Mia moglie e il calciatore -- Capitolo quinto
di
Armando 70
genere
tradimenti
Tornai in sala dopo dieci minuti, mia moglie e Vittorio continuavano la loro conversazione. quasi non si accorsero di me. ''Signori...'', dissi, '' sono pronto per la cena, possiamo iniziare.'' Mia moglie fece per alzarsi a servire la cena, la bloccai. ''Stai pure seduta cara, continua ad intrattenere il nostro ospite. Questa sera sono al vostro servizio.'' Tornai in cucina e dopo pochi minuti servì la prima pietanza, poi la seconda e via di seguito.
Durante la cena parlammo di tutto, di lavoro, della squadra in cui giocavamo, di lui, Vittorio, cahe veniva da fuori, di come si trovava a Livorno e, di tanto altro, brindammo praticamente a tutto. Brindammo per la buona cena, per la cuoca, mia moglie, brindammo al cameriere che ero io. Vittorio propose un brindisi alla più bella della serata, sempre mia moglie, al suo bell'abbigliamento, al suo faccino birichino e sexy. Insomma, ogni cosa era buona per un brindisi. Bevemmo parecchio e l'allegria cominciava a contagiare l'ambiente. Arrivammo al dolce, come spesso quella sera mi alzavo in piedi per servire Vittorio e la mia bella moglie su di giri.
Avevamo finito, Vittorio si alzò dal tavolo e andò a sedersi sul divano, continuando a ridere e chiacchierare, mia moglie lo seguì e si mise vicino a lui. Si guardavano negli occhi. Ma lui guardava soprattutto il suo seno prorompente e le sue gambe completamente scoperte. Vittorio aveva messo il braccio sul poggiatesta del divano, quasi l'abbracciava.
Capì che era il momento di lasciarli da soli. Diedi loro l'ultimo bicchiere di spumante e cominciai a sparecchiare il tavolo, radunai piatti e posate portandoli in cucina, mentre mettevo il tutto in lavastoviglie non li sentì più parlare, tornando indietro vidi i due che si baciavano appassionatamente. Con una mano Vittorio ci teneva ferma la testa, con l'altra ci strizzava una tetta, mi fermai un attimo a guardare. Il mio sogno si stava per realizzare, il mio cazzettino scoppiava dentro i pantaloni, ma era ancora presto per farmi vedere, finì di riordinare prima di tornare in salone.
Quando tornai, vidi con piacere, che lei si era già sciolta, la sua mano apriva la zip dei pantaloni di Vittorio e ne estrasse il poderoso cazzo, che appena lo vide si lasciò scappare un ''Oh...''di meraviglia, aggiungendo, ''aveva ragione mio marito ha dirmi che era immenso.'' Lo guardò per lunghi istanti estasiata, la sua mano andava su e giù su quell'asta, poi si inginocchiò tra le sue gambe e, cominciò a baciarlo e leccarlo con passione. Io intanto mi ero già sborrato addosso senza toccarmi. Stavo finalmente diventando un cornuto, lei lavorava sapientemente quel favoloso cazzo, Vittorio mugolava di piacere, mentre io mi segavo di gusto. Tornai un attimo in cucina per pulirmi, non mi avevano visto ed, io mi vergognavo a farmi vedere così già sborrato. Mentre ero in cucina li vidi passare davanti alla porta diretti in camera da letto, lei mi guardò un attimo con viso soddisfatto. Sembravano due fidanzatini soli in casa che stavano scoprendo il loro corpi.
Finì di sistemare il tutto in cucina poi, anch'io li raggiunsi in camera, la porta era mezzo socchiusa. li osservai dietro quella porta. Uno spettacolo fantastico, lei a pecora con la gonna tirata sulla schiena, lui che le dava dei gran colpi, ad ogni colpo i suoi gemiti di piacere. Mi sbottonai i pantaloni e ricominciai a masturbarmi, la mia eccitazione era alle stelle. Vittorio stava scopando la mia bella moglie, nel mio letto matrimoniale ed io mi masturbavo. Il mio sogno si era realizzato. Ero finalmente diventato un cornuto.
A quel punto mi avvicinai per leccare la figa di mia moglie, lei gradì, Vittorio no! Mi allontanò mostrandomi il suo cazzo, ''lo vedi questo?? Ci pensa lui, tu continua a segarti.'' Voleva mia moglie solo per lui. Quell'umiliazione mi eccitò ancora di più, mi misi seduto in un angolo della camera com mio cazzetto in mano acora a masturbarmi. Ad un certo punto Vittorio volle cambiare posizione, finì di spogliare mia moglie, la prese per i fianchi, facendola voltare di schiena, in modo che mi potesse guardare in faccia, e affondò il suo cazzo dentro la figa grondante di umori. Lei mi guardava e godeva, io potevo vedere il cazzo Di Vittorio che entrava e usciva dentro la figa.
Mi avvicinai nuovamente a mia moglie per darle il mio cazzino in bocca, con una mano mi fermò dicendo. '' Continua a segarti, tu sei il cornuto e i cornuti possono solo guardare la moglie mentre si fa scopare.'' Un altra umiliazione, stavolta da lei, un umiliazione che mi fece godere ancora di più con un getto più potente di quello di una fontana.
Fine capitolo quinto.
Durante la cena parlammo di tutto, di lavoro, della squadra in cui giocavamo, di lui, Vittorio, cahe veniva da fuori, di come si trovava a Livorno e, di tanto altro, brindammo praticamente a tutto. Brindammo per la buona cena, per la cuoca, mia moglie, brindammo al cameriere che ero io. Vittorio propose un brindisi alla più bella della serata, sempre mia moglie, al suo bell'abbigliamento, al suo faccino birichino e sexy. Insomma, ogni cosa era buona per un brindisi. Bevemmo parecchio e l'allegria cominciava a contagiare l'ambiente. Arrivammo al dolce, come spesso quella sera mi alzavo in piedi per servire Vittorio e la mia bella moglie su di giri.
Avevamo finito, Vittorio si alzò dal tavolo e andò a sedersi sul divano, continuando a ridere e chiacchierare, mia moglie lo seguì e si mise vicino a lui. Si guardavano negli occhi. Ma lui guardava soprattutto il suo seno prorompente e le sue gambe completamente scoperte. Vittorio aveva messo il braccio sul poggiatesta del divano, quasi l'abbracciava.
Capì che era il momento di lasciarli da soli. Diedi loro l'ultimo bicchiere di spumante e cominciai a sparecchiare il tavolo, radunai piatti e posate portandoli in cucina, mentre mettevo il tutto in lavastoviglie non li sentì più parlare, tornando indietro vidi i due che si baciavano appassionatamente. Con una mano Vittorio ci teneva ferma la testa, con l'altra ci strizzava una tetta, mi fermai un attimo a guardare. Il mio sogno si stava per realizzare, il mio cazzettino scoppiava dentro i pantaloni, ma era ancora presto per farmi vedere, finì di riordinare prima di tornare in salone.
Quando tornai, vidi con piacere, che lei si era già sciolta, la sua mano apriva la zip dei pantaloni di Vittorio e ne estrasse il poderoso cazzo, che appena lo vide si lasciò scappare un ''Oh...''di meraviglia, aggiungendo, ''aveva ragione mio marito ha dirmi che era immenso.'' Lo guardò per lunghi istanti estasiata, la sua mano andava su e giù su quell'asta, poi si inginocchiò tra le sue gambe e, cominciò a baciarlo e leccarlo con passione. Io intanto mi ero già sborrato addosso senza toccarmi. Stavo finalmente diventando un cornuto, lei lavorava sapientemente quel favoloso cazzo, Vittorio mugolava di piacere, mentre io mi segavo di gusto. Tornai un attimo in cucina per pulirmi, non mi avevano visto ed, io mi vergognavo a farmi vedere così già sborrato. Mentre ero in cucina li vidi passare davanti alla porta diretti in camera da letto, lei mi guardò un attimo con viso soddisfatto. Sembravano due fidanzatini soli in casa che stavano scoprendo il loro corpi.
Finì di sistemare il tutto in cucina poi, anch'io li raggiunsi in camera, la porta era mezzo socchiusa. li osservai dietro quella porta. Uno spettacolo fantastico, lei a pecora con la gonna tirata sulla schiena, lui che le dava dei gran colpi, ad ogni colpo i suoi gemiti di piacere. Mi sbottonai i pantaloni e ricominciai a masturbarmi, la mia eccitazione era alle stelle. Vittorio stava scopando la mia bella moglie, nel mio letto matrimoniale ed io mi masturbavo. Il mio sogno si era realizzato. Ero finalmente diventato un cornuto.
A quel punto mi avvicinai per leccare la figa di mia moglie, lei gradì, Vittorio no! Mi allontanò mostrandomi il suo cazzo, ''lo vedi questo?? Ci pensa lui, tu continua a segarti.'' Voleva mia moglie solo per lui. Quell'umiliazione mi eccitò ancora di più, mi misi seduto in un angolo della camera com mio cazzetto in mano acora a masturbarmi. Ad un certo punto Vittorio volle cambiare posizione, finì di spogliare mia moglie, la prese per i fianchi, facendola voltare di schiena, in modo che mi potesse guardare in faccia, e affondò il suo cazzo dentro la figa grondante di umori. Lei mi guardava e godeva, io potevo vedere il cazzo Di Vittorio che entrava e usciva dentro la figa.
Mi avvicinai nuovamente a mia moglie per darle il mio cazzino in bocca, con una mano mi fermò dicendo. '' Continua a segarti, tu sei il cornuto e i cornuti possono solo guardare la moglie mentre si fa scopare.'' Un altra umiliazione, stavolta da lei, un umiliazione che mi fece godere ancora di più con un getto più potente di quello di una fontana.
Fine capitolo quinto.
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