Dal diario di Francesca ( tratto da "Francesca e Valentina e il sottile gusto della libidine"
di
Maxime B. (pseudonimo di Massimo Baldi)
genere
etero
racconto erotico di Maxime B.
Dal diario segreto di Francesca
- mezzanotte del 27 settembre
"Non riuscivo più a togliermi i suoi occhi da dosso.
Era rude all'apparenza, modi da primitivo cavernicolo che nascondevano la sua sensualità eccitante, i muscoli sembravano cristalli di giada ma quegli occhi! Quegli occhi non si dimenticano!
Gli occhi sono spesso ombre che ci perseguitano nella notte o in un vicolo buio mentre piove e ti masturbi sotto un lampione. Sono capaci di scoparci mente e corpo. Ogni angolo del corpo! Salgono dalle caviglie e arrivano al pube come una mano invisibile.
Un guanto di velluto o di seta rossa che ti tocca nelle viscere e ti penetra le carni e le squarcia.
Le dilania!
Lui era li a toccarmi ed io ero immobile e nuda di fronte a lui.
Era possesso totale e i suoi occhi lampi.
Neanche mi accorsi che la sua zip scendeva e i pantaloni erano in terra e che il suo membro eretto era lì a darmi piacere. Se fossero state mani o fossero state ali di farfalla o di falena non lo so. Quel che so è che il mio corpo fu rapito come da un lampo. Lo stesso lampo che entrò dalle tende chiuse a metà in quella strana e buia notte di fine settembre. Ero sua e fui sua neppure so quante volte lo fui.
Ed ora nello specchio rivedo i suoi occhi verdi dietro i miei capelli neri come la lava e bollenti come le sue mani. Ti cerco e ti vorrei adesso".
https://m.facebook.com/Francesca-e-Valentina-il-sottile-gusto-della-libidine-233799263915457/?tsid=0.8534186118596943&source=result
Dal diario segreto di Francesca
- mezzanotte del 27 settembre
"Non riuscivo più a togliermi i suoi occhi da dosso.
Era rude all'apparenza, modi da primitivo cavernicolo che nascondevano la sua sensualità eccitante, i muscoli sembravano cristalli di giada ma quegli occhi! Quegli occhi non si dimenticano!
Gli occhi sono spesso ombre che ci perseguitano nella notte o in un vicolo buio mentre piove e ti masturbi sotto un lampione. Sono capaci di scoparci mente e corpo. Ogni angolo del corpo! Salgono dalle caviglie e arrivano al pube come una mano invisibile.
Un guanto di velluto o di seta rossa che ti tocca nelle viscere e ti penetra le carni e le squarcia.
Le dilania!
Lui era li a toccarmi ed io ero immobile e nuda di fronte a lui.
Era possesso totale e i suoi occhi lampi.
Neanche mi accorsi che la sua zip scendeva e i pantaloni erano in terra e che il suo membro eretto era lì a darmi piacere. Se fossero state mani o fossero state ali di farfalla o di falena non lo so. Quel che so è che il mio corpo fu rapito come da un lampo. Lo stesso lampo che entrò dalle tende chiuse a metà in quella strana e buia notte di fine settembre. Ero sua e fui sua neppure so quante volte lo fui.
Ed ora nello specchio rivedo i suoi occhi verdi dietro i miei capelli neri come la lava e bollenti come le sue mani. Ti cerco e ti vorrei adesso".
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