L'architetto
di
Pino64
genere
gay
Avevo conosciuto Stefano tramite amici, ero alla ricerca di una persona che mi facesse una traduzione dalla lingua tedesca a quella Italia. Lui si offrì immediatamente per telefono mi disse che era felice di aiutarmi. Ci dammi appuntamento per il pomeriggio successivo sarei andato io da lui a Viareggio. Come mio solito arrivai un poco prima e, feci un giro per negozi poi mi dicessi nello studio di architettura di Stefano. Erano le 18.00. Appena lo vidi senti un brivido lunga la mia schiena. Aveva circa 40 anni 2 più di me, era alto 1,78 corporatura regolare capelli mossi. Ma la cosa che mi aveva colpito di più era il suo sorriso. Mi ipotizzava.
Abbiamo lavorato per circa un paio di ore stando seduti ad accanto, di tanto in tanto gli sfiorano il braccio oppure la mano per vedere la sua reazione ma niente. Lui rimaneva impassibile.
Come me fa sposato ed aveva 3 figli. Quando terminammo lo invita i a mangiare una pizza anche per sdebitarmi e Stefano accetto dicendo che non aveva impegni in quanto la sua famiglia era nella casa al mare in Liguria.
Mangiamo, vedemmo, ridemmo e parlammo tanto di noi. Ormai si era fatta l ora di rientrare a casa e Stefano mi accompagno alla mia macchina che era parcheggiata nei pressi del suo studio. Quando ci salutammo ci demmo 2 baci sulle guance come due che si conoscevano da tanto. Aspirati il suo profumo era buonissimo, ci guardiamo negli occhi e senza dire nulla ci baciamo intensamente. Intorno a noi il silenzio ed il buio. Sentivo la sua erezione su di me ed anche il mio cazzo aveva preso consistenza fino a farmi male.
Stefano mi chiese se volessi andare nello studio dove ci attendeva un divano letto. Gli risposi con un bacio e giunti in studio, andammo a turno in bagno. Mi guardai intorno ovunque c’erano bozze, disegni e progetti fatti da Stefano. Quando mi raggiunse mi cinse il corpo con le sue braccia. Lo toccai senza girarmi, era nudo. Sentivo le sue labbra sul mio collo, il suo respiro diventava sempre più intenso. Iniziò a sfilarmi La maglia sentivo sul suo torace sulla mia schiena, appoggiava il suo sesso su di me ed io lo toccavo, era duro. Fu allora che mi girai lo baciai e mi inginocchiai per prendere il suo cazzo nella mia bocca. Aveva una cappella grande, la succhiato, leccano, mordicchiavo ed ogni volta Stefano ansimava. Mi alzai e riprendendo a baciarmi, mi spaccia i pantaloni e li tirai giù assieme alle mutande, li sfilai. Orma i eravamo entrambi nudi. I nostri cazzi si toccavano, entrambi eretti. Stefano mi toccava, la sua mano passava dal cazzo al sedere, mi sfiorava il buco. Mi giro e mi fece abbassare. La sua bocca baciata le mie natiche, la sua lingua laccata il mio orifizio. Non capivo nulla. Lo fermi e mi inginocchiai an ora davanti a lui. Iniziai a succhiare come un ossesso. Le mie labbra andavano su e giù. Iniziavo a sentire il suo sapore. Mi fermo, mi tirò su e mi fece girare. Appoggio la sua cappella sul mio buco ed inizio a spingere lentamente.
Lo sentivo entrare, arrivò in fondo e inizio a scoparmi, prima lentamente e poi con più foga. Ogni volta che spingeva io sussultavo e lui mi chiedeva se mi piaceva.
Sentivo aumentare i colpi la sua cappella ancora più grande, afferrato il mio cazzo ed iniziai a segarmi… fu allora che sentivi Stefano dire che stava venendo ed inizio a spruzzare nelle mie viscere il suo sperma. Lo sentivo caldo, strinsi le natiche ed anche io arrivai al piacere. Stefano lentamente uscì da dentro di me. Eravamo felici entrambi con una luce nuova. Mi abbraccio dicendomi che da quel momento, se lo volevo, potevo diventare la sua puttana…. Lo guardai senza rispondere, afferrato il suo cazzo non del tutto moscio ed iniziai a segarlo.
Abbiamo lavorato per circa un paio di ore stando seduti ad accanto, di tanto in tanto gli sfiorano il braccio oppure la mano per vedere la sua reazione ma niente. Lui rimaneva impassibile.
Come me fa sposato ed aveva 3 figli. Quando terminammo lo invita i a mangiare una pizza anche per sdebitarmi e Stefano accetto dicendo che non aveva impegni in quanto la sua famiglia era nella casa al mare in Liguria.
Mangiamo, vedemmo, ridemmo e parlammo tanto di noi. Ormai si era fatta l ora di rientrare a casa e Stefano mi accompagno alla mia macchina che era parcheggiata nei pressi del suo studio. Quando ci salutammo ci demmo 2 baci sulle guance come due che si conoscevano da tanto. Aspirati il suo profumo era buonissimo, ci guardiamo negli occhi e senza dire nulla ci baciamo intensamente. Intorno a noi il silenzio ed il buio. Sentivo la sua erezione su di me ed anche il mio cazzo aveva preso consistenza fino a farmi male.
Stefano mi chiese se volessi andare nello studio dove ci attendeva un divano letto. Gli risposi con un bacio e giunti in studio, andammo a turno in bagno. Mi guardai intorno ovunque c’erano bozze, disegni e progetti fatti da Stefano. Quando mi raggiunse mi cinse il corpo con le sue braccia. Lo toccai senza girarmi, era nudo. Sentivo le sue labbra sul mio collo, il suo respiro diventava sempre più intenso. Iniziò a sfilarmi La maglia sentivo sul suo torace sulla mia schiena, appoggiava il suo sesso su di me ed io lo toccavo, era duro. Fu allora che mi girai lo baciai e mi inginocchiai per prendere il suo cazzo nella mia bocca. Aveva una cappella grande, la succhiato, leccano, mordicchiavo ed ogni volta Stefano ansimava. Mi alzai e riprendendo a baciarmi, mi spaccia i pantaloni e li tirai giù assieme alle mutande, li sfilai. Orma i eravamo entrambi nudi. I nostri cazzi si toccavano, entrambi eretti. Stefano mi toccava, la sua mano passava dal cazzo al sedere, mi sfiorava il buco. Mi giro e mi fece abbassare. La sua bocca baciata le mie natiche, la sua lingua laccata il mio orifizio. Non capivo nulla. Lo fermi e mi inginocchiai an ora davanti a lui. Iniziai a succhiare come un ossesso. Le mie labbra andavano su e giù. Iniziavo a sentire il suo sapore. Mi fermo, mi tirò su e mi fece girare. Appoggio la sua cappella sul mio buco ed inizio a spingere lentamente.
Lo sentivo entrare, arrivò in fondo e inizio a scoparmi, prima lentamente e poi con più foga. Ogni volta che spingeva io sussultavo e lui mi chiedeva se mi piaceva.
Sentivo aumentare i colpi la sua cappella ancora più grande, afferrato il mio cazzo ed iniziai a segarmi… fu allora che sentivi Stefano dire che stava venendo ed inizio a spruzzare nelle mie viscere il suo sperma. Lo sentivo caldo, strinsi le natiche ed anche io arrivai al piacere. Stefano lentamente uscì da dentro di me. Eravamo felici entrambi con una luce nuova. Mi abbraccio dicendomi che da quel momento, se lo volevo, potevo diventare la sua puttana…. Lo guardai senza rispondere, afferrato il suo cazzo non del tutto moscio ed iniziai a segarlo.
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