Risposta alla risposta

di
genere
trio

Sono ancora io, Rachele. mi avete invitato a parlarvi ancora di me e allora eccomi qui. Questa volta non sono sola, qui accanto a me c'è quella monella di Monica. Sono seduta con le gambe incrociate sul tappeto del mio salotto, tengo il portatile sulle ginocchia e lei è seduta dietro di me e mi abbraccia.
Come dicevo nel mio precedente racconto io e la mia amica Monica avevamo preso l'abitudine di incontrarci per divertirci un po' a farci godere ogni tanto, dopo che le avevo confessato di aver fatto una cosa a tre con mio marito e la ragazza alla pari dei vicini.
I nostri incontri erano sempre più frequenti, praticamente ci vedevamo appena potevamo perchè il godimento che traevamo l'una dall'altra era grande.
Anche quel sabato pomeriggio lei mi telefonò. "Rachele, tesoro, mio marito mi ha appena detto che lo hanno appena chiamato per una grana dallo studio. Se ne deve andare e ho la casa libera, prima delle 11 non rientrerà. Raggiungimi che ho voglia di te".
"Vorrei tanto Monica, ma mio marito è qui. Cosa gli posso dire?".
"Trova il modo ti prego, sai che non mi basti mai".
Anche per me è così e le prometto che la raggiungerò il prima possibile.
Raggiungo mio marito in cucina. "Chi era al telefono?" mi chiede
"Era Monica, il marito ha un impegno nel suo studio legale e mi ha chiesto di raggiungerla. E' un po' giù, non è un bel periodo per lei e vorrebbe che andassi da lei per parlare un po'"mento sperando che lui non se ne accorga.
"Ti dispiace lasciarmi solo? Non ti preoccupare, poco fa mia madre mi ha mandato un messaggio lamentandosi che non vado mai a trovarla. Potrei andare oggi e restare a cena là. Ti accompagno da Monica io" mi risponde senza nemmeno sollevare la testa dal giornale che sta leggendo.
"Se per te non è un problema ... ok, passi poi a riprendermi per le 11?" chiedo fingendo indifferenza. In realtà sono felicissima.
Mezz'ora dopo scendo dalla macchina di mio marito davanti alla grande casa della mia amica. Suono alla porta e dall'interno sento la sua voce che mi invita ad entrare.
"Finalmente sei arrivata" mi accoglie venendomi incontro. Si è preparata per me ed è molto sexy: indossa un baby doll trasparente e un tanga a filo bianco con delle ciabattine con i tacchi alti che la fanno ondeggiare ad ogni passo. Non porta il reggiseno ma non ne ha bisogno: la sua quarta rifatta svetta innaturalmente soda e compatta sotto il tessuto trasparente.
Le vado incontro "Stai benissimo, io per non insospettire mio marito non ho potuto mettermi così in tiro ..." mi giustifico.
Lei mi sorride, scende dai tacchi e velocemente mi toglie gonna e maglietta. In un attimo resto davanti a lei solo con il reggiseno di pizzo nero e le mutandine coordinate.
I suoi occhi luccicano "Sei davvero arrapante, Rachele. Quelle tettone sono una favola". Risponde. So che ama particolarmente la mia quinta naturale.
Monica propone di farci una doccia e io la seguo in bagno.
Lentamente ci spogliamo a vicenda e nude ci infiliamo sotto l'acqua tiepida nella grande doccia. Faccio un leggero mugugno di piacere e Monica, mettendosi dietro di me, inizia ad insaponarmi le tette. Appoggio allora un piede allo sgabellino all'interno della doccia e lei abbassa una mano per insaponarmi la figa.
"Mmmmmm, Monica, le tue mani mi fanno sempre godere" mugugno.
Poi mi giro, la faccio sedere sullo sgabellino e mi inginocchio davanti a lei, le prendo in bocca un capezzolo e le infilo un dito nella figa.
"Rachele, Rachele" continua a chiamare il mio nome con la testa gettata indietro e le gambe spalancate davanti a me, mentre il mio dito entra ed esce già grondante per i suoi umori.
"Ho preso una cosa, pensando a noi" mi dice poi Monica "Vieni, ce l'ho in camera" aggiunge spegnendo l'acqua.
Ci asciughiamo rapidamente, mi prende per mano e mi precede per le scale. La camera da letto è in penombra e la getto sul letto, ridiamo mentre le salgo sopra e sfrego la mia fregna contro la sua. Ci palpiamo e stuzzichiamo le tette a vicenda, poi Monica allunga una mano ad aprire il cassetto del comodino accanto al letto e ne estrae una paperella rosa.
"Sai cos'è?" mi chiede maliziosa.
"Monica sei una troia, certo che so cos'è. Vuoi che lo usiamo insieme?" chiedo, lei annuisce e accende il vibratore clitorideo.
Sdraiata sul letto accanto a lei la guardo mentre schiude le gambe e, spostandosi i peli, lo appoggia nel punto giusto. Lei geme più forte quando le inizio a mordicchiare i capezzoli.
Con una leggera spinta mi fa sdraiare a pancia in su, mi insinua una mano tra le cosce.Ora è il mio turno di provare il giochetto erotico della mia amica. Lei lo appoggia al mio clito ed mi infila due dita nel culo. Sono estasiata.
Al piano inferiore si sentono dei passi. Capiamo che è il marito di Monica, quando lo sentiamo che la chiama. La sua voce è sempre più irritata mentre la chiama e lei non risponde.
"Lo facciamo unire a noi?" mi chiede Monica d'un fiato. Annuisco.
Lei allora lo chiama "Amore, sono qui"
"Dove cazzo sei? E' dieci minuti che ti chiamo" risponde il marito, ma evidentemente ha capito che la voce proviene dal piano superiore perchè sentiamo che inizia a salire le scale.
"Sono qui in camera con Rachele, amore. Sali, ti aspettiamo" risponde lei ammiccando verso di me. Ci prepariamo ad accoglierlo stese nude sul letto, una accanto all'altra.
"Cosa cazzo dici?" le fa eco il marito. Ormai è in cima alle scale e ci vede già dal pianerottolo.
"Vieni, amore, entra. Unisciti a noi" lo esorta Monica.
In un secondo lui è sulla porta della camera da letto.
"Cosa state facendo?" chiede il marito appoggiandosi allo stipite con la mano.
"Quello che facciamo più o meno ogni volta che ci vediamo, amore. Godiamo. Non ci siamo accorte che il tempo fosse passato così velocemente, ti abbiamo sentito arrivare e abbiamo pensato che sarebbe stato carino se ti fossi unito a noi" risponde Monica fingendo un tono innocente. Per fargli afferrare meglio il concetto gli sorrido maliziosa, sfioro un capezzolo di Monica con l'indice e affondo la faccia tra le sue tette. Lei le stringe una contro l'altra, poi afferra le mie a piene mani. Le piace farmele sballozolare forte. Ci baciamo e ridiamo mentre ci pizzichiamo a vicenda i capezzoli turgidi. Quando ci giriamo verso suo marito, lui è già completamente nudo.
Ho sempre trovato strano che la mia Monica, che ha sempre tenuto tantissimo al suo aspetto fisico, avesse sposato un uomo del genere. Più basso di lei e tarchiato, l'avvocato aveva 10 anni più di lei e la barba ormai era tra il grigio e il bianco. Ora, vedendolo nudo lì davanti notai che era pelosissimo e particolarmente tarchiato. Sembrava un uomo primitivo, così ricoperto di peli e con quella pancia tonda. In quel momento trovai la cosa animalesca ed intrigante, anche perchè lui, guardandoci, si stava facendo una bella sega.
Monica si alzò ed andò a sedersi sulla cassettiera ai piedi del letto, appoggiando la schiena al grande specchio appeso alla parete. Spalancò le gambe tenendo i talloni sul bordo del mobile. La raggiunsi muovendomi lentamente. Ero consapevole che suo marito si stava segando guardandoci e il fatto di farlo arrapare sempre do più mi mandava su di giri. La afferrai per le caviglie e tendendo le gambe buttai in dietro il culo mentre socchiudevo le gambe e mi abbassavo a leccarle la passera.
Come sempre quando la leccavo, Monica iniziò subito a gemere. Sentii che suo marito si era avvicinato, lo sentii che si inginocchiava affannato dietro di me. Lo sentivo ansimare, il suo respiro caldo sul culo. Mi iniziò a palpare il culo, poi avvicinò la faccia alla mia figa. Era eccitatissimo, si capiva da come la leccava avidamente.
"Rachele, tesoro, ti andrebbe di scoparti mio marito?" mi chiede Monica tra un gemito e l'altro.
Per risposta mi andai a sdraiare sul letto a pancia in su e feci cenno a lui di raggiungermi. Bruscamente mi spalancò le gambe e si inginocchiò sul letto davanti a me insinuandosi tra le mie cosce. Mi infilò una delle sue grandi dita in figa e ghignò trovandola fradicia.
"Siete proprio due grandissime zoccole" ansimò sempre ghignando e mi appoggiò la cappella alle piccole labbra.
Ero davvero su di giri. "Si siamo due troie. Ora scopami" lo provocai e così dicendo mi avvicinai ancora di più con il culo e gli appoggiai le gambe alle spalle.
"Si, così puttana. Così! Te lo sbatto dentro tutto. Tutto fino ai coglioni" grugnisce il marito di Monica. Mi strige le cosce contro il suo petto e inizia a pompare forsennatamente.
Monica sale a sua volta sul letto e, dando le spalle al marito, si mette a cavalcioni sopra la mia faccia e si aggrappa alla testiera del letto. Non posso fare altro che leccarla, con le mani le apro le chiappe e le infilo la lingua nel buchetto del culo.
Suo marito grugnisce ancora e sbotta a denti stretti "Vieni qui, Monica. Sai cosa mi piace". Lei si sposta accanto a me e mi scosta i capelli dal viso. "Vuole che gli infili un dito nel culo" mi sussurra e con grazia scende dal letto. Mentre vengo scossa dai colpi sempre più forti di quell'animale nella mia figa, dallo specchio vedo che Monica è in piedi dietro di lui, gli accarezza le chiappe pelose, si lecca l'indice e lo fa sparire tra le chiappe di lui. Deve proprio avergli infilato un dito in culo e a lui, evidentemente piace molto, perchè i suoi colpi diventano ancora più profondi mentre, sudatissimo e paonazzo continua a grugnire e a darci delle troie.
Lei si blocca, ha sentito un rumore. Scosta leggermente la tenda dalla finestra della stanza, per sbirciare il vialetto d'ingresso.
"Rachele è tuo marito" dice d'un fiato.
Il marito di Monica, nonostante la rivelazione, non smette di spingermelo sempre più in profondità. Dentro e fuori, dentro e fuori forsennatamente.
"E' tuo" dico a Monica scambiandoci uno sguardo d'intesa.
Sentiamo il trillo del campanello.
Monica risponde al mio sguardo e aspetta mio marito tutta nuda sulla porta della camera da letto.
"Entra pure, siamo al piano superiore" lo invita come poco prima aveva fatto con il marito.
Anche mio marito sale le scale, ma quando la vede lo sento indugiare. Anche perchè probabilmente sente i mugugnii di godimento del marito di Monica all'interno della stanza.
Ora mio marito è sulla porta, Monica si è spostata per farlo entrare e dargli modo di vedere cosa stiamo facendo.
"Rachele, non bastava la ragazza alla pari! Ora ti fai scopare pure da questi due?" chiede divertito.
Il marito di Monica, continuando imperterrito a fottermi, si gira verso di lui e lo apostrofa "Sapevi che queste due troie se la leccavano a vicenda ogni volta che potevano? Questa volta la festa è a ingresso libero".
"Non ad ingresso libero, amore. Abbiamo semplicemente aperto l'invito ai vostri bei cazzoni vogliosi, perchè sappiamo che meritano" risponde Monica facendomi l'occhiolino.
"Certo è che siete proprio due zozze" ride ancora mio marito e lei si inginocchia davanti a lui accarezzandogli il pacco attraverso i pantaloni, poi glieli slaccia e in un attimo il bel cazzo di mio marito è libero anche delle mutande.
Lo aiuta a finire di spogliarsi, si inginocchia ancora davanti a lui e, dopo averglielo scappellato tutto, apre la bocca e lo sbattacchia picchiettandoselo contro la lingua, infine lo avvolge con le sue labbra carnose.
Il marito di Monica lascia andare la morsa delle sue mani sulle mie cosce e sfila il cazzo dalla mia figa. In quella posizione non sentivo più la circolazione alle gambe, mentre per quello scopare selvaggio la mia fregna era in fiamme. Ne approfitto per riprendere fiato e allungata sul letto mi sgranchisco, mentre lui si avvicinava a mio marito. Scosta la faccia di Monica e prese in mano il cazzo di mio marito.
"Sfondagli il culo a questo puttanone" gli disse mentre fa scorrere la sua grande mano pelosa lungo tutta l'asta di mio marito.
Monica mi raggiunse sul letto e si mette a pecora con le gambe spalancate. Suo marito toglie le mani dal cazzo di mio marito e le dà una forte sculacciata che le lascia una chiazza rossa sulla chiappa.
Io mi appoggio ai cuscini davanti a lei in modo che abbassandosi, possa leccarmi le grande e le piccole labbra e possa dare un pò di sollievo alla mia prugna martoriata.
Come sempre lei capisce al volo cosa deve fare e mio marito, tenendola stretta per i fianchi glielo mette tutto in una volta nel culo mentre la lingua di Monica mi sta facendo impazzire.
Suo marito si avvicina ad un lato del letto. Ho il suo membro ancora durissimo a poca distanza, allungo un braccio e lo stringo tra le mani, lui agevola i miei movimenti in modo che possa prenderlo in bocca. Ha dei coglioni pelosissimi e un po' cadenti. La cosa mi eccita ed inizio a leccare anche quelli, alternando le leccate alle palle con le succhiate alla cappella.
"Monica, voglio il tuo culo" dice tra i denti suo marito.
Mio marito gli lascia campo libero e io mi avvento su di lui, lo faccio sdraiare sul letto, con la schiena appoggiata ai cuscini, poi lo monto.
"Anche io lo voglio in culo" gli dico e mentre lui mi tiene spalancate le natiche, poco per volta mi abbasso fino a sentirmi completamente riempita.
Mio marito chiude gli occhi e io, aggrappandomi alle sue spalle inizio a fare su e giù per sentirlo tutto bene.
Accanto a noi, Monica, sempre a pecorina, continua a farsi inculare dal marito.
Ho un bell'orgasmo anale e subito sfilo il pene di mio marito dal mio buchetto ormai completamente dilatato e grondante.
Allora mi risistemo sdraiata sulla schiena e inizio a palparmi voluttuosamente le tette e ad accarezzarmi l'interno coscia.
"Lo voglio nella figa. Che qualcuno mi faccia venire anche da li'. SUBITO" urlo.
Mio marito è prontissimo a riempirmi con colpi lenti e decisi.
Anche Monica cambia posizione e veene a sdraiarsi accanto a me a cosce aperte.
Guardandomi negli occhi, mi accarezza il viso e passa il pollice sulle mie labbra. Io le mordicchio il dito e lo succhio mentre i due uomini si scambiano più volte tra le nostre gambe.
Entrambi mi fanno godere in modo diverso. Uno, col cazzo più lungo, stimola perfettamente il mio punto G ad ogni colpo, mentre l'altro, un po' più corto ma decisamente più grosso, sfrega deliziosamente contro le pareti della mia figa, dilatandola e facendomela bagnare sempre di più.
Anche Monica sembrava soddisfatta dal trattamento perchè geme in un modo che aumenta a dismisura la mia eccitazione. Per questo getto indietro la testa e mi faccio travolgere da un poderoso orgasmo. I muscoli della mia vagina si contraggono spasmodicamente intorno al cazzo di marmo di mio marito e venendo grido forte.
Probabilmente mio marito non stava aspettando che quello per lasciarsi andare perchè mi dà ancora due colpi. Mi tiene saldamente per i fianchi e spingendolo dentro tutto, mi riempie della sua calda sborra.
Esausto usce da me e mi aiuta ad alzarmi dal letto.
Proprio in quel momento, tra grugniti, mugugni e parolacce sue e di suo marito, anche Monica viene. Il maritò lo sfila e inonda di sperma i peli del pube della mia amica spremendo fuori le ultime gocce con la mano serrata attorno al membro.
Poi si lascia andare sul letto. Monica appoggia la testa al petto peloso del marito e lui, ad occhi chiusi le mette una mano sul culo.
Li lasciamo così. Io e mio marito usciamo dalla stanza e lui mi aiuta a scendere le scale.
Tutto quel sesso mi ha parecchio indolenzito e faccio quasi fatica a muovermi. Ci vestiamo e, saliti in macchina, non diciamo una parola fino a quando arriviamo a casa.
Lì, sempre in silenzio, ci spogliamo lentamente a vicenda, ci aiutammo reciprocamente a lavarci e ad asciugarci. Nudi ci infilammo nel letto.
Le lenzuola fresche a contatto con la mia pelle bollente sono per me un vero sollievo.
Mio marito mi abbraccia da dietro e fà aderire il suo corpo al mio.
Mi massaggia delicatamente le tette mentre mi bacia il collo. Sento che sta ricominciando a diventargli brazotto e accarezzandomi lentamente le cosce, muove il bacino su e giù, per sfregarmi il cazzo ormai completamente duro tra le chiappe.
Molto molto lentamente me lo infila dentro, sempre tenendomi stretta e mordicchiandomi un orecchio.
L'orgasmo che segue è dolce e profondo.
"Rachele, amore, è stato divertente prima. Ma ti chiedo solo una cosa. Mi stai facendo troppe sorprese ultimamente. La prossima volta che ti va qualcosa di più stuzzicante, ti prego di dirmelo prima".
"Ok amore, te lo prometto" farfuglio ormai già mezza addormentata.
Lui mi dà un ultimo bacio sulla spalla e ci addormentammo.

scritto il
2018-01-28
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