La bellezza di Viola padrona e compagna

di
genere
dominazione

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Erano passati solo un paio di giorni, ma era evidente che non riuscivamo a resisterci.
Sentii la chiave girare nella porta, e quando fu aperta ero già in ginocchio davanti a lei, con una copiosa erezione peraltro. La cosa che mi stupì fu vedere, dietro di lei la nostra amica Elisa. Elisa è porca quanto Viola, ma non ha il rapporto con me che ha lei. Elisa è più bella in viso di Viola, ma paga nel fisico, anche se fa comunque arrapare.
"Ciao amore. Oggi per te ci sarà anche un'altra maestra"
"Il mio piacere raddoppia, grazie maestra"
Il primo ordine me lo da Elisa:
"Vai nel bagno dove hai già servito la tua maestra"
Come Viola due giorni prima, gattono verso la mia meta.
Quando la raggiungo, Elisa mi ordina di rimanere fermo così, mi tira un calcio nelle palle e mi urla:
"Sei caldo schiavo sfigatello? Calma quell'erezione, che mi fai schifo"
A quel punto Viola, però le inveisce contro:
"È così che pensi di trattare il mio amore? Sei una maestra terribile, sei molto più adatta a fare la troietta. Sarai punita per questo"
"Ma cosa dici Viola?"
"Hai capito perfettamente: verrai punita per aver maltrattato il mio amore. E tu invece" rivolgendosi a me "se supererai la prova che ti imporrò, potrai dominare questa zoccoletta insieme a me"
"Sono lo schiavo più fortunato del mondo maestra"
"Lo credo. Però prima dovrai guadagnarti il premio, masturbandoti davanti a noi, nella stessa posizione dell'altra volta. Quando starai per venire, lo dirai a questa puttana, che finirà di segarti. Quando però la sua manina sarà piena del tuo sperma, continuerà, finchè non verrai un'altra volta. Quelle gocce di sperma saranno la tua salvezza e la sua fine"
"Sì maestra" dico spaventosamente eccitato. Questa è un'altra pratica che volevo provare, ma che da solo non avevo il coraggio di fare.
Lei si accoccola sulla tavoletta abbassata. È vestita da segretaria, con la camicia, la gonna scura a vita alta e le calze alte nere senza più le scarpe. Ho fatto proprio bene a raccontarle le mie perversioni al tempo. Elisa invece, di fianco a me, indossa un abitino leggero e, come trasparisce, si è dimenticata di mettere l'intimo.
Mi sdraio e Viola ordina ad Elisa di spogliarsi, e a me di non guardarla, o dovrò venire 3 volte prima di diventare padrone.
"Guarda la tua unica e bellissima maestra invece"
Continuo a segarmi come un ragazzino e lo sguardo ammiccante di Viola mi attizza. Mi sento benissimo e gli occhi addosso amplificano le mie sensazioni.
"Maestra, siccome sono un verginello sfigato mi sento già pronto per schizzare"
"Cagna, coprigli gli occhi con il tuo vestito e fai il tuo dovere"
"Si... maestra"
Sento la mano piccola e fredda toccarmi, e la benda fa decollare la mia immaginazione. Lei è nuda e io la posso solo sognare: mi piace da morire.
L'orgasmo è forte quasi come quello di due giorni prima. In pochi secondi la musica cambia.
"Ah ah aaah ah ah"
Elisa deve rimanere zitta, Viola la intimorisce:
"Guarda come soffre, sentiti potente ancora per poco, poi starai peggio di lui"
Io continuo a lamentarmi:
"Maestra Elisa massacrami con tutta la tua forza"
"È bene per lei che lo faccia"
La mia immaginazione è l'arma più potente che ho. L'attesa per ciò che verrà dopo una spinta in più. Immagino la ragazza che mi piace, brividi mi percorrono. Sento il mio pene pompare. Il piacere è triplo rispetto a prima. Gemo come una ragazza.
Il respiro è ancora affannato e mi viene tolto il vestito dalla faccia. Mi ritrovo Viola in piedi sopra di me nuda, sembra Venere. Mi alzo e lei con dolcezza mi fa sedere, per poi mettersi sulle mie gambe. Sembra una vera regina ora. La abbraccio.
"Bene troietta ora è il tuo turno, vieni qua"
L'immaginazione di poco prima si materializza davanti a me, e il mio pene esausto abbozza un'erezione.
"Dammi la tua mano sporca"
"Cazzo" penso "ci ho dato davvero tanto, è piena"
Viola prende la mano di Elisa e ne lecca una goccia, poi mi guarda goduta. Poi torna a lei.
"Non ti lascerò certo lavare le mani, hai una bella lingua che finora ha solo detto stupidaggini: è ora che inizi a fare cose interessanti"
Sembra una gatta. Ma una gatta molto maiala. Tutto il mio sperma è ora nella sua gola e lei attende a occhi bassi che Viola le ordini altro.
"Guarda che bei piedini che ho, non sono invitanti?"
Non le serve aggiungere altro. Aveva proprio ragione Viola: Elisa non è una dominatrice, ma una schiava. Durante l'atto di sottomissione Viola si gira verso di me e mi accarezza l'interno coscia. Io chiudo gli occhi.
"Mia regina, ho in mente qualcosa per questa sgualdrina"
"Vendicati come preferisci, mio re"
"A 90. Perfettamente e in fretta"
Elisa ubbidisce senza staccarsi da Viola. Faccio partire uno schiaffo sul culo, e poi un altro, e poi un altro.
"È tutta tua ora"
La prendo e la giro, stringendole i seni. Con violenza le infilo due dita nella vagina. Intravedo che Viola comincia a toccarsi, e le sorrido
"Qui godono tutti meno la regina?"
"Certo che no, e stai tranquilla che non farai tutto da sola"
"Mmmmh non vedo l'ora"
Ritorno a guardare negli occhi Elisa, che li ha chiusi
"Guardami negli occhi"
"Scusami mio padrone" fa con voce incrinata
"Hai sentito che la regina ha voglia? Usa quella lingua zozza"
"Sì mio padrone" ed esegue.
Io da dietro però non sto fermo: schiaffi e penetrazioni improvvise delle mie dita la fanno sobbalzare ogni volta.
Quando Viola inizia a gemere le stacco Elisa e mi tuffò io. Mancava poco ed ecco lei che si contorce per il godimento, per poi guardarmi con la sua solita espressione.
"Chi c'è qui che non è ancora venuto?" Mi fa dopo essersi ripresa
"Questa troia qua, ma se lo merita?"
"Non si meriterebbe nulla se non di servirci. Ma sono una regina buona e quindi può toccarsi quella fighetta bagnata"
"Grazie regina, mio padrone, posso davvero"
"Sì,ma muoviti, o avremo più tempo per decidere di farti smettere"
"Grazie mio padrone"
"E tieni gli occhi aperti"
Lei è nel bel mezzo del ditalino, quando Viola si gira e mi bacia. Rimaniamo uno nella bocca dell'altra a lungo. La foga è tanta quanta quella di due giorni fa, ma in bocca aveva il mio pene, non la mia lingua. È il momento più bello da quando mi ha obbligato a entrare in questo bagno. Lei fa per staccarsi, io la inseguo. Non riesco a smettere. Voglio morire così.
Lei mi prende per mano, si alza e ordina ad Elisa di non gemere se raggiungerà l'orgasmo, o la punirà e di rimanere lì ferma dopo di quello.
Mi porta a letto e facciamo l'amore. Nonostante queste storie ero ancora vergine. Le scene così eccitanti mi hanno rinvigorito e passiamo dei momenti magnifici. Viene lei, e le sue contrazioni fanno schizzare me, sulla sua pancia per fortuna. Si alza, mi ribacia e mi dice:
"Andiamo a controllare la nostra cagna".
Lei è ancora lì che si tocca
"Sei venuta?"
"Non ancora"
"Tempo scaduto, vestiti e vai via, puttanella"
"Sì mio padrone"
Lascia la casa, e io e Viola ci laviamo di nuovo insieme, e ci baciamo, e ci perdiamo l'uno nell'altra.
"Ciao amore"
"Ciao, mia maestra"
"Dopo oggi mi devi un bel po' di turni"
"Infiniti se vuoi"

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scritto il
2017-09-14
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