L'amica di mia moglie
di
vincenzovitobello6@gmail.com
genere
tradimenti
Mia moglie ha una amica conosciuta al primo anno del liceo. Hanno studiato insieme, si sono frequentate per tanto tempo, poi si sono perse di vista per qualche anno e quando si sono ritrovate quasi dieci anni fa sono diventate davvero molto legate.
Mia moglie Giulia mi racconta molto delle loro confidenze, e la sua amica, Silvia, qualche volta si è confidata anche in mia presenza, e talvolta su Whatsapp, perché dice che da me non si sente giudicata. Entrambe loro due sono belle donne, con le forme giuste, belle gambe, bel sedere, bel viso e bei seni. Nei loro 46 anni, sono eccezionali e spigliate e oggetto dei desideri dei maschi che le incontrano.
Da anni so da mia moglie che segretamente ha sempre desiderato Silvia. Tanto, che l’argomento a volte entra nelle nostre fantasie erotiche. Hanno condiviso molto, negli anni, e questo ha portato ad avvicinarsi l’un l’altra, condividere le avventure e le faccende di vita, a parlare di sesso e dei dettagli della loro intimità con i rispettivi partner. Ogni volta che uscivano insieme tornavano a casa molto eccitate, tanto che io e il marito di Silvia scherzavamo sul fatto di offrire volentieri l’aperitivo o la cena alle nostre mogli quando due volevano uscire insieme, visto l’effetto che faceva ad entrambe.
Tra le confidenze con mia moglie e gli accenni e le allusioni con me di Silvia sapevo molte cose. In particolare, erano anni che tradiva il marito. E’ una donna molto seduttiva: lo fa con chiunque, e lo fa anche con me, anche in presenza del marito o di mia moglie. Per questo ho preso l’abitudine, quando ci incontriamo, di salutarla impiegando sempre qualche istante più del necessario. Le dò un bacetto più malizioso, oppure le accarezzo la schiena o i fianchi, e qualche volta il sedere, se il marito non sta guardando, e lei si lascia fare, cerca il contatto. Mia moglie Giulia dice di non accorgersene. Io le dico che la sua amica è seduttiva con me e questo lo riconosce, ma dice di non essersi mai accorta che salutando la accarezzavo.
Ultimamente, per via di problemi di lavoro e in famiglia, ha lasciato gli amanti con i quali nel tempo aveva legato. Ne ha conosciuto di nuovi, che però sono durati poco, da qualche mese a qualche settimana. E nelle ultime settimane, rispetto ai fatti raccontati in questa storia, ha fatto solo qualche incontro sporadico, senza riuscire neanche a lasciarsi andare.
Sapendo che era presa da pensieri tali che la facevano stare giù di morale, ho cercato l’occasione di incontrarla per un caffè. Ho trovato la scusa di un impegno lavorativo e avevo già avvisato mia moglie che sarei passato dalle parti del lavoro di Silvia quel giorno, e che le avrei scritto. Silvia è uscita ad ora di pranzo, con l’intenzione di stare fuori una o due ore. Abbiamo preso un sandwich e un caffè, e abbiamo parlato raccontandoci l’uno le cose dell’altro, ma prevalentemente lei mi ha raccontava i pensieri che la turbavano. Le ho detto andiamo un po’ in macchina e chiacchieriamo più tranquilli. Seduti in macchina mi ha fatto un riassunto degli ultimi due mesi, delle avances dell’ex amante a cui lei si sforzava di dire di no, dei problemi con il marito, con il quale non era soddisfatta ma che non avrebbe mai lasciato anche per via dei figli, del dottore che ha conosciuto e con cui ha iniziato a flirtare nonostante il momento di depressione, e in generale della vita che conduceva, insoddisfatta dei cambiamenti avvenuti sul lavoro e soprattutto il non sentirsi libera di vivere ciò che desiderava, perché non contenta del marito o dell’amante di turno. Ad un certo punto si è scusata perché si stava mettendo a piangere, le ho detto Silvia non preoccuparti, appoggiati a me, lei dopo un attimo di incertezza si è girata con le spalle verso di me e si è appoggiata, le ho messo il braccio intorno per tenerla, e con l’altra mano le ho preso il viso. Lei ha continuato a raccontare della insoddisfazione, ho provato a dirle che avrebbe potuto rifarsi una vita, dato che lavorava, e che avrebbe potuto dividere in due la casa con il marito, dato che era grande e aveva due ingressi indipendenti, fin quando uno dei due non avrebbe deciso diversamente. Ma lei senza una persona nella sua vita non voleva starci, e nessuno dei suoi amanti l’aveva presa fino a questo punto. Al che le dissi che se voleva un amante stabile, doveva trovare un uomo nelle sue stesse condizioni, cioè con dei figli, e che non metteva in discussione la relazione, almeno quella formale, con il partner. Oppure, avrebbe potuto cercare di recuperare il rapporto con il marito, con incontri occasionali quando proprio non riusciva a farne a meno. Mentre parlavamo, la stavo accarezzando con la mano spostandola tra il ventre, andando sempre più in basso, e i fianchi. Lei passò dal piangere al sorridere, apparentemente senza motivo, ma dopo un po’ mi disse che se avessi continuato ad accarezzarla questo le avrebbe creato difficoltà. Sono andato più in giù, spingendole un po’ la gonna tra le gambe, e dopo qualche movimento impercettibile Silvia disse “no, smettila, non possiamo…” e io, “rilassati, stai tranquilla”… lei si appoggia con il suo viso al mio, chiude gli occhi, apre anche un po’ le gambe, ma dopo, immediatamente, di nuovo, “non possiamo, Alberto, ci conosciamo troppo bene, e io voglio bene a Giulia, non potrei guardarla più in faccia”… e io, “lasciati andare, Silvia, non lo diremo a nessuno”, le tiro un po’ su la gonna, lei arrossata in viso, mette la sua mano sulla mia, dicendo “è tanto tempo che non sto tranquilla”. “Inginocchiati sul sedile”, le dico, lei obbedisce, piegata verso il retro, e io inizio ad accarezzarla da dietro, mettendole la mano sotto la gonna, sugli slip che sento bene umidi. Mi metto dietro di lei, le scosto gli slip, lei mi dice no, è troppo pericoloso oggi… continuo a spostarli, la penetro per qualche attimo spingendo fino in fondo, sentendola eccitata, e poi la prendo nel culo, le dico qui è sicuro…. Prendo a spingerla, fino in fondo, dicendole hai un culo stupendo, ho proprio voglia di prendertelo tutto… spingo più volte, tenendola bloccata con la nuca sul sedile, la gonna alzata il giusto, lei comincia a toccarsi e a godere, mentre io le riempio il culo, un orgasmo stupendo, incontrollabile per entrambi.
Ci abbracciamo dopo, lei dice “non avremmo dovuto farlo, non lo faremo più… ma mi è piaciuto” io le rispondo “sarà un segreto”, sapendo che non è vero che non lo rifaremo.
Mia moglie Giulia mi racconta molto delle loro confidenze, e la sua amica, Silvia, qualche volta si è confidata anche in mia presenza, e talvolta su Whatsapp, perché dice che da me non si sente giudicata. Entrambe loro due sono belle donne, con le forme giuste, belle gambe, bel sedere, bel viso e bei seni. Nei loro 46 anni, sono eccezionali e spigliate e oggetto dei desideri dei maschi che le incontrano.
Da anni so da mia moglie che segretamente ha sempre desiderato Silvia. Tanto, che l’argomento a volte entra nelle nostre fantasie erotiche. Hanno condiviso molto, negli anni, e questo ha portato ad avvicinarsi l’un l’altra, condividere le avventure e le faccende di vita, a parlare di sesso e dei dettagli della loro intimità con i rispettivi partner. Ogni volta che uscivano insieme tornavano a casa molto eccitate, tanto che io e il marito di Silvia scherzavamo sul fatto di offrire volentieri l’aperitivo o la cena alle nostre mogli quando due volevano uscire insieme, visto l’effetto che faceva ad entrambe.
Tra le confidenze con mia moglie e gli accenni e le allusioni con me di Silvia sapevo molte cose. In particolare, erano anni che tradiva il marito. E’ una donna molto seduttiva: lo fa con chiunque, e lo fa anche con me, anche in presenza del marito o di mia moglie. Per questo ho preso l’abitudine, quando ci incontriamo, di salutarla impiegando sempre qualche istante più del necessario. Le dò un bacetto più malizioso, oppure le accarezzo la schiena o i fianchi, e qualche volta il sedere, se il marito non sta guardando, e lei si lascia fare, cerca il contatto. Mia moglie Giulia dice di non accorgersene. Io le dico che la sua amica è seduttiva con me e questo lo riconosce, ma dice di non essersi mai accorta che salutando la accarezzavo.
Ultimamente, per via di problemi di lavoro e in famiglia, ha lasciato gli amanti con i quali nel tempo aveva legato. Ne ha conosciuto di nuovi, che però sono durati poco, da qualche mese a qualche settimana. E nelle ultime settimane, rispetto ai fatti raccontati in questa storia, ha fatto solo qualche incontro sporadico, senza riuscire neanche a lasciarsi andare.
Sapendo che era presa da pensieri tali che la facevano stare giù di morale, ho cercato l’occasione di incontrarla per un caffè. Ho trovato la scusa di un impegno lavorativo e avevo già avvisato mia moglie che sarei passato dalle parti del lavoro di Silvia quel giorno, e che le avrei scritto. Silvia è uscita ad ora di pranzo, con l’intenzione di stare fuori una o due ore. Abbiamo preso un sandwich e un caffè, e abbiamo parlato raccontandoci l’uno le cose dell’altro, ma prevalentemente lei mi ha raccontava i pensieri che la turbavano. Le ho detto andiamo un po’ in macchina e chiacchieriamo più tranquilli. Seduti in macchina mi ha fatto un riassunto degli ultimi due mesi, delle avances dell’ex amante a cui lei si sforzava di dire di no, dei problemi con il marito, con il quale non era soddisfatta ma che non avrebbe mai lasciato anche per via dei figli, del dottore che ha conosciuto e con cui ha iniziato a flirtare nonostante il momento di depressione, e in generale della vita che conduceva, insoddisfatta dei cambiamenti avvenuti sul lavoro e soprattutto il non sentirsi libera di vivere ciò che desiderava, perché non contenta del marito o dell’amante di turno. Ad un certo punto si è scusata perché si stava mettendo a piangere, le ho detto Silvia non preoccuparti, appoggiati a me, lei dopo un attimo di incertezza si è girata con le spalle verso di me e si è appoggiata, le ho messo il braccio intorno per tenerla, e con l’altra mano le ho preso il viso. Lei ha continuato a raccontare della insoddisfazione, ho provato a dirle che avrebbe potuto rifarsi una vita, dato che lavorava, e che avrebbe potuto dividere in due la casa con il marito, dato che era grande e aveva due ingressi indipendenti, fin quando uno dei due non avrebbe deciso diversamente. Ma lei senza una persona nella sua vita non voleva starci, e nessuno dei suoi amanti l’aveva presa fino a questo punto. Al che le dissi che se voleva un amante stabile, doveva trovare un uomo nelle sue stesse condizioni, cioè con dei figli, e che non metteva in discussione la relazione, almeno quella formale, con il partner. Oppure, avrebbe potuto cercare di recuperare il rapporto con il marito, con incontri occasionali quando proprio non riusciva a farne a meno. Mentre parlavamo, la stavo accarezzando con la mano spostandola tra il ventre, andando sempre più in basso, e i fianchi. Lei passò dal piangere al sorridere, apparentemente senza motivo, ma dopo un po’ mi disse che se avessi continuato ad accarezzarla questo le avrebbe creato difficoltà. Sono andato più in giù, spingendole un po’ la gonna tra le gambe, e dopo qualche movimento impercettibile Silvia disse “no, smettila, non possiamo…” e io, “rilassati, stai tranquilla”… lei si appoggia con il suo viso al mio, chiude gli occhi, apre anche un po’ le gambe, ma dopo, immediatamente, di nuovo, “non possiamo, Alberto, ci conosciamo troppo bene, e io voglio bene a Giulia, non potrei guardarla più in faccia”… e io, “lasciati andare, Silvia, non lo diremo a nessuno”, le tiro un po’ su la gonna, lei arrossata in viso, mette la sua mano sulla mia, dicendo “è tanto tempo che non sto tranquilla”. “Inginocchiati sul sedile”, le dico, lei obbedisce, piegata verso il retro, e io inizio ad accarezzarla da dietro, mettendole la mano sotto la gonna, sugli slip che sento bene umidi. Mi metto dietro di lei, le scosto gli slip, lei mi dice no, è troppo pericoloso oggi… continuo a spostarli, la penetro per qualche attimo spingendo fino in fondo, sentendola eccitata, e poi la prendo nel culo, le dico qui è sicuro…. Prendo a spingerla, fino in fondo, dicendole hai un culo stupendo, ho proprio voglia di prendertelo tutto… spingo più volte, tenendola bloccata con la nuca sul sedile, la gonna alzata il giusto, lei comincia a toccarsi e a godere, mentre io le riempio il culo, un orgasmo stupendo, incontrollabile per entrambi.
Ci abbracciamo dopo, lei dice “non avremmo dovuto farlo, non lo faremo più… ma mi è piaciuto” io le rispondo “sarà un segreto”, sapendo che non è vero che non lo rifaremo.
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