La violenza - parte seconda - L'idea
di
Carpediem
genere
dominazione
La donna in carne circa 1,50 di altezza appariva piuttosto bassa vicina al ragazzone che l’accompagnava, piuttosto muscoloso sulla trentina , moro con capelli neri e lunghi. E mentre si incamminavano il ragazzo sentiva che tra le sue gambe il proprio cazzo cominciava ad agitarsi e crescere……
La donna camminava e parlava, parlava, parlava…. ma il ragazzo aveva la mente altrove…..il cuore gli batteva forte e l’eccitazione saliva. “me la devo chiavare…chissà da quando tempo non prende un cazzo” pensava il tizio e più fantasticava e più il diavolo tra le gambe cresceva.
Poi le arrivò la voce della donna. Erano arrivati. Un vicolo stretto di un quartiere popolare, un portoncino che portava attraverso una scala ripida e stretta ad un solo appartamento. Lei lo precedette lungo le scale e lui seguendola osservando la gonna lunga e larga immaginava…..desiderava….fantasticava.
Entrarono in casa, ci si immetteva direttamente in una grande cucina con in fondo una finestra, sulla destra l’accesso di un bagno e subito dopo la camera da letto, cieca. Un appartamentino squallido, disadorno, misero.
Lei: E’ stato gentilissimo, merita come minimo un caffè, lo gradisce?
Il ragazzo resosi conto che la donna viveva da sola era ancora più eccitato ed agitato, ma la povera donna non mandava segnali sensuali, anzi, e questo lo infastidiva molto perché la fantasia che lo animava andava molto oltre…..molto, ed ecco balenargli l’idea…
La donna camminava e parlava, parlava, parlava…. ma il ragazzo aveva la mente altrove…..il cuore gli batteva forte e l’eccitazione saliva. “me la devo chiavare…chissà da quando tempo non prende un cazzo” pensava il tizio e più fantasticava e più il diavolo tra le gambe cresceva.
Poi le arrivò la voce della donna. Erano arrivati. Un vicolo stretto di un quartiere popolare, un portoncino che portava attraverso una scala ripida e stretta ad un solo appartamento. Lei lo precedette lungo le scale e lui seguendola osservando la gonna lunga e larga immaginava…..desiderava….fantasticava.
Entrarono in casa, ci si immetteva direttamente in una grande cucina con in fondo una finestra, sulla destra l’accesso di un bagno e subito dopo la camera da letto, cieca. Un appartamentino squallido, disadorno, misero.
Lei: E’ stato gentilissimo, merita come minimo un caffè, lo gradisce?
Il ragazzo resosi conto che la donna viveva da sola era ancora più eccitato ed agitato, ma la povera donna non mandava segnali sensuali, anzi, e questo lo infastidiva molto perché la fantasia che lo animava andava molto oltre…..molto, ed ecco balenargli l’idea…
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