Giovanna 16 Il confronto.

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tradimenti

Giovanna mi ha cercato di nuovo, ho bisogno di rinfrescare la memoria, mi scrive in un messaggio, mi sento un vuoto dentro. Ma ora che mia moglie si è trasformata da donna irreprensibile distaccata dal sesso in una infoiata calda amante del sesso, specie quello anale, Giovanna era quasi caduta nel dimenticatoio, tuttavia il messaggio inorgoglisce il "macho" che si agita in me. Ho bisogno di fare un confronto mi chiedo? Non credo, rifletto, pensando a quello che mi ha fatto provare mia moglie. Ma decido di accettare l'invito.
È la festa del patrono, quindi niente appuntamenti in ospedale, mia moglie è al centro commerciale e tornerà solo a chiusura, quindi alle 16.00 mi presento a casa della madre di Giovanna. Come immaginavo il portone è aperto, salgo al primo piano ed anche la porta di ingresso è aperta. Entro e mi sento chiamare piano dalla prima stanza a sinistra. La camera dell'informazione, la madre, è in fondo a destra. Me la trovo davanti con un vestitino rosa tutto abbottonato davanti e lei si sta sbottonando, ha cominciato dall'alto ed è arrivata al quinto o sesto bottone a partire dall'alto. Sopra le dita in alto si intravedono già i seni gonfi con i capezzoli erti e sporgenti che premono contro la stoffa leggera e le dita procedono verso il basso un bottone via l'altro sino ad arrivare all'ultimo in basso. Afferra i bordi con le mani allargando i lembi del vestito e si mostra intera nello splendore della sua nudità. È abbastanza più in carne di mia moglie con il ventre leggermente prominente, ma lo spettacolo è abbagliante! Si gira lentamente si inginocchia sul divano si piega appoggiando la testa e le braccia sulla spalliera, addenta qualcosa che era già sul bordo del divano ed aspetta senza dire una parola. Sono interdetto. Poi mi scuoto dall'esitazione in cui ero piombato, mi avvicino prendo il bordo del vestito che le arriva poco sotto la radice Delle cosce con il pene già in tiro e lentamente scopro quel tesoro. I raggi del sole pomeridiano al tramonto filtrano dalla persiana, illuminando quel meraviglioso mappamondo diviso in due da un solco che alla luce rosata del tramonto sembra una pesca vellutata. Al centro, vista la naturale tendenza, accentuata dalla posizione, Delle sue natiche a rimanere lievemente divaricate occhieggia l'ombra scura dell'ano con sotto che sporgono le grandi labbra che già lasciano cadere qualche goccia di liquido sul grande asciugamano che ha sotto le ginocchia. Probabilmente si è masturbata nell'attesa.
Non resisto oltre, mi sbottono, lascio scivolare i pantaloni a terra mi abbasso i boxer, noto alcune gocce di secrezione che spuntano dal mio meato uretrale, la afferro per i fianchi e senza nessun preliminare la inculo di brutto. Meno male che aveva serrato i denti su quella stoffa che era sul divano ed affondato la bocca sulla morbida spalliera, altrimenti il grido che a stento era riuscita a soffocare si sarebbe sentito in tutto il palazzo. Mi stringe con forza con lo sfintere anale impedendomi di muovere il cazzo nel suo culo, volge rapidamente il viso verso di me, aspetta mi dice mi hai fatto veramente male, un dolore che non avevo mai provato, devi avermi lacerato nuovamente tutto l'ano, lascia un momento che mi abitui ti prego. Resto immobile piantato profondamente dentro di lei, sento i suoi muscoli dapprima cedere piano e stringersi nuovamente facendomi una specie di massaggio che mi fa eccitare sempre di più. Una sensazione nuova mai provata, dopo due o tre minuti di questo massaggio delizioso comincia a muoversi lentamente facendomi uscire quasi tutto, quando sento che la cappella sta per uscire mi serra di nuovo come una morsa. Non ti muovere mi dice, lascia fare a me. Evidentemente si è esercitata moltissimo con gli esercizi che le avevo prescritto in passato, la forza con la quale mi stringe è una novità piacevolissima. La lascio fare e i suoi movimenti si fanno più veloci, dapprima brevi, dalla cappella a metà percorso, poi sempre più pronunciati e mi fanno affondare sempre di più. Ora si sono fatti veloci, profondi e violenti. Sembra volersi fare spaccare in due, stringe i muscoli quando mi fa entrare e li allenta quando mi fa uscire, la stimolazione è tale che in pochi minuti mi fa venire, godo le dico, ti sto inondando il culo. Una serie innumerevole di schizzi le invadono il retto, la sento tremare e vibrare tutta, ma capisco che non è arrivata all'orgasmo. Le sue contrazioni si sono modificate, ora allenta i muscoli quando mi immergo in lei e li stringe quando esco, quasi a volermi succhiare tutto il liquido che ho prodotto. Non hai goduto osservo, no infatti ed era questo che volevo, risponde. Ora sarai tu a muoverti e ad incularmi e non io a farmi inculare. Dopo che sei venuto durerai di più e mi farai godere più volte di seguito. Mi sfilo piano e le vedo disegnata in volto una smorfia di dolore. Guardo il mio cazzo che sta scivolando dentro e fuori ed in mezzo al liquido spermatico vedo del sangue. Ti ho lacerato di nuovo non possiamo continuare,le dico, ma lei si gira e si siede sulla tovaglia del divano, mi prende in bocca mi ripulisce bene di ogni secrezione e del sangue. Non se ne parla nemmeno, ormai il danno è fatto ed è tre giorni che faccio clisteri per farmi trovare pulita e non sporcare questo meraviglioso cazzo mentre mi permetta sino in fondo e poterlo leccare dopo che mi hai inculato. Riprende a succhiare con foga e quando sono nuovamente duro come il marmo riprende la posizione prona di prima, piegata sul divano si rimette con il busto appoggiato sulla spalliera del divano, dai fatti da fare mi ordina e si mette di nuovo in bocca stringendolo con forza quello che era un pezzo di stoffa arrotolata preparato per quello. Non riesco a non controllare, (deformazione professionale) il sole che filtra dalle persiane la illumina sino a dentro il solco, lo allargo con la sinistra e scorgo le tracce di sangue, la tocco con il dito della mano destra all'imbocco dell'ano, lei si lamenta e tenta di sottrarsi, ma, ferma le dico,ed entro con il dito seguendo la lesione fino in fondo, è di nuovo lacerata, avrei fatto meglio a lubrificarla e a lubrificarmi meglio, hai di nuovo le ferite aperte sottolineo, lei si toglie il tessuto dalla bocca si volge a guardarmi e, lo so meglio di te mi dice, sono io ad essere stata sfondata, anche con il solo dito ho visto le stelle, ma per esperienza so che, dopo il dolore, viene il piacere e più forte è il dolore più intenso è il piacere, ti ripeto il danno è fatto ormai, inculami e basta. Va bene cedo alla violenza le dico con un sorriso ironico, lei si riposiziona, piegandosi di più e sporgendo di più il sedere ed io mi appresto ad accontentarla. Le infilo il cazzo nella fica per lubrificarlo un po'di più e lo appoggio al centro dell'ano, strofinandolo, sadicamente e lei si lamenta per il dolore ed il bruciore che prova all'ingresso. Le lesioni devono farle veramente male, perché l'ano si stringe, quasi ad impedirmi di entrare, ma non mi lascio dissuadere ed aumentando la spinta penetrò sin quasi a metà lunghezza. Mugola per il dolore con un gemito prolungato, io continuo la penetrazione inesorabile sino a che sono tutto dentro. Poi comincio il mio andirivieni mentre lei continua con quel gemito di dolore che accompagna accompagna ogni mio affondo. Dopo quattro cinque minuti il suo gemito continuo si trasforma, diventa quasi un guaito, chiaramente di piacere, comincia a dare colpi indietro ogni volta che io spingo in avanti. Vedo che con la mano destra cerca qualcosa sul divano, vedo che afferra sotto la tovaglia una scatoletta nera, è il comando del televisore, mi fa cenno, sono dapprima perplesso, poi capisco, accendo il televisore, ed aumento il volume, che copre i suoi gemiti, si gira a guardarmi con gli occhi pieni di lacrime, non so se di dolore o di gioia, ma sicuramente pieni di gratitudine, si toglie il bavaglio dalla bocca. Bene, hai capito, dai, dai ,dai, inculami mi incita, inculami a fondo, si, sii,siii, bravo, bravo, bravooo, mi fai godere, mi fai godere col culo. Non sei la sola penso tra me e me, con negli occhi l'immagine di mia moglie che mi porge il culo.
Alla fine di questo violento rapporto anale, quando mi sfilo sento il suo grido soffocato dal divano, questa volta è di un'insolita manifestazione di sofferenza. Mi hai proprio lacerata si lamenta. L'hai chiesto tu, ti avevo detto che non dovevamo. Si,si, adesso vai, sta arrivando la badante. Guardo l'orologio, sono più di due ore che stiamo scopando. Mi ricompongono rapidamente, lascio la casa senza nemmeno visitare la ignara madre, all'oscuro della mia venuta. Giunto a casa non vedo mia moglie e mi dirigo subito in bagno gettandomi sotto la doccia. Uscito dal bagno in accappatoio, mi dirigo.in cucina a bere, sono assetato. Vedo mia moglie con una vestaglia leggera trasparente sotto è nuda, ma dov'eri? Chiedo. In lavanderia a caricare la lavatrice. Al centro commerciale mi sono versata un caffè addosso e se non provvedevo subito sarebbe rimasta la macchia sul vestito. Ma perché sei nuda sotto la vestaglia? Tu che cosa pensi? Mi risponde. Dopo quello che mi hai fatto ieri, non penso ad altro e ho deciso di restare accessibile in qualsiasi momento, perché voglio che mi rifai tutto quello che mi hai fatto l'altra sera quando vuoi e come vuoi. Non volevo frapporre ostacoli. Mi appoggio a lei ed attraverso il tessuto dell'accoppatoio, le faccio sentire la mi poderosa erezione. Sei già pronto sento mi sussurra. Io sì e tu? Da ieri sarò sempre pronta dice subito. Si aggrappa al bordo dell'isola che abbiamo in cucina, spostando l'alto sgabello che vi si trova davanti e si protende verso di me. Mi slaccio l'accappatoio e infilo il cazzo già pieno di umori che fuoriescono dal mio meato uretrale, la posizione è ottimale e scivolo dentro la sua fica protesa. Entro facilmente sino in fondo, sei grossissimo e lunghissimo ti sento tutto dentro. Dai, dai, spingi, spingi, sento che mi tocchi l'utero, fammi godere, fammi goderee, non ti fermare. Mi muovo affondando sempre di più ad ogni colpo, la afferro ai fianchi e me la sbatto a dovere contro il mio cazzo che la penetra
sempre più in profondità. Sii, siiii, siiii, grida spingendosi contro di me, non la riconosco più, è scatenata. Continuiamo per un tempo che sembra infinito, come sei bravo, come sei bravo, non godere, non godere, pompami, sfondami, fammi tua, sei bravissimo, come hai fatto a diventare così bravo, esita e dice mi hai tradito con altre? Come sei diventato così pratico? No, eri tu che sembravi non gradire, sembrava che lo facessi quasi per dovere. No, no, gradisco, gradisco, continua, continua, continuaa, sto per venire, sto per venire, aahhhh, aahhhh, aahhhh, esplodiamo insieme in un orgasmo lunghissimo. Restiamo avvinti per diversi minuti poi la giro e le nostre bocche si cercano in un bacio dolcissimo. Alla fine si stacca da me, si lascia scivolare la vestaglia di dosso e rimane nuda davanti a me. È uno splendore, i seni sembrano essersi ingrossati, ho letto da qualche parte che durante i rapporti sessuali succede. I capezzoli svettano sulle areole rosate, una grande quantità di umori le colano tra le cosce, si gira di nuovo volgendomi le spalle, ora lo voglio nel culo, quasi grida, mi hai trasformata in una troia. Sporge il culo verso di me, ti farò male in questa posizione, non mi importa replica, lo voglio e subito. Comincio a spingere, aiahh, aiahh, geme mentre comincio ad entrare, esito dubbioso, ma lei continua ad incitarmi, dai, dai, spaccami sto culo, non vedi come ti desidero, infine l'ano cede, e sono dentro anche se solo un pezzettino. Dai, dai, entra di più, spingilo tutto dentro, spingilo sino in fondo. È molto stretta, visto che è solo la seconda volta che lo facciamo, ma continuo ad entrare ed uscire con veemenza, che bello, che bello, mi piace come me lo cacci dentro ti eleggo seduta stante "Grande inculatore". Sei bravo, sei bravo, come mi piace, continua, non ti fermare, vorrei che non finisse mai!!!! Un orgasmo improvviso, devastante la travolge, le cedono le gambe, devo sorreggerla. Si accascia su di me, la prendo sotto le cosce e rimanendo conficcato ( è proprio il caso di dirlo) dentro di lei la porto in verso la camera da letto, mi sdraio sempre tenendola su di me impalata e restiamo in quella comoda posizione. Ci prepariamo alla prossima inculata.
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2018-10-02
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