Alessandra

di
genere
feticismo

È sempre bello ed emozionante rivedersi dopo un po di tempo, fa un certo effetto...Abbiamo terminato la maturità quasi due anni fa, ognuno ha preso la sua strada (chi studia, chi lavora..) e ogni tanto ci si trovava. Nel corso di quei bellissimi 5 anni, che rifarei ad essere sincero, ho legato molto con alcune persone ed è nato un bellissimo rapporto di amicizia che ci ha portato a condividere tante cose. Tra di loro c'è Alessandra.

Alessandra è una ragazza molto carina, semplice ma raffinata, elegante. Ha i capelli lisci fino a metà schiena castano scuro, occhi spettacolari marroni, nasino alla francese, seconda bella soda, culetto divino, due belle gambe fini e affusolate e due piedini n.36 da togliere il fiato.

Ora, dovete sapere che mi è capitato più volte di fare certi pensieri su di lei e di sfogarmi con qualche sega dalla goduta inaudita. Essendo molto amici, come detto prima, abbiamo condiviso, anche con altri amici, tante cose tra cui le vacanze estive.
È proprio in queste occasioni che mi venivano certi pensieri, di saltarle addosso e farla godere..ma per rispetto alla nostra amicizia ho sempre desistito. L'unica cosa che mi concedevo era guardarle i piedi.

Si, i piedi. Sono feticista. I suoi piedini sono fantastici. Affusolati, piccoli, morbidi, lisci, dita perfettamente simmetriche tra loro con un alluce divino da succhiare, collo leggermente arcuato, pianta stratosferica. Ogni tanto Alessandra, in vacanza, era solita farsi massaggiare i piedi e potete ben capire il mio stato nei momenti in cui questo capitava. Ho molto "peccato" su quei piedini. La cosa era ed è, secondo me, evidente. Non posso farci nulla, lo sguardo cade sempre li.

E così arriviamo al giorno x, giorno in cui ci saremmo rivisti dopo un paio di mesi. Il programma della serata era cena al ristorante e poi in qualche pub. Il ritrovo era davanti al ristorante xyz alle 20.

Per l'occasione Alessandra era veramente sexy, bellissima. Capelli raccolti in una coda, viso valorizzato da un trucco perfetto, vestitino nero smanicato con un mini-golfino (quelli a maniche lunghe ma che non coprono oltre il seno) anch'esso nero, niente calze. Ai piedi aveva delle zeppe abbastanza alte aperte sulle dita e sui talloni sempre nere. Rimasi folgorato. Una visione. Lo spettacolo era vederla camminare. Ogni volta che faceva un passo la pianta del piede si staccava dalla suola della scarpa emettendo il classico rumore eccitante e permettendo la visione della stessa aumentando la mia libido. Uno spettacolo di ragazza. Una bomba di erotismo incredibile.

Durante la cena ovviamente si parlò di qualsiasi cosa citando anche i vecchi tempi. Tra il primo e il secondo uscimmo a fumare una sigaretta dato che solo noi due avevamo questo vizio.

Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso, ero rapito. Continuavo a guardarle i piedi e decisi di "provarci" sfruttando questo momento di "solitudine".

Appena fuori io decisi di sedermi sul bordo del marciapiede per essere più vicino ai suoi piedini e per poterli osservare meglio. Divini. Erotici. Lei rimase in piedi dicendo che sporcava il vestito nuovo.

Io:"oh Ale, comunque belle le scarpe..nuove?"
Lei abbassò lo sguardo sui suoi piedi
A:"grazie..nono, è un po che ce le ho..non ti ricordi che ce le avevo anche al mare l'anno scorso?"
Io - un po "meravigliato":"boh, non mi ricordavo..va bhe comunque, belle"
Ridemmo.
Presi coraggio. Dopo qualche secondo...
Io:"Ale dimmi la verità..si è capito vero?"
A - interrogativa:"che cosa?"
Io - un po in imbarazzo:"come cosa? Che mi piacciono i piedi.."
A - meravigliata:"..ah.."
Io - continuando a guardarla negl'occhi:"non si era capito eh?.."
A - incredula e meravigliata:"..si, cioè..insomma.."
Io:"ti da fastidio questa cosa?"
Lei - forse più in imbarazzo di me:"cosa?.."
Io:"ti ho chiesto se ti da fastidio sapere che ogni tanto ti guardo i piedi.."
A:"..ah..bhe..no non mi da fastidio però.."
Io:"però..?"
A:"si insomma..mi sento un po in imbarazzo.."
Io:"quindi vuol dire che ti da fastidio.."
A:"no, va bhe..se ti piacciono guardali però non mettermi troppo a disagio.."
Io:"..mh.."
Pausa di riflessione. Stato emotivo alterato. Stato "eccitativo" ancora peggio.
Io:"quindi fammi capire..mi dai il permesso di guardarli ogni tanto..?"
A:"si, ogni tanto..ma stai attento..cioè non troppo...troppo. Capito no?"
Io:"sisi capito.."
Io:"ah grazie comunque.."
Alessandra si limita ad annuire. È un po nervosa. Forse ho osato troppo.

A:"ah e comunque, non metterti in testa strane idee.."
Io - stupito e curioso:"tipo..?"
A:"dai, hai capito..se ti fa piacere ti permetto di guardarli ma niente più..."
Io:"grazie Ale..lo sai che ti voglio tanto bene.."
A:"anch'io.."
Dopo qualche secondo...
Io:"torniamo dentro?"
A:"no.."
Io - stupito:"come no? E dove andiamo?"
A:"in macchina"
Io:"in macchina, ma come?!..e gli altri, come facciamo?"
A:"zitto! Non preoccuparti. Andiamo"

Non mi resta che ubbidire.

Saliamo in macchina. Sedili posteriori. Sono eccitato ma anche un po spaventato. Non l'ho mai vista cosi decisa e determinata..

A - mettendomi i piedi sulle gambe:"avanti schiavetto, toglimi le scarpe"
La guardai stupito. Ero incredulo. Esitai. Lei mi prese per i capelli e ripetè l'ordine. Ero impaurito, ma molto eccitato. In fondo forse sognavo questo momento. Cominciai a slacciare il laccetto e...
A:"piano! Fallo molto lentamente.."
E cosi feci.

Ora Alessandra era a piedi nudi e il poter toccare quelle perfette ed erotiche estremità mi eccitò parecchio.

A:"bravo il mio schiavetto..ora inizia a massaggiarmeli. Bene, mi raccomando se no te ne pentirai.."
Mi impegnai al massimo per non deluderla. Massaggiavo prima un piedino e poi l'altro. Sudavo. Che momento..!

A:"ah e se non l'hai ancora capito, quando siamo con gli altri devi guardarmeli di sfuggita, quando sei con me devi fare il bravo schiavetto e ubbidire se no ti rovino..hai capito lurido feticista?"
Io:"sisi ho capito.."
A:"bravo..continua a massaggiarmi i piedi"
E io continuavo.

Ero felice, in fondo. Ero a contatto con i piedini divini di Alessandra.

A:"ora basta! Torniamo dagli altri..e non una parola. Intesi?"
Io:"intesi!"

Alessandra si rimise le scarpe e scendemmo e ci incamminammo verso l'ingresso.

A - in modo dolce e sorridente come sempre:"sei stato bravo prima! Volevo vedere fin dove ti saresti spinto e capire un po questa tua passione.."
Io la guardavo stupito e meravigliato.
A:"sai che ti dico? Guardameli i piedi, quando vuoi e come vuoi..tanto a me fa piacere, non da fastidio.."
Io la guardavo sempre incredulo
A - sorridendo:"sei proprio un cucciolo, un feticista cuccioloso.."
scritto il
2017-05-08
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