Decidi la maschera, ma sarai sempre tu dietro essa

di
genere
sadomaso

" Non tradiró mai il mio compagno " .
Frasi facili da pronunciare se ,nel vostro rapporto,chi comandava eri tu : tu l' artefice delle sue vittorie e dei suoi sbagli ma non eri del tutto appagata perché ti mancava qualcosa di indefinibile.
Poi,un giorno,hai incontrato me : eri appena entrata con lui nel bar dove ero seduto a gustarmi un buon té .
Un incrocio di sguardi durato un attimo, il tuo sorriso beffardo,il tuo sentirti così tanto superiore da far sì che rinunciassi io nel continuare : era solo una mia tattica, un tassello del grande mosaico in cui tu saresti stata la protagonista.
Lui che ti segue come un automa e quasi percepisce le mie intenzioni ma non te lo dirà mai : lui ora è quello inutile,inetto,paranoico che si fa i film mentali.
Ti ho studiato sottecchi, oh quanto ti ho studiato.
La donna dominante,forte,decisa e stronza fin dentro il midollo.
Ho chiesto di te nell ' offrire una sigaretta a chiunque io domandavo : la sigaretta e un caffè sono le chiavi infallibili per incominciare un dialogo.
Non immagini quante persone conosco cose di te : altri piccoli tasselli da aggiungere cominciando a riempire tutti i bordi del mosaico.
Sposata, matrimonio felice,madre di due figli grandicelli,moglie fedele e pudica e... scrittrice.
Scrittrice ma non nel senso che pubblichi bestseller , sei solo iscritta in un sito dove posti le tue perplessità e le tue fantasie: sei acclamata ,dai tanti lettori che ti seguono,come una donna indissolubile e restia ma non immaginano che ,il tanto successo scribacchino, ti portasse ad intraprendere un nuovo ruolo scrivendo in un sito di racconti di dominazione.
Ed è lì che ti aspettavo: basta poco per superare il limite e tu correvi troppo,enfatizzata .
I miei primi commenti sui tuoi post,su quelli in cui tu avevi commentato : tutti post in cui la donna viene dominata dal padrone,un padrone severo e brutale.
Ti ho sorpresa,incantata,addomesticata con le mie parole fino a stimolare la tua curiosità,fino a farti decidere di incontrarmi .
Ci incontrammo un venerdì, giorno in cui lui non torna a casa nella pausa pranzo e i tuoi figli seguono un corso all' università, in un appartamento prestato per alcuni giorni da un mio amico : una villetta isolata in aperta campagna.
Arrivasti in largo anticipo ed entrasti in casa.
Ti avrei voluto far vedere come mutò la tua espressione : panico totale.
Cercasti di trovare scuse pur di scappare dall ' imbarazzo di un incontro sgradevole : questa cosa mi fece arrabbiare .
Ti corsi incontro , la tua schiena bloccata su una parete.. un mio mal rovescio e uno sputo sul tuo viso.
Le mie uniche parole " Ora fammi vedere se sei una schiava o sei buona di esserla solo nello scrivere".
Ti strappai il vestito,ti feci inginocchiare di forza,ti strinsi le guance e ti sputai in bocca : sottomettere la tua personalità era ciò che bramavo da tempo.
Sprazzi di ribellione nei tuoi occhi increduli e la tua mente impegnata nel resistere all' atrocità del torto subito fino a quando non ho abbassato i miei pantaloni facendo scattare all' infuori il mio cazzo lungo,nodoso,grosso con una cappella violacea e ti ho ordinato di leccarlo.
Hai desistito,sì,dovevi desistere anche se già ti stavi bagnando nell' immaginarlo prima nella tua bocca e poi dentro di te.
Le mie mani sulla tua testa te l hanno spinto fino in gola facendoti scendere lacrime .
Ti ho scopato in bocca , ti ho sfondata la figa,ho rotto il tuo culo ancora vergine ,ti ho riempito di pioggia dorata pensando solo al mio piacere : una schiava deve solo obbedire e sottomettersi.
Ora sei qui,nuda,sporca di sperma e piscio,a quattro zampe come una cagna che scodinzola vedendo il suo padrone,legata ad una catena agganciata ad collare borchiato con una medaglietta fatta incidere su mio desiderio sarcastico con una frase semplice ma astratta " 4ever ".
Non è solo il carattere forte e dominante a sottomettere una donna ma soprattutto il suo abnorme cazzo.
scritto il
2017-08-10
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