Recovery mode 2
di
Maks
genere
trio
Il software iniziava a proporre sullo schermo le icone dei file immagine, c'eravamo, sgranai gli occhi poi li distolsi - seleziona i file che vuoi eliminare, mentre quelli da salvare puoi spostarli su questa penna usb, fai tu, ok?
Di nuovo mi strinse forte per ringraziarmi, stavolta senza salti di gioia, ma con sincera riconoscenza e con un contatto più caldo e prolungato - grazie Stefano, la penna usb te la ricomprerò d'oro, ah mi stavi per dire come ricompensarti...
- non preoccuparti, appena ho un'idea ti mando un messaggio, ok?
La lasciai sola in quelle operazioni e quando dopo qualche minuto tornai Sara non c'era. Non sapeva che le foto trasferite sulla usb sarebbero rimaste pure sul mio pc; arrapato e bastardo, non resistetti e le sfogliai rapidamente. Un altro colpo alla mia giornata di stimoli arrapanti: no, non erano semplici nudi, ma dozzine di fotogrammi che ritraevano quell'angelo in svariati atteggiamenti e situazioni di esibizionismo e sottomissione sessuale. Che cazzo faceva questa? Poi sentii la sua voce: Sara sedeva fuori con Marta e Monica a gustarsi un'altra birra e i colori del tramonto oltre le colline. Notai che stringeva il cellulare in mano per fare alcune foto. La scrutavo con desiderio ripensando a quelle immagini, alcune in abiti sexy, in altre stile sadomaso, spesso intenta a pratiche di autoerotismo, in pose sempre ammiccanti, sinuosa come una modella, sconcia come una puttana. Le mandai un messaggio: "Funziona il telefono? ;)". Sento dal terrazzo il suono della notifica sul suo cellulare, un attimo dopo rispose: ":D grazie tutto fatto! Complimenti per la mogliettina, uno schianto, bellissima e simpatica".
Interdetto, iniziai un ping pong di sms mentre lei continuava la conversazione con le mie due inarrestabili birraiole:
- ma... si trattava di foto hot? - volevo capire se avrebbe negato...
- eh sì, dai che era chiaro, avevo paura finissero in mani sbagliate..
- ma dai! Chi oggi non ha qualche selfie sexy nello smartphone. Anche io e Marta talvolta giochiamo così!
- No, per me era diverso, un giorno ti spiegherò.. Mi raccomando, nessuno deve sapere! non raccontarlo a tua moglie, è così gentile con me... mi fido :*
- Ora mi fa impazzire, bella come sei, immaginarti svestita! Che cazzata lasciarti cancellare quelle foto da sola! :D.
- Ma con la splendida moglie che hai non penso tu abbia bisogno di altro! Alcune foto comunque le ho salvate se vuoi, ma poi tu mi mostri le vostre!
Quell'ultimo sms mi conturbò ancor di più, con quelle mezze provocazioni e quelle continue allusioni a Marta, alimentando la mia sfrontatezza:
- in effetti è una moglie ideale, mi ha appena fatto un pompino mentre spiavamo Monica abbronzarsi lì in terrazzo...- Forse avevo esagerato;
- davvero? uomo fortunato! te l'ho detto che Marta è uno spettacolo - replicò per nulla scandalizzata.
- Avrei preferito che ci fossi anche tu a prendere il sole con lei...
- io invece avrei preferito essere al tuo posto! :-P
Al mio? Sospesi le attività vitali per qualche interminabile secondo per comprendere il senso di quella frase.
- Ah, non immaginavo, hai un figlio...
- ...e appunto un matrimonio finito alle spalle!
- Cavolo, sei una fabbrica di sorprese!
- ah ah, e ne ho un'altra: domani verrò con voi in campagna, le ragazze mi hanno invitata, dicono che sei un mago del barbecue! Così avrai modo di realizzare questo tuo desiderio di vedermi prendere il sole! Vedi che fortuna che hai?
Per assicurarmi che l'aperitivo tra donne si prorogasse, servii sul terrazzo crostini e un'altra bottiglia, scambiando un'occhiata di complicità con Sara, seduta con le sue nuove amichette col pollice sempre pronto a digitare sms di risposta.
" Wow, quanta gnocca oggi sul mio balcone! A voi, lussoriose!" esclamai tra gambe allungate su schienali di sedie e sorsi di birra strozzati da risate scomposte. "Legano in fretta tra loro le donne viziose" pensai rientrando in casa per continuare il giochino a distanza ravvicinata con Sara. Parlare di quei temi con una donna così bella e certo anche porca, in fondo quasi sconosciuta, di fronte e all'insaputa di mia moglie, mi metteva in un indefinibile stato di eccitazione.
- Dai, sono felice che venga anche tu! - tornai composto e cortese - se ti va porta pure chi vuoi
- sono felicissima anch'io, già adoro Marta e Monica!
Le foto comunque le avevo, Sara non mi aveva nascosto la verità, per cui decisi di guadagnare altri punti con lei, dato che l'indomani l'avrei rivista: - Scusa per la mia richiesta di prima, ero un po' troppo su di giri. Squallida e scontata. Dimenticala!
- Ok ma non preoccuparti, normale reazione di un uomo ad una situazione simile. Sei speciale, sai? È stata una fortuna rivolgermi a te. Domani troverò un altro modo per sdebitarmi.
Ennesimo colpo al mio cuore! Ma che voleva dire? Forse ero io che leggevo ogni sua frase nel senso sbagliato, magari lei pensava a un buon prosecco da regalarmi e io lì a sognare l'orgia della mia vita con una moglie, un'ex e un'amica lesbica!
A quel punto, le ragazze rientrarono e presero a salutarsi, ripartendosi i compiti per l'indomani. Io scesi con Sara per andare in garage a recuperare grill e sdraio, così l'accompagnai all'auto. Avevo voglia di baciarla, di leccarle dolcemente le labbra, di accarezzarle i bei seni. "Dunque sei...? " chiesi bisbigliando ma con tono maturo. "Hm hm" mi interruppe confermando schietta la sua omosessualità. "Allora non ti dà fastidio se ti bacio!?" scherzai. Lei rise, io le accarezzai il volto e la baciai. Dolcemente, sulle labbra, ma la baciai. Un bacio apparentemente innocuo, ma per me carico di erotismo.
"A domani", sorrise dolcemente e salì in auto. Io andai in garage a caricare l'auto, col cazzo che mi esplodeva nei jeans. Incrociai Monica, irresistibile e affascinante come sempre, uscire dal mio palazzo: "Ciao Stefano, allora a domani... Vuoi una mano?"
"Non sai quanto... né come!" replicai ridendo da solo. La invitai a entrare in garage. Forte del feeling che da sempre ci univa, sicuro che non avrebbe tradito il segreto, le raccontai di Sara, fino a mostrarle gli sms che ci eravamo scambiati. Monica prese il mio telefono e scorreva stupita e intrigata quei messaggi, mentre io ripresi a sistemare il bagagliaio. D'improvviso raggelai ricordando che lì in mezzo c'era pure il mio folle messaggio inviato a Sara mezzora prima: "in effetti è una moglie ideale, mi ha appena fatto un pompino mentre spiavamo Monica abbronzarsi lì in terrazzo...".
Feci per riprendermi il telefono. Troppo tardi, Monica si scostò e se lo rilesse più volte. Mi inginocchiai si suoi piedi per supplicarle di non leggere, ero terrorizzato, se Marta l'avesse saputo... Mentre farfugliavo sillabe a caso, Monica mi guardò negli occhi, espiró: "io ti piaccio ancora!". Un vuoto allo stomaco. Mi prese alla sprovvista, attendendomi un cazziatone! Non parlavamo di noi, dei nostri reciproci sentimenti dagli anni del liceo, chiusi e censurati ognuno dietro chissà quali timori. Non ce n'era mai stato bisogno d'altronde, sentivamo tutto l'uno dell'altro, così, a pelle. Sapeva bene che il mio debole per lei era ancora lì da qualche parte, latente, assopito, ma vivo, e io sapevo altrettanto del suo. Come un dolore cronico che diventa parte della tua vita, ma che sopporti con gioia perché ti fa sentire vivo, perché è l'unica cosa che ti lega a un dono che hai perso.
Mi alzai, le voltai le spalle, chiusi il garage. Monica era dietro di me, poggiò la mano sulla mia schiena, forse per orientarsi nel buio pesto che provocai serrando la saracinesca, o forse per accarezzarmi, poi mi girai verso di lei e non ci capii più un cazzo. La baciai. Ci baciammo. Il buio intorno girava, non avevo più coscienza di me, delle mie mani, delle mie labbra, né del dove e del quando. Ricordo solo l'intensità dall'emozione, il calore della sua lingua, il profumo della sua pelle, del suo sudore. Come una bomba inesplosa di un conflitto dimenticato, che attendeva solo l'innesco per deflagrare, fiera, con la stessa forza con cui era nata, incurante della pace che ora, in un'altra epoca, le regnava intorno. Come anime in Recovery Mode, ritornammo alle nostre impostazioni di fabbrica: nessun sistema operativo, nessun software, nessun aggiornamento, nessun dato in memoria, nessun comando da eseguire. Liberi!
(non so se continua ma dovrebbe cazzo arrivare a questo trio!)
Di nuovo mi strinse forte per ringraziarmi, stavolta senza salti di gioia, ma con sincera riconoscenza e con un contatto più caldo e prolungato - grazie Stefano, la penna usb te la ricomprerò d'oro, ah mi stavi per dire come ricompensarti...
- non preoccuparti, appena ho un'idea ti mando un messaggio, ok?
La lasciai sola in quelle operazioni e quando dopo qualche minuto tornai Sara non c'era. Non sapeva che le foto trasferite sulla usb sarebbero rimaste pure sul mio pc; arrapato e bastardo, non resistetti e le sfogliai rapidamente. Un altro colpo alla mia giornata di stimoli arrapanti: no, non erano semplici nudi, ma dozzine di fotogrammi che ritraevano quell'angelo in svariati atteggiamenti e situazioni di esibizionismo e sottomissione sessuale. Che cazzo faceva questa? Poi sentii la sua voce: Sara sedeva fuori con Marta e Monica a gustarsi un'altra birra e i colori del tramonto oltre le colline. Notai che stringeva il cellulare in mano per fare alcune foto. La scrutavo con desiderio ripensando a quelle immagini, alcune in abiti sexy, in altre stile sadomaso, spesso intenta a pratiche di autoerotismo, in pose sempre ammiccanti, sinuosa come una modella, sconcia come una puttana. Le mandai un messaggio: "Funziona il telefono? ;)". Sento dal terrazzo il suono della notifica sul suo cellulare, un attimo dopo rispose: ":D grazie tutto fatto! Complimenti per la mogliettina, uno schianto, bellissima e simpatica".
Interdetto, iniziai un ping pong di sms mentre lei continuava la conversazione con le mie due inarrestabili birraiole:
- ma... si trattava di foto hot? - volevo capire se avrebbe negato...
- eh sì, dai che era chiaro, avevo paura finissero in mani sbagliate..
- ma dai! Chi oggi non ha qualche selfie sexy nello smartphone. Anche io e Marta talvolta giochiamo così!
- No, per me era diverso, un giorno ti spiegherò.. Mi raccomando, nessuno deve sapere! non raccontarlo a tua moglie, è così gentile con me... mi fido :*
- Ora mi fa impazzire, bella come sei, immaginarti svestita! Che cazzata lasciarti cancellare quelle foto da sola! :D.
- Ma con la splendida moglie che hai non penso tu abbia bisogno di altro! Alcune foto comunque le ho salvate se vuoi, ma poi tu mi mostri le vostre!
Quell'ultimo sms mi conturbò ancor di più, con quelle mezze provocazioni e quelle continue allusioni a Marta, alimentando la mia sfrontatezza:
- in effetti è una moglie ideale, mi ha appena fatto un pompino mentre spiavamo Monica abbronzarsi lì in terrazzo...- Forse avevo esagerato;
- davvero? uomo fortunato! te l'ho detto che Marta è uno spettacolo - replicò per nulla scandalizzata.
- Avrei preferito che ci fossi anche tu a prendere il sole con lei...
- io invece avrei preferito essere al tuo posto! :-P
Al mio? Sospesi le attività vitali per qualche interminabile secondo per comprendere il senso di quella frase.
- Ah, non immaginavo, hai un figlio...
- ...e appunto un matrimonio finito alle spalle!
- Cavolo, sei una fabbrica di sorprese!
- ah ah, e ne ho un'altra: domani verrò con voi in campagna, le ragazze mi hanno invitata, dicono che sei un mago del barbecue! Così avrai modo di realizzare questo tuo desiderio di vedermi prendere il sole! Vedi che fortuna che hai?
Per assicurarmi che l'aperitivo tra donne si prorogasse, servii sul terrazzo crostini e un'altra bottiglia, scambiando un'occhiata di complicità con Sara, seduta con le sue nuove amichette col pollice sempre pronto a digitare sms di risposta.
" Wow, quanta gnocca oggi sul mio balcone! A voi, lussoriose!" esclamai tra gambe allungate su schienali di sedie e sorsi di birra strozzati da risate scomposte. "Legano in fretta tra loro le donne viziose" pensai rientrando in casa per continuare il giochino a distanza ravvicinata con Sara. Parlare di quei temi con una donna così bella e certo anche porca, in fondo quasi sconosciuta, di fronte e all'insaputa di mia moglie, mi metteva in un indefinibile stato di eccitazione.
- Dai, sono felice che venga anche tu! - tornai composto e cortese - se ti va porta pure chi vuoi
- sono felicissima anch'io, già adoro Marta e Monica!
Le foto comunque le avevo, Sara non mi aveva nascosto la verità, per cui decisi di guadagnare altri punti con lei, dato che l'indomani l'avrei rivista: - Scusa per la mia richiesta di prima, ero un po' troppo su di giri. Squallida e scontata. Dimenticala!
- Ok ma non preoccuparti, normale reazione di un uomo ad una situazione simile. Sei speciale, sai? È stata una fortuna rivolgermi a te. Domani troverò un altro modo per sdebitarmi.
Ennesimo colpo al mio cuore! Ma che voleva dire? Forse ero io che leggevo ogni sua frase nel senso sbagliato, magari lei pensava a un buon prosecco da regalarmi e io lì a sognare l'orgia della mia vita con una moglie, un'ex e un'amica lesbica!
A quel punto, le ragazze rientrarono e presero a salutarsi, ripartendosi i compiti per l'indomani. Io scesi con Sara per andare in garage a recuperare grill e sdraio, così l'accompagnai all'auto. Avevo voglia di baciarla, di leccarle dolcemente le labbra, di accarezzarle i bei seni. "Dunque sei...? " chiesi bisbigliando ma con tono maturo. "Hm hm" mi interruppe confermando schietta la sua omosessualità. "Allora non ti dà fastidio se ti bacio!?" scherzai. Lei rise, io le accarezzai il volto e la baciai. Dolcemente, sulle labbra, ma la baciai. Un bacio apparentemente innocuo, ma per me carico di erotismo.
"A domani", sorrise dolcemente e salì in auto. Io andai in garage a caricare l'auto, col cazzo che mi esplodeva nei jeans. Incrociai Monica, irresistibile e affascinante come sempre, uscire dal mio palazzo: "Ciao Stefano, allora a domani... Vuoi una mano?"
"Non sai quanto... né come!" replicai ridendo da solo. La invitai a entrare in garage. Forte del feeling che da sempre ci univa, sicuro che non avrebbe tradito il segreto, le raccontai di Sara, fino a mostrarle gli sms che ci eravamo scambiati. Monica prese il mio telefono e scorreva stupita e intrigata quei messaggi, mentre io ripresi a sistemare il bagagliaio. D'improvviso raggelai ricordando che lì in mezzo c'era pure il mio folle messaggio inviato a Sara mezzora prima: "in effetti è una moglie ideale, mi ha appena fatto un pompino mentre spiavamo Monica abbronzarsi lì in terrazzo...".
Feci per riprendermi il telefono. Troppo tardi, Monica si scostò e se lo rilesse più volte. Mi inginocchiai si suoi piedi per supplicarle di non leggere, ero terrorizzato, se Marta l'avesse saputo... Mentre farfugliavo sillabe a caso, Monica mi guardò negli occhi, espiró: "io ti piaccio ancora!". Un vuoto allo stomaco. Mi prese alla sprovvista, attendendomi un cazziatone! Non parlavamo di noi, dei nostri reciproci sentimenti dagli anni del liceo, chiusi e censurati ognuno dietro chissà quali timori. Non ce n'era mai stato bisogno d'altronde, sentivamo tutto l'uno dell'altro, così, a pelle. Sapeva bene che il mio debole per lei era ancora lì da qualche parte, latente, assopito, ma vivo, e io sapevo altrettanto del suo. Come un dolore cronico che diventa parte della tua vita, ma che sopporti con gioia perché ti fa sentire vivo, perché è l'unica cosa che ti lega a un dono che hai perso.
Mi alzai, le voltai le spalle, chiusi il garage. Monica era dietro di me, poggiò la mano sulla mia schiena, forse per orientarsi nel buio pesto che provocai serrando la saracinesca, o forse per accarezzarmi, poi mi girai verso di lei e non ci capii più un cazzo. La baciai. Ci baciammo. Il buio intorno girava, non avevo più coscienza di me, delle mie mani, delle mie labbra, né del dove e del quando. Ricordo solo l'intensità dall'emozione, il calore della sua lingua, il profumo della sua pelle, del suo sudore. Come una bomba inesplosa di un conflitto dimenticato, che attendeva solo l'innesco per deflagrare, fiera, con la stessa forza con cui era nata, incurante della pace che ora, in un'altra epoca, le regnava intorno. Come anime in Recovery Mode, ritornammo alle nostre impostazioni di fabbrica: nessun sistema operativo, nessun software, nessun aggiornamento, nessun dato in memoria, nessun comando da eseguire. Liberi!
(non so se continua ma dovrebbe cazzo arrivare a questo trio!)
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