia madre, non le trovari, deluso tronai a sedermi in cucina.
Quando la mamma ridiscese andammo dai nonni.
Mentre camminavamo l'una a fianso dell'altro mia madre mi guardò e disse:"stai crescendo, stai diventando un uomo",e abbracciandomi "il mio uomo".
Due giorni dopo mi capito di restare solo in casa, mi fiondai in camera della mamma a cercare il suo intimo usato, ma non riuscivo a trovare niente, stavo per rinunciare, quando mi venne l'ispirazione di guardare sotto il letto, dove incastrato tra il materasso e la rete trovai un TESORO, mutande, reggiseni e calze, tutte con l'odore della mamma, immediatamente tirai fuori il cazzo dai pantaloni e cominciai a masturbarmi, in pochi minuti, ubriaco degli odori della mamma, venni con una sborrata infinita bagnando tutto quello che avevo in mano, rimisi tutto al loro posto e uscì, soddisfatto e appagato.
Da quel gorno non perdevo occasione di sfogarmi con l'intimo usato di mia madre, annusando e leccando ogni traccia di umori che trovavo e versandovi sopra litri di sperma.
Spesso avevo la fortuna di trovare nel tassello delle mutande dei peli della sua figa, cosi cominciai a raccoglierli in una scatolina che utilizzavo, per masturbarmi, quando non potevo andare nella sua camera.
Passato qualche mese mi resi conto che mia madre aveva un'altra luce negli occhi, sembrava molto rilassata e serena ma sopratutto mi lasciava sempre più spesso a casa, chiedendomi poche volte di accompagnarla in campagna.
Inizio per me un periodo di seghe infinito.
continua.....
Sono stato è sono un grande consumatore di racconti erotici, sopratutto quelli trattanti l'incesto, forse perchè lo pratico da sempre.
La storia che voglio raccontare è lunga e articolata, tranne piccoli
aggiustamenti per rendere il racconto più scorrevole, è assolutamente vera, ho volutamente cambiato l'ambientazione e i nomi dei protagonisti per evitare che qualc'uno possa riconoscerci.
Tutto ebbe inizio nella seconda metà degli anni 70, io avevo circa 17 anni, la mia famiglia era composta da mia mamma Clara 35 anni, mio padre Alfredo 38, mio fratello Marco 11 e mia sorella Rachela di 9.
La storia si svolge in un paesino del centro-sud.
Mia madre una bella donna tipicamente mediterranea, alta 1,65, seno prosperoso e con un bellissimo fondoschiena, con un corpo abbondante ma non grassa, come si usa dire in carne, faceva la casalinga occupandosi di noi figli in più mandava avanti un podere cosa al quanto faticosa.
Mio padre era muratore e lavorava in Svizzera come stagionale, andava via agli inizi di marzo e rientrava alla fine di novembre, con una puntatina, non tutti gli anni, di un paio di settimane in agosto.
Mia madre era dunque, come si usava dire, una vedova bianca, oltretutto quando mio padre era a casa alla moglie preferiva la bottiglia, per cui se non era ubriaco era quanto meno alticcio, cosa che spesso non gli permetteva di soddisfare le esigenze, sessuali, di mia madre, ricordo che spesso la mamma quando c'era il papà a casa era nervosa, avrei capito dopo il motivo.
All'epoca dei fatti era già qualche anno che praticavo la masturbazione, gli ormoni cominciavano a sentirsi e agitarsi, non essendocci all'epoca diffusione di pornografia, internet neanche si conosceva, mi masturbavo guardando le modelle in intimo sui cataloghi Vestro e Postal Market, quando ero fortunato qualche amico più grande di me, che aveva la possibilità di andare fuori dal paese, i qualche centro più grosso, in quanto da noi non vi erano edicole, comprava e mi passava, dopo un lungo uso, spesso le pagine erano appiccicate e non riuscivo a leggerle, qualche fumetto erotico era una festa e mi sfinivo di seghe, addirittura trovavo eccitanti i racconti, vagamente erotici ma spesso accompagnati da un'immagine di donna in intimo, di vita vissuta su cronaca vera.
Finchè un giorno trovandomi solo in casa, la mamma in campagna, i fratelli dai nonni, venni preso dalla curiosità di andare a spiare nei cassetti in camera di mia madre, dove trovai delle sue mutande dei reggiseni delle calze e un paio di reggicalze, cosa che mi fece eccitare immediatamentee mi masturbai come un matto, eiaculandomi sulla mano per non sporcare.
Dopo essermi pulito risistemai il tutto nel cassetto lasciando la stanza.
Andai nella mia camera sdraiandomi sul letto,,ma un tarlo comincio a rodermi la testa; "LA MAMMA DOVE METTE LA BIANCHIERIA INTIMA QUANDO LA TOGLIE?"
Venni preso dalla curiosità di andare a cercarla, mentre mi alzavo dal letto sentii la porta aprirsi e la voce di mia madre che mi chiamava,"Angelo".
L'arrivo di mia madre mi costrinse a rinunciare al proposito di cercare il suo intimo usato.
"Angelo"
"Si mamma, sono in camera"
"Come stai, ti senti meglio?"
"Si mamma adesso sto meglio"
"Meno male, io vado a lavarmi, se arrivano i tuoi fratelli aprigli"
"Va bene mamma, scendo subito"
Avevo detto alla mamma di non sentirmi bene per evitare di dover andare in campagna con lei, cosi scesi ed andai in cucina, venni travolto da una strana voglia, andare a spiare la mamma mentre si lavava, non lo avevo mai fatto prima.
Mi avvicinai furtivamente alla porta del bagno, col cuore che batteva all'impazzata, tra l'eccitazione e la paura di essere scoperto, abbassandomi alla toppa spiai all'interno, quello che vidi mi lascio senza fiato, mia madre spalle alla porta si stava sfilando le mutande dandomi la visuale del suo culo e dei peli della figa, ebbi un'immediata erezione, istintivamente portai la mano all'interno dei pantaloni e comincia a stringermi il cazzo duro come il ferro, bastarono pochi tocchi e venni bagnandomi tutto.
Come un ladro corsi nella mia stanza cercai di pulirmi alla meglio, tentando di eliminare ogni traccia di sperma dagli indumenti,la paura che la mamma trovasse le mutande e i pantaloni sporchi mi fece impazzire.
Ricompostomi tornai in cucina e preparai il caffè per me e per la mamma, sperando si fermasse in cucina prima di andarsi a vestire, così fù, entro a bere il caffè con addosso un grosso asciugamano io ne approfittai per sbirciagli le gambe a quant'altro era possibile, feci il pieno del corpo di mia madre.
"Vado a vestirmi, dopo andiamo dai nonni"
"Va bene mamma"
Quando mia madre entro a cambiarsi mi precipitai in bagno a cercare le mutande di mia madre, non le trovari, deluso tronai a sedermi in cucina.
Quando la mamma ridiscese andammo dai nonni.
Mentre camminavamo l'una a fianso dell'altro mia madre mi guardò e disse:"stai crescendo, stai diventando un uomo",e abbracciandomi "il mio uomo".
Due giorni dopo mi capito di restare solo in casa, mi fiondai in camera della mamma a cercare il suo intimo usato, ma non riuscivo a trovare niente, stavo per rinunciare, quando mi venne l'ispirazione di guardare sotto il letto, dove incastrato tra il materasso e la rete trovai un TESORO, mutande, reggiseni e calze, tutte con l'odore della mamma, immediatamente tirai fuori il cazzo dai pantaloni e cominciai a masturbarmi, in pochi minuti, ubriaco degli odori della mamma, venni con una sborrata infinita bagnando tutto quello che avevo in mano, rimisi tutto al loro posto e uscì, soddisfatto e appagato.
Da quel gorno non perdevo occasione di sfogarmi con l'intimo usato di mia madre, annusando e leccando ogni traccia di umori che trovavo e versandovi sopra litri di sperma.
Spesso avevo la fortuna di trovare nel tassello delle mutande dei peli della sua figa, cosi cominciai a raccoglierli in una scatolina che utilizzavo, per masturbarmi, quando non potevo andare nella sua camera.
Passato qualche mese mi resi conto che mia madre aveva un'altra luce negli occhi, sembrava molto rilassata e serena ma sopratutto mi lasciava sempre più spesso a casa, chiedendomi poche volte di accompagnarla in campagna.
Inizio per me un periodo di seghe infinito.
continua.....
7
voti
voti
valutazione
2.9
2.9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Io e la mamma incesto infinito 2 - il primo rapporto
Commenti dei lettori al racconto erotico