Non c'è due senza tre
di
EmmeEsse91
genere
prime esperienze
Sono fidanzato con Maria da quando andavamo alle superiori, io facevo la terza classe e lei era al primo anno di liceo. Per lei fui il primo ragazzo, mentre io, avevo già diverse storie alle spalle. Dall'ora siamo stati inseparabili.
Sono trascorsi quindici anni e nel mentre ci siamo anche sposati. Ma da un anno circa la nostra relazione è precaria, instabile, giochiamo a tira e molla. Lavoriamo insieme per la stessa azienda. La cosa mi crea disaggio perché tutti sanno che tra di noi le cose non funzionano bene, e lei non ha perso tempo iniziando a civettare con i nostri colleghi che, puntualmente hanno cominciato a schernirmi, prendendosi gioco di me, facendo battutine alle mie spalle. La situazione è divenuta ben presto insopportabile, viviamo ancora sotto lo stesso tetto, ma dormiamo in stanze separate. Come se non bastasse la stronza mi provoca di proposito raccontandomi dei vari colleghi che le fanno apprezzamenti e le chiedono di uscire. Primo su tutti Aguzzi, la persona che più odio in ufficio. Lei lo faceva apposta, gli piaceva farmi ingelosire. Una sera, mentre facevamo l’amore, mi rivela una sua fantasia erotica. Le sarebbe piaciuto essere guardata da me mentre lei si faceva sbattere come una maiala da Aguzzi. In un primo momento quella sua fantasia cosi oscena e scabrosa mi infastidì e non poco. Ogni volta per provocarmi la ritirava fuori e io puntualmente bruciavo d’invidia. Ben presto però quella sua fantasia divenne anche la mia. Iniziai a provare piacere ad immaginare qualcuno che se la scopasse come una maiala. E feci anche io la mia mossa, rivelandogli che, se un giorno si presentasse l’occasione di scopare insieme ad una terza persona di sesso maschile, la cosa non mi sarebbe dispiaciuta affatto. La perversione nata da prima come una semplice provocazione si albergò fissa nella mia testa. Pensai a tutte le persone di mia conoscenza disposte a soddisfare la mia e di moglie fantasia. Ma non trovai nessuno. Lei era al corrente di tutte le mie ricerche e sapeva anche che mi ero iscritto su un sito di sesso a tre. Durante la pausa pranzo delle 13.00, come eravamo soliti fare, cioè passandola in macchina, in mezzo ad un bosco, appartati a fare l’amore. Ma quella volta a causa di un incendio divampato, la guardia forestale aveva sbarrato la strada, costringendoci a fare una piccola deviazione. Ci appartammo in un casolare abbandonato non troppo distante. Ci catapultammo di fretta e furia nel casolare perché la deviazione ci aveva rubato del tempo prezioso. Le metto a pecora e le alzo la gonna, la maiala era già bagnata e inizio a penetrarla. Sento un rumore di ramo spezzato, mi volto e su dove una volta ci doveva essere stata la porta, vedo un uomo maturo con il pene turgido in mano, che si gustava la scena masturbandosi. L’uomo beccato a spiare fa per andarsene, ma io gli faccio cenno di restare e lo invito ad avvicinarsi. Sentendosi penetrata distrattamente, Maria fa per voltarsi e vedendo l’uomo si spaventa. Sospettò da subito che la cosa l’avessi organizzata io. Mi urlò contro dandomi del porco e del pervertito. Ma non sapeva, che in realtà io non avevo organizzato nulla, ma che l’uomo era capitato li per puro caso. Uno strano scherzo del destino direi. La trattengo, non la lascio scappare. Lei si agita. Ha paura. Vuole andar via con o senza di me. Conosco solo un modo per farla calmare, la conosco bene la mia amata. La rigiro e la riposiziono a pecora, ma questa volta usufruisco del buco anale. Alla quinta botta è sedata, gode come una maiala, il culo è la sua parte più erogena. L’uomo che nel frattempo si era avvicinato, lo delizio guidando a forza la testa di lei sul membro duro e raggrinzito di lui. Poi dopo che egli gli venne in bocca, decisi che sarei venuto guardandolo fottere mia moglie.
Sono trascorsi quindici anni e nel mentre ci siamo anche sposati. Ma da un anno circa la nostra relazione è precaria, instabile, giochiamo a tira e molla. Lavoriamo insieme per la stessa azienda. La cosa mi crea disaggio perché tutti sanno che tra di noi le cose non funzionano bene, e lei non ha perso tempo iniziando a civettare con i nostri colleghi che, puntualmente hanno cominciato a schernirmi, prendendosi gioco di me, facendo battutine alle mie spalle. La situazione è divenuta ben presto insopportabile, viviamo ancora sotto lo stesso tetto, ma dormiamo in stanze separate. Come se non bastasse la stronza mi provoca di proposito raccontandomi dei vari colleghi che le fanno apprezzamenti e le chiedono di uscire. Primo su tutti Aguzzi, la persona che più odio in ufficio. Lei lo faceva apposta, gli piaceva farmi ingelosire. Una sera, mentre facevamo l’amore, mi rivela una sua fantasia erotica. Le sarebbe piaciuto essere guardata da me mentre lei si faceva sbattere come una maiala da Aguzzi. In un primo momento quella sua fantasia cosi oscena e scabrosa mi infastidì e non poco. Ogni volta per provocarmi la ritirava fuori e io puntualmente bruciavo d’invidia. Ben presto però quella sua fantasia divenne anche la mia. Iniziai a provare piacere ad immaginare qualcuno che se la scopasse come una maiala. E feci anche io la mia mossa, rivelandogli che, se un giorno si presentasse l’occasione di scopare insieme ad una terza persona di sesso maschile, la cosa non mi sarebbe dispiaciuta affatto. La perversione nata da prima come una semplice provocazione si albergò fissa nella mia testa. Pensai a tutte le persone di mia conoscenza disposte a soddisfare la mia e di moglie fantasia. Ma non trovai nessuno. Lei era al corrente di tutte le mie ricerche e sapeva anche che mi ero iscritto su un sito di sesso a tre. Durante la pausa pranzo delle 13.00, come eravamo soliti fare, cioè passandola in macchina, in mezzo ad un bosco, appartati a fare l’amore. Ma quella volta a causa di un incendio divampato, la guardia forestale aveva sbarrato la strada, costringendoci a fare una piccola deviazione. Ci appartammo in un casolare abbandonato non troppo distante. Ci catapultammo di fretta e furia nel casolare perché la deviazione ci aveva rubato del tempo prezioso. Le metto a pecora e le alzo la gonna, la maiala era già bagnata e inizio a penetrarla. Sento un rumore di ramo spezzato, mi volto e su dove una volta ci doveva essere stata la porta, vedo un uomo maturo con il pene turgido in mano, che si gustava la scena masturbandosi. L’uomo beccato a spiare fa per andarsene, ma io gli faccio cenno di restare e lo invito ad avvicinarsi. Sentendosi penetrata distrattamente, Maria fa per voltarsi e vedendo l’uomo si spaventa. Sospettò da subito che la cosa l’avessi organizzata io. Mi urlò contro dandomi del porco e del pervertito. Ma non sapeva, che in realtà io non avevo organizzato nulla, ma che l’uomo era capitato li per puro caso. Uno strano scherzo del destino direi. La trattengo, non la lascio scappare. Lei si agita. Ha paura. Vuole andar via con o senza di me. Conosco solo un modo per farla calmare, la conosco bene la mia amata. La rigiro e la riposiziono a pecora, ma questa volta usufruisco del buco anale. Alla quinta botta è sedata, gode come una maiala, il culo è la sua parte più erogena. L’uomo che nel frattempo si era avvicinato, lo delizio guidando a forza la testa di lei sul membro duro e raggrinzito di lui. Poi dopo che egli gli venne in bocca, decisi che sarei venuto guardandolo fottere mia moglie.
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