Cronache di un pompino

di
genere
gay

Sono solo un ragazzo di vent’anni e come tale ho bisogno di sfogarmi.
Pensavo a questo mentre sul divano cercavo un porno da vedere sul pc.
Perché dovevo pensare a una cosa del genere? Perché non farmi una sega su due piedi e via?
Be’ ero abbastanza alterato per come era andata la serata.
Avevo invitato la mia ragazza a cena, speso un patrimonio per gli ingredienti e pregato in ginocchio il mio coinquilino di preparare il tutto e sparire prima che arrivasse lei in casa.
Era andato tutto benissimo, una cena fantastica, quasi da orgasmo per quanto era buona e dopo due mesi di uscite e una preparazione così, mi aspettavo un soddisfacente finale per la serata… e niente mi aveva mandato in bianco.
La stronza aveva anche preteso di pomiciare per tutta la sera, inutile dire che la bandiera era stata fieramente dritta per ore… ma ben bene ignorata, nemmeno una strusciata.
Appena andata via approfittai dell’assenza del mio coinquilino per stendermi sul divano e accendere il portatile.
Solitamente resto in camera mia per certe cose e cerco di evitare rumori, visto che il mio coinquilino è apertamente gay e ho paura di fraintendimenti o non so… buona educazione?
Questa sera però voglio godermela e fanculo tutti.
Calo le braghe? Ma no fanculo anche i pantaloni tanto sono a casa mia.
Faccio partire il porno e cazzo l’attrice è proprio porca, strofino per benino il mio cazzo e guardo lo schermo.
Continuo per un po’, finché non sento indurirsi e fiero guardo il mio membro.
Così quasi totalmente eretto è già grande, peccato che quella stronza non mi dia la possibilità di usarlo… nemmeno un pompino mi ha fatto fin ora…
Mentre sono lì a pensarci su sento girare la chiave nella serratura.
Il più un fretta possibile chiudo il portatile e raccolgo i pantaloni coprendomi linguine.
- CAZZO, ANDRE CHIUDI LA PORTA
Andrea chiude la porta, uscendo… poi deve averci ripensato e riapre.
- Marco torno dopo?
Rido, ma dentro di me piango silenziosamente – entra cretino – rispondo mentre mi infilo i pantaloni.
Visibilmente in imbarazzo ma divertito anche lui il mio coinquilino punge sul vivo -andata male la serata, eh
- Quella stronza non me la dà
- Te l’avevo detto, dovevi portarla fuori, scommetto che ti ha torturato
Abbasso lo sguardo e noto il mio pacco premere contro la cerniera.
- Non sai quanto.
Andrea scompare nella sua camera e torna dopo aver lasciato zaino e cappotto.
Depresso e ormai troppo a disagio accendo la TV, mentre il mio coinquilino si siede alla poltrona.
Gli racconto com’è andata ma evito la parte accaduta dopo che la ragazza era andata via, anche se, sicuramente aveva intuito il tutto.
- Non mi importa se ti spari una sega sul divano – butta lì
- No Andre era per fare
- Non ci credo che non ti va – continua… e la miseria se aveva ragione, ormai ero lì col cazzo in mano.
Ride lo stronzo e appena finito mi guarda beffardo e senza abbassarsi i pantaloni esce il cazzo.
- Oh, ma che fai?
- Sono a casa mia, non posso?
- Non davanti a me
- Tu prima lo stavi facendo, ora non rompere a me
Mi alzo e lui ride.
- Di che hai paura?
- Io? Niente
- Allora zitto e fatti sta sega, scommetto che avevi messo su anche un bel porno
- Che ne sai tu?
- Ti ho visto chiudere in fretta e furia il portatile…
- Vero… ma è… - lo guardo e probabilmente mia aveva capito lo stronzo, ma aspettava che finissi – è un porno normale… etero.
- Chissene, almeno in sottofondo non ho i tuoi di grugniti
Ok, lo ammetto, a questa ho riso anch’io.
Apro il portatile e lo sposto un po’ nella sua direzione, avvio il video e mi rimetto sul divano.
Andrea comincia ad accarezzarsi, mentre guarda il video.
- Ti eccita?
- Non molto – ammette – ma pazienza. - continua abbassandosi i pantaloni per stare più comodo.
Dopo qualche secondo levo anche i miei e riprendo il mio cazzo in mano.
In tutto questo aveva perso un po’ di durezza, ma non si era totalmente ammosciato.
Guardò senza pensarci Andrea, il suo è ancora moscio tra le dita e non sembra essere molto grande.
Con colpi veloci lo strofina tra tre dita, mentre con l’altra mano si massaggia le palle.
Mi accorgo di star lì a fissare il cazzo del mio coinquilino è sposto l’attenzione sul pc, ma è più forte di me, a tratti torno a guardarlo.
Andrea fa finta di niente, finché i nostri sguardi non si incontrano.
- Beh, non è certo grosso come il tuo, ma fa la sua figura.
Non sapendo come controbattere mi guardo il cazzo e lo stendo per benino su una gamba mentre lo accarezzo col palmo della mano.
- Più di una volta mi ha fatto scappare qualche tipa
Ride ancora lo stronzo
- Giuro, avevano paura le sfondassi… e mai nessuna che è stata in grado di farmi un pompino come si deve.
- Oh, io ne ho avuti di pompini fantastici. – commenta chiudendo gli occhi e chiudendo il cazzo nel pugno della mano.
- E ne ho fatti – finisce guardandomi
Per un po’ continuo a guardarlo, poi senza aggiungere altro torno a guardare il video, dove la donna finalmente cavalca il suo partner.
La mano di Andrea sale e scende nascondendo quasi totalmente il membro del ragazzo.
La curiosità mi assale… che stronzo… ho voglia di chiederlo, ma posso?
Lo guardo, guardo le sue labbra, cazzo chissà se è bravo, guardo il suo cazzo ormai dritto.
Si è eccitato, guardo il mio, è dritto e grosso.
Lo prendo con due dita alla base e lo muovo, cazzo come vorrei un pompino.
Chiudo gli occhi per poi guardare il mio coinquilino.
- Andre… non sai che darei per un pompino.
Ride ancora lo stronzo.
- Tipo un altro pompino?
Lo guardo e non riesco a capire quanto possa essere serio.
Un pompino io… no non riuscirei mai, gli guardo il cazzo, che ora libero dalla mano del ragazzo è dritto e duro… chissà se…
Le risa del mio coinquilino mi fanno alzare lo sguardo.
- Scherzo Marco. – dice, ma si alza dalla poltrona.
Si toglie le scarpe, i pantaloni e le mutande, restando quasi nudo.
Senza riuscire a dire nulla lo guardo mentre si avvicina e si abbassa restando in ginocchio sul tappeto, di fronte a me.
Mi guarda mentre la mia mano resta alla base del mio cazzo e senza pensarci troppo lo direziono verso di lui.
Cazzo devo ammetterlo, mi ha eccitato vederlo mentre guardava il mio cazzo e allargava la bocca per prenderlo.
Le sue labbra si chiusero intorno al glande e guadagnarono lentamente centimetri mentre i suoi occhi continuavano a guardarmi.
Ero incantato e eccitato, avevo voglia di scoparmi la sua bocca, ma allo stesso tempo non capivo quanto mi avrebbe permesso di fare.
La testa del mio coinquilino torno indietro per poi avvicinarsi ancora.
I miei fianchi si mossero verso di lui e la cosa non sembrò dispiacergli molto.
Continuo per qualche secondo, poi si allontanò per togliere anche la maglia.
Ripresi ad accarezzarmi mentre lo guardavo
- Cavolo… è grande
Mi aspettavo di vederlo andar via, ma invece tornò nella posizione di prima.
- Continua – disse e lo vidi mentre con la mano prendeva il suo cazzo e cominciava a segarsi.
La mia mano accelerò e a scatti si fermava sulla base.
Lo vidi abbassarsi e baciarmi le palle finché non sentii il calore della sua lingua.
Mi leccava intorno e tra le palle e più volte lo vidi guardarmi.
Stesi il cazzo sulla pancia e mi fermai a guardarlo mentre prendeva una palla e la succhiava.
Chiusi gli occhi e mi beai della sensazione per poi finire totalmente alla sua mercé.
Leccò la mia asta più volte per tutta la lunghezza e si soffermò spesso sul glande.
Sentii il cazzo indurirsi e la voglia crescere.
Lo prese ancora in bocca, ma questa volta fermo con la lingua si muoveva intorno alla punta provocandomi brividi di piacere.
Cazzo che pompino.
Gli misi una mano sulla nuca invitandolo a muoversi e appena lo vidi accontentarmi affondai le dita tra i suoi capelli, aiutandolo a prendere il mio membro sempre più a fondo.
Il suono delle sue labbra, la sensazione della sua lingua, la forza del suo risucchio, tutto mi stava facendo impazzire.
Il calore che sentivo intorno al mio cazzo era fantastico e pian piano sentivo aumentare il ritmo, mentre provavo ad affondare sempre più nella sua gola.
Sentii il cazzo scivolare ancora dentro di lui e lo tenni fermo assaporando quella sensazione.
Chiusi gli occhi e solo quando lo sentii divincolarsi lo lasciai andare.
- Cazzo… Marco così mi strozzi – disse tossendo e con le lacrime agli occhi
Mi stesi e cercai di recuperare un po’ di fiato, accorgendomi solo allora del fiatone.
Andrea non perse tempo, riprese il mio cazzo in bocca e con una mano prese a masturbarmi velocemente.
Troppo velocemente, sentii l’eccitazione salire…
- No… Andrè piano.
Ma il mio coinquilino non si fermò. Succhio più forte e mentre con una mano percorreva il mio cazzo, con l’altra mi massaggiava le palle.
Provai a trattenere, ma più guardavo all’opera quel ragazzo più mi sentivo al limite, chiusi gli occhi e assecondai le spinte cercando di resistere ancora un po’.
- Andre… Andrè cazzo – lo chiamai, ma continuò col suo lavoro succhiando ancor più forte – non resisto – avvertii.
Ma il mio coinquilino non si staccò e senza pensarci avvicinai le mie mani alla sua testa aiutando i suoi affondi.
Andrea tolse la mano e mi permise di spingere con i fianchi.
Sentirlo strozzarsi col mio cazzo in gola fu il limite, venni nella sua bocca.
Stremato e travolto da quella sensazione pensai solo in un secondo momento al mio sperma nella sua bocca.
Mentre invece Andrea si preoccupò di continuare il suo lavoro e succhiare le ultime gocce del mio liquido.
Mentre mi stavo ancora riprendendo lo vidi alzarsi e sorridente andare verso il bagno.
- Non ti dispiace se vado a farmi una doccia, vero? – sentii prima di vederlo sparire.


di
scritto il
2018-06-29
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