Il Club
di
giantestardo
genere
sadomaso
Il voler trasgredire ti ha fatto sempre fare cattive scelte.
Sei stata bendata,portata in un luogo segreto,denudata dai tuoi vestiti e preparata per un evento:ti tolgono la benda.
Sei chiusa in una teca di cristallo con fori circolari per la tua respirazione ed uno spot che ti illumina ;
Stivali lunghi di vernice nera fin sopra il ginocchio,a punta, tacco alto a spillo ;
Corsetto ;
Collare nero con borchie;
Gipfelstürmer indossato in modo inusuale: senza copertura per occhi e bocca, i tuoi lunghi capelli biondi che spuntano sul collo;
I tuoi polsi dietro la schiena bloccati dalle manette;
Le tue gambe aperte da un distanziatore di acciaio lucido;
Sulla tua schiena ancora i segni delle passate punizioni da me inflitte.
Oggetto degli sguardi di molti uomini ,nel mio circolo del Bdsm, e premio finale per il vincitore della costosa riffa di questa sera.
Nessuno dei membri si è astenuto dal partecipare : Un premio molto ambito poiché ognuno di loro vogliono avere una rivalsa allo scherno di cui sono stati vittime nel tuo essere altezzosa.
La riffa comincia, ognuno depenna dalla sua cartella il numero estratto mentre ti osserva rabbioso: la tensione è all' estremo,il tuo cercare ,piena di paura,di divincolarti accende le loro voglie.
Grida nella sala di una frase ripetuta da più di un concorrente :" mi manca solo un numero " .
Sgrani gli occhi rossi e pieni di lacrime immaginando di quali torture tu sarai la vittima: vorresti morire pur di non essere lì,ora,oggetto dei desideri altrui più bestiali.Una voce si leva da un angolo in penombra ,la voce di chi si è aggiudicata la preda,una voce seguita da un viso conosciuto da tutti e da tutti rispettata: fino a quel momento.
Non riesci a capacitarti , credevi che io fossi sparito dalla tua vita rendendoti padrona di te stessa.La teca viene issata e già sono di fronte a te che trascino il tuo corpo inerme in una stanza dei giochi circondata da specchi.
Apro le manette e sblocco il distanziatore: una smorfia di schifo e dolore nasce dal tuo volto mentre cerchi di massaggiare i tuoi polsi per trovare sollievo.Uno schiaffo a mal rovescio su una tua guancia ed una frase che ti crea angoscia " non pensare che tutta la tua sofferenza sia finita,piccola cagna bastarda : era solo l' anticamera dell' inferno in cui ti condurró ".
Mi siedo, ti impartisco ordini che esegui fino a che rimani davanti a me,nuda,gambe larghe,occhi bassi e remissiva.
Un attimo,non mi senti arrivare,i tuoi capelli biondi intrecciati tra le mie dita chiuse a pugno,ti trascino verso l' ,inginocchiatoio dove verrai legata.
Un pugno sul tuo femore sinistro e ti adagi sopra quasi cadendoci . Biascichi qualcosa che non ripeterai mai,la voce di un animale ferito che non si arrende.Gomiti e tette appoggiate e bloccate sul piano,mani giunte e bloccate da una corda che lega i polsi,ginocchia larghe ,un ripiano imbottito di pelle rossa che spinge sul tuo ventre facendo spostare all' infuori il tuo culo,la tua bocca bloccata da una gang ball.
Sembra che stai pregando.
Apro la mia patta,tiro fuori il cazzo già duro,appoggio la cappella grossa e violacea sul tuo culo sfondandoti in un solo colpo,nessuna pieta nel fotterti quasi bestiale e nel colpire la tua schiena con la mia cintura borchiata: Sei solo una cagna che ha bisogno di essere addomesticata.
Poco,dura troppo poco e già vengo schizzando il mio sperma nel tuo culo : no,non è finita.Un ultimo colpo,mi spingo più dentro fino alle palle e,mentre riempio di piscio il tuo intestino,faccio cenno ai membri, che assistevano dietro ai falsi specchi,di entrare.
Attimi concitati di urla disumane, vieni circondata da tutti, su di te parole offensive,pugni sulla schiena,sputi in faccia, qualcuno ti piscia addosso e sul viso: ognuno si libera della sua rabbia fino a che non li invito a smettere.
Siamo soli,ti libero,ti rilassi esausta,il mio piscio cola ancora dal tuo culo,gli sputi e il piscio sul tuo viso formano macchie viscide, una domanda nasce alterca dalle mie labbra: " Che hai deciso di essere da ora in poi? La mia cagna ubbidiente o la mia schiava da punire ?
Uno tuo sguardo mi scruta,un sorriso enigmatico.. la remissione
Sei stata bendata,portata in un luogo segreto,denudata dai tuoi vestiti e preparata per un evento:ti tolgono la benda.
Sei chiusa in una teca di cristallo con fori circolari per la tua respirazione ed uno spot che ti illumina ;
Stivali lunghi di vernice nera fin sopra il ginocchio,a punta, tacco alto a spillo ;
Corsetto ;
Collare nero con borchie;
Gipfelstürmer indossato in modo inusuale: senza copertura per occhi e bocca, i tuoi lunghi capelli biondi che spuntano sul collo;
I tuoi polsi dietro la schiena bloccati dalle manette;
Le tue gambe aperte da un distanziatore di acciaio lucido;
Sulla tua schiena ancora i segni delle passate punizioni da me inflitte.
Oggetto degli sguardi di molti uomini ,nel mio circolo del Bdsm, e premio finale per il vincitore della costosa riffa di questa sera.
Nessuno dei membri si è astenuto dal partecipare : Un premio molto ambito poiché ognuno di loro vogliono avere una rivalsa allo scherno di cui sono stati vittime nel tuo essere altezzosa.
La riffa comincia, ognuno depenna dalla sua cartella il numero estratto mentre ti osserva rabbioso: la tensione è all' estremo,il tuo cercare ,piena di paura,di divincolarti accende le loro voglie.
Grida nella sala di una frase ripetuta da più di un concorrente :" mi manca solo un numero " .
Sgrani gli occhi rossi e pieni di lacrime immaginando di quali torture tu sarai la vittima: vorresti morire pur di non essere lì,ora,oggetto dei desideri altrui più bestiali.Una voce si leva da un angolo in penombra ,la voce di chi si è aggiudicata la preda,una voce seguita da un viso conosciuto da tutti e da tutti rispettata: fino a quel momento.
Non riesci a capacitarti , credevi che io fossi sparito dalla tua vita rendendoti padrona di te stessa.La teca viene issata e già sono di fronte a te che trascino il tuo corpo inerme in una stanza dei giochi circondata da specchi.
Apro le manette e sblocco il distanziatore: una smorfia di schifo e dolore nasce dal tuo volto mentre cerchi di massaggiare i tuoi polsi per trovare sollievo.Uno schiaffo a mal rovescio su una tua guancia ed una frase che ti crea angoscia " non pensare che tutta la tua sofferenza sia finita,piccola cagna bastarda : era solo l' anticamera dell' inferno in cui ti condurró ".
Mi siedo, ti impartisco ordini che esegui fino a che rimani davanti a me,nuda,gambe larghe,occhi bassi e remissiva.
Un attimo,non mi senti arrivare,i tuoi capelli biondi intrecciati tra le mie dita chiuse a pugno,ti trascino verso l' ,inginocchiatoio dove verrai legata.
Un pugno sul tuo femore sinistro e ti adagi sopra quasi cadendoci . Biascichi qualcosa che non ripeterai mai,la voce di un animale ferito che non si arrende.Gomiti e tette appoggiate e bloccate sul piano,mani giunte e bloccate da una corda che lega i polsi,ginocchia larghe ,un ripiano imbottito di pelle rossa che spinge sul tuo ventre facendo spostare all' infuori il tuo culo,la tua bocca bloccata da una gang ball.
Sembra che stai pregando.
Apro la mia patta,tiro fuori il cazzo già duro,appoggio la cappella grossa e violacea sul tuo culo sfondandoti in un solo colpo,nessuna pieta nel fotterti quasi bestiale e nel colpire la tua schiena con la mia cintura borchiata: Sei solo una cagna che ha bisogno di essere addomesticata.
Poco,dura troppo poco e già vengo schizzando il mio sperma nel tuo culo : no,non è finita.Un ultimo colpo,mi spingo più dentro fino alle palle e,mentre riempio di piscio il tuo intestino,faccio cenno ai membri, che assistevano dietro ai falsi specchi,di entrare.
Attimi concitati di urla disumane, vieni circondata da tutti, su di te parole offensive,pugni sulla schiena,sputi in faccia, qualcuno ti piscia addosso e sul viso: ognuno si libera della sua rabbia fino a che non li invito a smettere.
Siamo soli,ti libero,ti rilassi esausta,il mio piscio cola ancora dal tuo culo,gli sputi e il piscio sul tuo viso formano macchie viscide, una domanda nasce alterca dalle mie labbra: " Che hai deciso di essere da ora in poi? La mia cagna ubbidiente o la mia schiava da punire ?
Uno tuo sguardo mi scruta,un sorriso enigmatico.. la remissione
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