Un anno da ricordare (parte 3)
di
RicoFede069960
genere
gay
Era domenica sera, Lele aveva appena finito una delle sue odiose orge con i suoi amici nel mio letto. Uscirono tutti in fila indiana come al solito e dopo uscì Lele, nudo e sudato, mi propose di fare la doccia insieme, io rifiutai e dispiaciuto si lavó da solo. Preparai le cena e mangiammo, senza dire una parola, poi andai a dormire. Lele cercava di sedurmi, voleva scopare. Io mi rifiutai ancora e dopo svariati tentativi, si arrese e andò a dormire nel suo letto. La mattina dopo, mi alzai, lui stava ancora dormendo, e senza farmi sentire mi cambiai a andai a lezione. Rincasai per l'ora di pranzo, Lele era appena tornato dal bar e stava cucinando. Quando mi vide, mi venne incontro e mi disse: "Ma si può sapere che hai? Non mi parli, mi eviti, non vuoi scopare più con me, che hai? Hai un altro? Ti vedi con qualcuno?". Gli risposi che non avevo niente, che ero solo stanco. Infatti, dopo pranzo, andai a letto, fingendo di avere mal di testa. Lele capì subito la mia recita e venne nel mio letto, si avvicinò e mi rifece la domanda: "Fede, cos'hai? Ti prego dimmi la verità" Allora io sbottai e gli dissi tutto: "Sai che c'è? C'è che non ce la faccio più a vedere gente sconosciuta sul mio letto a scopare con te, c'è che non ce la faccio più ad essere il tuo giocattolo, mi cerchi solo quando sei da solo e quando non hai nessuno sul tuo letto, anzi, sul mio". Mi rispose subito: "Ma perché? Che problemi hai con i miei amici?" "Ti amo" dissi gridando "Hai capito? Sono innamorato di te e non sopporto di vederti con qualcun'altro". Lele esitò un attimo e poi disse sorridendo: "E me lo dici così? Non hai capito che anche io ti amo? Io passo del tempo con altri solo per gioco, non provo niente per loro, è la mia natura." Quelle parole mi sorpresero, restai immobile un attimo, con gli occhi lucidi, poi Lele si avvicinò e mi baciò teneramente. Ci spogliammo, io lo abbracciavo mentre lui mi leccava il collo, poi ci girammo, lui era sotto, gli succhiai i capezzoli e quei meravigliosi addominali, uno ad uno. Poi scesi fino al membro, prima lo leccai e poi me lo piazzai in bocca, fu bellissimo. Poco prima che venisse mi staccai e lui schizzò sul suo petto, lo pulii con la lingua e ingoiai il liquido. Poi mi sedetti su di lui, Lele prese il suo membro in mano e cominciò a strofinarlo sul mio. Venni anche io, il mio liquido schizzò in aria, poi precipitò violentemente in faccia a Lele, lo pulii nuovamente e ingoiai. Continuammo per quasi tre ore, poi Lele si fermò e mi disse: "Fede, ma ora noi cosa siamo?" "Non so" risposi "Dimmelo tu". "Io direi che ora siamo ufficialmente fidanzati, no?" Sorrisi e dissi: "Era quello che volevo sentirti dire" e lo baciai appassionatamente. Restammo a scherzare a letto per un'altra ora. Poi Lele si alzò e si preparò per andare in palestra. Io restai a letto per un altro po' a oziare. Poi mi alzai e mi feci una doccia rinfrescante. Mi asciugai e mi vestii, ero felice, finalmente adesso stavo insieme all'uomo che amavo. Sentii bussare il campanello, pensai che fosse Lele anche se era un po' presto e aprii la porta. Non era Lele, non credevo ai miei occhi, non poteva essere lui. Era Simone, proprio lui. Mi sorrise e mi disse: "Non mi fai entrare?" Mi scostai e lo feci entrare. Non dissi una parola, ero sconvolto. Mi disse che il negozio in cui lavorava al paese aveva chiuso e che era andato in città per cercare lavoro. Gli offrii da bere, poi gli chiesi come mi avesse trovato e dove alloggiava. Mi disse che stava in un albergo lì vicino e che aveva chiesto in giro di me e gli avevano dato l'indirizzo. Gli parlai poi di Lele, non gli dissi che era il mio ragazzo, gli dissi solo che era il mio coinquilino. Parlammo del più e del meno, poi sentii aprire la porta. Stavolta era Lele, tornava dalla palestra, come sempre era a petto nudo, toglieva la maglietta non appena entrava in palestra e non la metteva più neanche quando andava via. Vide Simone e mi guardò. Mi ero accorto che Simone guardava in modo strano Lele, aveva la pelle ancora lucida dal sudore, avrebbe eccitato chiunque. Aprì il borsone della palestra, prese una canottiera e se la mise addosso, poi mi presi di coraggio e dissi: "Lele, questo è Simone, il mio ex. Simone, questo è Lele, il mio ragazzo". Entrambi restarono stupiti, Simone in particolare. Erano le 20, e Lele propose a Simone di restare per cena, Simone accettò subito. Aprii il frigorifero per prendere delle birra non ce n'erano. Lele mi disse di andare a prenderle al supermercato prima che chiudesse, nel frattempo lui e Simone avrebbero fatto conoscenza. Avevo paura di lasciarli soli, immaginavo che potevano picchiarsi, ma uscii lo stesso. Arrivai appena in tempo al supermercato, presi qualche birra e tornai. Stranamente c'era traffico e ritardai. Arrivai a casa, aprii la porta, ma non vidi nessuno. Mi avvicinai senza fare rumore. Trovai Lele e Simone seduti sul divano che si baciavano appassionatamente, stavolta ero proprio sconvolto. Non si erano accorti di me, poggiai le birre sul tavolo, e finalmente Lele si accorse della mia presenza. Si staccò subito e si alzò un po' imbarazzato. Non sapeva che dire, intanto Simone rideva e si appoggiò sullo schienale allargando le braccia, divertito. "Abbiamo parlato per un po', poi senza che ce ne accorgessimo ci siamo trovati a slinguare, scusami." Cercò di giustificarsi Lele. Simone intanto continuava a ridere. Erano ancora vestiti, ma lo sarebbero stati ancora per poco se non fossi arrivato. Feci finta di niente, preparai la tavola e ci sedemmo. A tavola mi sentivo quasi escluso, Lele e Simone parlavano di palestra e io ovviamente ne capivo poco. Cercai di intrufolarmi nel discorso parlando dell'università ma niente, vedevo che Simone era preso da Lele, lo guardava pericolosamente, quasi lo spogliava con gli occhi. Finimmo di cenare, ero sollevato, pensai che Simone se ne andasse. Invece Lele fece una richiesta che mi sconvolse, se ne uscì dicendo: "Ormai è mezzanotte, fuori piove, che ne dici se per stanotte resti qui, magari ci divertiamo tutti e tre insieme." Voleva fare sesso a tre. Simone rise e accettò subito, io restai a bocca aperta. Prima esitai, poi vista l'insistenza di entrambi, accettai. Non credevo a me stesso, ma dissi di si. (Fine terza parte)
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