La storiella di Gino
di
Yuno
genere
comici
Viveva una volta in un villaggio lontano un uomo basso e cicciottello, da tutti ben visto, il suo nome era Gino, che carino!
Nel villaggio faceva un lavoro davvero particolare, volete sapere di cosa si tratta? Va bene... ve lo voglio svelare, su avvicinatevi che resti tra noi, il nostro caro Gino era un vero furbacchione, con le donne lavorava, le fessure controllava! Eh si... Avete ben capito miei cari amici!
Il suo era un lavoro davvero spossante, poveretto, ma ogni donna lasciava ansimante!
Le leccava di ogni tipo, giovani e vecchie a nessuno lasciava scontente.
Le donne accorrevano da tutto il villaggio per farsi controllare, non si sa mai eh!
Entrate nella sua casina le faceva accomodare su di una morbida poltroncina, rosa e di raso rifinita, le donzelle allargavano le gambe e facevano bere dalla fonte Gino ansimante! Leccava e leccava con grande abilità, e che caparbietà! Ma qualcosa mancava al nostro protagonista cicciottello. Era nato sventurato poveretto! Sapete cosa intendo...
Un giorno una giovane fanciulla si recò da lui per il solito controllo e insoddisfatta della leccata voleva sfondata la patata, così Gino inserì due dita nella giovane fessura, ma ancora non bastava la fanciulla si adirava e sapete cosa fece? Con uno scatto calò le brache di Gino che resto nudo poverino! Adesso ve lo dico... Lo aveva davvero piccolino! La fanciulla adagiando dolcemente una mano sulla bocca era stupita e scoppio in una risatina, trovandosi di fronte a quella scena era ovvio che restasse divertita. A quel punto l'arcano era svelato "cosa farò?" disse mentre era tutto sbracato!
Un giorno mentre passeggiava nel boschetto vicino la sua casina vide una lucina sopra un fiorellino, era una fatina davvero carina, con uno scettro "particolare" tra le mani, allora Gino poté finalmente chiedere ciò che desiderava, avete capito, no?
Adesso Gino era pronto a sfondare col suo nuovo cannone particolare!
Nel villaggio ogni donna venne trapanata da quella quella mazza incantata e tutte quante godevano impazzite come bestie imbizzarrite!
Eh si Gino si diede da fare col suo cazzone speciale, le donzelle tornavano a casa sfinite, poveri mariti, traditi e atterriti!
Fu così che Gino continuò a lavorare con il suo cazzone tutte faceva saltare, ovviamente la sua passione per leccare non volle fermare! Così Gino da tutte veniva adorato, le donzelle succhiavano il suo grande bestione con tanta cura e dedizione, ed erano pronte ad inginocchiarsi in ogni dove.
Gino visse felice e contento e mai più conobbe il fallimento!
La storiella è terminata spero che venga ricordata, il buon Gino una cosa importante ce l'ha insegnata, ovvero che quando tutto va per il peggio bisogna trovare il coraggio!
Non so perché ho scritto questo racconto, so solo che pensavo al testo mentre mi facevo la doccia ed è uscito fuori questo risultato. Non nego che mi sono divertita molto a scriverlo!
Nel villaggio faceva un lavoro davvero particolare, volete sapere di cosa si tratta? Va bene... ve lo voglio svelare, su avvicinatevi che resti tra noi, il nostro caro Gino era un vero furbacchione, con le donne lavorava, le fessure controllava! Eh si... Avete ben capito miei cari amici!
Il suo era un lavoro davvero spossante, poveretto, ma ogni donna lasciava ansimante!
Le leccava di ogni tipo, giovani e vecchie a nessuno lasciava scontente.
Le donne accorrevano da tutto il villaggio per farsi controllare, non si sa mai eh!
Entrate nella sua casina le faceva accomodare su di una morbida poltroncina, rosa e di raso rifinita, le donzelle allargavano le gambe e facevano bere dalla fonte Gino ansimante! Leccava e leccava con grande abilità, e che caparbietà! Ma qualcosa mancava al nostro protagonista cicciottello. Era nato sventurato poveretto! Sapete cosa intendo...
Un giorno una giovane fanciulla si recò da lui per il solito controllo e insoddisfatta della leccata voleva sfondata la patata, così Gino inserì due dita nella giovane fessura, ma ancora non bastava la fanciulla si adirava e sapete cosa fece? Con uno scatto calò le brache di Gino che resto nudo poverino! Adesso ve lo dico... Lo aveva davvero piccolino! La fanciulla adagiando dolcemente una mano sulla bocca era stupita e scoppio in una risatina, trovandosi di fronte a quella scena era ovvio che restasse divertita. A quel punto l'arcano era svelato "cosa farò?" disse mentre era tutto sbracato!
Un giorno mentre passeggiava nel boschetto vicino la sua casina vide una lucina sopra un fiorellino, era una fatina davvero carina, con uno scettro "particolare" tra le mani, allora Gino poté finalmente chiedere ciò che desiderava, avete capito, no?
Adesso Gino era pronto a sfondare col suo nuovo cannone particolare!
Nel villaggio ogni donna venne trapanata da quella quella mazza incantata e tutte quante godevano impazzite come bestie imbizzarrite!
Eh si Gino si diede da fare col suo cazzone speciale, le donzelle tornavano a casa sfinite, poveri mariti, traditi e atterriti!
Fu così che Gino continuò a lavorare con il suo cazzone tutte faceva saltare, ovviamente la sua passione per leccare non volle fermare! Così Gino da tutte veniva adorato, le donzelle succhiavano il suo grande bestione con tanta cura e dedizione, ed erano pronte ad inginocchiarsi in ogni dove.
Gino visse felice e contento e mai più conobbe il fallimento!
La storiella è terminata spero che venga ricordata, il buon Gino una cosa importante ce l'ha insegnata, ovvero che quando tutto va per il peggio bisogna trovare il coraggio!
Non so perché ho scritto questo racconto, so solo che pensavo al testo mentre mi facevo la doccia ed è uscito fuori questo risultato. Non nego che mi sono divertita molto a scriverlo!
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