Mia moglie sempre più scatenata
di
Zuzi'
genere
etero
Questa mattina mi alzo, sento il profumo del caffè spandersi per la casa, trovo mia moglie già pronta per uscire, che sorseggia una tazza di caffè. Già in attività chiedo? Si devo rientrare al lavoro, mi hanno chiesto di rientrare perché due colleghi si sono ammalati contemporaneamente. Si alza e mi serve il caffè. Indossa una camicetta di seta leggera sulla quale si disegnano i capezzoli, non porta il reggiseno, gonna plissettata, che le arriva a metà coscia, e mentre cammina le sbatte sulle cosce lasciandone intravedere la radice, ove due graziose pieghe indicano l'inizio del suo sedere. Mi eccito subito e mentre depone le tazze nel lavello mi accosto a lei facendole sentire sul culo la mia erezione. No dai finirò per fare tardi. Che te ne frega le dico, sono loro che hanno bisogno di te e non viceversa. Le infilo le mani sotto la gonna e, come al solito, è senza mutande. La accarezzo sia sul davanti che sulle natiche e la sento gemere. Proseguo la mia esplorazione sino alle cosce e la trovo che si sta già bagnando. Sei proprio una troia, le dico (sapendo che le piace sentirselo dire). Si sono una troia ma sei tu con le tue arti magiche che mi ci hai trasformata.
Mi abbasso i calzoni del pigiama e mi stringo bene sul suo culo, strofino la mia asta nella piega che le divide. No ti prego nel culo no, quando mi sfondi poi non riesco a camminare normalmente, le due mie amiche che mi hanno confidato di avere rapporti anali, si lamentano di avete difficoltà a camminare normalmente quando lo.prendono nel didietro, e pur se mi considerano una bacchettona, capirebbero che l'ho preso nel culo, mi prenderebbero in giro e sicuramente comunicherebbero ad altri i loro sospetti. Ho già abbastanza difficoltà a respingere le avances di tutti i maschi del mio ufficio e di alcuni dei clienti più assidui della nostra società. Infilamelo nella fica, lo sai che mi piace pure lì, anche se lo preferisco nel culo. Si piega in avanti appoggiandosi al lavello della cucina, abbasso il tiro, spingo e scivolo velocemente dentro di lei. Siamo ambedue eccitatissimi e pompami bene supplica pompami più forte che puoi, ho sempre voglia di godere quando mi possiedi. Siamo così eccitati che raggiungiamo insieme l'orgasmo in meno di dieci minuti. Non uscire mi chiede, reggimi la gonna e passami lo scottex che è appeso al muro. Glielo passo, si asciuga, ora puoi uscire, si tampona tra le cosce con altri fogli di scottex e corre in bagno. La seguo e la trovo seduta sul bidet che si lava le parti intime, poi si alza.si sistema la gonna si guarda allo specchio a parete girandosi per controllarsi anche dietro. Per fortuna la gonna si è salvata, sono già in ritardo. Non ti preoccupare sono loro ad avere bisogno di te e non viceversa, lasciali aspettare, falli soffrire, ti apprezzeranno di più, mi da un bacio sulla guancia e corre via.
Sono già le 8.00 e vado al lavoro anch'io. Verso le 11 mi squilla il cellulare, di solito non rispondo, ma vedendo il numero del chiamante, mi affretto a prendere la chiamata. Dove sei chiede mia moglie, dove vuoi che sia a quest'ora? In ospedale. La sua voce si abbassa si trasforma in un sussurro, immagino per non farsi sentire da chi le sta intorno, questa sera lo voglio di nuovo tutto dentro il culo. La signora sarà servita meglio di quanto si aspetti le rispondo sornione. Sono certa che sarà così, replica, a stasera e chiude la comunicazione.
Rimango lì sbigottito, e mi chiedo come sia possibile che mia moglie, prima tanto casta e morigerata, sempre misurata nei commenti e nelle parole,che non si sarebbe mai, dico mai,sognata di disturbarmi sul lavoro, mi chiami a mezza mattinata e come una assatanata mi avverta
"Questa sera lo voglio di nuovo tutto dentro il culo". Il paziente davanti a me dopo qualche minuto di rispettosa attesa mi chiede, dottore, tutto bene? Lo guardo perplesso e si, si, tutto bene, mia moglie mi avvisava che stasera ritarderà di un'oretta.
Decido di farle una sorpresa, mi faccio trovare accanto all'ingresso del palazzo del suo ufficio. Ma non riesco a vederla. Sento qualcuno che mi afferra il braccio, mi volto, è lei. Come mai non ti ho vista uscire? Ma se ti sono passata davanti, la guardo dubbioso, forse è perché ho indosso questo soprabito che non avevo stamattina quando sono uscita. L'avevo lasciato in ufficio per eventuali necessità, ed oggi si è rivelato prezioso, con questo sono riuscita a coprire le macchie sulla gonna che si sono formate mentre mi accarezzavo pensando a te prima di uscire per tornare a casa. Ti sei masturbarta in ufficio? Chiedo stupefatto, ma ti sei ammattita? Avevo chiuso a chiave la porta, e si mi sono proprio ammattita, pensando a cosa ci aspetta non ho potuto resistere, mi afferra la mano e se la porta tra le cosce, è tutta bagnata, sulla fica, sul culo, tra le cosce ove si possono sentire i liquidi che le scorrono verso il basso ed hanno già raggiunto la parte della coscia destra che si trova al di sotto dell'orlo della gonna che indossa. Andiamo, non perdiamo tempo, mi sollecita trascinamdomi verso la mia macchina, ma e la tua chiedo? La troverò domattina, chiamerò un taxi. Guido con cautela visto lo stato di confusione in cui mi trovo dinanzi a questa nuova persona in cui si è trasformata mia moglie. E non finisce di stupirmi, infatti fatte poche centinaia di metri da quando lasciamo la sede del suo ufficio, si appoggia con il viso sulle mie cosce e comincia ad accarezzarmi, mi tira fuori l' uccello che è già stimolato dai suoi racconti e dal contatto con la sua sua fessura e che si erge come l'asta di una bandiera, comincia a leccarmi dalla base sino in cima, prende la cappella in bocca e da una serie di succhiate, mi lecca tutto intorno poi discende giù fino alla radice ed all'attacco Dello scroto, poi torna su e ricomincia a succhiare la cappella ma questa volta, dopo due o tre minuti di lavoro con la lingua tutto intorno, comincia ad inghiottirlo a piccole tappe, ogni volta con sosta di qualche minuto per succhiare con maggior vigore. Riprende quindi ad affondarselo sempre guadagnando cm. E sostando per succhiare. In breve sento il suo naso ed il suo mento a contatto con il mio pube. Lo ha inghiottito per intero! Sono esterrefatto mai nessuna era riuscita a prenderlo tutto. Mia moglie è una fonte inesauribile di sorprese, mi aveva fatto due o tre pompini in tutto, durante i circa 20 anni che ci frequentiamo, da prima del matrimonio ad oggi, ritenendola una pratica se non sgradevole sicuramente non compresa tra le sue priorità e certamente non adatta al suo stile raffinato e ricercato in ogni campo. Ora invece le sue labbra mi serravano a partire dalla base stringendo con una forza non comune, coadiuvate dalla lingua che si attorcigliava intorno all'asta, sino a vorticare intorno alla cappella, soffermandosi sul frenulo e lungo il margine inferiore della stessa. Giunti a casa lei si dirige al bagno seminando i vestiti lungo il tragitto, io, che ho indugiato nell'ingresso per sistemare le chiavi di casa e della macchina nell'apposito armadietto portachiavi, che penso sia a presidiare l'ingresso di qualsiasi casa sia abitata da almeno due persone, mi attardo qualche minuto a controllare la posta, facendo rapidamente scorrere le buste sul tavolino dell'ingresso, infine mi dirigo in camera. Incontro subito una scarpa, poi un'altra, poi il soprabito, poi una velata calza autoreggente, poi l'altra, poi la gonna tanto inzuppata da sembrare appena tirata fuori dalla lavatrice ( capisco perché ha dovuto infilarsi il soprabito Delle emergenze), ed infine la camicetta. Entro con le braccia ingombre dei suoi abiti e l'uccello cresciuto ad ogni indumemto raccolto sino alla sua massima estensione, quindi la punta fuoriesce sopra la cintura.
La vedo uscire dal bagno, con le braccia in alto mentre si avvolge un asciugamano in testa, di profilo in questa posizione, tutta grondante di acqua, con gli orgogliosi seni proiettati in avanti, le grosse areole rosa sormontate dai capezzoli che sembrano grosse fragole, il ventre piatto, il culo sporgente, le lunghe gambe affusolate, sembra proprio Venere che sorge dalle acque. Mi guarda sorniona, e chiede adesso acquisti indumenti femminili? Butto tutto sulla poltrona e mi volto a guardarla con sguardo sognante. E quello che occhieggia sopra la cintura dei tuoi pantaloni chi è un nuovo amico? Si, si, rispondo è il nuovo amico che negli ultimi giorni hai accolto con tale confidenza da riceverlo anche dalla porta di dietro, proprio attaccata all'ingresso principale. Continuando il giuoco, ah ,si non lo riconoscevo a causa dei vestiti, è coperto sino alla testa e si vede solo un occhio. Mi porge un telo da bagno e, vorrei che mi asciugassi tu, mi dice dirigendosi verso il nostro lettone. Si così ti ripresento il nuovo amico che è rimasto impressionato dall'ingresso di dietro, e mi ha detto che è altrettanto interessante del magnifico ingresso principale, ma l'accoglienza è senz'altro più calorosa e piacevole e una volta dentro si vuole andare fino in fondo a conoscere al meglio l'ambiente.
Vado a fare la doccia anch'io. Ma mi ferma e dice, la fai ogni mattina compreso oggi. E guardandomi con occhi accesi, voglio sentire il tuo odore non quello del bagno schiuma, sei abbastanza pulito per l'appuntamento che hai.
Mi tolgo rapidamente giacca, cravatta e camicia afferro l'asciugamano che mi porge, mi siedo sul bordo del letto slacciando i pantaloni, vieni che te lo presento di nuovo. Lasciati asciugare prima, si avvicina, appoggia il piede sul mio ginocchio ed io comincio ad asciugarla, salgo in verticale lungo il polpaccio e giunto al ginocchio.mi dirigo orizzontalmente lungo l'esterno della coscia sino al sedere, torno indietro e riprendo la direzione di prima, questa volta all'interno, giungo a sfiorare l'inguine, e lei allarga impercettibilmente la coscia, ma io sono già sulla via del ritorno, giunto al ginocchio, scendo verso il basso ad asciugare bene il piede e le dita. Le avvicino il piede alla bocca e le bacio le dita uno a uno. Mi soffermo sull'alluce succhiandolo delicatamente. Le faccio invertire le gambe e ricomincio a salire. Ginocchio esterno coscia sino al sedere, piccola sosta sul gluteo, di nuovo indietro al ginocchio, lungo la coscia all'interno sino all' inguine. Questa volta il movimento di allargamento della coscia è più evidente, è una chiara richiesta, ma faccio finta di non vederlo, torno indietro scendo fino al piede e asciugo anche quello. Le faccio abbassare anche questa gamba e la faccio girare. Comincio ad asciugarla dietro partendo dal collo e dalle orecchie. Scendo poi alle spalle, e sotto le ascelle, spingendomi in avanti sino ai seni che sfioro solo lateralmente, senza arrivare ai capezzoli. La sua pelle si copre di brividi, scendo sino ai glutei che avevo già in parte asciugato, asciugo il solco tra le sue splendide colline andando in profondità sino a sfiorare l'ano con la stoffa morbida del telo di spugna, stringe le natiche imprigionando stoffa e dita che avevano esplorato il solco. La faccio girare verso di me e riparto dalla sinfisi pubica risalendo lentamente verso l'ombelico, lo asciugo, e riparto verso l'alto, mi fermo, abbasso il capo e le bacio l'ombelico, esplorandolo con la lingua. Si contorce, geme, salgo ad asciugarle i seni attardandomi sui capezzoli che strofino a lungo con il telo, finisco asciugadole il collo ed il viso. Ricomincio la discesa verso i seni, giunto al loro apice lascio cadere il telo e le prendo i seni tra le mani stimolando con i pollici i due capezzoli contemporaneamente. Si ergono durissimi. Li afferro ambedue tra pollice e indice, imprimendo un lieve movimento rotatorio, si fanno, più duri, glieli strizzo sin quasi a farle male, il suo gemito si trasforma in un lamento, ma il confine tra dolore e piacere in questi casi è molto sottile. La mia e la sua eccitazione sono ormai al massimo, si capisce che le carezze non bastano più. Essendomi liberato anche dei calzoni la mia erezione svetta verso l'alto, e sembra un cane da punta immobile che punta la preda. La preda si gira, dandomi le spalle, arretra sino a che i suoi glutei sono a contatto dei miei capezzoli, comincia a scivolare verso il basso, ha le gambe allargate si infila una mano tra le cosce, mi afferra e mi dirige verso l'entrata principale. Adesso che è entrato in casa mi pare di riconoscere il tuo amico ansima, comunque portalo sino in fondo al corridoio davanti alla porta della dispensa, chissà se è fortunato potrebbe trovare Delle uova.
L'idea che possano arrivare i pulcini accende la nostra libido e ci scateniamo in un amplesso straordinario, lei sale e scende facendomi quasi uscire, per poi lasciarsi ricadere impalandosi sulla mia torre, io cerco di controllarla in modo che non mi lasci uscire da sé. I suoi seni oscillano su e giù e sembrano ballare in maniera autonoma. Lei appoggia le mani sulle mie cosce in maniera da creare una v dentro la quale incastrare il suo bacino, faccio da sola, tu stringimi i seni, stringimi i capezzoli godo di più quando di me li stringi. Le afferro i seni in modo quasi brutale cerco di distrarmi per non godere subito, ed aspettarla per godere insieme, ma appena le metto le mani sulle mammelle comincia a godere. Il suo orgasmo è struggente ma soprattutto lunghissimo, io allora comincio ad affondare sempre di più i miei colpi e godo; sembrava fosse tutto finito ma lei, continua a muoverti, sto ancora godendo, infatti i suoi muscoli interni vaginali mi serrano in maniera bellissima. Lei rotea il bacino sopra di me, serrando con forza i muscoli interni. A questo stimolo il mio cazzo riprende vigore e ricomincio a muovermi con ritmo e profondità. Aahhhh, aahhhh, così, cosiiii, sto continuando a godere il mio orgasmo non si è fermato, sta continuando, continuo a godere, continuo a godereee, mi farai morire. Ad certo punto il suo orgasmo che era stato quasi silenzioso, esplode con violenza contemporaneamente al mio, e grida, grida, godooo, godooo, godooooooo. Io crollo indietro sul letto trascinandola con me e ci giriamo su un lato, rannicchiati a cucchiaio. Ci appisoliamo senza accorgercene nemmeno. Apro gli occhi e la guardo accoccolata contro di me. Guardo la sua figura riflessa sullo specchio a parete di lato al letto, la vedo pertanto da ogni angolazione, la guardo scrutando il suo viso, le sue braccia, il suo seno prorompente, il suo culo sporgente incollato al mio bacino, il profilo del naso impertinente, le mani aggraziate, i piedini delicati, riconosco la bellissima donna di cui mi sono innamorato dalla prima volta che l'ho vista. Dopo all'improvviso la rivedo come alla moviola negli ultimi 15 giorni. La prima volta che l'ho sodomizzata, anche se solo con le dita, a come mi si è offerta nei nostri successivi incontri, a quello che mi ha chiesto, alla sua telefonata, a metà mattina, al fatto che si è masturbarta in ufficio, per non parlare del pompino che mi ha fatto in macchina rientrando a casa.
Questa che mi dorme tra le braccia non mi pare più mia moglie o meglio la donna che ho sposato, sembra tutta un'altra persona.
Continua..
Mi abbasso i calzoni del pigiama e mi stringo bene sul suo culo, strofino la mia asta nella piega che le divide. No ti prego nel culo no, quando mi sfondi poi non riesco a camminare normalmente, le due mie amiche che mi hanno confidato di avere rapporti anali, si lamentano di avete difficoltà a camminare normalmente quando lo.prendono nel didietro, e pur se mi considerano una bacchettona, capirebbero che l'ho preso nel culo, mi prenderebbero in giro e sicuramente comunicherebbero ad altri i loro sospetti. Ho già abbastanza difficoltà a respingere le avances di tutti i maschi del mio ufficio e di alcuni dei clienti più assidui della nostra società. Infilamelo nella fica, lo sai che mi piace pure lì, anche se lo preferisco nel culo. Si piega in avanti appoggiandosi al lavello della cucina, abbasso il tiro, spingo e scivolo velocemente dentro di lei. Siamo ambedue eccitatissimi e pompami bene supplica pompami più forte che puoi, ho sempre voglia di godere quando mi possiedi. Siamo così eccitati che raggiungiamo insieme l'orgasmo in meno di dieci minuti. Non uscire mi chiede, reggimi la gonna e passami lo scottex che è appeso al muro. Glielo passo, si asciuga, ora puoi uscire, si tampona tra le cosce con altri fogli di scottex e corre in bagno. La seguo e la trovo seduta sul bidet che si lava le parti intime, poi si alza.si sistema la gonna si guarda allo specchio a parete girandosi per controllarsi anche dietro. Per fortuna la gonna si è salvata, sono già in ritardo. Non ti preoccupare sono loro ad avere bisogno di te e non viceversa, lasciali aspettare, falli soffrire, ti apprezzeranno di più, mi da un bacio sulla guancia e corre via.
Sono già le 8.00 e vado al lavoro anch'io. Verso le 11 mi squilla il cellulare, di solito non rispondo, ma vedendo il numero del chiamante, mi affretto a prendere la chiamata. Dove sei chiede mia moglie, dove vuoi che sia a quest'ora? In ospedale. La sua voce si abbassa si trasforma in un sussurro, immagino per non farsi sentire da chi le sta intorno, questa sera lo voglio di nuovo tutto dentro il culo. La signora sarà servita meglio di quanto si aspetti le rispondo sornione. Sono certa che sarà così, replica, a stasera e chiude la comunicazione.
Rimango lì sbigottito, e mi chiedo come sia possibile che mia moglie, prima tanto casta e morigerata, sempre misurata nei commenti e nelle parole,che non si sarebbe mai, dico mai,sognata di disturbarmi sul lavoro, mi chiami a mezza mattinata e come una assatanata mi avverta
"Questa sera lo voglio di nuovo tutto dentro il culo". Il paziente davanti a me dopo qualche minuto di rispettosa attesa mi chiede, dottore, tutto bene? Lo guardo perplesso e si, si, tutto bene, mia moglie mi avvisava che stasera ritarderà di un'oretta.
Decido di farle una sorpresa, mi faccio trovare accanto all'ingresso del palazzo del suo ufficio. Ma non riesco a vederla. Sento qualcuno che mi afferra il braccio, mi volto, è lei. Come mai non ti ho vista uscire? Ma se ti sono passata davanti, la guardo dubbioso, forse è perché ho indosso questo soprabito che non avevo stamattina quando sono uscita. L'avevo lasciato in ufficio per eventuali necessità, ed oggi si è rivelato prezioso, con questo sono riuscita a coprire le macchie sulla gonna che si sono formate mentre mi accarezzavo pensando a te prima di uscire per tornare a casa. Ti sei masturbarta in ufficio? Chiedo stupefatto, ma ti sei ammattita? Avevo chiuso a chiave la porta, e si mi sono proprio ammattita, pensando a cosa ci aspetta non ho potuto resistere, mi afferra la mano e se la porta tra le cosce, è tutta bagnata, sulla fica, sul culo, tra le cosce ove si possono sentire i liquidi che le scorrono verso il basso ed hanno già raggiunto la parte della coscia destra che si trova al di sotto dell'orlo della gonna che indossa. Andiamo, non perdiamo tempo, mi sollecita trascinamdomi verso la mia macchina, ma e la tua chiedo? La troverò domattina, chiamerò un taxi. Guido con cautela visto lo stato di confusione in cui mi trovo dinanzi a questa nuova persona in cui si è trasformata mia moglie. E non finisce di stupirmi, infatti fatte poche centinaia di metri da quando lasciamo la sede del suo ufficio, si appoggia con il viso sulle mie cosce e comincia ad accarezzarmi, mi tira fuori l' uccello che è già stimolato dai suoi racconti e dal contatto con la sua sua fessura e che si erge come l'asta di una bandiera, comincia a leccarmi dalla base sino in cima, prende la cappella in bocca e da una serie di succhiate, mi lecca tutto intorno poi discende giù fino alla radice ed all'attacco Dello scroto, poi torna su e ricomincia a succhiare la cappella ma questa volta, dopo due o tre minuti di lavoro con la lingua tutto intorno, comincia ad inghiottirlo a piccole tappe, ogni volta con sosta di qualche minuto per succhiare con maggior vigore. Riprende quindi ad affondarselo sempre guadagnando cm. E sostando per succhiare. In breve sento il suo naso ed il suo mento a contatto con il mio pube. Lo ha inghiottito per intero! Sono esterrefatto mai nessuna era riuscita a prenderlo tutto. Mia moglie è una fonte inesauribile di sorprese, mi aveva fatto due o tre pompini in tutto, durante i circa 20 anni che ci frequentiamo, da prima del matrimonio ad oggi, ritenendola una pratica se non sgradevole sicuramente non compresa tra le sue priorità e certamente non adatta al suo stile raffinato e ricercato in ogni campo. Ora invece le sue labbra mi serravano a partire dalla base stringendo con una forza non comune, coadiuvate dalla lingua che si attorcigliava intorno all'asta, sino a vorticare intorno alla cappella, soffermandosi sul frenulo e lungo il margine inferiore della stessa. Giunti a casa lei si dirige al bagno seminando i vestiti lungo il tragitto, io, che ho indugiato nell'ingresso per sistemare le chiavi di casa e della macchina nell'apposito armadietto portachiavi, che penso sia a presidiare l'ingresso di qualsiasi casa sia abitata da almeno due persone, mi attardo qualche minuto a controllare la posta, facendo rapidamente scorrere le buste sul tavolino dell'ingresso, infine mi dirigo in camera. Incontro subito una scarpa, poi un'altra, poi il soprabito, poi una velata calza autoreggente, poi l'altra, poi la gonna tanto inzuppata da sembrare appena tirata fuori dalla lavatrice ( capisco perché ha dovuto infilarsi il soprabito Delle emergenze), ed infine la camicetta. Entro con le braccia ingombre dei suoi abiti e l'uccello cresciuto ad ogni indumemto raccolto sino alla sua massima estensione, quindi la punta fuoriesce sopra la cintura.
La vedo uscire dal bagno, con le braccia in alto mentre si avvolge un asciugamano in testa, di profilo in questa posizione, tutta grondante di acqua, con gli orgogliosi seni proiettati in avanti, le grosse areole rosa sormontate dai capezzoli che sembrano grosse fragole, il ventre piatto, il culo sporgente, le lunghe gambe affusolate, sembra proprio Venere che sorge dalle acque. Mi guarda sorniona, e chiede adesso acquisti indumenti femminili? Butto tutto sulla poltrona e mi volto a guardarla con sguardo sognante. E quello che occhieggia sopra la cintura dei tuoi pantaloni chi è un nuovo amico? Si, si, rispondo è il nuovo amico che negli ultimi giorni hai accolto con tale confidenza da riceverlo anche dalla porta di dietro, proprio attaccata all'ingresso principale. Continuando il giuoco, ah ,si non lo riconoscevo a causa dei vestiti, è coperto sino alla testa e si vede solo un occhio. Mi porge un telo da bagno e, vorrei che mi asciugassi tu, mi dice dirigendosi verso il nostro lettone. Si così ti ripresento il nuovo amico che è rimasto impressionato dall'ingresso di dietro, e mi ha detto che è altrettanto interessante del magnifico ingresso principale, ma l'accoglienza è senz'altro più calorosa e piacevole e una volta dentro si vuole andare fino in fondo a conoscere al meglio l'ambiente.
Vado a fare la doccia anch'io. Ma mi ferma e dice, la fai ogni mattina compreso oggi. E guardandomi con occhi accesi, voglio sentire il tuo odore non quello del bagno schiuma, sei abbastanza pulito per l'appuntamento che hai.
Mi tolgo rapidamente giacca, cravatta e camicia afferro l'asciugamano che mi porge, mi siedo sul bordo del letto slacciando i pantaloni, vieni che te lo presento di nuovo. Lasciati asciugare prima, si avvicina, appoggia il piede sul mio ginocchio ed io comincio ad asciugarla, salgo in verticale lungo il polpaccio e giunto al ginocchio.mi dirigo orizzontalmente lungo l'esterno della coscia sino al sedere, torno indietro e riprendo la direzione di prima, questa volta all'interno, giungo a sfiorare l'inguine, e lei allarga impercettibilmente la coscia, ma io sono già sulla via del ritorno, giunto al ginocchio, scendo verso il basso ad asciugare bene il piede e le dita. Le avvicino il piede alla bocca e le bacio le dita uno a uno. Mi soffermo sull'alluce succhiandolo delicatamente. Le faccio invertire le gambe e ricomincio a salire. Ginocchio esterno coscia sino al sedere, piccola sosta sul gluteo, di nuovo indietro al ginocchio, lungo la coscia all'interno sino all' inguine. Questa volta il movimento di allargamento della coscia è più evidente, è una chiara richiesta, ma faccio finta di non vederlo, torno indietro scendo fino al piede e asciugo anche quello. Le faccio abbassare anche questa gamba e la faccio girare. Comincio ad asciugarla dietro partendo dal collo e dalle orecchie. Scendo poi alle spalle, e sotto le ascelle, spingendomi in avanti sino ai seni che sfioro solo lateralmente, senza arrivare ai capezzoli. La sua pelle si copre di brividi, scendo sino ai glutei che avevo già in parte asciugato, asciugo il solco tra le sue splendide colline andando in profondità sino a sfiorare l'ano con la stoffa morbida del telo di spugna, stringe le natiche imprigionando stoffa e dita che avevano esplorato il solco. La faccio girare verso di me e riparto dalla sinfisi pubica risalendo lentamente verso l'ombelico, lo asciugo, e riparto verso l'alto, mi fermo, abbasso il capo e le bacio l'ombelico, esplorandolo con la lingua. Si contorce, geme, salgo ad asciugarle i seni attardandomi sui capezzoli che strofino a lungo con il telo, finisco asciugadole il collo ed il viso. Ricomincio la discesa verso i seni, giunto al loro apice lascio cadere il telo e le prendo i seni tra le mani stimolando con i pollici i due capezzoli contemporaneamente. Si ergono durissimi. Li afferro ambedue tra pollice e indice, imprimendo un lieve movimento rotatorio, si fanno, più duri, glieli strizzo sin quasi a farle male, il suo gemito si trasforma in un lamento, ma il confine tra dolore e piacere in questi casi è molto sottile. La mia e la sua eccitazione sono ormai al massimo, si capisce che le carezze non bastano più. Essendomi liberato anche dei calzoni la mia erezione svetta verso l'alto, e sembra un cane da punta immobile che punta la preda. La preda si gira, dandomi le spalle, arretra sino a che i suoi glutei sono a contatto dei miei capezzoli, comincia a scivolare verso il basso, ha le gambe allargate si infila una mano tra le cosce, mi afferra e mi dirige verso l'entrata principale. Adesso che è entrato in casa mi pare di riconoscere il tuo amico ansima, comunque portalo sino in fondo al corridoio davanti alla porta della dispensa, chissà se è fortunato potrebbe trovare Delle uova.
L'idea che possano arrivare i pulcini accende la nostra libido e ci scateniamo in un amplesso straordinario, lei sale e scende facendomi quasi uscire, per poi lasciarsi ricadere impalandosi sulla mia torre, io cerco di controllarla in modo che non mi lasci uscire da sé. I suoi seni oscillano su e giù e sembrano ballare in maniera autonoma. Lei appoggia le mani sulle mie cosce in maniera da creare una v dentro la quale incastrare il suo bacino, faccio da sola, tu stringimi i seni, stringimi i capezzoli godo di più quando di me li stringi. Le afferro i seni in modo quasi brutale cerco di distrarmi per non godere subito, ed aspettarla per godere insieme, ma appena le metto le mani sulle mammelle comincia a godere. Il suo orgasmo è struggente ma soprattutto lunghissimo, io allora comincio ad affondare sempre di più i miei colpi e godo; sembrava fosse tutto finito ma lei, continua a muoverti, sto ancora godendo, infatti i suoi muscoli interni vaginali mi serrano in maniera bellissima. Lei rotea il bacino sopra di me, serrando con forza i muscoli interni. A questo stimolo il mio cazzo riprende vigore e ricomincio a muovermi con ritmo e profondità. Aahhhh, aahhhh, così, cosiiii, sto continuando a godere il mio orgasmo non si è fermato, sta continuando, continuo a godere, continuo a godereee, mi farai morire. Ad certo punto il suo orgasmo che era stato quasi silenzioso, esplode con violenza contemporaneamente al mio, e grida, grida, godooo, godooo, godooooooo. Io crollo indietro sul letto trascinandola con me e ci giriamo su un lato, rannicchiati a cucchiaio. Ci appisoliamo senza accorgercene nemmeno. Apro gli occhi e la guardo accoccolata contro di me. Guardo la sua figura riflessa sullo specchio a parete di lato al letto, la vedo pertanto da ogni angolazione, la guardo scrutando il suo viso, le sue braccia, il suo seno prorompente, il suo culo sporgente incollato al mio bacino, il profilo del naso impertinente, le mani aggraziate, i piedini delicati, riconosco la bellissima donna di cui mi sono innamorato dalla prima volta che l'ho vista. Dopo all'improvviso la rivedo come alla moviola negli ultimi 15 giorni. La prima volta che l'ho sodomizzata, anche se solo con le dita, a come mi si è offerta nei nostri successivi incontri, a quello che mi ha chiesto, alla sua telefonata, a metà mattina, al fatto che si è masturbarta in ufficio, per non parlare del pompino che mi ha fatto in macchina rientrando a casa.
Questa che mi dorme tra le braccia non mi pare più mia moglie o meglio la donna che ho sposato, sembra tutta un'altra persona.
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