La mia prima esperienza 7.

di
genere
bondage

Al mattino dopo, stavo per uscire, quando suonò il telefonino. Era Milena e mi chiedeva quando ci saremmo potuti incontrare nuovamente. Mi presi un minuto per pensare se rinunciare ad una bella scopata o ad una, senza dubbio, inutile e noiosa lezione all'Università. Ovvio che vinse Milena che poi si trovava già davanti al mio portone, perciò la invitai a salire da me. La attendevo con la porta già aperta e, quando uscì dall'ascensore, rimasi a bocca spalancata, nell'osservare quanto era bella con il suo solito trucco leggerissimo e l'abbigliamento che avrebbe ridato la vita ad un moribondo: maglioncino che risaltava le sue tettone, gonna lunga con uno spacco che invitava ad infilarci la mano per constatare le sue sode e meravigliose cosce rivestite da calze bianche e tacco assai alto. Quando entrò da me, l'abbracciai, la baciai con passione e ci dirigemmo poi subito in camera da letto dove lei si liberò subito del maglione e della gonna, lasciandomi stupito dal reggicalze bianco che rendeva le sue cosce ancora più eccitanti. Terminò di spogliarsi completamente e, rimasta nuda, si rivolse a me, osservando il mio cazzo già svettante in alto, chiedendomi di prenderla a sculacciate. Mi avvicinai a lei e la abbracciai per poi baciarla con passione e, dopo che la avevo fatta sdraiare sulle mie ginocchia, la sculacciai vigorosamente. Poi però non resistetti più e le allargai le gambe penetrandola in figa dandole colpi con forza e lei iniziò ad emettere gridolini di piacere che poi, giunta all'orgasmo, lanciò un grido che aumentò la mia eccitazione e sborrai così anch'io, godendo all'unisono. Dopo che scopammo ancora per poi passare a penetrarla anche nel culo, lei mi chiese di parlarle della ragazzina che sapeva avevamo goduto insieme, io, Samanta e Susanna. Le parlai del suo culetto vergine, strettissimo da faticare a sodomizzarla ma Milena mi chiedeva di descriverle la ragazzina: Io lo feci e lei mi chiese di poterla incontrare e conoscere. La soddisfai subito perchè avevo il suo numero e, conclusione, lei fu subito dopo da me a conoscere Milena. Dopo un caffè, la ragazzina si sedette vicino a Milena e si baciarono appassionatamente. Si erano intese sin dal primo momento che si erano incontrate. Milena la spogliò tutta e, rivoltasi a me, mi chiese di lasciarle giocare tra loro ed io acconsentii, chiarendo però che in seguito avrei voluto anch'io fare il culetto ad entrambi. Milena le fece aprire bene le cosce e le leccò la fighina, il culo, infilando poi un dito avanti e l'altro dietro. La ragazzina scalciava dal piacere ed io le infilai la lingua in bocca, succhiandole la sua lingua che si muoveva come un serpente che avvolgeva la mia. La baciai dietro le orecchie facendola vibrare dal piacere, chiesi a Milena se voleva che la scopassi prima o le dovevo sfondare il culetto sempre invitante, lei prese dalla sua borsa un cazzo di lattice fissato ad una cinghia che indossò: Mi chiese di possedere in culo la ragazzina e lei si preparò ungendo il fallo ad inculare me. Francamente ero combattutissimo nel pensare che tra poco mi sarei trovato nel culo un cazzo finto e, preoccupato del dolore che avrei potuto provare, le chiesi di essere delicatissima e, prima di sfondare il culetto alla ragazzina, attesi di prendermi il fallo nel mio culo e vedere se potevo dedicarmi alla bambolina. Milena fu molto delicata e sentii solo il lento forzare del mio ano, provando un minimo dolore che sopportai quasi provando anche piacere. Terminato il prenderlo in culo, proposi a Milena di passare ad inculare lei la ragazzina e, quando Milena le pose il fallo davanti all'ano, io trattenei la ragazzina perchè non si ribellasse e lei fortunatamente era ammaliata da Milena, tanto da stare ferma e prendersi nel culo il fallo godendo pure. Io mi stavo rendendo conto di essermi innamorato di Milena ma anche la ragazzina suscitava molta attrazione in me Milena lo aveva capito bene tanto da dirmi che se volevo, ogni volta che ci si trovava insieme io e lei, si poteva invitare la ragazzina a spassarsela tutti e tre. Per alcuni giorni io, la ragazzina e Milena, rimanemmo chiusi a casa mia, fino a vedere il frigo vuoto che ci costrinse a ritornare alla realtà quotidiana, intenti ad amoreggiare senza sosta. Io ripresi poi a studiare e, una sera, mi prese la voglia di sentire Samanta che mi rimproverò il non essermi fatto più sentire per alcuni giorni e mi disse pure che mi stavo perdendo due gemelline sue amiche, che non erano certo da trascurare. Chiaro che la cosa suscitò in me tanta curiosità ed iniziai a chiederle come erano fatte, ecc,. ecc. , ma lei troncò il mio interrogatorio, dicendomi che se volevo sapere come erano fatte, potevo anche andare da lei per conoscerle ed assaporarle. Concludemmo la telefonata stabilendo un incontro alla sera dopo. L'attesa fu molto lunga per me, ma ... .
scritto il
2018-12-11
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