Io e la mamma incesto infinito 7 - scopo la mamma e Giovanna insieme

di
genere
incesti

"Allora Giovanna cosa dici, chiamiamo Angelo?"
"Va bene chiamalo pure, ormai il fosso è saltato, e poi comincio a sentire un certo formicolio alla passera"
"Una volta adesso è una passerona"
"Angelo, vieni giù per favore"
Mia madre ben sapendo che non ero in camera mia, urlo comunque per invitandomi a raggiungerle.
"Dimmi mamma hai bisogno? Ciao sei venuta?"
"Ciao Angelo, si sono venuta"
"Angelo, ascolta, la Giovanna mi ha detto quello che gli hai fatto questa notte, sei un porco, potevi essere più delicato, ancora gli brucia; Vero Giovanna?"
"Adesso va un po meglio, anzi più che bruciare adesso comincia ad ardere e bagnarsi"
"Sei un'assatanata vorresti una canna per spegnerla, vero?"
"Magari"
"Senti Angelo, Giovanna vorrebbe che tu gli dessi una ripassata, pero anch'io voglio essere della partita, non guardarmi così ho detto alla Giovanna che anche noi fottiamo e lei ne è entusiasta, vero Giovanna?"
"Si Clara sono molto eccitata all'idea che voi, mamma e figlio, intratteniate un rapporto sessuale, farlo insieme mi da un gusto maggiore, la depravazione al massimo"
"Ma mamma doveva essere un segreto"
"E sarà un segreto, tra me, te e Giovanna, adesso smettiamo di parlare e diamoci da fare, anzi datti da fare, sbattici come due troie, le tue troie infoiate"
Detto questo la mamma si sfilò le mutande e si appoggio con i gomiti al tavolo, girando la testa verso di noi disse:
"Dai Angelo tira fuori il cazzo e impalami, tu Giovanna cosa aspetti mettiti di fianco a me, così ci scopa alternando la mia figa alla tue e viceversa"
"Ecco bella troiona di una mamma, prendilo tutto, voglio sfondarti davanti alla tua amica"
"Anche a me, Angelo, anche a me, dammelo sfonda anche me, non resisto sto colando e tra un po sporcherò il pavimento, dai Angelo dammi il tuo cazzone"
"Prendi mamma ancora due colpi e dopo cambio figa, altrimenti Giovanna ci allaga la casa"
"Dai adesso impala la mia amica, falla gridare distruggila, falla piangere, ancora non si è adattata al tuo cazzone ma vedrai che presto lo prenderà tutto senza problemi"
"Si Angelo dammelo, fammi abituare al tuo cazzone"
"Apri le gambe Giovanna, fammi entrare"
Lasciai la figa della mamma e puntai come un assatanato quella della Giovanna, mettendogli dentro il cazzo tutto d'un colpo, lei emise un grido e cominciò a piangere, con voce singhiozzante disse:
"Piano Angelo piano, cosi mi rompi, ti prego fai piano mi brucia, non essere violento ti prego"
"Angelo fai piano, non farla soffrire" disse mia madre
"Sii dolce, in seguito sarà lei che ti chiederà di darglielo con violenza, rallenta amore gli stai facendo male; Soffri tanto Giovanna"
"Si Clara, mi sembra di avere un fuoco che arde nella pancia"
A quel punto cambiai ritmo, cominciando a scoparla con meno vigore, ma comunque mettendoglielo sempre fino a toccare l'utero, lei comincio ad ansimare con regolarità, d'un tratto sentii qualcosa sui coglioni, era la lingua della mamma che messasi sotto il tavolo alternava leccate al mio scroto e alla figa della Giovanna, lei smise di piangere e comincio a spingere verso il mio inguine per farsi penetrare ancora di più.
"Si che bello" disse la Giovanna "il figlio mi scopa la mamma mi lecca, godo godo, è bellissimo"
"Anch'io sto per godere, adesso t'innaffio le chiappe"
La mamma continuando il suo lavoro di lingua disse:
"Esci Angelo esci, dalla sua figa, dammelo in bocca, sborrami in bocca dai"
Sfilai il cazzo dalla figa della Giovanna e venni subito ingoiato dalla bocca della mamma che con poche succhiate mi fece venire, la mamma si lascio sborrare in bocca, ma non ingoio, alzatasi prese tra le sue mani la testa della Giovanna e, la girò verso l'alto, facendogli aprire la bocca poi avvicino le sue labbra a quelle della Giovanna e, vi sputò dentro la sborra che aveva in bocca, dicendo:
"Adesso baciami, scambiamoci la sborra"
Per diversi minuti continuarono quel gioco, aggrovigliando le loro lingue, infine si staccarono e restando abbracciate mi dissero:
"Grazie"
"Grazie a voi, mie grandissime troie, per avermi fatto svuotare i coglioni, anche se sicuramente torneranno pieni fra poco, siete troppo arrapanti"
"Beata gioventù, e beate noi" disse la mamma
La Giovanna di rimando
"Più scopa e più vorrebbe scopare, ma con noi due avrà di che sfogarsi, con la fame arretrata che abbiamo glielo consumeremo"
A quel punto la mamma abbracciando la Giovanna si mise a ridere e disse:
"Col cazzo che gli si consuma, questo più ce lo da più acquista esperienza"
Io intervenendo nei loro discorsi dissi:
"Sentite troiette anzi che parlare perchè non vi date da fare e me lo tirate su con le vostre sapienti lingue, cosi posso darvi un'altra ripassata"
"Visto Giovanna, più scopa e più vorrebbe scopare, porta pazienza porcellino, prima facciamo il punto della situazione, organizziamoci in modo da poterci divertire nei prossimi giorni"
"Giusto Clara troviamo la maniera di poterci godere delle sane e salutari scopate"
La mamma assumendo un'aria seria, comincio a scuotere la testa e, dopo qualche minuto espose il suo piano.
"Allora direi di organizzarci nel seguente modo, Angelo, tu la mattina scoperai me quando andiamo in campagna, il pomeriggio la Giovanna, a volte andrai a casa sua a portargli delle verdure e il cazzo a volte verrà lei qui a casa a prenderlo, il cazzo, io farò in modo di lasciarvi soli portando i bambini fuori, poi siccome noi due ci troveremo spesso insieme a casa, sopratutto la sera prima di andare a dormine, non si esclude che potremmo farci qualche scopata supplementare, cosi saremo tutti felici e, scopati"
Allora io che avevo, fino ad allora, ascoltato intervenni.
"Ma cosi io potrò scopare, solo, due volte al giorno, tranne qualche supplemento, un po pochino"
"Sciocchino della mamma, ogni regola ha i suoi strappi, quando avrai voglia aspetti che i tuoi fratelli dormano e vieni in camera mia e mi scopi sul pavimento, oppure vai a dormire dal tuo amico e ti vai a fottere la Giovanna, certo sarebbe meglio se riuscissimo a passare dai nostri giardini, cosi da evitare occhi indiscreti, vedremo in futuro, adesso direi che potremmo riprendere il secondo tempo e scopare, sempre che siate d'accordo"
"Cazzo mamma e lo chiedi pure, e mezz'ora che c'è lo duro; Tu Giovanna che dici, scopiamo?"
"Si, si scopiamo, come ho capito più lo prendo, il tuo cazzone, più mi piace e meno mi fa male"
"Allora andiamo nella mia camera da letto, scoperemo meglio e comodi"
"Ma mamma la posizione migliore per me è quando vi scopo da dietro, alla pecorina"
"Amore anche a letto puoi fotterci alla pecorina; Vero Giovanna?"
"Certamente e, comunque anche me piace essere chiavata alla pecorina"
Cosi ci spostammo in camera da letto e, scopammo per almeno un'ora, alternando le posizioni, missionaria, smorzacandela, pecorina, di fianco e, addirittura, una sull'altra e io che mi alternavo infilandolo da una figa all'altra, loro a 69 e io che scopavo quella che era sopra, ora una ora l'altra, la Giovanna cominciava a sentire più piacere che dolore, anche quando un po a tradimento gli infilavo di colpo il cazzo fino in fondo.
Terminato il nostro secondo tempo ritornammo alla normalità, mia madre invitò la Giovanna a fermarsi per la cena, invito che lei accettò volentieri, finito di cenare ancora quattro chiacchiere e ci accomiatammo, ognuno a letto a dormire, in casa propria.
Il mattino dopo tutto si svolse come al solito, colazione, fratelli a scuola e, infine, io e la mamma in campagna, solita trafila, senza nessun accenno alla nostra situazione.
Quando infine ci ritrovammo nella cascina per le ultime cose da sbrigare, senza neanche guardarci in faccia, ci ritrovammo, io e la mamma, mano nella mano e cominciammo ad accarezzarci le guance e a fremere come due adolescenti, al che la mamma disse:
"Sai Angelo mi pare di vivere in un sogno, se non fosse che ancora sento i residui della devastante intrusione del tuo cazzone nella mia figa, sogno dal quale non vorrei svegliarmi, ti amo come una ragazzina al suo primo amore"
"Ti amo anch'io mammina mia, penso però che per te sia davvero il primo amore, il primo amore con un cazzo come questo"
Presi la mano della mamma e la portai sulla mia patta all'interno della quale il mio cazzo ormai duro premeva per uscire.
"Si è vero amore mio, sei il primo con un cazzo cosi grosso e, sarai l'ultimo, dopo il tuo nessuno"
Cominciammo a baciarci scambiandoci la saliva mentre ci spogliavamo, nel riporre sulla panca i miei vestiti notai che nell'angolo vi era riposta una zucchina, ancor prima di connettere il cervello il mio cazzo si esaltò, afferrai la mamma e la misi a pecora e fulmineamente la penetrai cominciando a dar colpi indemoniati, la mamma cominciò a rantolare e ansimare.
"Amore cosa ti è preso sembri un invasato me lo stai spingendo dentro con una foga che non immaginavo avessi, se continui cosi tra un po mandiamo a fuoco la cascina"
"Zitta troia prendi il mio cazzo per intero e godi, ti piacciono i grossi calibri, voglio vederti pisciare il tuo piacere"
"Si amore, si mi piacciono i calibri grossi, dopo questa super scopata ho paura che dovrai portarmi a casa in spalle, non riuscirò a camminare dopo tutto questo martellamento"
Inizia a rallentare il ritmo fino a che la mamma non riprese un ansimare lento e costante, ancora qualche pompata e mi sfilai dalla sua figa, lei come ormai consuetudine, si girò e prese in bocca il mio cazzo cominciando a succhiarlo, pensando che sarei venuto a breve, non immaginava quello che la mia porcaggine avevo in serbo per lei, mentre mi godevo il suo pompino cominciai ad accarezzarla sulla schiena scendendo lentamente, con la mano, sulle suenatiche per arrivare infine a toccarle la sua figona nella quale introdussi prima un dito e a ruota gli altri tre e iniziai a scoparla con la mano messa a taglio, lei accentuò le sue leccate al mio cazzo.
"Si amore che bello succhiarti mentre mi metti le dita in figa"
Allungando la mano sulla panchina recuperai la zucchina e, dopo averci sputato sopra, la posi sula sua figa spingendogliela dentro,lei rendendosi conto che non erano più le mie dita a penetrarla staccò la bocca dal cazzo e disse:
"Ma cosa diavolo"
"Zitta mamma e goditi questa bella zucchina che ti scopa la figa; era questo che volevi, vero troiona?"
"Si amore, dopo la volta che ne avevamo parlato mi è venuta la voglia di provare, ma mi vergognavo a dirtelo contavo sulla mente di maialino perverso, dai amore muovila dentro la mia figa, è bellissimo"
Subito si precipitò sul mio cazzo imboccandolo e cominciando a succhiarlo con maggiore voracità, la zucchina nella sua figa fungeva da acceleratore, più la muovevo più lei succhiava con maggiore intensità, portandomi ad aver un lungo orgasmo oltre che fisico celebrale, gli riempii la gola di sborra, lei si staccò di colpo e comincio a tossire perdendo dalle labbra buona parte della sborra, ripresasi mi guardo e con tono adirato mi disse:
"Stronzo per poco non mi facevi strozzare, me lo hai spinto in gola mentre sborravi, cosa ti è preso sembravi un demonio"
"Scusami mamma ma la situazione era troppo eccitante, tu che succhiavi mentre ti prendevi in figa la zucchina e, più la muovevo più succhiavi, mi hai fatto sballare, sono rimasto sorpreso nel veder la zucchina sulla panca, confesso che era una cosa che volevo fare con te, ma tu mi hai anticipato"
Lei ormai non più adirata, anzi sorridente, mi guarda e dice:
"L'avevo capito, sono sicura che non è l'unica fantasia che ti frulla in testa; vero porcellino?"
"Forse"
"Dai adesso torniamo a casa che nel pomeriggio ti aspetta la Giovanna, mi raccomando non esagerare e, sopratutto niente zucchine, almeno per il momento"



continua......


scritto il
2016-09-06
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