Regalo di Natale
di
Diabolik
genere
etero
REGALO DI NATALE
Di Diabolik
Credo che gli esseri umani abbiano uno strano rapporto con il sesso, in genere gli uomini si possono dividere in tre categorie, la prima è formata da quelli che lo vivono come un tabù se ne vergognano e si vergognano di farlo, quindi vedi quelle scene tremende di una coppia, con lei che si stende sul letto con il lenzuolo tirato su (li ferma che attende come sul patibolo), mentre arriva lui che si mette sotto il lenzuolo, le sale sopra, la penetra e rantola sommessamente poco dopo tutto finisce li, senza la minima passione o coinvolgimento né sentimentale né di passione sessuale, in pratica uno spettacolo quasi dell’orrore, ovviamente l’insoddisfazione soprattutto femminile qui la fa da padrona.
Poi ci sono quelli che lo vivono in modo un po’ più libero, con gioia, ma non sanno avere la piena coscienza di ciò che sono sessualmente, con questo intendo dire che non sanno fino a che punto si possono spingere nel rapporto sessuale e per questo motivo spesso sono degli insoddisfatti. Il dramma sta nel fatto che nessuno di loro è in grado di essere veramente libero, di vedere un altro e desiderarlo al punto di averlo. Spesso capita che, soprattutto le donne, quando incontrano uno che appartiene all’ultimo gruppo abbiano paura, non di perdere il partner ma di sfigurare, di non essere all’altezza di colei che considerano una “dea del sesso”. La cosa più brutta è che spesso amano il loro partner, ma si vergognano di metterlo a parte dei loro più reconditi desideri sessuali. Un vero peccato.
In ultimo c’è la categoria con meno persone che ne fanno parte: sono coloro che vivono il sesso in modo pieno, in questa categoria ci sono quelli che io chiamo i vampiri, sono coloro che vivono di sesso, si nutrono di sesso, come il vampiro (quello vero) si nutre di sangue. Sono persone che hanno la piena coscienza di quello che sono, sono persone che conoscono la loro sessualità e sensualità, vivono di sesso e per il sesso, sono come dei vampiri, i vampiri succhiano sangue loro succhiano sesso. Riescono a prendere e a dare il piacere e la piena totale ed assoluta soddisfazione dovuta al più incondizionato e pieno godimento, quello che deriva dalla perdita del controllo, quando il cervello non funziona più e l’essere umano diventa animale che gode e fa godere. In questi casi si entra in un meraviglioso tunnel in cui quando un uomo ed una donna entrano in contatto fisico, per la coppia inizia una specie di viaggio tra le stelle, in un universo in cui la percezione del proprio corpo è diversa, un mondo in cui non c’è più razionalità, in cui tutto quello che la tua immaginazione crea si può e si deve trasformare in realtà. I freni inibitori non esistono più e tutto quello che pensavi fosse impossibile accade. E nei momenti in cui la coppia ha finito di fare l’amore, il loro cervello risulta completamente sgombro da tutti i pensieri e le preoccupazioni, e per loro c’è solo la felicità che ti provoca il sesso fatto con una persona che conduce il partner nel paradiso del piacere e della libidine.
Io sono uno di loro.
I vampiri hanno la ferma convinzione di essere dei dominatori, che quando una donna, oppure uomo finisce tra le loro braccia sia soggiogato dal loro potere erotico (il potere che deriva, per noi maschietti, da un pene in piena erezione). In parte è vero, ma in pochi sanno di essere loro, in primis, le vittime delle loro prede.
Sono un uomo fortunato ho vissuto la mia vita sessuale in piena ed assoluta libertà e ho avuto tutte le donne che ho voluto (…) tranne una, il motivo? Era innamorata del suo ragazzo e non lo voleva tradire, amava lui e si concedeva solo a lui, anche se io ero più bravo a letto del suo lui, lei avrebbe fatto sesso solo con il suo ragazzo perché questo la appagava. Ho veramente imparato molto da quella ragazza. Se Laura (la protagonista femminile di Regalo di compleanno) mi ha insegnato tutto sul sesso e sul come dare e ricevere il piacere sessuale ad una donna, Angelica mi ha insegnato che solo se anche la donna è d’accordo l’uomo se la porta a letto, non esiste nessun seduttore che può fare innamorare di se una donna se anch’essa non desidera essere fatta preda del vampiro di turno, questo ovviamente vale anche per le donne seduttrici.
Fatto questo ampio preambolo vado a raccontarvi quello che mi è successo pochi giorni fa durante le ultime vacanze natalizie.
Ho deciso che mi dovevo prendere alcuni giorni per staccare dalla noiosa routine della vita lavorativa e da tutta una serie di problemi personali che nell’ultimo periodo non mi rendevano libero e sereno e, quindi, ho deciso di andarmene qualche giorno in montagna in Austria, birre, casinò e naturalmente la fica.
Ho prenotato il treno per il giorno 23 dicembre una bella cuccetta tutta per me, quando arrivo alla stazione vedo davanti a me uno spettacolo infinito, una donna intorno a quarantacinque anni, bruna, un gran fisico, alta, senza tacchi, circa 170 cm, quarta abbondante di seno, naturale e che stanno su da soli, una seconda di mutandine gambe lunghe ed affusolate, la classica stronza che sa di essere bella e sexy e che sapendo di esserlo se la tira da morire, occhi verdi, capelli neri, dei denti bellissimi ed una carnagione che nonostante la stagione è assolutamente abbronzata. Attratto da cotanta beltà mi avvicino, è al cellulare, sta liquidando, in malo modo, qualcuno. Il capo treno controlla i biglietti e saliamo sul vagon lit e ci ritiriamo nei nostri scompartimenti, sono vicini, lei non mi degna di uno sguardo, e la cosa mi turba, ci sistemiamo nei rispettivi alloggi ed io mi metto a mangiare qualcosa, poi mi sdraio e dormo. Il treno mi fa questo effetto, ma questa volta non funziona proprio così, ad un certo punto mi sveglio e non riesco più a chiudere occhio, sono nervoso, sono attratto da qualcosa o da qualcuno, ma il mio cervello non riesce a capire chi sia, decido di uscire in corridoio, e li comincio a sentire strani rumori come di sesso, la mia algida e scontrosa tipa si sta masturbando e gode come una pazza. Quella donna mi intriga sempre più. Rientro nel mio scompartimento e mi masturbo come un forsennato pensando al culo di Debby e alle tette della tipa affianco a me. Godo. Godo in modo sublime, d’altronde il culo di Debby mi fa questo effetto, ma anche la tipa affianco mi lascia senza parole. Appagato mi addormento, non serenamente ho sempre in testa il corpo della mia piccola Debby le sue tette, ma soprattutto, il suo magnifico culo, la fica che mana mano si ricopre di peli e da fanciullesca è di nuovo da quella grande troia da monta che ella è. Debby è come me è una vampira ed è forse per questo che mi è piaciuto tanto iniziare una storia con lei. Era sesso, sesso tra adulti consenzienti che con uno sguardo hanno capito quello che volevano l’uno dall’altra e reciprocamente si sono dati piacere. E che piacere.
Arrivati a destinazione d’arrivo il destino sembra dalla mia parte, andiamo nello stesso albergo, vicino al casinò. Io cerco di non badarci, voglio riposarmi un poco nel pomeriggio e poi la sera voglio andare al giocare al tropical poker e, naturalmente, alla roulette. La sera vado a cena e poi vado al casinò, lei è li giochiamo alla roulette, poi alle 22,30 si apre il tavolo da poker e io inizio a giocare lei per un po’ mi guarda e poi se ne va.
Per due giorni non la vedo più.
Il mio albergo offre un servizio molto interessante ha un rifugio sui monti e se uno vuole ci può passare alcune ore, o anche dormirci, io ci andai la mattina del 26, fu bellissimo. Quella sera rividi la mia bella signora, ancora più intrigante del solito. Quella notte mi sparai almeno 3 seghe per placcare il desiderio che avevo addosso di fottermi quella donna. L’occasione, subito colta, si presentò per il 31.
L’albergo decise di organizzare il mitico cenone di capo d’anno nel rifugio, la mattina portarono ogni prelibatezza al rifugio, io la sera prima guardai le previsioni del tempo e vidi che per quella sera era prevista nebbia, la mattina partimmo, ma fatta una certa ora, i proprietari dell’hotel decisero che era meglio tornare, il gatto delle nevi che ci aveva portato su dovette andare a fare un altro servizio e quindi ci venne a prendere un gatto delle nevi più piccolo, visto che c’erano delle persone anziane e dei bambini io e la tipa decidemmo di scendere a valle in un secondo momento, arrivati a valle con enormi difficoltà, ci chiamano e ci dicono che prima di un paio di giorni non ci possono venire a prendere. Lo dico alla signora, che in quel momento era nella vasca con idromassaggio che era nella saletta relax del rifugio, allora lei lasciandomi senza parole mi dice che ci dobbiamo dare del tu che si chiama Enrica e che non ci sono problemi visto che abbiamo da cenare abbondantemente con quello che ci hanno lasciato per emergenza. La signora pareva sciogliersi, allora le chiesi se potevo entrare nella vasca con lei, ma mi gelò dicendomi che se volevo potevo entrare, ma che lei sarebbe uscita immediatamente. Ci rimasi male, ma avevo deciso che mi doveva dire di si, la volevo, avevo bisogno di sfogare il desiderio che avevo dentro, avevo bisogno di sborrare, era da più di 15 giorni che non facevo sesso, con in più una voglia matta che avevo di quella donna.
Uscito dopo un paio d’ore dalla vasca mi vado a preparare, organizzo un plateau royale di ostriche e metto a bollire un’aragosta e preparo delle patate di contorno e le porto la cena, lei sembra molto soddisfatta, io indosso un paio di pantaloni grigi ed una camicia, lei ha a dosso una grande sciarpa nera che le copre tutto il busto, è truccata da gran sera, essendo lei bruna con delle labbra carnose e ricoperte da uno splendido e lucente rossetto rosso fuoco, le mani erano della stessa tonalità del rossetto sta benissimo è ancora più incredibilmente bella (le labbra di una donna hanno su di me un effetto estremamente erotico, poi se per caso sono anche rosso fuoco questo miscuglio mi manda fuori di testa). La vera sorpresa arrivò quando si alzò per prendere l’aragosta era nuda aveva addosso solo un fantastico reggiseno nero, un tanga anch’esso nero e le calze autoreggenti nere. Il piede era fasciato da un paio di scarpe nere con il tacco di minimo 15 cm, mi guardò e si mise a ridere, io di istinto mi alzai e lei con sguardo malizioso guardò il gonfiore che avevo in mezzo alle gambe. Ero eccitato da morire, andai verso di lei, e Enrica con tutta la malizia che può avere una donna matura ed avvezza al sesso si mise un’ostrica sul seno, io andai immediatamente a mangiare il prelibato cibo dalla superficie più arrapante che uomo possa desiderare. Il mio modo di mangiare l’ostrica le deve essere piaciuto molto perché ha buttato la testa indietro e con la voce roca e rotta dal desiderio ha detto uno sconvolgente “si”. Le sganciai il reggiseno e mi avventai famelico sui capezzoli che erano duri ed appuntiti, cominciai a leccarli ed a stringerli tra le labbra provocandole delle piccole scosse a cui facevano seguito i suoi gridolini misti di dolore e piacere. In men che non si dica mi spogliai completamente nudo le tolsi il tanga lasciandola solo con le autoreggenti e le scarpe, Enrica si mise seduta sul tavolo ed appoggiò i gomiti sul tavolo per facilitare la mia leccata, mi avventai sulla sua fica che, come speravo, era già bagnata, la vidi stuzzicarsi i i capezzoli mentre le succhiavo il clito e con due dita della mano destra le penetravo la fica e prima con un dito e poi con due, dell’altra mano, le ispezionai il buco del culo. Io avevo il cazzo duro e teso all’inverosimile, Enrica era partita mi incitò ad andare avanti fino a farla godere, devo dire che non ci ho messo molto a farla urlare di piacere.
Poi toccò a me mi fece un pompino con abbinata una sega da urlo. Mentre con la bocca succhiava avidamente il mio cazzo la lingua si dedicava al glande, con una mano stringeva saldamente la base del cazzo, e con l’altra mi stringeva le palle e mi massaggiava quel erotico pezzo di carne che sta tra le palle ed il culo. Le sborrai in bocca, e credo che era da tanto che non venivo con una tale quantità di liquido, lei dal canto suo ingoiò tutto il mio sperma, poi ci baciammo, e se era possibile, ancora più arrapati di prima. Ci imboccammo l’aragosta l’un l’altra e bevemmo dalla bocca del nostro amante lo champagne. Finito di mangiare riempii la vasca dell’idromassaggio ed entrammo, questa volta tutti e due, e fu solo sesso. Nella vasca lei mi abbracciò con le braccia e le gambe, mi sussurrava che mi desiderava e che quello che abbiamo fatto per lei è solo l’antipasto, io da parte mia avevo di nuovo il mio cazzone in tiro ed alle sue parole lui riprese turgore, con le mani le palpeggiai il culo, lei si eccitò e mi si sollevò abbastanza da permettermi di infilarle un dito dritto su per il culo, alche lei mi disse che ero un diavolo e mi infilò la lingua in bocca, si sollevò e si penetrò il mio cazzo in fica e come una vera amazzone mi cavalcò, io in quella posizione così passiva non mi trovavo a mio agio allora la sollevai, la misi a pecora e la penetrai, in quella posizione le dimostrai tutto il mio furore e la mia voglia di sesso. Mentre continuavo a penetrarla nella fica, con due dita continuavo a dilatarle il buco del culo, lei si girò mi guardò e mi chiese di venirle nel culo a mezzanotte, io, da parte mia, non me lo facci ripetere due volte e continuai ad aprirglielo, quando giungemmo quasi all’ora fatidica le uscii dalla fregna fradicia di umori e delle mie sborrate e cominciai a penetrarla nel culo, lei mi chiese di fare piano perché era da tanto che nessuno le entrava dalla porta posteriore. Appena fui tutto dentro mi sentii in cima al mondo lei perse in contatto con la realtà e mi incitava a continuare a scoparla in culo, non vedevo l’ora di farla felice, intanto lei si infilò due dita nella fica e si fece un violento ditalino, io mentre ero in fase di uscita dal culo le schiaffeggiavo, con una certa forza le chiappe e questo misto tra dolore e piacere la mandò fuori di testa, quando ormai era mezzanotte festeggiammo il 2011 con un violento orgasmo, mi accasciai su di lei e le dissi che era da Roma che la desideravo, lei mi confessò che il ditalino che si era tirata in treno era tutto in mio onore.
Usciti dalla vasca ci asciugammo e andammo a letto, lì ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altra, dopo, forse, due ore di sonno ci risvegliamo, io con il cazzo duro, come sempre, quando apro gli occhi, lei mi sorrise e mi chiese con malizia se non mi bastava mai, io con altrettanta malizia le sorrisi e le sussurrai che la colpa è la sua e che accanto a lei il cazzo ce lo avrei avuto sempre duro, lei mi fece scendere con incredibile lentezza la mano sul mio petto, fino ad arrivare all’inguine e al mio pene che aveva già assunto la consistenza dell’acciaio. Enrica cominciò a segarmi ed io cercai la sua fica, ma lei mi disse di essere completamente bagnata e di essere eccitata come una ragazzina e che voleva solo darmi piacere prima di essere penetrata da me, ma non vuolle un rapporto soft lo volle violento come quando la presi a schiaffi sulle chiappe, quelle parole mi fecero andare fuori di testa non cela facevo più le dissi che ero pronto ad accontentarla, mi misi in ginocchio davanti a lei e con un solo movimento le ero dentro. Era completamente fradicia, il mio cazzo entrava senza il minimo attrito dentro di lei, intanto con le mani si palpeggiava i seni e tirava i capezzoli per aumentare il piacere, quando mi accorsi che stava per raggiungere il picco del piacere, senza preavviso, uscii dal suo ventre e senza preliminari violai, una seconda volta, il suo maestoso culo, lei cacciò un urlo, era un misto di dolore e di piacere, non dissi nulla, non accennai in alcun modo a rallentare, le diedi lunghi violenti colpi, il suo viso era trasfigurato, lo potevo vedere ed era bellissimo, vista la posizione in cui le scopavo il culo decisi di penetrarle la fica con due dita, ogni tanto le toglievo e gliele facevo leccare, mi venne in mano più volte, spesso contemporaneamente le massaggiavo il clito e la penetravo in fica. Quando stavo per venire le diedi due schiaffetti non particolarmente forti, ma che la fecero uscire completamente di testa, venne con un urlo liberatorio ed anch’io le venni in culo con un violento orgasmo con altro potente urlo. Ricademmo ognuno nelle braccia dell’altro.
Ci risvegliammo verso le 11 del mattino e dopo poco ci chiamarono dall’albergo che di li a poche ore ci sarebbero venuti a prendere. Ci lavammo e ci rivestimmo, ma prima Enrica diede un suo dolce saluto al mio uccello con un fantastico pompino, non volle che io le facessi nulla. La sera in albergo ci facemmo mettere allo stesso tavolo, lei rinunciò alla sua camera e si trasferì nella mia. Le notti seguenti furono a base di sesso con contorno di sesso.
Tornati a casa ci prendemmo qualche giorno per organizzare le nostre vite, quando ci salutammo fuori della stazione Enrica mi disse che ci saremmo sentiti il giorno dopo, ma verso le 2 di notte suonò la porta era lei, non resisteva più lontano da me, presi le chiavi di casa scesi in strada e l’aiutai con le valigie, l’ingresso di casa era invaso dalle sue valigie. La mia donna si era messa addosso una camicetta che le avevo visto una sera e le dissi che non se la doveva mettere più, perché se no l’avrei strappata ed anche la gonna mi faceva venir voglia di violentarla, quando le tolsi la pelliccia lei con aria spaventata, ma arrapata cominciò a supplicarmi di non farle del male, allora giocammo ad inseguirci per casa, con il mio cazzo che mi faceva male per quanto era duro, le strappai di dosso la camicetta distruggendola e feci fare la stessa fine alla gonna, la presi sul letto e la scopai alla pecorina, se io avevo il cazzo duro lei era fradicia, il nostro giochino l’aveva mandata su di giri.
Da quel momento viviamo insieme no so se durerà, ma il sesso con lei è magnifico ed estremamente gratificante, non abbiamo segreti e ci confessiamo le nostre perversioni cerchiamo di darci piacere a vicenda senza reticenze, non ho mai amato i rapporti a tre, ma penso che se in mezzo a noi ci fosse Debby, credo che ci sarebbe veramente molto da divertirsi, ma anche così facciamo del magnifico sesso. Scopare con una donna come Enrica da sensazioni di puro piacere libidinoso. Il vampiro ha trovato una nuova fonte di piacere.
Sono molto soddisfatto, penso di essermi fatto un gran bel REGALO DI NATALE.
Di Diabolik
Credo che gli esseri umani abbiano uno strano rapporto con il sesso, in genere gli uomini si possono dividere in tre categorie, la prima è formata da quelli che lo vivono come un tabù se ne vergognano e si vergognano di farlo, quindi vedi quelle scene tremende di una coppia, con lei che si stende sul letto con il lenzuolo tirato su (li ferma che attende come sul patibolo), mentre arriva lui che si mette sotto il lenzuolo, le sale sopra, la penetra e rantola sommessamente poco dopo tutto finisce li, senza la minima passione o coinvolgimento né sentimentale né di passione sessuale, in pratica uno spettacolo quasi dell’orrore, ovviamente l’insoddisfazione soprattutto femminile qui la fa da padrona.
Poi ci sono quelli che lo vivono in modo un po’ più libero, con gioia, ma non sanno avere la piena coscienza di ciò che sono sessualmente, con questo intendo dire che non sanno fino a che punto si possono spingere nel rapporto sessuale e per questo motivo spesso sono degli insoddisfatti. Il dramma sta nel fatto che nessuno di loro è in grado di essere veramente libero, di vedere un altro e desiderarlo al punto di averlo. Spesso capita che, soprattutto le donne, quando incontrano uno che appartiene all’ultimo gruppo abbiano paura, non di perdere il partner ma di sfigurare, di non essere all’altezza di colei che considerano una “dea del sesso”. La cosa più brutta è che spesso amano il loro partner, ma si vergognano di metterlo a parte dei loro più reconditi desideri sessuali. Un vero peccato.
In ultimo c’è la categoria con meno persone che ne fanno parte: sono coloro che vivono il sesso in modo pieno, in questa categoria ci sono quelli che io chiamo i vampiri, sono coloro che vivono di sesso, si nutrono di sesso, come il vampiro (quello vero) si nutre di sangue. Sono persone che hanno la piena coscienza di quello che sono, sono persone che conoscono la loro sessualità e sensualità, vivono di sesso e per il sesso, sono come dei vampiri, i vampiri succhiano sangue loro succhiano sesso. Riescono a prendere e a dare il piacere e la piena totale ed assoluta soddisfazione dovuta al più incondizionato e pieno godimento, quello che deriva dalla perdita del controllo, quando il cervello non funziona più e l’essere umano diventa animale che gode e fa godere. In questi casi si entra in un meraviglioso tunnel in cui quando un uomo ed una donna entrano in contatto fisico, per la coppia inizia una specie di viaggio tra le stelle, in un universo in cui la percezione del proprio corpo è diversa, un mondo in cui non c’è più razionalità, in cui tutto quello che la tua immaginazione crea si può e si deve trasformare in realtà. I freni inibitori non esistono più e tutto quello che pensavi fosse impossibile accade. E nei momenti in cui la coppia ha finito di fare l’amore, il loro cervello risulta completamente sgombro da tutti i pensieri e le preoccupazioni, e per loro c’è solo la felicità che ti provoca il sesso fatto con una persona che conduce il partner nel paradiso del piacere e della libidine.
Io sono uno di loro.
I vampiri hanno la ferma convinzione di essere dei dominatori, che quando una donna, oppure uomo finisce tra le loro braccia sia soggiogato dal loro potere erotico (il potere che deriva, per noi maschietti, da un pene in piena erezione). In parte è vero, ma in pochi sanno di essere loro, in primis, le vittime delle loro prede.
Sono un uomo fortunato ho vissuto la mia vita sessuale in piena ed assoluta libertà e ho avuto tutte le donne che ho voluto (…) tranne una, il motivo? Era innamorata del suo ragazzo e non lo voleva tradire, amava lui e si concedeva solo a lui, anche se io ero più bravo a letto del suo lui, lei avrebbe fatto sesso solo con il suo ragazzo perché questo la appagava. Ho veramente imparato molto da quella ragazza. Se Laura (la protagonista femminile di Regalo di compleanno) mi ha insegnato tutto sul sesso e sul come dare e ricevere il piacere sessuale ad una donna, Angelica mi ha insegnato che solo se anche la donna è d’accordo l’uomo se la porta a letto, non esiste nessun seduttore che può fare innamorare di se una donna se anch’essa non desidera essere fatta preda del vampiro di turno, questo ovviamente vale anche per le donne seduttrici.
Fatto questo ampio preambolo vado a raccontarvi quello che mi è successo pochi giorni fa durante le ultime vacanze natalizie.
Ho deciso che mi dovevo prendere alcuni giorni per staccare dalla noiosa routine della vita lavorativa e da tutta una serie di problemi personali che nell’ultimo periodo non mi rendevano libero e sereno e, quindi, ho deciso di andarmene qualche giorno in montagna in Austria, birre, casinò e naturalmente la fica.
Ho prenotato il treno per il giorno 23 dicembre una bella cuccetta tutta per me, quando arrivo alla stazione vedo davanti a me uno spettacolo infinito, una donna intorno a quarantacinque anni, bruna, un gran fisico, alta, senza tacchi, circa 170 cm, quarta abbondante di seno, naturale e che stanno su da soli, una seconda di mutandine gambe lunghe ed affusolate, la classica stronza che sa di essere bella e sexy e che sapendo di esserlo se la tira da morire, occhi verdi, capelli neri, dei denti bellissimi ed una carnagione che nonostante la stagione è assolutamente abbronzata. Attratto da cotanta beltà mi avvicino, è al cellulare, sta liquidando, in malo modo, qualcuno. Il capo treno controlla i biglietti e saliamo sul vagon lit e ci ritiriamo nei nostri scompartimenti, sono vicini, lei non mi degna di uno sguardo, e la cosa mi turba, ci sistemiamo nei rispettivi alloggi ed io mi metto a mangiare qualcosa, poi mi sdraio e dormo. Il treno mi fa questo effetto, ma questa volta non funziona proprio così, ad un certo punto mi sveglio e non riesco più a chiudere occhio, sono nervoso, sono attratto da qualcosa o da qualcuno, ma il mio cervello non riesce a capire chi sia, decido di uscire in corridoio, e li comincio a sentire strani rumori come di sesso, la mia algida e scontrosa tipa si sta masturbando e gode come una pazza. Quella donna mi intriga sempre più. Rientro nel mio scompartimento e mi masturbo come un forsennato pensando al culo di Debby e alle tette della tipa affianco a me. Godo. Godo in modo sublime, d’altronde il culo di Debby mi fa questo effetto, ma anche la tipa affianco mi lascia senza parole. Appagato mi addormento, non serenamente ho sempre in testa il corpo della mia piccola Debby le sue tette, ma soprattutto, il suo magnifico culo, la fica che mana mano si ricopre di peli e da fanciullesca è di nuovo da quella grande troia da monta che ella è. Debby è come me è una vampira ed è forse per questo che mi è piaciuto tanto iniziare una storia con lei. Era sesso, sesso tra adulti consenzienti che con uno sguardo hanno capito quello che volevano l’uno dall’altra e reciprocamente si sono dati piacere. E che piacere.
Arrivati a destinazione d’arrivo il destino sembra dalla mia parte, andiamo nello stesso albergo, vicino al casinò. Io cerco di non badarci, voglio riposarmi un poco nel pomeriggio e poi la sera voglio andare al giocare al tropical poker e, naturalmente, alla roulette. La sera vado a cena e poi vado al casinò, lei è li giochiamo alla roulette, poi alle 22,30 si apre il tavolo da poker e io inizio a giocare lei per un po’ mi guarda e poi se ne va.
Per due giorni non la vedo più.
Il mio albergo offre un servizio molto interessante ha un rifugio sui monti e se uno vuole ci può passare alcune ore, o anche dormirci, io ci andai la mattina del 26, fu bellissimo. Quella sera rividi la mia bella signora, ancora più intrigante del solito. Quella notte mi sparai almeno 3 seghe per placcare il desiderio che avevo addosso di fottermi quella donna. L’occasione, subito colta, si presentò per il 31.
L’albergo decise di organizzare il mitico cenone di capo d’anno nel rifugio, la mattina portarono ogni prelibatezza al rifugio, io la sera prima guardai le previsioni del tempo e vidi che per quella sera era prevista nebbia, la mattina partimmo, ma fatta una certa ora, i proprietari dell’hotel decisero che era meglio tornare, il gatto delle nevi che ci aveva portato su dovette andare a fare un altro servizio e quindi ci venne a prendere un gatto delle nevi più piccolo, visto che c’erano delle persone anziane e dei bambini io e la tipa decidemmo di scendere a valle in un secondo momento, arrivati a valle con enormi difficoltà, ci chiamano e ci dicono che prima di un paio di giorni non ci possono venire a prendere. Lo dico alla signora, che in quel momento era nella vasca con idromassaggio che era nella saletta relax del rifugio, allora lei lasciandomi senza parole mi dice che ci dobbiamo dare del tu che si chiama Enrica e che non ci sono problemi visto che abbiamo da cenare abbondantemente con quello che ci hanno lasciato per emergenza. La signora pareva sciogliersi, allora le chiesi se potevo entrare nella vasca con lei, ma mi gelò dicendomi che se volevo potevo entrare, ma che lei sarebbe uscita immediatamente. Ci rimasi male, ma avevo deciso che mi doveva dire di si, la volevo, avevo bisogno di sfogare il desiderio che avevo dentro, avevo bisogno di sborrare, era da più di 15 giorni che non facevo sesso, con in più una voglia matta che avevo di quella donna.
Uscito dopo un paio d’ore dalla vasca mi vado a preparare, organizzo un plateau royale di ostriche e metto a bollire un’aragosta e preparo delle patate di contorno e le porto la cena, lei sembra molto soddisfatta, io indosso un paio di pantaloni grigi ed una camicia, lei ha a dosso una grande sciarpa nera che le copre tutto il busto, è truccata da gran sera, essendo lei bruna con delle labbra carnose e ricoperte da uno splendido e lucente rossetto rosso fuoco, le mani erano della stessa tonalità del rossetto sta benissimo è ancora più incredibilmente bella (le labbra di una donna hanno su di me un effetto estremamente erotico, poi se per caso sono anche rosso fuoco questo miscuglio mi manda fuori di testa). La vera sorpresa arrivò quando si alzò per prendere l’aragosta era nuda aveva addosso solo un fantastico reggiseno nero, un tanga anch’esso nero e le calze autoreggenti nere. Il piede era fasciato da un paio di scarpe nere con il tacco di minimo 15 cm, mi guardò e si mise a ridere, io di istinto mi alzai e lei con sguardo malizioso guardò il gonfiore che avevo in mezzo alle gambe. Ero eccitato da morire, andai verso di lei, e Enrica con tutta la malizia che può avere una donna matura ed avvezza al sesso si mise un’ostrica sul seno, io andai immediatamente a mangiare il prelibato cibo dalla superficie più arrapante che uomo possa desiderare. Il mio modo di mangiare l’ostrica le deve essere piaciuto molto perché ha buttato la testa indietro e con la voce roca e rotta dal desiderio ha detto uno sconvolgente “si”. Le sganciai il reggiseno e mi avventai famelico sui capezzoli che erano duri ed appuntiti, cominciai a leccarli ed a stringerli tra le labbra provocandole delle piccole scosse a cui facevano seguito i suoi gridolini misti di dolore e piacere. In men che non si dica mi spogliai completamente nudo le tolsi il tanga lasciandola solo con le autoreggenti e le scarpe, Enrica si mise seduta sul tavolo ed appoggiò i gomiti sul tavolo per facilitare la mia leccata, mi avventai sulla sua fica che, come speravo, era già bagnata, la vidi stuzzicarsi i i capezzoli mentre le succhiavo il clito e con due dita della mano destra le penetravo la fica e prima con un dito e poi con due, dell’altra mano, le ispezionai il buco del culo. Io avevo il cazzo duro e teso all’inverosimile, Enrica era partita mi incitò ad andare avanti fino a farla godere, devo dire che non ci ho messo molto a farla urlare di piacere.
Poi toccò a me mi fece un pompino con abbinata una sega da urlo. Mentre con la bocca succhiava avidamente il mio cazzo la lingua si dedicava al glande, con una mano stringeva saldamente la base del cazzo, e con l’altra mi stringeva le palle e mi massaggiava quel erotico pezzo di carne che sta tra le palle ed il culo. Le sborrai in bocca, e credo che era da tanto che non venivo con una tale quantità di liquido, lei dal canto suo ingoiò tutto il mio sperma, poi ci baciammo, e se era possibile, ancora più arrapati di prima. Ci imboccammo l’aragosta l’un l’altra e bevemmo dalla bocca del nostro amante lo champagne. Finito di mangiare riempii la vasca dell’idromassaggio ed entrammo, questa volta tutti e due, e fu solo sesso. Nella vasca lei mi abbracciò con le braccia e le gambe, mi sussurrava che mi desiderava e che quello che abbiamo fatto per lei è solo l’antipasto, io da parte mia avevo di nuovo il mio cazzone in tiro ed alle sue parole lui riprese turgore, con le mani le palpeggiai il culo, lei si eccitò e mi si sollevò abbastanza da permettermi di infilarle un dito dritto su per il culo, alche lei mi disse che ero un diavolo e mi infilò la lingua in bocca, si sollevò e si penetrò il mio cazzo in fica e come una vera amazzone mi cavalcò, io in quella posizione così passiva non mi trovavo a mio agio allora la sollevai, la misi a pecora e la penetrai, in quella posizione le dimostrai tutto il mio furore e la mia voglia di sesso. Mentre continuavo a penetrarla nella fica, con due dita continuavo a dilatarle il buco del culo, lei si girò mi guardò e mi chiese di venirle nel culo a mezzanotte, io, da parte mia, non me lo facci ripetere due volte e continuai ad aprirglielo, quando giungemmo quasi all’ora fatidica le uscii dalla fregna fradicia di umori e delle mie sborrate e cominciai a penetrarla nel culo, lei mi chiese di fare piano perché era da tanto che nessuno le entrava dalla porta posteriore. Appena fui tutto dentro mi sentii in cima al mondo lei perse in contatto con la realtà e mi incitava a continuare a scoparla in culo, non vedevo l’ora di farla felice, intanto lei si infilò due dita nella fica e si fece un violento ditalino, io mentre ero in fase di uscita dal culo le schiaffeggiavo, con una certa forza le chiappe e questo misto tra dolore e piacere la mandò fuori di testa, quando ormai era mezzanotte festeggiammo il 2011 con un violento orgasmo, mi accasciai su di lei e le dissi che era da Roma che la desideravo, lei mi confessò che il ditalino che si era tirata in treno era tutto in mio onore.
Usciti dalla vasca ci asciugammo e andammo a letto, lì ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altra, dopo, forse, due ore di sonno ci risvegliamo, io con il cazzo duro, come sempre, quando apro gli occhi, lei mi sorrise e mi chiese con malizia se non mi bastava mai, io con altrettanta malizia le sorrisi e le sussurrai che la colpa è la sua e che accanto a lei il cazzo ce lo avrei avuto sempre duro, lei mi fece scendere con incredibile lentezza la mano sul mio petto, fino ad arrivare all’inguine e al mio pene che aveva già assunto la consistenza dell’acciaio. Enrica cominciò a segarmi ed io cercai la sua fica, ma lei mi disse di essere completamente bagnata e di essere eccitata come una ragazzina e che voleva solo darmi piacere prima di essere penetrata da me, ma non vuolle un rapporto soft lo volle violento come quando la presi a schiaffi sulle chiappe, quelle parole mi fecero andare fuori di testa non cela facevo più le dissi che ero pronto ad accontentarla, mi misi in ginocchio davanti a lei e con un solo movimento le ero dentro. Era completamente fradicia, il mio cazzo entrava senza il minimo attrito dentro di lei, intanto con le mani si palpeggiava i seni e tirava i capezzoli per aumentare il piacere, quando mi accorsi che stava per raggiungere il picco del piacere, senza preavviso, uscii dal suo ventre e senza preliminari violai, una seconda volta, il suo maestoso culo, lei cacciò un urlo, era un misto di dolore e di piacere, non dissi nulla, non accennai in alcun modo a rallentare, le diedi lunghi violenti colpi, il suo viso era trasfigurato, lo potevo vedere ed era bellissimo, vista la posizione in cui le scopavo il culo decisi di penetrarle la fica con due dita, ogni tanto le toglievo e gliele facevo leccare, mi venne in mano più volte, spesso contemporaneamente le massaggiavo il clito e la penetravo in fica. Quando stavo per venire le diedi due schiaffetti non particolarmente forti, ma che la fecero uscire completamente di testa, venne con un urlo liberatorio ed anch’io le venni in culo con un violento orgasmo con altro potente urlo. Ricademmo ognuno nelle braccia dell’altro.
Ci risvegliammo verso le 11 del mattino e dopo poco ci chiamarono dall’albergo che di li a poche ore ci sarebbero venuti a prendere. Ci lavammo e ci rivestimmo, ma prima Enrica diede un suo dolce saluto al mio uccello con un fantastico pompino, non volle che io le facessi nulla. La sera in albergo ci facemmo mettere allo stesso tavolo, lei rinunciò alla sua camera e si trasferì nella mia. Le notti seguenti furono a base di sesso con contorno di sesso.
Tornati a casa ci prendemmo qualche giorno per organizzare le nostre vite, quando ci salutammo fuori della stazione Enrica mi disse che ci saremmo sentiti il giorno dopo, ma verso le 2 di notte suonò la porta era lei, non resisteva più lontano da me, presi le chiavi di casa scesi in strada e l’aiutai con le valigie, l’ingresso di casa era invaso dalle sue valigie. La mia donna si era messa addosso una camicetta che le avevo visto una sera e le dissi che non se la doveva mettere più, perché se no l’avrei strappata ed anche la gonna mi faceva venir voglia di violentarla, quando le tolsi la pelliccia lei con aria spaventata, ma arrapata cominciò a supplicarmi di non farle del male, allora giocammo ad inseguirci per casa, con il mio cazzo che mi faceva male per quanto era duro, le strappai di dosso la camicetta distruggendola e feci fare la stessa fine alla gonna, la presi sul letto e la scopai alla pecorina, se io avevo il cazzo duro lei era fradicia, il nostro giochino l’aveva mandata su di giri.
Da quel momento viviamo insieme no so se durerà, ma il sesso con lei è magnifico ed estremamente gratificante, non abbiamo segreti e ci confessiamo le nostre perversioni cerchiamo di darci piacere a vicenda senza reticenze, non ho mai amato i rapporti a tre, ma penso che se in mezzo a noi ci fosse Debby, credo che ci sarebbe veramente molto da divertirsi, ma anche così facciamo del magnifico sesso. Scopare con una donna come Enrica da sensazioni di puro piacere libidinoso. Il vampiro ha trovato una nuova fonte di piacere.
Sono molto soddisfatto, penso di essermi fatto un gran bel REGALO DI NATALE.
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