La vendetta delle Mistress
di
Maxime B. (pseudonimo di Massimo Baldi)
genere
dominazione
LA VENDETTA DELLE MISTRESS E IL MASTER SOTTOMESSO
(racconto di Maxime B., pseudonimo di Massimo Baldi)
“Sei soltanto una stupida puttana, la più stupida puttana tra le puttane Francesca. Non sei neppure in grado di soddisfare i clienti, credi che ti terremo qui ancora per molto?”
- Ma io non voglio andare con quel vecchio bavoso, mi fa schifo-
“Zitta e ammetti la tua identità di troia. Prima lo capirai e prima ci scoperai e meglio sarà per te”.
Un altro schiaffo del suo master le fece sanguinare il labbro ed il sangue cominciò a colarle sulle labbra rosso fuoco.
“Valentina, aiutala a rivestirsi e dille che entro domani tornerà Mr Smith e non ci sarà una terza volta”.
Le due donne scesero abbracciate per i sei piani mentre Francesca si leccava le ferite sul labbro superiore e ricordava le parole del suo master.
“Vale, io non voglio andare con quel vecchio porco bavoso, dammi una mano. Lo vedi come mi ha ridotto quello stronzo?”
“Non lo so, è tutto così strano, nebuloso. Non avremmo mai dovuto rispondere a quella inserzione in cui si parlava di hostess e congressi. Lo immaginavo che sotto sotto c’era un tranello. Che stupida che sono stata. Però penso anche che dovremo architettare un piano per costringere il tuo master a recedere. Fammi pensare”.
La notte fecero l’amore almeno tre volte: le gambe di Francesca in mezzo alle cosce bollenti di Valentina e le mani a contorcersi sui seni di diaspro. Le labbra erano un concerto di passione, fragole e ciliegie che sprigionavano sesso e pulsioni che neppure la mia penna riesce a raccontare.
“Ci sono Fra, ho trovato un modo per dissuadere quello stronzo del tuo master”.
La mattina arrivò in fretta e le ferite sul labbro di Francesca sembravano essere un lontano ricordo.
“Pronto, sei tu Mary? Avrei bisogno di una mano da te e Debby, abbiamo un problemino e dovremmo sistemare uno stronzetto, una bella lezione di femminilizzazione che gli faccia dimenticare le nostre facce. Porta tutto l’occorrente, mi raccomando. Si, domani alle 15 in punto”.
“E’ fatta Fra, da dopodomani quello stronzo neppure avrà il coraggio di avvicinarsi a casa nostra”.
Il telefono di Francesca squillò alle sedici in punto, come il master aveva preannunciato il giorno prima.
“Ciao Francesca, allora sei pronta per farmi vedere cosa hai imparato?”
“Si padrone, ai tuoi ordini. Ti aspetto domani alle 16 a casa mia. Ti prometto che sarà un giorno che non dimenticherai mai più”
“Ci conto Francesca, se mi deludi questa volta per te sono guai”.
“Non preoccuparti Master, questa volta metteremo la parola fine a tutti i problemi, credimi”.
Il master riagganciò e Francesca e Valentina se la risero di gusto pensando alla povera fine che avrebbero fatto fare al povero stronzo.
Arrivarono le 15 del giorno successivo.
“Allora ragazze siamo d’accordo. Voi vi mettete qui e al mio segnale gli bloccate le braccia e gli mettete queste manette, io e Francesca penseremo al resto”.
“Si Valentina, ci sarà da divertirsi e senza alcuna pietà. Il video lo pubblicheremo per una cerchia ristretta di amiche e diventerà virale se solo si azzarda a mettere piede qui di nuovo”.
Squillò il campanello.
“Eccomi Francesca, il momento è arrivato”
“Accomodati qui Master accanto a Valentina, io intanto preparo da bere. Spritz o analcolico? “
“Uno Spritz andrà più che bene, aspetto di vedere cosa hai imparato.”
Si rilassò sul divano e mise le gambe su un puff che si trovava lì vicino. Chiuse gli occhi pensando a chissà cosa quando d’improvviso Debby e mary da dietro la tenda scattarono come due pantere.
“Ora ragazze, via”.
In men che non si dica gli strinsero i polsi mentre Valentina gli teneva strette le gambe…
“Siete delle puttane, cazzo, puttane…”
“Francesca, mettigli questa palla in bocca a questo grande stronzo” – fece Mary che assieme a Debby lo aveva ammanettato.
“Con molto piacere master, tra poco diventerai una bella puttanella e vedremo quanto sei troia per fottere quel vecchio bavoso: stai fermo e zitto, muto!”
“Ti prego, non farlo Francesca”. “Zitto, zittoooo, ecco fatto! Ora cominciamo a trasformarti in una perfetta puttana e sarai scopato la prossima settimana da Lord Smith, in ogni posizione possibile. Per ora ti educheremo con va fatto con una troietta alle prime armi. Ma ti assicuro bellezza che sarai una perfetta figa alla fine di questa serata. Ragazze, date una lametta a me ed una a Vale, così pensiamo alle gambe. Questi peli master sono proprio uno schifo, un grande schifo. Vale, cominciamo dalle caviglie, ok?”
“Si Fra, penso che sia una ottima idea, cominciamo a depilarlo ‘sto stronzo e facciamo in fretta.”
Le gambe furono lisce come seta e poi fu la volta delle cosce a subire la stessa triste e penosissima sorte.
“Ecco fatto, liscio come una puttana, ora passiamo un po’ di olio di mandorla per donare più lucentezza alle tue cosce da strafica. Aiutami Mary mentre Vale e Debby si occuperanno del petto e delle braccia”.
In poco tempo era liscio da piedi a testa come una pesca e brillava come il sole d’agosto.
“Ed ora passiamo ai vestiti puttanella nostra: Vale, dimmi un pò, tu lo vedi più in gonna o con un abitino in latex nero?”
“Io gli metterei un tubino nero di pelle ma facciamo a maggioranza ragazze. Voi cosa ne dite?”
Fu deciso per il tubino nero di pelle tra fragorose risate e una serie di schioccanti “cinque” tra le ragazze, eccitatissime per la loro opera d’arte.
Al poveretto venne prima fatto indossare uno slip sgambatissimo nero di pizzo, poi gli fu allacciato un reggiseno rosso doppio push up, fu quindi la volta delle calze, autoreggenti carne 8 denari e infine il vestito di pelle nero.
Per concludere stivaloni a mezza coscia di pelle.
“Bene bene puttanella, ora prova a camminare mentre ti facciamo un bel video, vai Debby e non perderti un solo istante”.
Il poveretto ridotto ad una puttana perfetta con tanto di trucco marcatissimo camminava a stento sui tacchi, umiliato dalle quattro ragazze che ora gli ordinarono di sedersi.
“Ed ora stronzo, leccami la fica, ragazze tenetelo fermo”
“Mmmmmmmmm”
Gli fu tolta la palla e tenuto per i capelli mentre freneticamente leccava la fica bagnatissima di Francesca.
“Bravo schiavo, stai facendo un ottimo lavoro, però Valentina direi che è venuta l’ora di ficcagli il tuo cazzo nel culo per fargli provare come significa fare la puttana”.
“Bene, comincio a spingere Francesca; ragazze tenetegli le gambe aperte affinché lo sfintere di questo stronzo si dilati. Bene, si allarga, ancora un po’, bravo rilassati e non fare resistenza, sta entrando bene, quattro centimetri, cinque, sei, bene bene mmmmmmm. Ecco …perfetto, si sta aprendo e comincia la goduria. Ora spingo veloce e lo fotto per bene.”
Il poveretto era al limite mentre Valentina era giunta al culmine del piacere. Mary ebbe pietà di lui e cominciò a masturbarlo per farlo venire mentre Francesca gli prese la testa e la mise sui suoi capezzoli.
“Ed ora verrai senza toccarci stronzo, verrai così senza toccare nessuna di noi, muoviti”.
Era al culmine del piacere ma non voleva dare soddisfazione a quelle quattro demoni del sesso; nonostante avesse provato a non venire, Mary lo segò tanto forte e tanto a lungo, sotto le urla di Francesca e gli schiaffi di Valentina, che il master, ora diventato una perfetta puttanella, cedette e si abbandonò al piacere.
“Bene ragazze, ho diffuso il video in Rete sul canale “Puttanelle alla riscossa” e ora ci sono connesse ben 200 nostre amichette. Pensa, 200 stronze puttane on line che ti vorranno adesso alle loro festicciole e tu non potrai dire di no. Ci andrai vestito da puttana come stasera. Vero mister puttanella? Vero?”
Ciao tesoro.
Click off.
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(racconto di Maxime B., pseudonimo di Massimo Baldi)
“Sei soltanto una stupida puttana, la più stupida puttana tra le puttane Francesca. Non sei neppure in grado di soddisfare i clienti, credi che ti terremo qui ancora per molto?”
- Ma io non voglio andare con quel vecchio bavoso, mi fa schifo-
“Zitta e ammetti la tua identità di troia. Prima lo capirai e prima ci scoperai e meglio sarà per te”.
Un altro schiaffo del suo master le fece sanguinare il labbro ed il sangue cominciò a colarle sulle labbra rosso fuoco.
“Valentina, aiutala a rivestirsi e dille che entro domani tornerà Mr Smith e non ci sarà una terza volta”.
Le due donne scesero abbracciate per i sei piani mentre Francesca si leccava le ferite sul labbro superiore e ricordava le parole del suo master.
“Vale, io non voglio andare con quel vecchio porco bavoso, dammi una mano. Lo vedi come mi ha ridotto quello stronzo?”
“Non lo so, è tutto così strano, nebuloso. Non avremmo mai dovuto rispondere a quella inserzione in cui si parlava di hostess e congressi. Lo immaginavo che sotto sotto c’era un tranello. Che stupida che sono stata. Però penso anche che dovremo architettare un piano per costringere il tuo master a recedere. Fammi pensare”.
La notte fecero l’amore almeno tre volte: le gambe di Francesca in mezzo alle cosce bollenti di Valentina e le mani a contorcersi sui seni di diaspro. Le labbra erano un concerto di passione, fragole e ciliegie che sprigionavano sesso e pulsioni che neppure la mia penna riesce a raccontare.
“Ci sono Fra, ho trovato un modo per dissuadere quello stronzo del tuo master”.
La mattina arrivò in fretta e le ferite sul labbro di Francesca sembravano essere un lontano ricordo.
“Pronto, sei tu Mary? Avrei bisogno di una mano da te e Debby, abbiamo un problemino e dovremmo sistemare uno stronzetto, una bella lezione di femminilizzazione che gli faccia dimenticare le nostre facce. Porta tutto l’occorrente, mi raccomando. Si, domani alle 15 in punto”.
“E’ fatta Fra, da dopodomani quello stronzo neppure avrà il coraggio di avvicinarsi a casa nostra”.
Il telefono di Francesca squillò alle sedici in punto, come il master aveva preannunciato il giorno prima.
“Ciao Francesca, allora sei pronta per farmi vedere cosa hai imparato?”
“Si padrone, ai tuoi ordini. Ti aspetto domani alle 16 a casa mia. Ti prometto che sarà un giorno che non dimenticherai mai più”
“Ci conto Francesca, se mi deludi questa volta per te sono guai”.
“Non preoccuparti Master, questa volta metteremo la parola fine a tutti i problemi, credimi”.
Il master riagganciò e Francesca e Valentina se la risero di gusto pensando alla povera fine che avrebbero fatto fare al povero stronzo.
Arrivarono le 15 del giorno successivo.
“Allora ragazze siamo d’accordo. Voi vi mettete qui e al mio segnale gli bloccate le braccia e gli mettete queste manette, io e Francesca penseremo al resto”.
“Si Valentina, ci sarà da divertirsi e senza alcuna pietà. Il video lo pubblicheremo per una cerchia ristretta di amiche e diventerà virale se solo si azzarda a mettere piede qui di nuovo”.
Squillò il campanello.
“Eccomi Francesca, il momento è arrivato”
“Accomodati qui Master accanto a Valentina, io intanto preparo da bere. Spritz o analcolico? “
“Uno Spritz andrà più che bene, aspetto di vedere cosa hai imparato.”
Si rilassò sul divano e mise le gambe su un puff che si trovava lì vicino. Chiuse gli occhi pensando a chissà cosa quando d’improvviso Debby e mary da dietro la tenda scattarono come due pantere.
“Ora ragazze, via”.
In men che non si dica gli strinsero i polsi mentre Valentina gli teneva strette le gambe…
“Siete delle puttane, cazzo, puttane…”
“Francesca, mettigli questa palla in bocca a questo grande stronzo” – fece Mary che assieme a Debby lo aveva ammanettato.
“Con molto piacere master, tra poco diventerai una bella puttanella e vedremo quanto sei troia per fottere quel vecchio bavoso: stai fermo e zitto, muto!”
“Ti prego, non farlo Francesca”. “Zitto, zittoooo, ecco fatto! Ora cominciamo a trasformarti in una perfetta puttana e sarai scopato la prossima settimana da Lord Smith, in ogni posizione possibile. Per ora ti educheremo con va fatto con una troietta alle prime armi. Ma ti assicuro bellezza che sarai una perfetta figa alla fine di questa serata. Ragazze, date una lametta a me ed una a Vale, così pensiamo alle gambe. Questi peli master sono proprio uno schifo, un grande schifo. Vale, cominciamo dalle caviglie, ok?”
“Si Fra, penso che sia una ottima idea, cominciamo a depilarlo ‘sto stronzo e facciamo in fretta.”
Le gambe furono lisce come seta e poi fu la volta delle cosce a subire la stessa triste e penosissima sorte.
“Ecco fatto, liscio come una puttana, ora passiamo un po’ di olio di mandorla per donare più lucentezza alle tue cosce da strafica. Aiutami Mary mentre Vale e Debby si occuperanno del petto e delle braccia”.
In poco tempo era liscio da piedi a testa come una pesca e brillava come il sole d’agosto.
“Ed ora passiamo ai vestiti puttanella nostra: Vale, dimmi un pò, tu lo vedi più in gonna o con un abitino in latex nero?”
“Io gli metterei un tubino nero di pelle ma facciamo a maggioranza ragazze. Voi cosa ne dite?”
Fu deciso per il tubino nero di pelle tra fragorose risate e una serie di schioccanti “cinque” tra le ragazze, eccitatissime per la loro opera d’arte.
Al poveretto venne prima fatto indossare uno slip sgambatissimo nero di pizzo, poi gli fu allacciato un reggiseno rosso doppio push up, fu quindi la volta delle calze, autoreggenti carne 8 denari e infine il vestito di pelle nero.
Per concludere stivaloni a mezza coscia di pelle.
“Bene bene puttanella, ora prova a camminare mentre ti facciamo un bel video, vai Debby e non perderti un solo istante”.
Il poveretto ridotto ad una puttana perfetta con tanto di trucco marcatissimo camminava a stento sui tacchi, umiliato dalle quattro ragazze che ora gli ordinarono di sedersi.
“Ed ora stronzo, leccami la fica, ragazze tenetelo fermo”
“Mmmmmmmmm”
Gli fu tolta la palla e tenuto per i capelli mentre freneticamente leccava la fica bagnatissima di Francesca.
“Bravo schiavo, stai facendo un ottimo lavoro, però Valentina direi che è venuta l’ora di ficcagli il tuo cazzo nel culo per fargli provare come significa fare la puttana”.
“Bene, comincio a spingere Francesca; ragazze tenetegli le gambe aperte affinché lo sfintere di questo stronzo si dilati. Bene, si allarga, ancora un po’, bravo rilassati e non fare resistenza, sta entrando bene, quattro centimetri, cinque, sei, bene bene mmmmmmm. Ecco …perfetto, si sta aprendo e comincia la goduria. Ora spingo veloce e lo fotto per bene.”
Il poveretto era al limite mentre Valentina era giunta al culmine del piacere. Mary ebbe pietà di lui e cominciò a masturbarlo per farlo venire mentre Francesca gli prese la testa e la mise sui suoi capezzoli.
“Ed ora verrai senza toccarci stronzo, verrai così senza toccare nessuna di noi, muoviti”.
Era al culmine del piacere ma non voleva dare soddisfazione a quelle quattro demoni del sesso; nonostante avesse provato a non venire, Mary lo segò tanto forte e tanto a lungo, sotto le urla di Francesca e gli schiaffi di Valentina, che il master, ora diventato una perfetta puttanella, cedette e si abbandonò al piacere.
“Bene ragazze, ho diffuso il video in Rete sul canale “Puttanelle alla riscossa” e ora ci sono connesse ben 200 nostre amichette. Pensa, 200 stronze puttane on line che ti vorranno adesso alle loro festicciole e tu non potrai dire di no. Ci andrai vestito da puttana come stasera. Vero mister puttanella? Vero?”
Ciao tesoro.
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