Innamorarsi: (Claudia scopre il suo amore per Alberto)

di
genere
incesti

QUESTA E’ LA VERA STORIA DI UNA COPPIA DI AMICI CONOSCIUTI QUESTA ESTATE E CON CUI HO MANTENUTO BUONI RAPPORTI. DI RECENTE LUI, IL FIGLIO, QUELLO CHE PER RAGIONI, OVVIE, HO CHIAMATO ALBERTO MI HA RACCONTATO INSIEME ALLA MAMMA LA LORO STORIA CHIEDENDOMI DI SCRIVERLA E DI PUBBLICARLA SUI SITI SPECIALIZZATI, SPERO INCONTRI I VOSTRI GUSTI.

Claudia è una donna molto affascinante che appartiene all’inconfondibile mondo della alta società della ricca ed opulenta provincia italiana (i genitori di Claudia erano entrambi avvocati). La storia di Claudia inizia quando la donna aveva solo 16 anni e frequentava il liceo classico privato più esclusivo della sua città, Claudia, proprio verso i suoi 16 anni iniziò una storia d’amore con un ragazzo maggiorenne di nome Sergio, anche lui appartenente ad una famiglia molto vicina alla sua. Dopo alcuni mesi in cui i giovani si vedevano sempre in luoghi appartati Claudia rimase in cinta, le due famiglie evitarono lo scandalo, ma essendo la famiglia di Claudia cattolica decisero di tenere il bambino. Dopo 9 mesi nacque un bel bimbo di quasi 4 chili a cui venne dato il nome di Alberto.
Sergio non vide mai il figlio, i genitori lasciarono la loro città per andare a Roma dove il padre di Sergio aveva grossi interessi lavorativi. Lui non si interessò mai del figlio né di Claudia, anche quando il figlio divenne adulto, Sergio non ebbe mai alcun contatto con il figlio, egli riuscì a cancellare dalla propria vita sia Claudia sia Alberto.

Claudia terminò il suo liceo ed andò a fare Giurisprudenza alla Cattolica di Milano,intanto il bambino veniva accudito da tutti i membri della famiglia. Il giorno della sua laurea c’era anche il suo bambino, bello come il sole che vide la sua mammina laurearsi con il massimo dei voti per poi andare a lavorare nello studio dei genitori. Quando Claudia ebbe compiuto i trent’anni il padre decise di lasciarle lo studio, la madre aveva da anni abbandonato perché preferiva occuparsi del nipote.

La vita di Claudia e di Alberto scorreva tranquilla e serena fino a quando i genitori di Claudia non decisero di regalarle un viaggio per farle fare una bella vacanza nel periodo invernale, e così la mandarono in un esotico resort alle Mauritius, li incontrò un uomo inglese nato e cresciuto e residente ad Hong Kong. Daniel sedusse Claudia e la trascinò in una turpe serie di giochi erotici che riportarono la donna ai tempi dell’adolescenza. Durante il gioco della cera Claudia ebbe una visione che la fece uscire di testa, al posto di Daniel c’era suo figlio. Daniel aveva il potere di farla godere come non aveva mai goduto, ma l’orgasmo che ebbe quando obnubilata dal dolore e dalla libidine che il suo amante le sapeva scatenare, la sconvolse. La visione del corpo del figlio che la montava in modo selvaggio la lasciò senza fiato. Dopo che avevano fatto sesso nella stanza di Daniel Claudia abitualmente tornava a dormire nel suo letto, quella notte non riuscì a chiudere occhio. L’immagine del figlio sedicenne che la chiavava la lasciò sconvolta anche perché ebbe un secondo violento orgasmo, ma la cosa sconvolgente fu che questa volta non ebbe nemmeno bisogno di toccarsi.

Quella stessa mattina prese il primo volo per tornare a casa, non salutò nemmeno Daniel e chiese alla reception dell’hotel di non dare alcun tipo di indicazione al suo amante voleva considerare quella storia come conclusa. Non ebbe più alcun tipo di rapporto con quell’uomo.

Durante il volo di ritorno Claudia fece un durissimo lavoro di auto convincimento ripetendosi che era tutto a posto che la colpa era di Daniel e di tutte quelle pratiche erotiche che avevano attuato nei giorni passati e che ora che fosse tornata a casa tutto sarebbe tornato nella normalità. Claudia tolse dalla sua mente il ricordo delle notti mauritiane e delle devastanti conseguenze che ebbero sulla sua mente. Tornò al lavoro, tutto andò bene, nei due anni successivi a quella sconvolgente notte procedeva tutto bene, poi quando si avvicinò il suo 34esimo compleanno le cose mutarono nuovamente.

Circa una settimana prima del suo compleanno Claudia trovò i genitori morti. Ne rimase sconvolta, la sua mente ebbe molte difficoltà ad assorbire il trauma a cui venne sottoposta. Claudia amava molto i suoi genitori ed era profondamente legata alla sua famiglia. I suoi genitori avevano organizzato una grandiosa festa per la figlia e lei non volle rinunciare all’ultimo dono dei suoi genitori, i quali erano molto festaioli e quindi lei pensò, in questo modo di rendere loro omaggio. La festa fu bellissima, anche se velata da un filo di tristezza.
Dopo la festa Claudia si fermò in salone per qualche minuto voleva godersi la casa senza confusione, si tolse le scarpe con tacco di 12 cm, e passeggiò ancora per casa, poi salì voleva salutare il figlio e lo sentì ansimare, all’inizio si preoccupò, ma poi riconobbe il tipo di rumore, ma venne attratta dalla possibilità di vedere il figlio nudo, Alberto aveva 18 anni, era bello come il sole, con un corpo muscoloso, e quando Claudia vide il suo enorme arnese ne rimase scombussolata. Quella notte nella sua mente si alternavano le immagini di Daniel e del figlio che se la scopavano, Claudia ebbe molti orgasmi. Nella sua mente cominciò a vedere il figlio che si masturbava e quella visione le provocò, ancora una volta molti orgasmi, ma anche una serie infinita di sensi di colpa.

La sera successiva i due si comportarono normalmente finché Alberto non disse alla mamma che aveva bisogno di andare in bagno, Claudia dopo qualche minuto andò a vedere se il figlio stava bene, allora si accostò e sentì il figlio invocare una certa Livia, Claudia all’inizio fu contenta il suo bambino era innamorata anche dispiaciuta del fatto che si dovesse segare invece di scoparsi questa Livia.
Il giorno dopo mentre il figlio era partito per il ritiro dei 100 giorni volle capire chi fosse questa ragazza, di cui non aveva mai sentito parlare. La prima cosa che scoprì fu che Livia non era una ragazza ma una donna molto sensuale, la descrizione di quella donna era minuziosa, i capelli biondi portati con un taglio moderno, gli occhi azzurri, ma sempre carichi di una grande sensualità, le labbra carnose, il seno grande e prosperoso, un culetto bello e sodo un monte di venere arrapante, il tutto sostenuto da due gambe sode e lunghe e lisce. La donna descritta era un vero portento, ma a lei sembrava di conoscerla. Approfittando dell’assenza del figlio si sedette alla sua scrivania e si mise a leggere il suo diario, non l’aveva mai posseduta, pareva che lei non si accorgesse nemmeno del suo giovane spasimante. La settimana scorsa l’ha vista nuotare nella sua piscina a seno scoperto, e sopra il sedere aveva un piccolo drago proprio sullo spacco delle chiappe. L’altra sera era la festa di compleanno di Livia, per l’occasione indossava un tubino nero, con degli spacchi molto pronunciati, portava delle calze autoreggenti molto sexy, e delle scarpe nere di vernice col tacco a spillo di 12 centimetri, con due fiocchettini colorati sul tallone, uno rosso e l’atro viola. Il vestito con gli spacchi le scarpe con i fiocchettini, Claudia con il cuore in gola andò subito in camera sua e vide il vestito, poi le scarpe, il piccolo drago sullo spacco del sedere, ricordo indelebile di Daniel e le mutandine, il perizoma nero trasparente sparito. Claudia aveva il cuore in gola, il figlio la desiderava, come lei desiderava lui, ed era anche molto intelligente, Livia, Livia era i suo secondo nome, in onore della nonna materna. Claudia si sentì svenire il figlio la desiderava da mesi e lei non si era accorta di nulla, decise di farsi una nuotata in piscina, dopo aver messo in ordine il diario, naturalmente a seno nudo, mentre nuotava si sentì chiamare dal figlio, era tornato in anticipo. Rimase stupita, non si coprì i seni, anzi portò indietro le spalle per farsi ammirare meglio dal figlio. Claudia ringraziò il cielo di avere messo in ordine il diario. Mentre nei due anni predenti visse con addosso il senso di colpa per aver immaginato di fare sesso col figlio, sapere che anche lui la desiderasse non le diede più la sensazione di fare qualcosa di peccaminoso, pensò solo al modo di sedurre il figlio.

I giorni successivi furono una vera tortura, Claudia cercò di stuzzicare il figlio, ma senza che lui potesse percepire che la madre aveva letto il suo diario, o molto più semplicemente non voleva che lui capisse che la madre aveva intuito i suoi sentimenti.

Claudia decise di non poter andare avanti in questo modo e decise di regalare al figlio una vacanza premio, naturalmente alle Mauritius. Claudia spiegò al figlio che sarebbe partito da solo, lei doveva rimanere in città per risolvere alcune emergenze lavorative. Alberto sembrò profondamente rattristato all’idea di non passare del tempo con la madre. All’arrivo Alberto si trovò in un posto magnifico la cui natura lussureggiante lo lasciò affascinato. Claudia raggiunse il figlio, naturalmente senza che il giovane sapesse nulla.
Alberto e Claudia vivevano in due bungalow vicini, ma non troppo, Claudia controllava il figlio senza essere vista, la sera prima della partenza, verso le 23,00 Claudia decise di giocarsi tutte le sue carte con il figlio, si presentò nel suo bungalow con l’abito da sera che aveva per la sua festa, ma con gli spacchi completamente aperti, tutta truccata e senza biancheria. Entrò e sorprese il figlio dicendogli “ciao tesoro sono la tua bella Livia”, Alberto ebbe un sussulto, aveva ancora in mano il perizoma della madre, la quale quando lo vide, andò verso il figlio dicendogli che era stato bravo a ritrovare il suo perizoma, ma che ora lo rivoleva, allora Alberto disse alla madre che era sporco, lei lo guardò e vedendo tracce di sperma gli disse che per lei così era perfetto sporco del suo sperma. Fece ancora due passi nella stanza e rimase nuda solo con la giarrettiera e le calze di seta nere e le immancabili scarpe col tacco a spillo. Alberto aveva il bigolo completamente eretto, allora Claudia si sfiorò le labbra rosso fuoco con le unghie anch’esse del medesimo colore e sussurrò al figlio “allora è questo l’effetto che ti fa vedere nuda la tua mamma”, Alberto non capiva più niente, cercò, in qualche modo, di dire delle frasi ma ne uscì un discorso sconnesso, l’unica cosa che disse chiaramente fu che aveva proprio una gran bella mamma. Claudia dal canto suo era completamente eccitata, a fatica riusciva a reggersi sui tacchi, la visione del pene del figlio, anche se imprigionato dai vestiti, le faceva perdere il controllo. La tensione erotica era al massimo, Alberto le disse che non ce la faceva più, si tirò giù i pantaloni e cominciò a segarsi davanti alla mamma, Claudia, da parte sua, disse al figlio di fermarsi che da quel momento in poi si sarebbe occupata lei delle sue necessità, anche erotiche. Lo abbracciò teneramente, poi gli disse di rilassarsi, gli diede un tenero bacio sulle labbra e poi cominciò a fargli una lenta e arrapante sega. Dopo un tempo che sembrò interminabile lui iniziò a tremare e disse alla mamma che stava per venire, lei non fece una piega si abbassò e prese in bocca l’enorme arnese del figlio e lo fece godere, come non aveva mai goduto in vita sua. Ripresosi dal fortissimo orgasmo sentì la mamma dirgli che ora toccava a lei godere della sua bocca, ad Alberto non sembrò vero. Nella stanza c’era un tavolo, lei ci si sedette sopra, poi appoggiò i piedi sugli schienali delle sedie che il figlio le avvicinò e poi appoggiò i gomiti sul tavolo ed il figlio cominciò ad odorarle la vaggina e poi a darle dei piccoli baci, Claudia ad ogni toccatina ansimava e emetteva dei gridolini di gioia per le attenzioni che Alberto le dedicava. Poi tutto insieme il ragazzo cominciò a lapparle le grandi labbra e le prese in bocca il clito. Claudia ebbe un violento orgasmo, rimase alcuni secondi senza fiato e poi quando si riprese notò il cazzo del figlio bello in tiro, allora gli disse che era proprio un porcellino insaziabile, lui rispose che quando un ragazzo hai come madre una gnocca di quella portata il minimo è che ce lo abbia sempre in tiro. Lei glielo smanettò per un po’ e poi Alberto la prese in braccio e con tutto l’amore e la dedizione di questo mondo adagiò la sua donna sul letto e poi lei gli disse che non resisteva più e che aveva bisogno di sentirlo dentro, Alberto si sdraiò e fece montare la madre sul suo palo, ormai teso fino allo spasimo, lei scese su di lui con un sol colpo, ed ebbe quasi un orgasmo a sentirsi così piena, l’attesa durò poco,Claudia ebbe un secondo violento orgasmo dopo pochi minuti, senza fiato chiese al figlio di montarla alla pecorina (una delle posizioni che la donna preferisce) Alberto allarga le chiappe della madre e con un colpo secco la penetra, Clauda sbattè il viso sui cuscini mentre il figlio la stantuffava, come vedeva nei film porno che ogni tanto si comprava, il piacere fu inteso e profondo, ma cosa più importante continuativo, Claudia venne travolta da un enorme serie di orgasmi, che a lei sembrò che fosse soltanto uno. Alberto uscì dalla madre la rigirò e una volta che si mise le sue gambe sulle spalle ricominciò a pompare la fica fradicia della madre fino a che cominciò a sentire montare l’orgasmo, anche Claudia se ne accorse e disse al figlio che voleva che lui le sborrasse in fica, tanto prendeva la pillola. Alberto esplose il suo piacere e mentre i fiotti di sperma colpivano l’utero materno, lei ebbe l’ennesimo orgasmo.
I due crollarono abbracciati in un lungo sonno ristoratore, per prima la mattina dopo si alzò Claudia che fece portare le valigie del figlio nel suo bungalow e poi lo svegliò con una serie tenera di baci. Alberto quando la vide nuda accanto a lui fu colto da una nuova erezione che la madre con tutto l’amore e la concupiscenza del mondo provvide a smorzare. Alberto godette nella bocca della madre, la quale dopo la sborrata raccontò al figlio che avrebbero avuto altri sette giorni di sesso tutto per loro.

Claudia sentì come se il mondo le appartenesse, non si era mai sentita così, non si vergognava di nulla per lei era tutto a posto. Amava Alberto e a lei stava bene così, non si sentiva più sporca. Alberto la ama e la desidera solo questo conta. Quella mattina Claudia si sentiva veramente bene, Uscirono abbracciati dal bungalow andarono alla reception e annunciarono che Alberto sarebbe rimasto nel bungalow con Claudia.

Ora finalmente ha inizio la vacanza.
Quel pomeriggio i due, proprio come due fidanzati, girarono per la spiaggia, lei in topless, e lui sempre con il cazzo gonfio anche se non in tiro. La passeggiata fu per i due un’occasione di condividere in pubblico la loro storia e di vedere l’effetto che facevano insieme, ma Alberto non era in grado di resistere molto a lungo, ad un certo momento abbracciò la madre e le sussurrò “impazzisco se non ti possiedo subito, andiamo in acqua così possiamo giocare e fare l’amore senza essere visti?” e Claudia “andiamo amore tuffati che io ti seguo”, i due nuotarono per alcuni metri, poi Alberto si fermò e attese l’arrivo di Claudia, la quale quando lo vide si immerse e gli tirò giù il costume, poi l’abbracciò sia con le gambe che con le braccia e si calò sul cazzo fremente del figlio e cominciarono una fenomenale cavalcata, che per ragioni di scomodità di entrambi non durò molto a lungo.

Claudia aveva intenzioni bellicose, voleva far andare fuori di testa il figlio, lo voleva fare completamente suo. Quella sera programmò il gioco delle candele. Alberto ignorava le perverse intenzioni della madre.
scritto il
2011-03-22
1 3 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.