L'amico di mio marito parte terza

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L’amico di mio marito parte tre

Giurai a me stessa che avrei detto ad Antonio che il gioco finiva li e che non sarei mai andata da suo zio. Mio marito non sospettava nulla e non volevo scoppiassero casini. Una settimana dopo presi la gonna e la camicetta che mi aveva regalato Antonio, che avevo nascosto nel mio armadio, decisa a buttare tutto nella spazzatura.
Prima di gettarli indossai calze, gonna e camicetta…mi guardai allo specchio. Mi accorsi che mi piacevo vestita così. Ebbi un sussulto…erano le 14 e mio marito sarebbe tornato verso le 20 dal lavoro. Decisi di indossare il cappotto e di andare a fare un giro in auto.
Mi fermai a bere un caffè. sotto il cappotto allacciato ero vestita come una troia e mi eccitava. decisi di andare a trovare lo zio di Antonio! Cercai di ricordare il punto esatto sulla via emilia dove avevamo girato imboccando la stradina di campagna. Mi venne in mente che era in prossimità di un bar. La trovai quasi subito. Dalla via emilia potevo vedere la casa di campagna. Mi sembrava quella ..non girai subito. Entrai nel bar e presi un altro caffè. Poi mi decisi.
Mi fermai davanti alla casa. Rimasi in auto qualche minuto. Sembrava che in casa non ci fosse nessuno. Scesi e mi avvicinai alla porta. – ma che sorpresa!- era la voce dello zio di Antonio che arrivava da una rimessa a fianco della casa.
Lo guardai. Di giorno sembrava ancora più vecchio. Mi prese sotto braccio e mi accompagnò in casa. La stufa accesa. Faceva caldo. –togliti il cappotto, vuoi qualcosa da bere? O un caffe? Rimasi con il cappotto allacciato e gli dissi che ero passata solo per salutarlo e per ringraziarlo della serata. Mentre parlavo lui mi sbottonava il cappotto. Mi guardò per bene e mi disse di mettermi comoda sul divano che preparava un caffè. Mi misi seduta sul divano e mi accorsi che la gonna cortissima lasciava vedere tutto. Ero senza biancheria intima. Ero in imbarazzo. Quell’uomo mi metteva soggezione. Arrivò con il caffè. Bevemmo il caffè senza dire una parola. Volevo andarmene. Lui mi prese per mano. – viene con me che staremo più comodi. Salimmo le scale e mi ritrovai in una camera da letto con un vecchio letto. Ci mettiamo qui un poco poi te ne vai, che dici. L’uomo si spogliò completamente nudo e si mise sotto il piumone.
Io dovrei andare- provai a dire.
Ma dove vuoi andare che fa un freddo fuori. Dai spogliati e vieni sotto.
Mi spogliai e mi infilai sotto con lui. Si avvicinò e sentii che aveva già l’enorme cazzo in tiro.
-vai sotto e bacialo un po’-
Misi la testa sotto il piumone e cominciai prima ad accarezzarlo poi a leccarlo. Quel mostro che aveva tra le gambe mi piaceva!
Leccavo e succhiavo come una bambina davanti ad un gelato !
Adesso da brava siediti sopra allo zio- me lo sentii sussurrare dall’uomo. Non mi feci pregare. Mi infilai il suo cazzo lentamente. Scivolava inesorabile e alla fine mi sentii riempire fino un fondo.
. non avere fretta. Cavalcalo lentamente. Chiusi gli occhi e cominciai a salire e scendere lentamente. Sentivo le sue mani che mi mungevano e mi sentivo una vacca. Prese a succhiarmi i capezzoli e io ebbi un orgasmo. – brava. Godi sul mio cazzo! Adesso mettiti a pancia in giù che mi infilo nel tuo culetto.
Mi stesi. Continuavo a sentire l’orgasmo che mi riempiva il corpo e quando lui spinse il suo uccello nel mio culo cominciai a muovermi come un’animale. Lo sentivo dentro di me . lo sentivo spingersi fino alla mia anima. Mi lasciai penetrare a fondo finchè non lo sentii esplodere. Un orgasmo senza fine mi fece perdere la cognizione del tempo. Finito lui si alzò. Si rivestì. – devo andare. Tu vestiti con calma . torna a trovarmi quando vuoi.
Mi rivestii. Salii in macchina ed arrivai a casa che erano le 18. Quella sera non riuscivo a pensare ad altro e a letto non riuscivo a prendere sonno. Ormai la mia anima era perduta. Ero diventata una donna senza più pudore.
scritto il
2018-11-18
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