Il destino

di
genere
gay

A volte dire che il destino è beffardo, è solo riduttivo, la mia storia per esempio, mi ritrovo, a quasi sess'antanni, ad essere, con mia immensa gioia, una travestita amante di un uomo, ma forse è meglio che inizi dal principio.
Uomo tranquillo, sposato, con trè figli, ottimo lavoro, impegnato nel sociale, persona molto conosciuta e stimata, una vita tranquilla e regolare, una moglie stupenda, con qui fare sesso senza particolari tabù, e dei figli ottimi studenti, poi qualcosa è cambiato.
U na sera di alcuni anni fa, ero sola in albergo, a Roma, i miei colleghi mi avrebbero raggiunta l'indomani, e io mi annoiavo e così, sono uscita a farmi un giretto, allora ero ancora un maschio dentro e fuori, anche se sentivo che quqalcosa stava cambiando, erano mesi, che se mi capitava di vedere foto di trans, non sfuggivo, anzi, mi intrigava vedere un seno di donna, e tra le gambe un bel pene, mi eccitava, comunque, uscii dall'albergo e andai a farmi un giretto, erano le nove di sera, inizio primavera.
Passeggiando, osservavo le donne che incontravo, già parecchio spogliate, visti i primi tepori, e potevo gustarmi i loro seni, le loro coscie, libere da collant, e mi eccitavo, tanto da dover nascondere il mio gonfiore con un golfino, tenuto saldamente davanti.
Poi mi fermai in un bar, e sedutami, iniziai a immaginarmi con una o con l'altra, ero talmente assorta, che non mi accorsi, della ragazza, al mio fianco, che mi parlava, come risvegliatami da un sonno, mi scusai e le chiesi di ripermi cosa volesse, e così, iniziammo a parlare, ma ben presto, mi accorsi, che non era proprio una femmina, a tradirla fù la voce, aveva un poco di mascolino, ma per il resto, era veramente stupenda, seno ben fatto, corpo perfetto, indossava un vestitino attillato, e scarpe con tacco.
Dopo una mezzora, presi coraggio, e le chiesi se era una trans, e lei sorridendomi, accennò col capo, e poi, sollevò leggermente la gonna, allargò le gambe, e così fece capolino un cazzo stupendo, e subito la gonna ricadde, rimasi rapito, e immediatamente ebbi una violenta erezione, lei se ne accorse, e mi invitò a seguirla, pagai, e dopo pochi minuti, eravamo a casa sua.
Appena entrati, lei fece scivolare a terra il vestitino, e rimase in slip, era veramente bella, e poco dopo fece capolino il suo cazzo, scivolò fuori dalle mutandine di pizzo, e in pochi attimi prese vita, e mi ritrovai davanti 30 centimetri di puro piacere, non resistetti, come in trans mi inginocchiai, e lo afferra con le mani, e lo avvicinai alla mia bocca, e iniziai a baciarlo, e poi a leccarlo, ruotavo la mia lingua sulla sua cappella, che si gonfiava sempre di più. poi lentamente lo infilai nella mia bocca, e iniziai un timido pompino, e più lo succhiavo, più lo volevo e più lo infilavo in gola, dopo alcuni minuti, la sentii ansimare, e capii che stava per godere, allora, come impazzita, le afferrai i glutei, e spinsi il suo cazzo in fonda alla mia gola, e lei venne con un getto potente, che scaricò direttamente nel mio stomaco, poi lo estrassi e continuai a farla sborrare nella mia bocca, bevendo poi tutto il suo nettare.
Alina, poi mi guardò, e mi disse, ma sei bravissimo, dove hai imparato a fare pompini con ingoio?, da nessuno risposi, era la prima volta, così, lei mi prese per mano, e mi accompagnò in camera sua, dove mi denudò, e ammiratami nuda disse, ma sei una ragazzina, sei fatta bene, e hai pochi peli, poi mi porse un paio di autoreggenti, e mi aiutò ad infilarmele, poi un paio delle sue scarpe, e mi infilò una camicetta e una gonna, ero stupenda, poi mi baciò, e dopo un lungo bacio, sollevò la mia gonnellina, scostò gli slip, e mi fece un pompino da urlo, e pochi attimi dopo bevve tutto il mio nettare, e mi ribaciò, così sentii il gusto del mio seme, e rimanemmo abbracciate a lungo.
Poi sul tardi, le dissi che dovevo rientrare, e così, lei mi diede il suo numero, e le promisi di rincontrarla la settimana successiva, cosa che avvenne regolarmete, anzi avvenne più e più volte, iniziandomi così, ai piaceri del sesso trans, nei trè mesi successivi, rimasi più giorni possibili a Roma, e abitai da lei, che con pazienza, mi aiutò nella mia trasformazione in donna, e mi sverginò, abituandomi nel tempo, a godere analmente, e non col mio cazzo.
Mi introdusse nel mondo trans di Roma, e iniziai a frequentare prima locali dove potevo andarci da trav, e poi persone che iniziai a frequentare come amanti, e poi la svolta.
Una sera incontrai un uomo, sulla trentina, io ero en femme, e una volta presentati da un'amica, facemmo amicizia, e passai la notte da lui, per scoprire poi alla mattina che anche lui veniva da Milano, e che, il caso volle, frequentasse persone che conoscevo, e poi, vistami da uomo, mi riconobbe, la frittata era fatta, ero stata scoperta, e rischiavo lo sputtanamento globale, così, lo pregai di dimenticarmi, e di dimenticare di avermi vista così, lo pregai in ginocchio, e lui per risposta mi disse, tranquilla Paolo, se farai quello che ti dirò di fare il tuo segreto rimarrà trà mè e tè, altrimenti lo faccio sapere a tutti, ero spaventatissima, poi mi salutò, e mi disse, ora troia, esci così, come sei, en femme, e torni in albergo, mi guardai allo specchio, il trucco era sfatto, sembravo una troia da strada, ma lui mi gettò il vestito, e mi disse, vestiti e vattene, ti chiamerò io a Milano quando avrò voglia, e così, mi ritrovai su di un taxi che mi portava in albergo, e una volta giunta, dovetti chiedere la chiave al portiere, il quale mi sorrise, e mi disse, nottata difficile vero dotto?, corsi in camera e mi chiusi a chiave, ero disperata.
Passarono dei giorni, e io evitai di andare a Roma, con varie scuse, ma poi dovetti andarci per forza, e non potendo cambiare albergo, visto i contratti con l'azienda, mi presentai alla portineria, e manco a farlo apposta mi ritrovai il portiere della settimana prima, ma che piacere riaverla dottò, posso fare qualcosa per lei, o forse lei potrebbe fare qualcosa per mè, e mi porse la chiave magnetica, e dietro vi era un bigliettino, il mio turno finisce tea un'ora, fatti trovare pronta, ben vestita e truccata, caspita sempre peggio, ma non avevo alternative, e così, un'ora dopo, mi trovavo in camera, a coscie larghe, con il portiere, che mi scopava, e devo dire che ci sapeva fare, e aveva un bel palo, e così divenni la sua amante nei periodi che passavo a Roma, oltre a i miei soliti incontri.
M a l mio ritorno a Milano, il martedì, mi telefonò lui, e con una voce dura e perentoria mi disse, preparati, questa sera devi trovarti in corso Como, super figa ok' MA SEI MATTO DISSI, LI MI CONOSCONO TUTTI, ZITTA SCEMA ED ESEGUI, TANTO DA FEMMINA NON TI RICONOSCONO, E MI RACCOMANDO, SENSUALE, LA GENTE DEVE GIRARSI E GUARDARTI, appese, e rimasi in trans, poi con tranquillità ci ragionai sopra, e decisi che non potevo fare altro, così, mi recai nel mio appartamentino di Milano, che usavo per i miei incontri e iniziai la trasformazione in Paola, indossai collant velatissime, slip, reggiseno, infilai un paio di seni in silicone terza misura, e poi infilai un tubino mini mini, un paio di scarpe tacco 10 di vernice, e iniziai a truccarmi, lo feci un po' pesante, da nascondere per bene i miei lineamenti, e poi infilai la parrucca nera a caschetto, ero stupenda, poi infilai un giacchino e presi la borsa, e mi recai all'appuntamento, e come dettomi, mi misi ad attenderlo all'altezza del bar indicatomi, e nell'attesa, molto lunga, circa mezz'ora, vidi passare persone che ben conoscevo, amici di famiglia con le mogli, e sentivo i loro sguardi spogliarmi, e le occhiate delle donne, che mi davano della troia, se solo immaginavano chi fossi, poi arrivò lui.
Bello come sempre, baldanzoso, sicuro di sé, mi prese sotto braccio e mi disse, allora Paola, o meglio Paolo, ti è piaciuto? ti sei eccitata? lo guardai, e non risposi, lui si fermò, e mi baciò, accostandomi al muro, tra una fioriera, e l'angolo, e con la mano scese a toccarmi, e ad eccitarmi, no dissi, no ti prego, mi diventa duro e si vedrà, ma per tutta risposta, mi scostò gli slip, e sentendolo bagnato, lo fece intostare e così mi ritrovai il cazzo duro, in piedi, che si delineava per bene sotto il vestitino, impossibile da non vedersi, e così si staccò da mè, e presami a braccetto continuammo la passeggiata al corso, io tenevo la testa bassa, e tutti mi guardavano, e notavano il rigonfiamento, sentivo i commenti pesanti al mio passaggio, frocio, checca, ecc, e più li sentivo e più diventava duro, poi ad un tratto, forse per lo sfregamento nelle collant, o non so cosa, iniziai a venire, getti di sperma iniziarono a d uscire dalle collant, e trapassare il vestitino, mi sentivo svenire, ma dai disse lui, ma sei una porca vieni così in mezzo alla strada, alzò la voce, ma dai Paolo, ma sei uno schifoso, stavo svenendo, poi mi sorrise e mi mortò in auto, poco distante, e andammo da lui, a casa sua, dove passai una nottata pazzesca, piena di godimento.
Poi il giorno dopo, mi recai in ufficio, come sempre, e dopo aver sbrigato alcune faccende, ricevetti i miei collaboratori, uno ad uno, e pianificammo il lavoro settimanale, e poi per ultimo, ricevetti Andrea, un giovane stegista, da poco assunto, ragazzo sveglio, non una cima ma nemmeno da buttare, non si applicava molto, ma aveva del potenziale, lo feci entrare, e da subito, capii che qualcosa non funzionava, era troppo spavaldo nei miei confronti, anzi dire estremamente arrogante, tanto, che dopo una decina di minuti dissi,Andrea, che intenzioni hai, tra poco scade il tuo contratto, se credi di comportarti coaì, scordati che ti assuma.
Andrea mi guardò e mi disse, ma no dai, cosa dici, mi stava dando del tu, mi alzai e gli dissi di andarsene, e lui proseguì, vuoi che me ne vada Paola?, davvero lo vuoi? Paola, mi aveva chiamato Paola, iniziai a sudare, si fai bene a sudare troia, mi disse, e poi mi porse il suo cellulare, dove col dito scorse una lunga serie di foto mie del giorno prima, in corso Como, dall'attesa, al bacio, alla sborrata, ero finita.
Con un filo di voce chiesi spiegazioni, e lui mi disse di avermi notata da subito, una bella donna, un po' passata, ma sexi e molto troia, ma avvicinandosi aveva scoperto una certa somiglianza con una persona già vistò, cioè io, e poi scattate delle foto, e bel allargate, aveva capito chi fosse la troia, il suo direttore, e così mi seguì per tutto il tempo, facendo una carrellata di foto, ma poi la sborrata finale, la cigliegina sulla torta, che mi incastrava definitivamente.
Mi lasciai cadere sulla poltrona, ero finita, domandai cosa volesse, ma sapevo già la risposta, e la sera stessa, era mio ospite nel mio appartamentino, e lo stavo ospitando nel mio culetto, e la cosa gli piacque talmente tanto, che nei giorni successivi, divenni la sua compagna, la sua milf, che portava nei locali e presentava ad amici, ma il massimo lo raggiunse una sera.
Come al solito, lo aspettavo per uscire, ero stupendamete troia, quando mi chiamò, e mi disse di raggiungerlo e mi diede l'indirizzo, ero contrariata, ma presi il taxi e lo raggiunsi, era un palazzo, e mi recai al piano indicato, era una casa privta, e una volta bussato, mi vennero ad aprire, e rimasi basita, ad aprire era la mia segretaria, che gentilmente, ma con un sorriso da porca, mi disse, prego direttore, o meglio, Paola, entri, e una volta dentro, vidi Andrea, con due suoi colleghi, miei subalterni, ero spaventata, Anna, la mia segretaria, si avvicinò, e mi prese per mano, venga Paola, e mi accorsi, che era in vestaglia e sotto aveva solo il reggicalze e le calze, si sieda, io continuo il mio lavoro, e vidi che Andrea era seduto col cazzo fuori, Anna si posizionò, e continuò a spompinarlo, intanto Luca e Gianni mi di avvicinarono, e iniziarono, a palparmi, e poco dopo, ero in reggicalze calze e reggiseno, in ginocchio a spompinarli, inutile dire che passammo la notte a scopare come pazzi, tanto, che poi Anna, si infilò un cazzo mostruoso, lungo e grosso, e mi scopò con furia e impegno, tando da lasciarmi con una caverna al posto del buco.
Cosa dire, ormai sono la puttana dell'ufficio, quasi tutti a turno mi hanno avuta, e anzi, spesso, passo le giornate en femme in ufficio, ormai quelli che ci lavorano dentro, mi hanno scopata, e se sappiamo che nessuno da fuori quel giorno deve venire, allora lo passo come Paola, e vado da ufficio a ufficio, a soddisfare i miei collaboratori, di bocca o di culo, e le femminucce direte voi? si divertono a scoparmi davanti ai maschi, con falli di gomma, ora sono veramente sputtanata, si perché, il giro si allarga sempre più, e credo che presto lo saprà anche mia moglie, e il mio amante di Milano? bene ultimamente, mi cede per soldi ai suoi amici, ma questa è un'altra storia.
di
scritto il
2018-02-18
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