Estate 2016

di
genere
gay

Mi chiamo Giulio ed ho 54 anni ben portati, ho una compagna molto più giovane di me che sessualmente mi appaga molto, però ricordo con piacere quello che è avvenuto l’estate scorsa.
Vivendo in una città balneare molto richiesta dai turisti per il periodo estivo, da qualche anno ho deciso di affittare anche per brevi periodi la mia dependance con uso quasi esclusivo della piscina (io in estate per via del lavoro, sto a casa soltanto nelle ore di pranzo che passo solitamente riposandomi perché la sera lavoro fino a tarda notte.
Mi arriva una prenotazione tramite un sito internet di una coppia di norvegesi per due settimane per il mese di luglio la metto da parte insieme alle altre prenotazioni e continuo normalmente il mio lavoro.
I turisti vanno e vengono fino a quando arriva il turno della coppia norvegese.
Quel mese stavo solo perché la mia compagna era tornata nel suo paese per rinnovare il visto.
Sento squillare il telefono , era una voce maschile che mi avvisava in inglese che era arrivato e che stava fuori il cancello.
Gli chiedo di pazientare perché sarei arrivato nel giro di cinque minuti e così feci.
Al mio arrivo vidi che era un ragazzo solo, gli chiesi se stava aspettando qualcuno e mi rispose che la sua amica l’avrebbe raggiunto tra qualche giorno perché non era ancora riuscita a liberarsi dagli impegni di lavoro.
Lo guido verso la dependance, gli faccio vedere la cucina, il bagno, gli ho fatto presente che la piscina era praticamente a suo uso privato visto che l’unico abitante della casa ero io e che non ci stavo quasi mai.
Gli ho spiegato dove poteva andare la sera per cenare o bere un drink, etc.etc.
Quindi l’ho salutato e sono andato via.
La sera sono rientrato tardi e sono andato subito a letto, l’indomani uscendo abbastanza presto non l’ho visto. Poi verso mezzogiorno sono tornato a casa e noto che stava prendendo il sole, mi avvicino discretamente, chiedo il permesso di tuffarmi in piscina e mi tuffo per qualche minuto trovando refrigerio nell’acqua fresca.
Esco dall’acqua, gli chiedo se andava tutto bene e se avesse bisogno di qualcosa, mi risponde che era tutto perfetto e quindi mi congedo e vado a riposare.
Il giorno dopo rientro più o meno alla stessa ora e stava sempre prendendo il sole sdraiato su un asciugamano disteso sul prato, mi avvicino ci salutiamo e mi tuffo di nuovo.
Uscendo mi accorgo che aveva preso troppo sole, gli chiesi se aveva messo la crema solare, annuì e mi fece vedere un tubetto di crema protezione 15.
Il suo nome era Joseph, alto circa 1,80 carnagione molto chiara, con pochissima peluria bionda sul petto e sulle cosce, aveva 30 anni ed un fisico tonico ma non molto palestrato.
Mi allontanai e tornai con un tubicino di crema protettiva 50, lui gentilmente mi chiese se potessi spalmargliela dietro la schiena (in effetti era un po’ troppo arrossato), gli dissi che andava bene ma che avrebbe fatto bene a mettersi al riparo dal sole per evitare una pericolosa insolazione.
Sono stato sempre bravo a fare i massaggi e la crema l’avevo già spalmata, ma soltanto su corpi femminili, mi faceva un po’ strano, ma iniziai a fargli prima colare la crema sulla schiena, e poi a spalmargliela delicatamente, prima sulla schiena e poi sulle gambe, notai che non mi dispiaceva passare le mani sul suo giovane corpo, gli spalmai la crema ovunque ad eccezione del sedere, coperto dal costume, gli dissi che così andava bene, gli lasciai la crema sul tavolinetto a fianco e mi buttai immediatamente in acqua quasi vergognandomene perché mentre lo spalmavo mi era venuto un cazzo durissimo.
Stetti in acqua fino a quando il mio cazzo non perse di vigore rifugiandomi in un silenzio imbarazzante, lui si girò con la pancia in aria e mi chiese se andasse tutto bene, risposi di si e mi invitò a prendere il sole al suo fianco.
Mi sdraiai vicino a lui con il terrore di avere un’altra erezione, mi ringraziò per avergli spalmato la crema, disse che avevo delle mani delicatissime e mi fece i complimenti per il mio corpo ancora molto giovanile e magro, quando gli dissi la mia età fece una faccia meravigliata, pensava avessi almeno dieci anni di meno.
Io continuavo ancora ad essere imbarazzato, quindi trovai una scusa per togliermi da quella situazione e me ne andai.
Inutile dire che non pensai ad altro per tutto il giorno, soprattutto al suo bel sedere tondo che immaginavo coperto soltanto da una leggerissima peluria bionda.
La notte rincasando lanciai lo sguardo verso la dependance ma le luci erano spente, mi misi a letto e mi addormentai.
La mattina seguente uscii e non lo vidi, ma fremevo che si facesse mezzogiorno per poterlo rivedere , mi era entrato nel cervello ( e poi a breve sarebbe arrivata l’amica..)
Rientrai qualche minuto prima e vidi che stava sdraiato sul lettino sotto l’ombrellone, mi avvicinai e gli chiesi se si sentiva meglio, mi rispose di si ma mi disse che forse aveva dormito male perché sentiva un forte indolenzimento su tutta la schiena.
Si fece rosso e non senza fatica mi chiese se potevo fargli un massaggio visto che il giorno prima ero stato così bravo.
Mi sapeva tanto di una scusa ma non me lo feci ripetere due volte, lo feci sdraiare a pancia in su , mi tolsi i jeans e la maglietta rimanendo solo in costume.
Notai che aveva messo un costume ancora più piccolo e la vista di quel bel culetto già mi stava eccitando.
Mi riempii le mani di olio e cominciai a massaggiargli il collo, le scapole, la schiena, risalivo per la spina dorsale e poi continuavo, Joseph si stava completamente rilassando, dopo circa 15 minuti di massaggio sulla schiena, passai alle gambe massaggiavo i femorali, l’interno coscia quasi a sfiorargli le palle, il mio cazzo non mi stava più nel costume, Joseph non faceva altro che dire : Oh my God, is amazing, Oh my God
is Amazing!!
Quelle parole non facevano altro che eccitarmi ulteriormente, dalle cosce passavo ai polpacci fino alla pianta del piede per poi risalire spudoratamente di nuovo all’interno coscia sfiorandogli le palle..
Era arrivata l’ora di farlo girare per massaggiarlo sul davanti, ma mi vergognavo a farmi vedere il cazzo così in tiro. Poi senza accorgermene mi sono ritrovato a fargli scendere il costume, la viste di quelle chiappe bianche mi stava mandando in estasi, si vedevano le palle rosa e gonfissime.
Mi misi ancora un po’ di olio tra le mani ed iniziai a massaggiargli le chiappe, insinuando le mie mani tra le fessure ed allargandole fino a vedere e toccare quel buchetto meraviglioso, lo stavo facendo impazzire, ed osando sempre di più gli arrivai a riempirgli il buco di olio e con un dito, poi con due, infine con tre dita.
Joseph non faceva altro che mugugnare, rimanendo sempre a testa in giù fino a quando esausto non ha allungato la mano per cercare il mio cazzo.
Senza dire una parola, mi sono tolto l’ingombrante costume e mi sono sdraiato sul suo lato sinistro e lui si è girato offrendomi il suo sedere, gli ho afferrato la mano e mettendomela sul mio cazzo ho fatto in modo che guidasse la cappella nel suo buco, quindi una volta affacciatomi con la cappella nella sua rosellina ho iniziato a muovermi piano piano, per poi uscire, bagnarlo di nuovo con l’olio e rientrare con ancora più facilità, fino a quando completamente rilassato non mi ha messo la mano sul sedere per darmi il ritmo giusto.
A detta di tutti ho un bellissimo cazzo, molto grosso alla base ed una volta che Joseph non opponeva più resistenza ho iniziato ad incularlo sempre più forte, ti piace Joseph, ti piace? E lui Amazing, I’m coming be crazy, e si dimenava come un vitello, aveva preso a segarsi l’uccello ad occhi chiusi!!
Dopo circa 10 minuti sono uscito dal suo culo, mi sono seduto su di lui ed esausto gli ho sborrato sulla bocca che lui teneva ben aperta per raccogliere il maggior liquido possibile, sul viso e sul petto.
Contemporaneamente era venuto anche lui bagnandomi il sedere.
Ero esausto, incredulo, disgustato.
Mi tuffai in acqua e stetti in silenzio per parecchi minuti, mentre Joseph si era alzato e si era andato a fare la doccia.
Una volta uscito dalla doccia, ci siamo salutati e dati appuntamento per il giorno dopo.
Passai tutta la giornata a pensare a quello che era successo, eccitatissimo, non aspettavo altro che il giorno successivo, volevo incularlo di nuovo.
Il giorno successivo mi liberai un po’ prima, arrivai a casa e lo ritrovai lì, gli chiesi come stava, quando sarebbe arrivata la sua amica.
Mi rispose che stava benissimo dopo la giornata di ieri, e fece una smorfia birichina, poi mi disse che l’amica l’avrebbe raggiunto il giorno dopo. Sono contento per te Joseph, ma per me questi giorni sono bellissimi.
Lui mi disse che avevamo ancora un pomeriggio per noi, e che se io avessi potuto anche una notte e mi baciò sulle labbra.
Mentre mi rinfrescavo in piscina stese due asciugamani sull’erba a mò di letto matrimoniale e si mise a prendere il sole nudo.
Una volta uscito dall’acqua mi sdraiai al suo fianco a mia volta nudo lasciandomi asciugare dal sole.
Dopo essermi asciugato e riscaldato, mi accorsi che le nostre cosce erano più che vicine, vidi il suo cazzo barzotto e feci finta di niente ed iniziai a fargli delle carezze sul viso, poi a strizzargli piano piano i capezzoli,
avvicinai le mie labbra ai suoi capezzoli ed iniziai a succhiarli, scesi giù fino all’ombelico mentre Joseph mi accarezzava la testa, con lentezza mi avvicinai alla sua cappella e me la misi in bocca.
L’accarezzavo con la lingua e mi piaceva quel cazzo duro in bocca, ho provato anche ad infilarmelo tutto in bocca per vedere fino a che punto ero pronto a spingermi, ma non sono bravo a fare i pompini, così l’ho preso in mano e gli ho fatto una bella sega facendomi sborrare in mano.
Mi sono rituffato in piscina ed una volta uscito dall’acqua mi sono disteso al suo fianco, ero ancora eccitato, Joseph ha poggiato la sua testa sulla mia pancia, poi ha cominciato a farmi un pompino.
I pompini mi sono sempre piaciuti ma non da soli, mentre Joseph me lo succhiava iniziai a toccargli il buco del culo, mi bagnavo le dita e gliele infilavo, fino a quando chiesi a Joseph di andare in camera.
Domandai a Joseph se gli faceva male, rispose Just a little.
Gli dissi di aspettarmi, andai in casa e presi la mia cremina magica, tornato gliela misi anche un po’ all’interno, ne spalmai un po’ sulla cappella ed iniziai ad incularmelo a pecorina, prima piano ma dopo qualche minuto senza pietà, lo feci girare e lo inculai con le sue gambe sulle mie spalle, lo stavo sfondando e lui godeva come una troia, gli strizzavo i capezzoli fino a fargli male ma vedevo che godeva ancora di più, allora gli sussurrai all’orecchio: Joseph, vorresti qualcosa di più questa notte, la nostra ultima notte e lui: si, tutto quello che vuoi.
Arrapatissimo tolsi il cazzo dal suo culo ormai slabbrato e presi la sua testa e glielo infilai fino alla gola, spingendo fino a fargli avere conati di vomito, per poi sborrargli tutto in bocca dicendogli di bere tutto fino all’ultima goccia.
Mi feci una doccia e tornai al lavoro avendo già in mente cosa fare durante la notte.
Era la nostra ultima notte insieme e volevo godermi ancora quel meraviglioso culetto.
Feci del tutto per rientrare il prima possibile, lo trovai in veranda che mi aspettava sorseggiando un bicchiere di vino rosso, mi chiese di fargli compagnia.
La serata era calma, la piscina tutta illuminata la notte tutta per noi.
Joseph mi chiese se ero stanco, dissi maliziosamente: un po’, ma sono pronto a farti godere come una pazza.
You are crazy rispose Joseph, ma poi mi sussurrò all’orecchio: I’m curious!! E mi fido di te!!
Andai a casa, presi la mia borsa dei giochi, lo presi per mano ed andammo nella sua camera.
Lo lasciai in mutande, mi piaceva guardarlo semi nudo.
Gli chiesi di chiudere gli occhi, presi dalla borsa una benda nera e gli bendai gli occhi (fece un mugolio di compiacimento) poi presi un foulard e lo feci passare tra le sue labbra chiudendogli la bocca e stringendo forte dietro.
Tirai dalla borsa due corde giapponesi e gli legai le mani dietro la schiena e gli feci passare le corde sul petto sopra e sotto i capezzoli fino a che non poteva più muovere le braccia.
Lo feci inginocchiare sul letto, gli sfilai le mutande dolcemente prima di lubrificare l’interno del suo buchetto con della crema per poi spalmargli un po’ di burro all’esterno (ero intento a farlo impazzire).
Presi la mia cintura di tessuto pesante, con terminali in pelle ed iniziai a frustargli il sedere, prima piano e poi sempre più forte, quel sedere ora a mia completa disposizione era piena di strisce rosse, ad ogni sferzata Joseph si dimenava, quando capivo che non ce la faceva più a sopportare smettevo, l’accarezzavo e sentivo tutto il suo calore, il suo cazzo aveva la cappella umida, gliela accarezzai un po’.
Presi un vibratore medio grande e gli sfondai il sedere, sempre con il vibratore in culo ripresi a frustarlo sempre più forte fino a quando mi resi conto che non ne poteva più.
Smisi di frustarlo, gli tolsi il foulard dalla bocca e gli infilai la lingua nella bocca piena di saliva, gli entrai in bocca con tutto il mio cazzo . Joseph con le lacrime agli occhi iniziò a succhiarlo, lo sbendai e gli chiesi se gli era piaciuto, mi rispose in Italiano con un filo di voce: siii..
Mentre mi spompinava con una mano muovevo il vibratore che ormai aveva completamente vinto ogni resistenza, lo tolsi per sostituirlo con il mio cazzo che era un po’ più grande.
Joseph aveva iniziato a godere come un pazzo, si dimenava, quasi piangeva, gli sborrai in culo e rimanemmo uniti per un bel po’ di tempo fino a quando il mio cazzo si sgonfiò del tutto.
Mi alzai, mi sciacquai, tornai da Joseph, lo slegai, aveva i segni delle corde sulle braccia, mi sdraiai, lo feci sedere su di me e gli accarezzai il cazzo con la cappella fradicia , lo segai per un po’ poi gli dissi Joseph continua da solo e sborrami sul petto.
Joseph dopo qualche minuto mi venne sul petto e mi spalmo tutta lo sperma fino a farlo asciugare.
Dopo una bella doccia ci siamo addormentati abbracciati .



scritto il
2017-02-16
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