In piscina (1° parte)

di
genere
tradimenti

Premetto che il mio rapporto con mio marito era sempre stato ottimo, il calo della passione avvenne dopo la nascita di nostro figlio Luca, anche da parte mia c’era stato un calo vertiginoso di scopare con lui.
Io sono Angela, ho 38 anni e vivo con mio marito in una provincia toscana, ci siamo trasferiti circa 11 anni orsono per colpa del lavoro di mio marito.
Ci siamo conosciuti un pomeriggio al mare davanti a tanti sconosciuti che giocavano a pallone sulla spiaggia, la confusione era tale che lui mi invitò a prendere un caffè al bar e da li nacque il nostro rapporto.
La stessa sera ci trovammo in un posto appartato e facemmo l’amore selvaggiamente per ore e con lui ho praticamente scoperto ogni forma di sesso in ogni posto, senza però concedergli il culo a cui tanto teneva.
Poi come detto la nascita di nostro figlio spezzò un equilibrio sessuale molto prolifico, ma il mio tradimento arrivò dopo quattro anni.
Una sera cena esordì dicendo “Angela, cosa ne pensi se facciamo fare un po’ di sport a Giulio?” io lo guardai “Certo mi sembra una buona idea! Quale sport?” lui dopo averci riflettuto disse “Direi un che la piscina farebbe a caso nostro, è a pochi chilometri da qui!” e poi mi elencò i benefici di questo sport.
Così deciso e visto che il mio lavoro part-time mi concedeva il pomeriggio libero, il giorno seguente mi presentai in piscina, mi imbattei in una ragazza molto carina, sensuale e disinibita al punto giusto.
Mi fece vedere il piano dei corsi e mi disse che potevo iscriverlo anche subito, chiesi delucidazioni per lo spogliatoio e per i servizi aggiuntivi “Io direi che lo può portare in spogliatoio e seguirlo nelle sue fasi, non è un problema!” poi chiesi come era meglio, se io nello spogliatoio femminile cambiare un bimbo o viceversa andare in quello maschile.
Lei fece un sorrisino “Se fossi in lei, lo porterei in quello maschile!” io la guardai e immaginai che avevo un punto interrogativo in faccia “Se lo porta in quello maschile, nessuno farà caso a lei, ma lei può fare caso a tutti!” e rise “Ci siamo capite?” e continuò ridendo.
Io continuavo a non capire e lei si guardò intorno per non essere vista e poi mettendo una mano sul braccio mi fece il segno del cazzo “Adesso ho capito!” risi anche io di gusto “Diciamo che se ne vedono tanti!” e rise ancora.
Io pagai il prezzo pattuito e andai a casa, spiegai tutto a mio marito, omettendo la cosa dei cazzi che si potrebbero vedere nello spogliatoio.
Il giorno seguente portai Giulio, dopo aver passato la tessera magnetica entrai e subito mi sentii gli occhi dei presenti addosso, feci finta di nulla accompagnandolo nello spogliatoio e lo feci spogliare per poi rivestirlo di costume, cuffia e occhialini.
Lo portai in vasca dall’istruttrice e rimasi sugli spalti a leggermi un giornale, fino a quel momento non ci fu niente di trascendentale e comunque non ci stavo nemmeno pensando.
Finito il corso feci fare la doccia a Giulio e lo riportai nello spogliatoio, li ebbi la folgorazione, un ragazzo alto e muscoloso si stava asciugando, lo intravvedevo dalla porta socchiusa e dopo essersi asciugato con cura si tolse l’accappatoio e nel normale movimento di girarsi vidi quello splendido uccellone penzolargli in mezzo alle gambe.
Rimasi di stucco, così a riposo era davvero più grande di quello di mio marito, ebbi una vampata di calore improvvisa e mi sentivo strana con una voglia particolare di scoparmi quel bel giovane.
Intanto continuai a vestire il piccolo Giulio che si lamentava, poi eccolo di nuovo quel bel pezzo di maschio, stavolta il mio indugiare con lo sguardo mi fece scoprire, tanto che lui mi fece un sorrisino.
Finita la pratica con mio figlio, uscimmo senza soffermarci, arrivata a casa mi chiusi in bagno accarezzandomi dolcemente la patata e sorprendentemente ero tutta umida.
Il mio piacere esplose quando mi feci un ditalino pensando a quel ragazzo con il suo attrezzo a penzoloni.
Dopo due giorni eccomi di nuovo in piscina, stavolta gli spogliatoi erano pieni zeppi di ragazzi che si cambiavano “Aspetta Giulio che guardiamo lungo il corridoio se ce ne sono liberi!” lui aspettò, qualcuno mi aveva sentito e spuntò quel bel giovane dicendo “Se vuole può farlo cambiare qui! Io ho quasi finito!”.
Il cuore mi esplodeva, ero già in confusione, ma Giulio mi tirò per una mano infilandosi nello spogliatoio “Lo scusi, ma abbiamo il corso che inizia tra poco!” lui sorrise.
“Non deve scusarsi, i piccoli fanno tutti così!” e mise una mano sulla testa di Giulio “Ringrazia questo signore!” lui fece un sorriso “Non si preoccupi, mi fa piacere!”.
Lo guardai nel suo accappatoio e vidi che nelle zone basse c’era qualcosa di grossettino che spuntava, lui intanto si asciugava e dopo pochi istanti ecco Giulio pronto “Vado con i miei amici, ci vediamo dopo!” e in pochi secondi era già in fila con gli amici.
Buttai lo sguardo dentro allo spogliatoio vedendo che gli abiti di Giulio erano ovunque “Aspetti che sistemo un attimo questa confusione!” e così dicendo mi infilai nello spogliatoio strusciandomi a lui involontariamente.
Lui entrò dopo di me, lo spogliatoio era piccolo e ci stavano due persone quasi a stretto contatto, lui chiuse la porta “Le dispiace se intanto mi cambio?” io “No prego faccia pure!” e gli diedi le spalle chinandomi a 90° per raccogliere i vestiti di Giulio sparsi per terra.
Ero in maglietta e gonna corta, con il caldo degli spogliatoi era il minimo per non morire dal caldo “Guarda che confusione ha lasciato quel monello, lo scusi tanto!” gli dissi e mentre mi girai sempre piegata ecco un flash che non mi toglierò mai dalla testa.
Ero a pochi centimetri dal suo lungo cazzo, era in tiro, bello nervato con una cappella rosa di grosse dimensioni “Non si preoccupi, non si deve scusare!” mi disse intanto lui, ma il mio sguardo era calamitato da quell’enorme pisello che era ormai a una spanna di distanza dalla mia bocca.
Un silenzio strano si era fatto, mentre lui si asciugava con l’asciugamano i capelli, io feci per girarmi verso il muro e poi tornai a girarmi verso di lui trovandomi così il suo cazzo sotto il naso, fu un istinto primordiale ma le mie labbra si aprirono accogliendolo nella mia bocca.
Lui allungò la mano e chiuse a chiave la porta, io intanto lo presi del tutto in bocca, assaporandolo ogni centimetro di pelle e mettendo una mano sull’asta muovendomi, ero ancora a novanta di fianco a lui.
In un attimo celestiale una mano mi fece alzare la gonna, le dita spostarono le mie mutandine fradice e si insinuarono nel mio spacco, accarezzando delicatamente le mie labbra bagnate, si inumidirono e sparirono dentro di me.
Lo guardai un attimo e lui mi fece cenno di starmene zitta, io continuai a succhiarlo come se non ne avessi mai succhiato uno in vita mia, era buono, grosso e lungo.
La sua mano invece mi faceva godere, dentro avevo due dita che si muovevano meravigliosamente e poi terzo flash della giornata, il suo dito percorse la breve distanza tra la mia patata e il mio buchetto del culo inviolato e dopo una breve lubrificazione con i miei umori eccolo invadere il mio ano con una precisione impressionante.
Continuai a succhiarlo, ero in trance, tanto da non capire il suo avvertimento che stava per venire, poi la contrazione del muscolo nella mia bocca e il primo fiotto bollente che mi riempì la bocca, meccanicamente iniziai a mandarlo giù come facevo con mio marito.
I fiotti potenti furono almeno cinque, mi stavo per strozzare, ma ormai il più era fatto e la mia bocca era un ribollire di sperma bollente, si staccò qualche secondo dopo, io ancora in trance continuai a leccarlo quasi a pulirlo del suo seme pregiatissimo.
L’ultimo flash della giornata fu il bussare alla porta chiusa, lui che disse “E’ occupato!” e io che mi vidi in quella posizione nello specchio, a novanta gradi con in mano un grosso cazzo di uno sconosciuto, con il bocca il suo sperma e con un dito conficcato nel culo che mi stava scopando velocemente.
Mi ripresi immediatamente feci uscire quel dito dal sedere, uno schiocco sordo accompagnò l’uscita, senza badare a nulla mi ricomposi aprendo la porta e senza guardare scappai via.
Il mio ritorno a casa fu un continuo guardarmi nello specchietto retrovisore per non trasparire nulla di quella giornata, mio marito non fece caso a nulla, tranne che disse “La prossima settimana lo porto io Giulio in piscina! Così ti annoi meno!” io lo guardai e baciandolo gli dissi “Non ti preoccupare, lo porto io, ho conosciuto delle ragazze divertenti con cui passare il tempo è davvero una gioia!”.
Quella sera in doccia mi sparai un ditalino potente per raggiungere il tanto agognato orgasmo, poi presa da curiosità mi toccai il sedere, infilandomi un dito nell’ano nel momento in cui stavo per raggiungere il secondo orgasmo e fu una novità molto piacevole.
I giorni che mi separavano dal martedì erano un supplizio, mio marito che non mi cercava mi fecero rinchiudere in masturbazione sempre più frequente.
di
scritto il
2011-03-05
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