La badante del nonno

di
genere
etero

Mio nonno, complice l'età avanzata, è stato affidato da un mese a una badante. Non una qualsiasi ucraina o polacca, ma un'italiana, 20enne, non molto carina di viso ma con tanta carne al posto giusto, complice il fatto che sia un pò in carne, quindi curvy. La bella Clara, napoletana, si è ormai trasferita a Caserta da mio nonno, per stargli accanto il più vicino possibile. Essendo quasi coetanei, io ne ho 24, chiacchieriamo molto quando vado dal nonno e spesso la accompagno a fare la spesa. Qualche sera l'ho invitata a uscire insieme per farle conoscere meglio la città e farle godere la movida casertana. Devo ammettere che in queste calde serate, mi è anche scappata qualche carezza sulle guance, ai suoi capelli e sulle cosce mentre siamo in macchina. Lei, mai infastidita mi lasciava fare. Circa una settimana fa, andai dal nonno per sincerarmi stesse bene. Clara era a fare spese. Parlai a lungo col nonno, lo aiutai con le medicine finchè stanco si addormentò. Bussarono alla porta, era Clara. Mi sorrise subito e le dissi di parlare a bassa voce perchè il nonno dormiva. Dopo aver sistemato la spesa ci stendemmo sul divano a guardare la tv. Mi stesi io per primo, lei bevve un caffè e poi venne a mettersi stesa davanti a me, prendendomi il braccio destro per farsi abbracciare. Cercavo di stare lontano dal suo sedere per non farle sentire che era duro ma lei si spingeva sempre più all'indietro. Ad un tratto me lo appoggiò sul pacco e portò la mano sulla mia nuca per accarezzarmi. Si voltò e mi sorrise poi chiese: vogliamo giocare un pò visto che tuo nonno dorme?
Chiesi: giocare? Lei disse: si, ci facciamo un pò di coccole, è da tanto che non me le fa nessuno.
Presi ad accarezzarle la pancia fino a scendere sui leggings. Con l'altra mano la presi una tette carezzandola. Chiuse gli occhi e rimanemmo così a toccarci per un pò e a baciarci fino a diventare rossi in viso. Si alzò e andò nella stanza del nonno, poi tornò subito e disse: dorme ancora, facciamo con calma.
Tolsi la maglietta, mi calai il jeans rimanendo con gli slip e mi sdraiai. Lei mi salì sopra e cominciò a leccarmi. Mi fece un succhiotto alla base del collo facendomi un pò male e leccando scese fino allo slip. Cominciò a succhiarlo da sopra il tessuto, poi li spostò e succhiò le palle. Diventarono fradicie in poco tempo, così mi tolsi le mutande e la feci stendere. Mi misi in ginocchio sul divano sopra la sua faccia e presi a sbatterglielo sulla maglietta, poi in faccia. Leccava solo la cappella e il buchino, procurandomi un piacere inspiegabile. Si tolse maglietta e reggiseno, si sedette accanto a me e prese a segarmi mentre si faceva succhiare le tette. Erano soffici, liscie, era un antistress strizzarle. Intanto la masturbavo da sopra i leggings bagnati. All'improvviso il nonno la chiamò. Si staccò da me, si mise la maglietta e corse a dargli la medicina. Io ero incazzato e presi a segarmi per non perdere quell'eccitazione che lei mi stava donando. Ritornò di corsa, si tolse la maglietta e si inginocchiò. Cominciò a leccarmi i capezzoli e a baciarmi il basso ventre mentre mi segava sbattendoselo sul seno. Venni un lago di sborra in mezzo a quei fantastici meloni di carne. Leccò la sborra e andammo in bagno dove mi insaponò il cazzo per poi sciacquarlo. Nei giorni successivi abbiamo fatto tante altre cose, ma ve le racconterò un'altra volta. Grazie per avermi letto.
scritto il
2018-05-14
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