Personal trainer
di
rico
genere
gay
Stavo ingrassando e questo mi costrinse a intraprendere, anche se malvolentieri, un’attività fisica. Contattai una piccola palestra vicina a casa e il gestore, durante il colloquio preliminare, mi consigliò un programma personalizzato.
Il mio personal trainer, Omar, era un tipo massiccio, muscoloso, calvo e ricoperto da numerosi tatuaggi.
Le lezioni si svolgevano in orari sempre diversi e l’ultima mi venne proposta alle 21, orario insolito visto che la palestra chiudeva a quell’ora.
In palestra eseguii gli esercizi sotto l’occhio di Omar che mi guidava posandomi le mani addosso in maniera imbarazzante.
Alle 21.30 Franco che stava alla reception venne a riferire che sarebbe tornato a casa e si accordò con Omar che facesse lui la chiusura della palestra finiti gli esercizi.
Stavo facendo la doccia quando anche Omar entrò nel box di fronte al mio.
Ero vergognoso di mostrarmi nudo ma Omar mi fissava libidinosamente con gli occhi socchiusi. Il suo corpo possente e tatuato mi impressionava, mentre io ero rotondo, morbido. Ma ancora di più fui impressionato dal suo notevole sesso al cui confronto il mio era umiliato. “Ti piace il mio cazzo? Hai visto che bello? Vedo di fronte a me un bel maialino con un culetto delizioso.
Ero imbarazzato, incapace di reagire. Si avvicino e mi afferrò. Provai ad oppormi, ma era troppo forte. “ Ehi puttanella vedrai che ti divertirai.
Mi palpeggiò, mi costrinse ad inginocchiarmi e mi ficcò la sua grossa cappella in bocca. “Succhiamelo, fammi godere. Ora sono il tuo padrone.“
Non avevo mai succhiato un cazzo e quello era gigantesco. La cappella era circoncisa, violacea. L’asta era percorsa da un grosso groviglio di vene. “Leccami le palle.”
Ubbidivo, cosa altro potevo fare spaventato, soggiogato com’ero.
“Stai andando bene, continua a darti da fare che mi piace”. Muggiva come una bestia e improvvisamente il suo cazzo fu scosso da brividi e un fiotto di sborra calda mi si riversò in bocca. Rise vedendo la mia espressione disgustata e mi intimò.
“Ingoiala, puttana.”
Sentii in bocca per la prima volta quel sapore salato e dolciastro. Non nego che la situazione fosse intrigante e mi eccitava sentirmi umiliato e dominato da quel bruto. Così allorché mi
pose col culo all’aria e mi ficcò dentro un dito,poi due dita, mi lubrificò con un olio lo sfintere non mi ribellai più di tanto.
“ Non fare la ritrosa, maialina.
Curioso per quello che mi aspettava ed indubbiamente eccitato sentii la sue mani allargarmi le natiche, la sua grossa cappella appoggiarsi sul mio buchetto, l’urto violento. Era dentro di me e mi invadeva con ferocia insensibile ai miei lamenti e alle mie implorazioni di smettere, Omar si aggrappava ai miei pingui fianchi,usati come maniglie e mi cavalcava senza pietà. Urlai scosso da quella sensazione lacerante.
“Strilla pure puttana, che mi piace ancor di più.”
Mi sentivo il fuoco dentro e accolsi con sollievo lo sperma fluire nelle mie viscere. Ma che male!
Lui era visibilmente soddisfatto e prima di uscire mi diede l’appuntamento per la prossima settimana alla stessa ora.
“ Vedrai che andrà meglio.Ci divertiremo dí più, il tuo culetto è molto meglio di una figa.”
Ma chi avrebbe convinto il mio culo, che mi bruciava da impazzire, a ripetere l’esperienza?
Col cavolo che mi sarei presentato all’appuntamento!
Il mio personal trainer, Omar, era un tipo massiccio, muscoloso, calvo e ricoperto da numerosi tatuaggi.
Le lezioni si svolgevano in orari sempre diversi e l’ultima mi venne proposta alle 21, orario insolito visto che la palestra chiudeva a quell’ora.
In palestra eseguii gli esercizi sotto l’occhio di Omar che mi guidava posandomi le mani addosso in maniera imbarazzante.
Alle 21.30 Franco che stava alla reception venne a riferire che sarebbe tornato a casa e si accordò con Omar che facesse lui la chiusura della palestra finiti gli esercizi.
Stavo facendo la doccia quando anche Omar entrò nel box di fronte al mio.
Ero vergognoso di mostrarmi nudo ma Omar mi fissava libidinosamente con gli occhi socchiusi. Il suo corpo possente e tatuato mi impressionava, mentre io ero rotondo, morbido. Ma ancora di più fui impressionato dal suo notevole sesso al cui confronto il mio era umiliato. “Ti piace il mio cazzo? Hai visto che bello? Vedo di fronte a me un bel maialino con un culetto delizioso.
Ero imbarazzato, incapace di reagire. Si avvicino e mi afferrò. Provai ad oppormi, ma era troppo forte. “ Ehi puttanella vedrai che ti divertirai.
Mi palpeggiò, mi costrinse ad inginocchiarmi e mi ficcò la sua grossa cappella in bocca. “Succhiamelo, fammi godere. Ora sono il tuo padrone.“
Non avevo mai succhiato un cazzo e quello era gigantesco. La cappella era circoncisa, violacea. L’asta era percorsa da un grosso groviglio di vene. “Leccami le palle.”
Ubbidivo, cosa altro potevo fare spaventato, soggiogato com’ero.
“Stai andando bene, continua a darti da fare che mi piace”. Muggiva come una bestia e improvvisamente il suo cazzo fu scosso da brividi e un fiotto di sborra calda mi si riversò in bocca. Rise vedendo la mia espressione disgustata e mi intimò.
“Ingoiala, puttana.”
Sentii in bocca per la prima volta quel sapore salato e dolciastro. Non nego che la situazione fosse intrigante e mi eccitava sentirmi umiliato e dominato da quel bruto. Così allorché mi
pose col culo all’aria e mi ficcò dentro un dito,poi due dita, mi lubrificò con un olio lo sfintere non mi ribellai più di tanto.
“ Non fare la ritrosa, maialina.
Curioso per quello che mi aspettava ed indubbiamente eccitato sentii la sue mani allargarmi le natiche, la sua grossa cappella appoggiarsi sul mio buchetto, l’urto violento. Era dentro di me e mi invadeva con ferocia insensibile ai miei lamenti e alle mie implorazioni di smettere, Omar si aggrappava ai miei pingui fianchi,usati come maniglie e mi cavalcava senza pietà. Urlai scosso da quella sensazione lacerante.
“Strilla pure puttana, che mi piace ancor di più.”
Mi sentivo il fuoco dentro e accolsi con sollievo lo sperma fluire nelle mie viscere. Ma che male!
Lui era visibilmente soddisfatto e prima di uscire mi diede l’appuntamento per la prossima settimana alla stessa ora.
“ Vedrai che andrà meglio.Ci divertiremo dí più, il tuo culetto è molto meglio di una figa.”
Ma chi avrebbe convinto il mio culo, che mi bruciava da impazzire, a ripetere l’esperienza?
Col cavolo che mi sarei presentato all’appuntamento!
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