L'immensità
di
Yuno
genere
poesie
E se l'immensità fosse palpabile?
Se l'immensità fosse palpabile sarebbe qualcosa di straordinario.
È possibile, a parer mio, poter fare una cosa del genere.
Quando ci perdiamo a fissare la vastità dell'universo, quando guardiamo le stelle lontane e la luce che emanano, quei corpi celesti che non esistono più, eppure ne vediamo ancora la luce.
L'immenso lo sfioriamo con un dito quando, guardando la notte, le pupille allargandosi nel buio diventano come il cielo notturno.
Quando guardi le stelle prova a percepire qualcosa di diverso lasciati andare in un viaggio increbibile, dove il tuo corpo diventa nulla e la mente si espande, gli occhi si colmano si grandiosità, ci si sente incapaci di assorbire tutta quella vastità... E mi sento il cuore pieno, che scoppia.
Eppure osservare non basta, bisogna toccare, sentire...
L'immensità la tocchiamo durante l'atto più bello che possa esistere, nel momento in cui due anime si uniscono attraverso la carne, il corpo. In quel momento bastano dei semplici movimenti per portare il corpo e la mente altrove, in una dimensione unica, raggiungibile solo in quelle importanti occasioni.
Il momento in cui il sussulto diventa incontenibile, non di paura, ma di puro piacere.
Il momento in cui il cuore sobbalza per l'emozione di volare.
Il momento in cui il corpo si innalza fino a toccare il cielo.
Lì possiamo veramente guardare da vicino le stelle, sentire i rumori dell'universo, dei pianeti che roteando creano una sinfonia.
Nel momento in cui l'estasi termina, scendiamo lentamente giù, la pupilla si restringe, scompare lentamente quell'immagine di grandiosità infinita per fare spazio alle percezioni della realtà.
Ti ritrovi insieme alla persona che ha provocato tutto questo, che ti ha permesso di volare e ti ha accompagnato in questo breve viaggio.
Alla fine basta guardarsi negli occhi per vederne una piccola parte, e ricordare da lontano cosa abbiamo visto in quei momenti di piacere.
Questo è il modo per toccare l'immenso.
A parer mio il modo più raffinato, naturale e grandioso che possa esistere sulla terra.
Dopotutto noi comuni mortali dovevamo pur avere la possibilità di sperimentare questa sensazione, ed eccoci qua, distesi uno di fianco all'altra, nudi per come siamo nati.
Se l'immensità fosse palpabile sarebbe qualcosa di straordinario.
È possibile, a parer mio, poter fare una cosa del genere.
Quando ci perdiamo a fissare la vastità dell'universo, quando guardiamo le stelle lontane e la luce che emanano, quei corpi celesti che non esistono più, eppure ne vediamo ancora la luce.
L'immenso lo sfioriamo con un dito quando, guardando la notte, le pupille allargandosi nel buio diventano come il cielo notturno.
Quando guardi le stelle prova a percepire qualcosa di diverso lasciati andare in un viaggio increbibile, dove il tuo corpo diventa nulla e la mente si espande, gli occhi si colmano si grandiosità, ci si sente incapaci di assorbire tutta quella vastità... E mi sento il cuore pieno, che scoppia.
Eppure osservare non basta, bisogna toccare, sentire...
L'immensità la tocchiamo durante l'atto più bello che possa esistere, nel momento in cui due anime si uniscono attraverso la carne, il corpo. In quel momento bastano dei semplici movimenti per portare il corpo e la mente altrove, in una dimensione unica, raggiungibile solo in quelle importanti occasioni.
Il momento in cui il sussulto diventa incontenibile, non di paura, ma di puro piacere.
Il momento in cui il cuore sobbalza per l'emozione di volare.
Il momento in cui il corpo si innalza fino a toccare il cielo.
Lì possiamo veramente guardare da vicino le stelle, sentire i rumori dell'universo, dei pianeti che roteando creano una sinfonia.
Nel momento in cui l'estasi termina, scendiamo lentamente giù, la pupilla si restringe, scompare lentamente quell'immagine di grandiosità infinita per fare spazio alle percezioni della realtà.
Ti ritrovi insieme alla persona che ha provocato tutto questo, che ti ha permesso di volare e ti ha accompagnato in questo breve viaggio.
Alla fine basta guardarsi negli occhi per vederne una piccola parte, e ricordare da lontano cosa abbiamo visto in quei momenti di piacere.
Questo è il modo per toccare l'immenso.
A parer mio il modo più raffinato, naturale e grandioso che possa esistere sulla terra.
Dopotutto noi comuni mortali dovevamo pur avere la possibilità di sperimentare questa sensazione, ed eccoci qua, distesi uno di fianco all'altra, nudi per come siamo nati.
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