In appartamento (2° parte)
di
Pam
genere
tradimenti
La mattina seguente mi sveglia con la febbre, non altissima, ma abbastanza da rimanere a casa.
Avvisai mia madre, il piccolo Giulio lo portò a scuola il mio bravo maritino.
Pensai subito alla giornata precedente, mi ritrovai a non capirci nulla, mi ero abbandonata ad un uomo a cui non veniva duro, e che in due volte separate mi aveva riempito della sua crema in pochi istanti, era davvero deprimente ma allungando la mano mi ritrovai umida e vogliosa di quell’uomo.
Verso le otto e mezza ecco la chiave girare nella toppa “Angela tesoro, sono io!” era mia madre che era venuta trovarmi, mi fece le solite domande di rito e dopo pochi minuti ecco il campanello suonare “Aspetti qualcuno?” mi chiese mia madre mentre andava ad aprire.
“Salve Aldo! Cosa ci fa lei qui?” era lui, e io ero già eccitata, avrei voluto averlo subito tra le mie cosce.
Sentivo che parlavano nel corridoio della mia salute e arrivarono “Sono passato a salutare tua mamma, se non ti dispiace!” io con un sorriso falso dissi “Ehi qui, l’ammalata sono io!” loro fecero una risata e sparirono in cucina.
Io ero impresentabile e corsi velocemente in bagno, mi feci un bidet e poi mi misi completamente nuda con indosso solo una camicia da notte, tornando in fretta nel letto matrimoniale.
Mia madre arrivò “Cara, adesso io vado, tu non preoccuparti di niente, Giulio lo passo a prendere io e lo tengo da me, stasera tuo marito lo passerà a pendere, intanto Aldo ha detto che resterà a farti compagnia, è un uomo davvero disponibile!” io ebbi un sussulto delle mie voglie.
Aldo accompagnò mia madre alla porta salutandola, ero in attesa di vederlo arrivare, eccolo entrare e venire a sedersi sul letto “Angela, scusami per ieri, sono stato davvero ben poca cosa!” io per non farlo sentire male mi alzai dal letto e davanti a lui feci cadere la camicia da notte restando completamente nuda davanti a lui.
Si alzò e iniziai a spogliarlo “Adesso rilassati, guarda sono le nove e abbiamo tantissimo tempo per noi!” era nudo e di certo non era un adone, mi buttai sul letto a gambe aperte “Vieni, leccamela!” lui arrivò e iniziò un fantastico gioco di lingua sul mio clitoride e con le dita esplorava la mia patata infilandole dentro.
Fece un passo appoggiando il suo membro flaccido alla mia patata strusciandolo e sdraiandosi su di me, mi sussurrò “Dimmi, ti piacerebbe sentirlo dentro?” io al suo orecchio “Dove vuoi tu! Mettimelo!” il suo membro non ne voleva sapere “Vorresti sentirlo nel culetto?” io ansimando “Si, mettilo dentro al culo!” provavo ad eccitarlo, ma non ci riuscivo.
Mi fece girare a culo in su e incominciò e leccarlo infilando la lingua dentro “Voglio sfondartelo quel bellissimo culetto!” io presi ancora più coraggio “Forza, spingilo dentro! Fottimi il culo!” ma anche stavolta non successe nulla.
L’estremo strusciamento lo fece diventare un pochino duro e con un colpo solo me lo fece sentire nella patatina vogliosa, una, due e tre pacche e il suo seme mi invase la patatina.
Ero delusa e arrabbiata, lui si scostò e io volai in bagno, dopo poco lo vidi passare davanti alla porta “Vado via, ci vediamo dopo!” io rimasi immobile.
Ero incazzata nera, mi aveva riversato il suo seme e mi aveva abbandonata sul bidet a gambe aperte.
Tornai a letto completamente nuda, trovai sulle lenzuola una macchia di sperma che mi fece imbestialire per il fatto di dover anche cambiare tutto.
Rimasi immobile nel letto al caldo, mentre la rabbia sbolliva mi ritrovavo vogliosa di qualcosa che potesse somigliare ad un cazzo duro, mi strofinai la patatina e infilandoci due dita iniziai a godere da sola nel mio letto.
Passarono non so quanti minuti, poi girandomi vidi che erano le dieci e il mi trastullo era in pieno svolgimento quando il campanello suonò, mi alzai sempre nuda con un piacevole sentore di bagnato tra le cosce.
Andai allo spioncino e vidi che era Aldo che agitava nella mano una scatolina, aspettai e lui suonò di nuovo, questa volta lo feci entrare “Sono stato dal dottore e mi ha consigliato queste! Una l’ho già presa!” io restai a fissare la scatolina ed era Cialis, lui era cambiato era carico e mi si attaccò addosso portandomi sul letto infilandomi la lingua in bocca.
“Se tutto va bene potremo avere tante ore di sesso con quella pastiglia!” poi sorridendo mi alzò le cosce unendole e iniziando a leccarmi “Come è stretta così!” ripeteva e dentro di lingua per farmi dimenticare l’incazzatura precedente.
Una sola mano teneva i miei piedi uniti e una lavorava il cazzo, poi lui mi guardò invitandomi a dare un’occhiata più in basso e come per magia ecco un bel cazzo duro.
Mi alzai e lo feci mio, iniziai a succhiarlo come si deve e lui mi appoggiò la mano sulla testa, era un cazzo di dimensioni abbastanza normali come lunghezza ma aveva un diametro di tutto rispetto.
Era infervorato e mi disse di mettermi a pecorina “Agli ordini!” risposi io e il timido Aldo appoggiò la sua cappellona alla mia patatina e in attimo eccolo entrare, allargandomi per bene e facendomelo sentire in profondità.
Era scatenato stringendomi ai fianchi “Dopo ti rompo il culo!” iniziò a dirmi infuocato “Voglio il tuo culo!” e intanto lo schiaffeggiava, io ero in preda a una goduria cercata e voluta a tutti i costi.
Mi muovevo per farmi scopare, lo assecondavo in tutte le sue spinte “Scopami così! Forza Aldo!” lui continuava spingendomi sempre più in giù e tenendo in bella mostra il mio culo e la mia patata che si allargava a raccogliere quel paletto di carne grossa.
Andammo avanti ancora un po’ in quella posizione e poi mi girai a gambe aperte accogliendolo davanti “Non mi scappi, sai?” mi disse “Cosa?” lui sorrise “Voglio il tuo culo!” io feci un sorrisino “Prenditelo allora!” lui per tutta risposta lo posizionò davanti al mio secondo canale.
Mi leccai una mano e la passai sul mio ano, inserendo un dito e poi lui fece la stessa cosa “Vacci piano stallone, hai un cazzo grosso!” lui mi fece sentire l’inizio della cappella affondare l’anello e facendosi strada lentamente mi apriva il culo.
“Ti faccio male?” io feci una faccia tirata “Diciamo che non è una passeggiata!” poi l’errore, mi rilassai e lui spinse e tutto il cazzo fino alle palle si infilò dentro.
Il mio urlo di dolore credo che fece sapere a tutto il palazzo che mi stavano spaccando in due il culo.
“AAhh! Che male! Toglilo subito!!” lui mi ascoltò togliendolo, pochi secondi per poi rimetterlo, in mezzo dolori infernali, nemmeno la mia mano sulla patata mi faceva passare il supplizio.
Lui aveva ottenuto quello che voleva, i suoi occhi erano indiavolati e continuò a scoparmi il culo mentre io cercavo di stringerlo e bloccarlo facendo solo il suo gioco “Basta, toglilo! Mi stai sfondando!” poi un urlo di Aldo che mi svuotò il suo seme dentro al culo.
Rimasi immobile nel letto, lui invece andò in bagno a lavarsi, ero preoccupata il mio povero culetto era stato sfondato di brutto, quando arrivò mi accompagnò in bagno.
Mi stavo raffreddando il bruciore, quando girandomi ecco il suo cazzo svettare ancora, si avvicinò mettendomelo sulle labbra, mi sciolsi in un pompino voglioso, succhiandolo come una vacca in calore.
Mi fece alzare mentre l’acqua del bidet era aperta e mi fece appoggiare sulla lavatrice penetrandomi davanti, mi sbatteva come un indemoniato facendomi dimenticare il dolore e bruciore al sedere.
“Che bella figa che sei!” e ancora colpi lenti nel mio ventre “Aldo sei magnifico, riempimi ancora!” lui continuava e mi fece girare, lo guardai ansiosa “Niente culo! Niente nel culo!” lui si rattristò e mi infilò di nuovo davanti.
Andammo avanti così per alcuni minuti “Vengo! Vengooo!” e il suo seme di nuovo fece capolino dentro di me.
La giornata fu lunga, quella pastiglia lo fece tornare ragazzino facendomi passare per un po’ la voglia di cazzo.
Avvisai mia madre, il piccolo Giulio lo portò a scuola il mio bravo maritino.
Pensai subito alla giornata precedente, mi ritrovai a non capirci nulla, mi ero abbandonata ad un uomo a cui non veniva duro, e che in due volte separate mi aveva riempito della sua crema in pochi istanti, era davvero deprimente ma allungando la mano mi ritrovai umida e vogliosa di quell’uomo.
Verso le otto e mezza ecco la chiave girare nella toppa “Angela tesoro, sono io!” era mia madre che era venuta trovarmi, mi fece le solite domande di rito e dopo pochi minuti ecco il campanello suonare “Aspetti qualcuno?” mi chiese mia madre mentre andava ad aprire.
“Salve Aldo! Cosa ci fa lei qui?” era lui, e io ero già eccitata, avrei voluto averlo subito tra le mie cosce.
Sentivo che parlavano nel corridoio della mia salute e arrivarono “Sono passato a salutare tua mamma, se non ti dispiace!” io con un sorriso falso dissi “Ehi qui, l’ammalata sono io!” loro fecero una risata e sparirono in cucina.
Io ero impresentabile e corsi velocemente in bagno, mi feci un bidet e poi mi misi completamente nuda con indosso solo una camicia da notte, tornando in fretta nel letto matrimoniale.
Mia madre arrivò “Cara, adesso io vado, tu non preoccuparti di niente, Giulio lo passo a prendere io e lo tengo da me, stasera tuo marito lo passerà a pendere, intanto Aldo ha detto che resterà a farti compagnia, è un uomo davvero disponibile!” io ebbi un sussulto delle mie voglie.
Aldo accompagnò mia madre alla porta salutandola, ero in attesa di vederlo arrivare, eccolo entrare e venire a sedersi sul letto “Angela, scusami per ieri, sono stato davvero ben poca cosa!” io per non farlo sentire male mi alzai dal letto e davanti a lui feci cadere la camicia da notte restando completamente nuda davanti a lui.
Si alzò e iniziai a spogliarlo “Adesso rilassati, guarda sono le nove e abbiamo tantissimo tempo per noi!” era nudo e di certo non era un adone, mi buttai sul letto a gambe aperte “Vieni, leccamela!” lui arrivò e iniziò un fantastico gioco di lingua sul mio clitoride e con le dita esplorava la mia patata infilandole dentro.
Fece un passo appoggiando il suo membro flaccido alla mia patata strusciandolo e sdraiandosi su di me, mi sussurrò “Dimmi, ti piacerebbe sentirlo dentro?” io al suo orecchio “Dove vuoi tu! Mettimelo!” il suo membro non ne voleva sapere “Vorresti sentirlo nel culetto?” io ansimando “Si, mettilo dentro al culo!” provavo ad eccitarlo, ma non ci riuscivo.
Mi fece girare a culo in su e incominciò e leccarlo infilando la lingua dentro “Voglio sfondartelo quel bellissimo culetto!” io presi ancora più coraggio “Forza, spingilo dentro! Fottimi il culo!” ma anche stavolta non successe nulla.
L’estremo strusciamento lo fece diventare un pochino duro e con un colpo solo me lo fece sentire nella patatina vogliosa, una, due e tre pacche e il suo seme mi invase la patatina.
Ero delusa e arrabbiata, lui si scostò e io volai in bagno, dopo poco lo vidi passare davanti alla porta “Vado via, ci vediamo dopo!” io rimasi immobile.
Ero incazzata nera, mi aveva riversato il suo seme e mi aveva abbandonata sul bidet a gambe aperte.
Tornai a letto completamente nuda, trovai sulle lenzuola una macchia di sperma che mi fece imbestialire per il fatto di dover anche cambiare tutto.
Rimasi immobile nel letto al caldo, mentre la rabbia sbolliva mi ritrovavo vogliosa di qualcosa che potesse somigliare ad un cazzo duro, mi strofinai la patatina e infilandoci due dita iniziai a godere da sola nel mio letto.
Passarono non so quanti minuti, poi girandomi vidi che erano le dieci e il mi trastullo era in pieno svolgimento quando il campanello suonò, mi alzai sempre nuda con un piacevole sentore di bagnato tra le cosce.
Andai allo spioncino e vidi che era Aldo che agitava nella mano una scatolina, aspettai e lui suonò di nuovo, questa volta lo feci entrare “Sono stato dal dottore e mi ha consigliato queste! Una l’ho già presa!” io restai a fissare la scatolina ed era Cialis, lui era cambiato era carico e mi si attaccò addosso portandomi sul letto infilandomi la lingua in bocca.
“Se tutto va bene potremo avere tante ore di sesso con quella pastiglia!” poi sorridendo mi alzò le cosce unendole e iniziando a leccarmi “Come è stretta così!” ripeteva e dentro di lingua per farmi dimenticare l’incazzatura precedente.
Una sola mano teneva i miei piedi uniti e una lavorava il cazzo, poi lui mi guardò invitandomi a dare un’occhiata più in basso e come per magia ecco un bel cazzo duro.
Mi alzai e lo feci mio, iniziai a succhiarlo come si deve e lui mi appoggiò la mano sulla testa, era un cazzo di dimensioni abbastanza normali come lunghezza ma aveva un diametro di tutto rispetto.
Era infervorato e mi disse di mettermi a pecorina “Agli ordini!” risposi io e il timido Aldo appoggiò la sua cappellona alla mia patatina e in attimo eccolo entrare, allargandomi per bene e facendomelo sentire in profondità.
Era scatenato stringendomi ai fianchi “Dopo ti rompo il culo!” iniziò a dirmi infuocato “Voglio il tuo culo!” e intanto lo schiaffeggiava, io ero in preda a una goduria cercata e voluta a tutti i costi.
Mi muovevo per farmi scopare, lo assecondavo in tutte le sue spinte “Scopami così! Forza Aldo!” lui continuava spingendomi sempre più in giù e tenendo in bella mostra il mio culo e la mia patata che si allargava a raccogliere quel paletto di carne grossa.
Andammo avanti ancora un po’ in quella posizione e poi mi girai a gambe aperte accogliendolo davanti “Non mi scappi, sai?” mi disse “Cosa?” lui sorrise “Voglio il tuo culo!” io feci un sorrisino “Prenditelo allora!” lui per tutta risposta lo posizionò davanti al mio secondo canale.
Mi leccai una mano e la passai sul mio ano, inserendo un dito e poi lui fece la stessa cosa “Vacci piano stallone, hai un cazzo grosso!” lui mi fece sentire l’inizio della cappella affondare l’anello e facendosi strada lentamente mi apriva il culo.
“Ti faccio male?” io feci una faccia tirata “Diciamo che non è una passeggiata!” poi l’errore, mi rilassai e lui spinse e tutto il cazzo fino alle palle si infilò dentro.
Il mio urlo di dolore credo che fece sapere a tutto il palazzo che mi stavano spaccando in due il culo.
“AAhh! Che male! Toglilo subito!!” lui mi ascoltò togliendolo, pochi secondi per poi rimetterlo, in mezzo dolori infernali, nemmeno la mia mano sulla patata mi faceva passare il supplizio.
Lui aveva ottenuto quello che voleva, i suoi occhi erano indiavolati e continuò a scoparmi il culo mentre io cercavo di stringerlo e bloccarlo facendo solo il suo gioco “Basta, toglilo! Mi stai sfondando!” poi un urlo di Aldo che mi svuotò il suo seme dentro al culo.
Rimasi immobile nel letto, lui invece andò in bagno a lavarsi, ero preoccupata il mio povero culetto era stato sfondato di brutto, quando arrivò mi accompagnò in bagno.
Mi stavo raffreddando il bruciore, quando girandomi ecco il suo cazzo svettare ancora, si avvicinò mettendomelo sulle labbra, mi sciolsi in un pompino voglioso, succhiandolo come una vacca in calore.
Mi fece alzare mentre l’acqua del bidet era aperta e mi fece appoggiare sulla lavatrice penetrandomi davanti, mi sbatteva come un indemoniato facendomi dimenticare il dolore e bruciore al sedere.
“Che bella figa che sei!” e ancora colpi lenti nel mio ventre “Aldo sei magnifico, riempimi ancora!” lui continuava e mi fece girare, lo guardai ansiosa “Niente culo! Niente nel culo!” lui si rattristò e mi infilò di nuovo davanti.
Andammo avanti così per alcuni minuti “Vengo! Vengooo!” e il suo seme di nuovo fece capolino dentro di me.
La giornata fu lunga, quella pastiglia lo fece tornare ragazzino facendomi passare per un po’ la voglia di cazzo.
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