Il culo dell’altra

di
genere
etero


Sei bastardo quando mi stuzzichi via sms, quando siamo lontani e sai che non posso vendicarmi.
Come quando l’altro giorno mi hai scritto che hai guardato un’altra donna.
Non mi è dispiaciuta la tua confessione, anzi ti ho chiesto cosa ti fosse piaciuto di lei.
Mi hai detto che aveva un culo da ovazione, che hai sentito subito L’erezione prepotente nei pantaloni.
Mi hai detto che ti sei avvicinato a lei, mentre era di spalle.
Usando una scusa, le hai fatto sentire quel bel cazzo che hai sul suo culo.
Senza esagerare, giusto una strusciata.
Lei ovviamente ha fatto finta di nulla.
“ figurati, la zozza. A chi non piacerebbe farselo strusciare da un maiale come te “ ho pensato.
Probabilmente qualsiasi altra donna sarebbe adirata e gelosa. Ti direbbe che sei indecente, metterebbe su il muso.
“ Gli uomini come te non mi meritano”, ti risponderebbero così.
Io no. Non ci riesco, perché tanto lo so già.
Voglio chiedertelo però, per il mio ego, per la mia goduria.
Che soddisfazione chiederti cose di cui so già la risposta, solo per poterne godere come una lurida.
“ ah be, hai fatto bene ! Ma dimmi, a cosa pensavi mentre glielo strusciavi ?”
Mi rispondi lesto: “ al tuo magnifico culo, bagnato della mia saliva e dei tuoi umori “.
Mi sento avvampare, ogni centimetro del mio corpo freme. Ti penso mentre tocchi un’altra,
per poi renderti conto che non riesci a godere, senza avermi in mente.
Ti dilunghi nel messaggio, mi dici che stai ricordando a te stesso il mio culo, mentre lo afferri sodo tra le tue mani schiaffeggiandolo.
Io che gemo sotto ai tuoi colpi, mentre ti chiedo: “ me lo lecchi per favore ? “.
Mi accontenti, mi metti a pecora e inizi la tua adorazione.
Alterni leccate e morsi alle mie natiche, per poi baciarle.
Poi passi al mio ano, lo lecchi lentamente seguendo la sua circonferenza, poi piano piano lo penetri con la lingua.
Sai di essere bravo, lo capisci da quanto sto stringendo il lenzuolo tra i pugni e da quanto sto ansimando.
Dio quanto sei divino a fottermi, anche solo usando quella tua lingua maledetta.
Piano piano percorri il mio perineo, hai una lingua così calda che pare tu stia lasciando un solco profondo.
Vai a intingerla direttamente nella mia pozzanghera bollente di umori, che colano e ribollono come una pentola a pressione.
Vuoi portarla all’esplosione, ma non lo fai, sei bastardo mica per nulla.
Infili due dita, nel mio sesso tanto gonfio quanto bagnato.
Torni verso la meta dalla quale sei partito, ora il mio ano è mescolato dei miei sapori e della tua saliva e lecchi senza pietà, non mi dai tregua.
Inizi a muovere le due dita nella mia fica, movimenti a raffica, quasi disumani.
Col mio corpo inseguo le tue dita e la tua lingua, lo sai che li voglio gli orgasmi che mi regali.
E infatti vengo, ti vengo praticamente sulla lingua. La sposti rapido per raccogliere tutta la tua soddisfazione, appena senti i miei ultimi fremiti, mentre mi lascio andare inerme sul letto.
Rimango a bocca aperta dal tuo racconto dettagliato, che per altro descrive la nostra ultima scopata.
“ lo sai vero che quando torni, facciamo i conti? “ ti dico.
“ non vedo l’ora “ mi rispondi, mi sfidi come tuo solito.
Vedi allora che non ho motivo di incazzarmi, se anche quando tocchi un’altra donna pensi a me.
Mi bagno sempre come una poco di buono, tu lo sai ecco perché lo fai.
Ecco perché mi racconti sempre tutto.
scritto il
2018-07-02
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