Il Fotografo (1° Parte)
di
Pam
genere
etero
L’insegna era vecchia quanto me, e i miei 48 anni li sentivo addosso come una condanna, mia moglie dopo avermi lasciato si era risposata e mia figlia non veniva nemmeno più a salutarmi.
La mia attività di fotografo professionista era in crisi nera, l’avvento del digitale e di tutti quei computer non mi lasciava molto spazio al guadagno, arrivavano in pochi per matrimoni o battesimi e incominciai a pensare che forse era ora di chiudere bottega.
Arrivai al bar per prendermi un caffè erano le 11 della mattina e un timido sole faceva capolino in quella fredda mattina autunnale, il barista Antonio mi salutò cortesemente preparandomi il solito caffè, dopo cinque minuti di relax ecco entrare nel bar un uomo sulla trentina d’anni, vedo che parlotta con Antonio che mi indica e vedo l’uomo avvicinarsi.
“Salve, mi chiamo Stefano, lei è il titolare del negozio di foto qui vicino?” io sorrido “Si sono io, mi dica cosa le serve!” incomincia così a raccontarmi per sommi capi di essere uno scopritore di nuovi talenti e il suo lavoro consiste nel trovare donne e uomini da fotografare per poi lanciarli nel mondo dello spettacolo.
“Se lei li fotografa, io come posso aiutarla?” chiesi subito, lui mi disse che il suo lavoro era rintracciare le persone e che il set fotografico era curato da altri.
“Fuori in macchina ho una ragazza a cui vorrei che lei scattasse foto!” mi sembrava un sogno, pagai il caffè al nuovo conoscente e ci dirigemmo in macchina.
Nel sedile posteriore c’era una giovane ragazza “Piacere mi chiamo Sandra!” dopo essermi presentato “Ciao io sono Ercole!” ci avviammo verso il mio laboratorio.
Quando scese dalla macchina mi ritrovai davanti una ragazza bellissima, tolse il cappellino e mi sorrise, avevo dei forti dubbi che fosse maggiorenne, ci avviammo verso l’ingresso e li feci accomodare.
Stefano aveva con lui una valigia “Materiale per il vestiario di questa ragazza!” io lo invitai ad entrare nel mio ufficio dove lui mi mise al corrente di tutto “La ragazza ha 18 anni e gli scatti da fare sono una via di mezzo tra il poco vestito e il nudo artistico!” rimasi un po’ esterrefatto, ma dopo aver visto i documenti della ragazze decisi che si poteva fare.
Sistemammo il set fotografico e dopo dieci minuti ecco Sandra uscire con indosso un vestitino attillato, una bella biondina dai lineamenti morbidi da bambolina con una seconda abbondante di seno e due cosce sode da attività fisica, una caviglia sottile e un bel sederino tondo.
Partimmo con foto molto tranquille di visualizzazione del primo piano del viso, per poi passare a pose un pochino osè, ma sempre vestita.
Poi ecco Stefano “Forza dolcezza, inizia a farci vedere qualcosa!” lei non gradì troppo il tono di Stefano e iniziò lentamente a sfilare una spallina del vestitino “Forza, togli quel vestito!” in pochissimi scatti la ritrovai vestita di solo il completino intimo, un perizoma nero e un reggiseno molto succinto.
La sua faccia non era sorridente “Cerca di rilassarti, fammi un sorriso!” le dissi con molta calma, lei prese confidenza con me e mi avvicinavo per dei primi piani molto belli, Stefano era molto nervoso “Forza! Forza! Togli tutto!” la sua impazienza metteva a dura prova Sandra che non gradiva per niente.
Il telefono di Stefano suonò e si allontanò per rispondere, il reggiseno volò per terra mentre stringeva con le mani le poppe, scatti veloci e precisi, poi ecco il lato B in bella mostra con un lento spogliarello che mi fece sudare per la bellezza di quel culetto.
Era nuda sul divano in un attimo senza richieste allargò per bene le gambe scoprendo la fighetta tutta rasata, altre scatti ravvicinati, Stefano al telefono mi fece il cenno con il pollice alto, lei in velocità si mise alla pecorina allargando le gambe e mettendo in bella mostra il suo ano rosa e stretto.
Mi mancò il respiro, la mia testa volò a tanti anni prima quando una sera vidi mia figlia nuda nel letto con quello che diventò suo marito, un ricordo che riviveva in Sandra.
“Stop!” era la voce di Stefano “Abbiamo finito!” e così dicendo indicò alla ragazza di rivestirsi.
Facemmo due chiacchiere e dopo nemmeno 20 minuti presero la porta, Stefano mi diede una busta con dei soldi dentro “Saldo a lavoro compiuto!” i diedi i biglietti da visita ad entrambi.
Andai al computer visualizzando immediatamente gli ultimi scatti di quella meravigliosa creatura, era sana e bella con un fisico mozzafiato.
Passarono appena 24 ore e Stefano si presentò con tutti i soldi, voleva solo gli scatti osè e mi disse che si sarebbe fatto vivo nei prossimi giorni, quel pomeriggio ero nello studio quando suonò il mio telefono “Salve sono Sandra, vorrei sapere se domani mattina posso passare a vedere le mie foto?” io risposi molto cortesemente di si, lei chiese un piacere “Io arrivo in treno, può passarmi a prendere in stazione?” dissi che non c’era problema.
La mattina seguente mi svegliai di buon ora per arrivare a prendere Sandra in stazione, la vidi scendere tutta sorridente e mi diede un bacio sulla guancia “Lei è troppo gentile!” io sorrisi “Dammi del tu!” e salimmo in macchina.
Il tragitto era breve e ci scambiammo due parole sulle nostre vite, poi la feci accomodare nello studio prendendo il book fotografico, lei iniziò a sfogliarlo “Quel bastardo di Stefano mi ha fatto proprio incavolare l’altro giorno!” io annuendo gli feci un sorriso “Appena se n’è andato hai dato il meglio di te!” lei sorrise e arrivò alle foto dove era nuda nata “Però! Mi hai radiografato tutto il corpo!” esclamò divertita “Sei una ragazza bellissima e meriti questi scatti!” lei sorrise “Io però vorrei solo le foto da vestita!” e mi guardò “Quanto costa?” io le dissi la cifra e lei rimase molto delusa.
Fece una smorfia “Ercole, non ho tutti quei soldi! Come si fa?” io non dissi nulla, nei suoi occhi però brillò una luce strana, la sua mano si appoggiò decisa sulla mia cosca accarezzandola “Non possiamo trovare un accordo? Un piccolo sconto?” e la sua mano corse ancora più in su appoggiandosi decisa sul mio cazzo.
La guardai “Che tipo di accordo?” lei mise la sua bocca vicino al mio orecchio sussurrando “Dai, uno scambio di favori!” il solo sentire la sua voce ansimare nel mio orecchio mi fece avere un sussulto, il cazzo mi si ingrossò all’istante, lei lo strinse in modo deciso “Ehi, sento che ci siamo capiti!”.
Continuò al mio orecchio “Cosa vorresti in cambio di uno sconto della metà del prezzo?”, non mi diede modo di risponderle perché incalzò subito “Vuoi che ti faccio una sega, vuoi che te lo succhio?” quella ragazzina mi stava facendo impazzire solo con la voce.
Io mi girai lentamente respirando il suo dolce profumo, strisciano il mio naso sulla sua guancia e arrivando all’orecchio “Chi ti ha insegnato queste cose?” lei tornò al mio orecchio “Mio fratello più grande!” io con un filo di voce “E cosa ti fa tuo fratello?” lei si avvicinò lentamente.
“Mi fa abbassare i jeans e mi mette una mano dietro accarezzandomi il culetto e la patatina, mi mette un dito dentro giocando con tutti e due i miei buchetti, mentre io intanto gli succhio il suo amico, andiamo avanti finché non mi sborra in bocca!” l’ennesimo sussultò mi fece impazzire “Vuoi farlo con me? Vuoi giocare con i miei buchetti? Vuoi farmi sentire il tuo pisellone duro in bocca?” la ragazzina era davvero porcellina e non me lo feci ripetere.
Scese a sbottonare i pantaloni facendo uscire il mio cazzo “Accidenti che bel pisello!” disse divertita, mentre la mia mano era corsa al suo dolce culetto, trovai la patatina tutta bagnata e inserirmi dentro non fu difficile.
Un colpo solo veloce e metà del mio uccello sparì nella sua bocca, la sua lingua veloce assaporava la mia cappella mentre il mio dito iniziò ad esplorare il suo ano con dovuta calma.
Lei mugolava “Dai, infilalo anche nel culetto!” e così feci con una spinta decisa entrando nel suo morbido pertugio “Uuh! Così da bravo!” e continuai provando a mettere anche un secondo dito “Calmo Ercole, non è così largo!”.
Ormai però io ero al capolinea “Sto per venire!” dissi alla piccola Sandra, lei per risposta intensificò i colpi di lingua ed ecco il primo fiotto, e così via gli altri che le innondarono la bocca e la gola, il mio sperma finì tutto giù in gola della bella Sandra che ebbe un sussulto e staccandosi urlò “Continua così, sto per godere!”, spinsi anche il secondo dito nel suo culetto e un forte scossone la fece urlare “Godo!” e poi si rilassò su di me.
Rimase immobile “Ma come, tu godi con un dito nel culo?” le chiesi, lei alzando gli occhi “A dire la verità erano due dita! Maialino! A me fa godere la situazione, il tuo sperma che mi scende in gola! Insomma tutto il contesto!”.
Ci ricomponemmo un attimo e lei fece un salto in bagno a sistemarsi “Ormai è ora di andare!” disse prendendo la borsa e il book fotografico, io mi resi conto che i soldi non li avrei mai ricevuti, lei si accorse della mi faccia “Tranquillo Ercole, avrai i tuoi soldi, oppure un pagamento diverso, decidi tu!”.
Si mise il giaccone sorridendo “Oggi è mercoledì, per il week end se non hai impegni avrei un’idea che però voglio studiare nei minimi dettagli! Ti va?”, il solo pensiero di rivederla mi fece sobbalzare il cuore e anche qualcos’altro “Certo.. Certo!” riuscì solo a dire quello.
La riaccompagnai in stazione, lei dal treno mi mandò un bacio e mi fece l’occhiolino, il treno partì lentamente e lei continuava a sorridere divertita, mi diede l’idea di un addio e non di un arrivederci.
Il ritorno a casa nel silenzio mi fece rattristire velocemente.
Il giorno seguente Stefano si presentò con un’altra puledrina di razza, si chiamava Emma, ma questa era molto più fredda e distaccata, il suo fisico era comunque invitante e sensuale, quando fu nuda vidi i suoi tatuaggi e le sue forme arrappanti.
Il mio pensiero però era per Sandra, purtroppo non si fece sentire quel giorno.
La mia attività di fotografo professionista era in crisi nera, l’avvento del digitale e di tutti quei computer non mi lasciava molto spazio al guadagno, arrivavano in pochi per matrimoni o battesimi e incominciai a pensare che forse era ora di chiudere bottega.
Arrivai al bar per prendermi un caffè erano le 11 della mattina e un timido sole faceva capolino in quella fredda mattina autunnale, il barista Antonio mi salutò cortesemente preparandomi il solito caffè, dopo cinque minuti di relax ecco entrare nel bar un uomo sulla trentina d’anni, vedo che parlotta con Antonio che mi indica e vedo l’uomo avvicinarsi.
“Salve, mi chiamo Stefano, lei è il titolare del negozio di foto qui vicino?” io sorrido “Si sono io, mi dica cosa le serve!” incomincia così a raccontarmi per sommi capi di essere uno scopritore di nuovi talenti e il suo lavoro consiste nel trovare donne e uomini da fotografare per poi lanciarli nel mondo dello spettacolo.
“Se lei li fotografa, io come posso aiutarla?” chiesi subito, lui mi disse che il suo lavoro era rintracciare le persone e che il set fotografico era curato da altri.
“Fuori in macchina ho una ragazza a cui vorrei che lei scattasse foto!” mi sembrava un sogno, pagai il caffè al nuovo conoscente e ci dirigemmo in macchina.
Nel sedile posteriore c’era una giovane ragazza “Piacere mi chiamo Sandra!” dopo essermi presentato “Ciao io sono Ercole!” ci avviammo verso il mio laboratorio.
Quando scese dalla macchina mi ritrovai davanti una ragazza bellissima, tolse il cappellino e mi sorrise, avevo dei forti dubbi che fosse maggiorenne, ci avviammo verso l’ingresso e li feci accomodare.
Stefano aveva con lui una valigia “Materiale per il vestiario di questa ragazza!” io lo invitai ad entrare nel mio ufficio dove lui mi mise al corrente di tutto “La ragazza ha 18 anni e gli scatti da fare sono una via di mezzo tra il poco vestito e il nudo artistico!” rimasi un po’ esterrefatto, ma dopo aver visto i documenti della ragazze decisi che si poteva fare.
Sistemammo il set fotografico e dopo dieci minuti ecco Sandra uscire con indosso un vestitino attillato, una bella biondina dai lineamenti morbidi da bambolina con una seconda abbondante di seno e due cosce sode da attività fisica, una caviglia sottile e un bel sederino tondo.
Partimmo con foto molto tranquille di visualizzazione del primo piano del viso, per poi passare a pose un pochino osè, ma sempre vestita.
Poi ecco Stefano “Forza dolcezza, inizia a farci vedere qualcosa!” lei non gradì troppo il tono di Stefano e iniziò lentamente a sfilare una spallina del vestitino “Forza, togli quel vestito!” in pochissimi scatti la ritrovai vestita di solo il completino intimo, un perizoma nero e un reggiseno molto succinto.
La sua faccia non era sorridente “Cerca di rilassarti, fammi un sorriso!” le dissi con molta calma, lei prese confidenza con me e mi avvicinavo per dei primi piani molto belli, Stefano era molto nervoso “Forza! Forza! Togli tutto!” la sua impazienza metteva a dura prova Sandra che non gradiva per niente.
Il telefono di Stefano suonò e si allontanò per rispondere, il reggiseno volò per terra mentre stringeva con le mani le poppe, scatti veloci e precisi, poi ecco il lato B in bella mostra con un lento spogliarello che mi fece sudare per la bellezza di quel culetto.
Era nuda sul divano in un attimo senza richieste allargò per bene le gambe scoprendo la fighetta tutta rasata, altre scatti ravvicinati, Stefano al telefono mi fece il cenno con il pollice alto, lei in velocità si mise alla pecorina allargando le gambe e mettendo in bella mostra il suo ano rosa e stretto.
Mi mancò il respiro, la mia testa volò a tanti anni prima quando una sera vidi mia figlia nuda nel letto con quello che diventò suo marito, un ricordo che riviveva in Sandra.
“Stop!” era la voce di Stefano “Abbiamo finito!” e così dicendo indicò alla ragazza di rivestirsi.
Facemmo due chiacchiere e dopo nemmeno 20 minuti presero la porta, Stefano mi diede una busta con dei soldi dentro “Saldo a lavoro compiuto!” i diedi i biglietti da visita ad entrambi.
Andai al computer visualizzando immediatamente gli ultimi scatti di quella meravigliosa creatura, era sana e bella con un fisico mozzafiato.
Passarono appena 24 ore e Stefano si presentò con tutti i soldi, voleva solo gli scatti osè e mi disse che si sarebbe fatto vivo nei prossimi giorni, quel pomeriggio ero nello studio quando suonò il mio telefono “Salve sono Sandra, vorrei sapere se domani mattina posso passare a vedere le mie foto?” io risposi molto cortesemente di si, lei chiese un piacere “Io arrivo in treno, può passarmi a prendere in stazione?” dissi che non c’era problema.
La mattina seguente mi svegliai di buon ora per arrivare a prendere Sandra in stazione, la vidi scendere tutta sorridente e mi diede un bacio sulla guancia “Lei è troppo gentile!” io sorrisi “Dammi del tu!” e salimmo in macchina.
Il tragitto era breve e ci scambiammo due parole sulle nostre vite, poi la feci accomodare nello studio prendendo il book fotografico, lei iniziò a sfogliarlo “Quel bastardo di Stefano mi ha fatto proprio incavolare l’altro giorno!” io annuendo gli feci un sorriso “Appena se n’è andato hai dato il meglio di te!” lei sorrise e arrivò alle foto dove era nuda nata “Però! Mi hai radiografato tutto il corpo!” esclamò divertita “Sei una ragazza bellissima e meriti questi scatti!” lei sorrise “Io però vorrei solo le foto da vestita!” e mi guardò “Quanto costa?” io le dissi la cifra e lei rimase molto delusa.
Fece una smorfia “Ercole, non ho tutti quei soldi! Come si fa?” io non dissi nulla, nei suoi occhi però brillò una luce strana, la sua mano si appoggiò decisa sulla mia cosca accarezzandola “Non possiamo trovare un accordo? Un piccolo sconto?” e la sua mano corse ancora più in su appoggiandosi decisa sul mio cazzo.
La guardai “Che tipo di accordo?” lei mise la sua bocca vicino al mio orecchio sussurrando “Dai, uno scambio di favori!” il solo sentire la sua voce ansimare nel mio orecchio mi fece avere un sussulto, il cazzo mi si ingrossò all’istante, lei lo strinse in modo deciso “Ehi, sento che ci siamo capiti!”.
Continuò al mio orecchio “Cosa vorresti in cambio di uno sconto della metà del prezzo?”, non mi diede modo di risponderle perché incalzò subito “Vuoi che ti faccio una sega, vuoi che te lo succhio?” quella ragazzina mi stava facendo impazzire solo con la voce.
Io mi girai lentamente respirando il suo dolce profumo, strisciano il mio naso sulla sua guancia e arrivando all’orecchio “Chi ti ha insegnato queste cose?” lei tornò al mio orecchio “Mio fratello più grande!” io con un filo di voce “E cosa ti fa tuo fratello?” lei si avvicinò lentamente.
“Mi fa abbassare i jeans e mi mette una mano dietro accarezzandomi il culetto e la patatina, mi mette un dito dentro giocando con tutti e due i miei buchetti, mentre io intanto gli succhio il suo amico, andiamo avanti finché non mi sborra in bocca!” l’ennesimo sussultò mi fece impazzire “Vuoi farlo con me? Vuoi giocare con i miei buchetti? Vuoi farmi sentire il tuo pisellone duro in bocca?” la ragazzina era davvero porcellina e non me lo feci ripetere.
Scese a sbottonare i pantaloni facendo uscire il mio cazzo “Accidenti che bel pisello!” disse divertita, mentre la mia mano era corsa al suo dolce culetto, trovai la patatina tutta bagnata e inserirmi dentro non fu difficile.
Un colpo solo veloce e metà del mio uccello sparì nella sua bocca, la sua lingua veloce assaporava la mia cappella mentre il mio dito iniziò ad esplorare il suo ano con dovuta calma.
Lei mugolava “Dai, infilalo anche nel culetto!” e così feci con una spinta decisa entrando nel suo morbido pertugio “Uuh! Così da bravo!” e continuai provando a mettere anche un secondo dito “Calmo Ercole, non è così largo!”.
Ormai però io ero al capolinea “Sto per venire!” dissi alla piccola Sandra, lei per risposta intensificò i colpi di lingua ed ecco il primo fiotto, e così via gli altri che le innondarono la bocca e la gola, il mio sperma finì tutto giù in gola della bella Sandra che ebbe un sussulto e staccandosi urlò “Continua così, sto per godere!”, spinsi anche il secondo dito nel suo culetto e un forte scossone la fece urlare “Godo!” e poi si rilassò su di me.
Rimase immobile “Ma come, tu godi con un dito nel culo?” le chiesi, lei alzando gli occhi “A dire la verità erano due dita! Maialino! A me fa godere la situazione, il tuo sperma che mi scende in gola! Insomma tutto il contesto!”.
Ci ricomponemmo un attimo e lei fece un salto in bagno a sistemarsi “Ormai è ora di andare!” disse prendendo la borsa e il book fotografico, io mi resi conto che i soldi non li avrei mai ricevuti, lei si accorse della mi faccia “Tranquillo Ercole, avrai i tuoi soldi, oppure un pagamento diverso, decidi tu!”.
Si mise il giaccone sorridendo “Oggi è mercoledì, per il week end se non hai impegni avrei un’idea che però voglio studiare nei minimi dettagli! Ti va?”, il solo pensiero di rivederla mi fece sobbalzare il cuore e anche qualcos’altro “Certo.. Certo!” riuscì solo a dire quello.
La riaccompagnai in stazione, lei dal treno mi mandò un bacio e mi fece l’occhiolino, il treno partì lentamente e lei continuava a sorridere divertita, mi diede l’idea di un addio e non di un arrivederci.
Il ritorno a casa nel silenzio mi fece rattristire velocemente.
Il giorno seguente Stefano si presentò con un’altra puledrina di razza, si chiamava Emma, ma questa era molto più fredda e distaccata, il suo fisico era comunque invitante e sensuale, quando fu nuda vidi i suoi tatuaggi e le sue forme arrappanti.
Il mio pensiero però era per Sandra, purtroppo non si fece sentire quel giorno.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
In piscina (1° parte)racconto sucessivo
In piscina (2° parte)
Commenti dei lettori al racconto erotico