Francesca & Valentina - Orgasmo in metropolitana
di
Maxime B. (pseudonimo di Massimo Baldi)
genere
dominazione
racconto erotico di Maxime B. ( pseudonimo di Massimo Baldi)
"Guarda Vale che scopare con un uomo diverso ogni mese non vuol dire essere una puttana".
"Lo dici tu cara. Ed io la penso proprio come tu dici Fra. Ma quando due maschi arrapati vedono due femmine con due poppe grosse così e due cosce da sballo e da giro di testa, come pensi che ci chiamino?"
"Beh! A me non importa nulla Vale. Tu mi dirai che ora siamo in metropolitana davanti a piu di cinquanta passeggeri che ti fissano quasi avessimo la scabbia ma a me non me ne fotte nulla. Mettimi la mano qui dentro le cosce e tienila stretta fino a scaldarmi".
Un giovane si avvicinò e si struscio' con apparente distacco al sedere di Valentina ma subito si sentì preso per l'orecchio sinistro da una giovanissima donna dietro di lui.
" Ed ora scendete tutti. Tutti capito? Tranne te, stronzetto e bulletto da quartiere Centocelle. Ah si, tu rimani qua con noi."
Il treno si svuoto' in pochissimi istanti e rimasero nel vagone solo Vale, Fra, Pat e il malcapitato.
"Abbassati la zip e facci vedere cosa sai fare bulletto. Semmai col rossetto ti riesce meglio. Ahahah"
Vale lo tenne fermo e Fra gli mise un bel po di rossetto rosso fuoco con cura e precisione.
"Ora facci vedere cosa sai fare e fa alla svelta che la prossima fermata dista solo quattro minuti".
Furono sufficienti al bulletto malcapitato i quattro minuti.
Il continuo della storia è scritto nelle pieghe del racconto che lasciamo facilmente intuire.
" Da oggi quando ci vedrai per strada ricordati di chiamarci Regine. Le tue Regine. Hai un debito con noi e abbiamo su di te potere di tempo e di azione. Ora va e torna a casa" - fece Pat divertita mentre Valentina leccava le labbra umide di Francesca.
Il piacere scese come la neve a dicembre.
Un brivido bollente e perverso. Un fremito tra le mani di lei.
Click.
Ciao tesoro.
https://m.facebook.com/Francesca-e-Valentina-il-sottile-gusto-della-libidine-233799263915457/?tsid=0.934589308723714&source=result
"Guarda Vale che scopare con un uomo diverso ogni mese non vuol dire essere una puttana".
"Lo dici tu cara. Ed io la penso proprio come tu dici Fra. Ma quando due maschi arrapati vedono due femmine con due poppe grosse così e due cosce da sballo e da giro di testa, come pensi che ci chiamino?"
"Beh! A me non importa nulla Vale. Tu mi dirai che ora siamo in metropolitana davanti a piu di cinquanta passeggeri che ti fissano quasi avessimo la scabbia ma a me non me ne fotte nulla. Mettimi la mano qui dentro le cosce e tienila stretta fino a scaldarmi".
Un giovane si avvicinò e si struscio' con apparente distacco al sedere di Valentina ma subito si sentì preso per l'orecchio sinistro da una giovanissima donna dietro di lui.
" Ed ora scendete tutti. Tutti capito? Tranne te, stronzetto e bulletto da quartiere Centocelle. Ah si, tu rimani qua con noi."
Il treno si svuoto' in pochissimi istanti e rimasero nel vagone solo Vale, Fra, Pat e il malcapitato.
"Abbassati la zip e facci vedere cosa sai fare bulletto. Semmai col rossetto ti riesce meglio. Ahahah"
Vale lo tenne fermo e Fra gli mise un bel po di rossetto rosso fuoco con cura e precisione.
"Ora facci vedere cosa sai fare e fa alla svelta che la prossima fermata dista solo quattro minuti".
Furono sufficienti al bulletto malcapitato i quattro minuti.
Il continuo della storia è scritto nelle pieghe del racconto che lasciamo facilmente intuire.
" Da oggi quando ci vedrai per strada ricordati di chiamarci Regine. Le tue Regine. Hai un debito con noi e abbiamo su di te potere di tempo e di azione. Ora va e torna a casa" - fece Pat divertita mentre Valentina leccava le labbra umide di Francesca.
Il piacere scese come la neve a dicembre.
Un brivido bollente e perverso. Un fremito tra le mani di lei.
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Ciao tesoro.
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