Mamma Mignotta - Il Benzinaio
di
BadDog
genere
etero
La vita frenetica di una mamma non è nemmeno immaginabile.
Quel lunedì mattina Sandra era mostruosamente in ritardo su tutta la tabella di marcia, parcheggia in doppia fila di fronte alla scuola, prende per mano la figlioletta e la trascina quasi volando fino all'ingresso dove trova la bidella.... “non è la prima volta che arrivate in ritardo” le fa notare acida “ la prossima volta potremo anche non accettare più la bambina”.
Tra l'infuriata e la demoralizzata Sandra si scusa, saluta la bimba e riparte trotterellando sui suoi tacchi, corre verso il suo suv bianco, discute con quel cafone che la insulta solo perchè ha parcheggiato un attimino solo per portare la bimba a scuola.
La vita frenetica di una mamma non è nemmeno lontanamente immaginabile, alzati, prepara le colazioni, stai dietro al marito disordinato che si trascina con le scuse più banali “devo carburare”.... ma certo tu devi carburare, Sandra no, deve solo correre sempre e sempre correre.
Prepara la bimba, dai un'occhiata alla cartella, la merenda, prepara e falle fare colazione.... e lui intanto si trascina lento per casa cercando di carburare e poi i due ragazzi più grandi che non aiutano certo ad avere una vita più agevole.
Salta sul SUV bianco e parte sgommando.
Oggi è una giornata importante, si è vestita da urlo, gonna sopra il ginocchio, calze a rete fine, tacco 10, camicetta bianca sbottonata per mettere in mostra il suo bellissimo seno e la collana girocollo di perle, giacca nera e trench beige.
Ora può rilassarsi e solo in quell'istante si rende conto di avere un'urgenza, sarà il freddo, sarà che non riesce nemmeno ad andare in bagno tanto è di corsa, fatto sta che la vescica sta urlando pietà, non ne può più e deve fare pipì con una certa urgenza.
E' comunque tranquilla, deve fare anche il pieno e tra poco sarà presso il distributore di Marco, ormai un amico visto che va solo da lui a fare benzina.
Entra nel piazzale del distributore, Marco è sotto la pensilina, lei si mette di fronte al distributore, scende e corre verso la casetta del benzinaio “Buongiorno Marco, mi può fare il pieno?” gli chiede correndo “Io ho bisogno del bagno...”.
“Signora Sandra le chiavi le trova sotto il bancomat” le risponde lui mentre sta per rifornire il SUV.
Sandra prende le chiavi, esce di corsa e apre il bagno, un piccolo antibagno e un cesso alla turca, puzzolente di piscio “Che schifo.....” pensa “ma lo lava qualche volta?” chiude la porta dietro di se, entra e non sta tanto a pensarci, in quel momento comanda la vescica, si tira su trench e gonna e cala calze e slip a metà coscia, si accovaccia e finalmente può lasciarsi andare in una fragorosa e abbondante pisciata.
Chiude gli occhi godendosi quella tanto sospirata evacuazione quando sente aprirsi la porta, subito si allarma, apre gli occhi e vede Marco sulla porta.
E' decisamente sbalordita “Ma ma ma Marco, cosa fa, E-S-C-A I-M-M-E-D-I-A-T-A-M-E-N-T-E di qui brutto porco” urla tutto il suo sdegno, ma non riesce a reagire ne ad alzarsi, aveva tanta voglia di fare pipì che non riesce a interrompere quel flusso.
Marco la guarda mentre con lentezza esasperante traffica con la chiusura dei pantaloni.
“E' diventato matto? ESCA SUBITO le ho detto maiale schifoso” urla indignata “lei è un porco guardone e schifoso VADA VIAAAAA”.
Marco nel mentre ha estratto il pene e tenendolo nel palmo della mano lo scappella di fronte a Sandra che continua ad urlare “La denuncio maledetto bastardo”.
Marco la guarda truce “Tu adesso la pianti di urlare” le dice schiaffeggiandola con il cazzo duro. Lei rimane interdetta, l'odore del cazzo la paralizza, il colpo del cazzo in viso la paralizza e mentre lei cerca aria, Marco prende l'iniziativa, la afferra per i capelli e la trascina ad inginocchiarsi di fronte a lui e le preme la cappella sulle labbra che cedono senza troppo fatica.
Sandra non sa trattenersi e le labbra si schiudono e lei accoglie il cazzo puzzolente nella sua bocca, Marco continua a tenerla per i capelli mentre si muove nella sua bocca, Sandra si afferra alle natiche dell'uomo mentre succhia e lecca il cazzo, se lo infila in bocca, giù nella gola, è stupita di cosa sta accadendo, non se lo sarebbe immaginato, ma quel posto, quegli odori, la puzza di piscio, l'odore del cazzo e il suo sapore e come lui la prende, così brutale, così animale, la trasformano nella troia che ha sempre desiderato di essere ma che i buoni costumi le impediscono di essere come lei vorrebbe.
“Madonna come ciucci bene il cazzo..... sei una brava pompinara..... una bocchinara di classe che si eccita a fare la troia nei cessi”.
In effetti Sandra aveva un lago tra le cosce, i suoi orefizi erano eccitati e umidi e avrebbero voluto scopare decine di benzinai puzzolenti di idrocarburi e di cazzo.
Marco la scopa in bocca ora piano ora più deciso e brutale e quando sente che sta per giungere all'orgasmo estrae il cazzo dalla bocca di Sandra e le ordina “Apri, apri la bocca troia che godooooooo” schizzando sperma sul viso di Sandra, sulla bocca aperta, sulla lingua vogliosa, sulla camicetta e sul bel seno, sporcando la giacchetta e colando sul trench.
Poi all'improvviso succede l'inimmaginabile.
Sandra, presa da un moto d'ira, di disgusto dovuto a quell'abuso appena subito, si avventa sul cazzo prendendolo in bocca e mordendolo appena sotto la cappella.
Marco urla e indietreggia urlando per il dolore “Ma sei SCEEEEMAAAA?????” guarda il cazzo inorridito e le molle un ceffone.
Sandra cade all''indietro scivolando nella turca, sul cesso zozzo e puzzolente, cerca di rimettersi in piedi barcollando per la sberla ricevuta.
“Io ti ammazzo maledetta TROOOOIAAAA” urla Marco appoggiandosi alla parete del cesso e in quell'istante Sandra vede una via di fuga, scatta in avanti, si fa largo sbracciando e corre fuori cercando di tirare su gli slip.
Marco, dolorante, continua ad urlare e riesce solamente a sistemarle un calcione nel culo che la fa rotolare a terra “Ti uccido, hai capito? Ti uccido maledetta vacca”, ma non la raggiunge perchè il dolore è troppo forte e si accovaccia per tenersi il cazzo dolorante.
Piange e impreca quando la vede rialzarsi, piena di sperma, sporca di piscio puzzolente, le calze bucate e lo slip sistemato alla benemeglio.
La guarda correre spaventata e salire sul suo SUV.
Lei entra, accende la macchina e ingrana la marcia.
Ha il fiatone, è sporca e puzzolente ed eccitata come una cagna in calore.
Parte e vede Marco vicino alla casetta che la saluta con un cenno della mano.
Lei ricambia e gli manda un bacio.
Tutti i lunedì raffinano sempre un po' di più il loro rapporto e questa situazione eccitante, un rapporto basato sul gioco di ruolo e il rispetto reciproco, lei lunedì prossimo berrà un po' di più per prolungare la minzione e lui terrà il cesso ancora più sudicio.
Un gioco di ruolo che si rispetti deve avere una scenografia sempre molto curata.
Quel lunedì mattina Sandra era mostruosamente in ritardo su tutta la tabella di marcia, parcheggia in doppia fila di fronte alla scuola, prende per mano la figlioletta e la trascina quasi volando fino all'ingresso dove trova la bidella.... “non è la prima volta che arrivate in ritardo” le fa notare acida “ la prossima volta potremo anche non accettare più la bambina”.
Tra l'infuriata e la demoralizzata Sandra si scusa, saluta la bimba e riparte trotterellando sui suoi tacchi, corre verso il suo suv bianco, discute con quel cafone che la insulta solo perchè ha parcheggiato un attimino solo per portare la bimba a scuola.
La vita frenetica di una mamma non è nemmeno lontanamente immaginabile, alzati, prepara le colazioni, stai dietro al marito disordinato che si trascina con le scuse più banali “devo carburare”.... ma certo tu devi carburare, Sandra no, deve solo correre sempre e sempre correre.
Prepara la bimba, dai un'occhiata alla cartella, la merenda, prepara e falle fare colazione.... e lui intanto si trascina lento per casa cercando di carburare e poi i due ragazzi più grandi che non aiutano certo ad avere una vita più agevole.
Salta sul SUV bianco e parte sgommando.
Oggi è una giornata importante, si è vestita da urlo, gonna sopra il ginocchio, calze a rete fine, tacco 10, camicetta bianca sbottonata per mettere in mostra il suo bellissimo seno e la collana girocollo di perle, giacca nera e trench beige.
Ora può rilassarsi e solo in quell'istante si rende conto di avere un'urgenza, sarà il freddo, sarà che non riesce nemmeno ad andare in bagno tanto è di corsa, fatto sta che la vescica sta urlando pietà, non ne può più e deve fare pipì con una certa urgenza.
E' comunque tranquilla, deve fare anche il pieno e tra poco sarà presso il distributore di Marco, ormai un amico visto che va solo da lui a fare benzina.
Entra nel piazzale del distributore, Marco è sotto la pensilina, lei si mette di fronte al distributore, scende e corre verso la casetta del benzinaio “Buongiorno Marco, mi può fare il pieno?” gli chiede correndo “Io ho bisogno del bagno...”.
“Signora Sandra le chiavi le trova sotto il bancomat” le risponde lui mentre sta per rifornire il SUV.
Sandra prende le chiavi, esce di corsa e apre il bagno, un piccolo antibagno e un cesso alla turca, puzzolente di piscio “Che schifo.....” pensa “ma lo lava qualche volta?” chiude la porta dietro di se, entra e non sta tanto a pensarci, in quel momento comanda la vescica, si tira su trench e gonna e cala calze e slip a metà coscia, si accovaccia e finalmente può lasciarsi andare in una fragorosa e abbondante pisciata.
Chiude gli occhi godendosi quella tanto sospirata evacuazione quando sente aprirsi la porta, subito si allarma, apre gli occhi e vede Marco sulla porta.
E' decisamente sbalordita “Ma ma ma Marco, cosa fa, E-S-C-A I-M-M-E-D-I-A-T-A-M-E-N-T-E di qui brutto porco” urla tutto il suo sdegno, ma non riesce a reagire ne ad alzarsi, aveva tanta voglia di fare pipì che non riesce a interrompere quel flusso.
Marco la guarda mentre con lentezza esasperante traffica con la chiusura dei pantaloni.
“E' diventato matto? ESCA SUBITO le ho detto maiale schifoso” urla indignata “lei è un porco guardone e schifoso VADA VIAAAAA”.
Marco nel mentre ha estratto il pene e tenendolo nel palmo della mano lo scappella di fronte a Sandra che continua ad urlare “La denuncio maledetto bastardo”.
Marco la guarda truce “Tu adesso la pianti di urlare” le dice schiaffeggiandola con il cazzo duro. Lei rimane interdetta, l'odore del cazzo la paralizza, il colpo del cazzo in viso la paralizza e mentre lei cerca aria, Marco prende l'iniziativa, la afferra per i capelli e la trascina ad inginocchiarsi di fronte a lui e le preme la cappella sulle labbra che cedono senza troppo fatica.
Sandra non sa trattenersi e le labbra si schiudono e lei accoglie il cazzo puzzolente nella sua bocca, Marco continua a tenerla per i capelli mentre si muove nella sua bocca, Sandra si afferra alle natiche dell'uomo mentre succhia e lecca il cazzo, se lo infila in bocca, giù nella gola, è stupita di cosa sta accadendo, non se lo sarebbe immaginato, ma quel posto, quegli odori, la puzza di piscio, l'odore del cazzo e il suo sapore e come lui la prende, così brutale, così animale, la trasformano nella troia che ha sempre desiderato di essere ma che i buoni costumi le impediscono di essere come lei vorrebbe.
“Madonna come ciucci bene il cazzo..... sei una brava pompinara..... una bocchinara di classe che si eccita a fare la troia nei cessi”.
In effetti Sandra aveva un lago tra le cosce, i suoi orefizi erano eccitati e umidi e avrebbero voluto scopare decine di benzinai puzzolenti di idrocarburi e di cazzo.
Marco la scopa in bocca ora piano ora più deciso e brutale e quando sente che sta per giungere all'orgasmo estrae il cazzo dalla bocca di Sandra e le ordina “Apri, apri la bocca troia che godooooooo” schizzando sperma sul viso di Sandra, sulla bocca aperta, sulla lingua vogliosa, sulla camicetta e sul bel seno, sporcando la giacchetta e colando sul trench.
Poi all'improvviso succede l'inimmaginabile.
Sandra, presa da un moto d'ira, di disgusto dovuto a quell'abuso appena subito, si avventa sul cazzo prendendolo in bocca e mordendolo appena sotto la cappella.
Marco urla e indietreggia urlando per il dolore “Ma sei SCEEEEMAAAA?????” guarda il cazzo inorridito e le molle un ceffone.
Sandra cade all''indietro scivolando nella turca, sul cesso zozzo e puzzolente, cerca di rimettersi in piedi barcollando per la sberla ricevuta.
“Io ti ammazzo maledetta TROOOOIAAAA” urla Marco appoggiandosi alla parete del cesso e in quell'istante Sandra vede una via di fuga, scatta in avanti, si fa largo sbracciando e corre fuori cercando di tirare su gli slip.
Marco, dolorante, continua ad urlare e riesce solamente a sistemarle un calcione nel culo che la fa rotolare a terra “Ti uccido, hai capito? Ti uccido maledetta vacca”, ma non la raggiunge perchè il dolore è troppo forte e si accovaccia per tenersi il cazzo dolorante.
Piange e impreca quando la vede rialzarsi, piena di sperma, sporca di piscio puzzolente, le calze bucate e lo slip sistemato alla benemeglio.
La guarda correre spaventata e salire sul suo SUV.
Lei entra, accende la macchina e ingrana la marcia.
Ha il fiatone, è sporca e puzzolente ed eccitata come una cagna in calore.
Parte e vede Marco vicino alla casetta che la saluta con un cenno della mano.
Lei ricambia e gli manda un bacio.
Tutti i lunedì raffinano sempre un po' di più il loro rapporto e questa situazione eccitante, un rapporto basato sul gioco di ruolo e il rispetto reciproco, lei lunedì prossimo berrà un po' di più per prolungare la minzione e lui terrà il cesso ancora più sudicio.
Un gioco di ruolo che si rispetti deve avere una scenografia sempre molto curata.
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