Le amiche di mia figlia 10 Il culo di Marta
di
Tiger
genere
etero
Capitolo 10
Il culo di Marta
Dopo quella volta, per qualche settimana, ci hanno lasciati soli nei nostri incontri. Non proprio, spesso le vedevo dietro la porta a guardarci. Spesso, perché avevamo preso a vederci dal lunedi al giovedì, poi il venerdì era per M. Spesso il sabato L. si faceva invitare a casa e trovava sempre il modo di recuperare un po' di tempo, per dedicarmi dei lavoretti di bocca niente male. M. era gelosa della quantità di volte che vedevo l'amica ed ogni venerdì me lo faceva notare.
Decisi di approfittare della situazione. Sapete com'è, si vuole sempre andare oltre, qualcosa di più. Cominciai a pensare che mi sarebbe piaciuto non poco profanare il suo bel culetto sodo. Era cotta a puntino per i miei desideri, la sua gelosia mi sarebbe stata d'aiuto e anche il suo desiderio di avere attenzioni particolari. Sarebbe bastato dirle che con L. non lo avevo ancora fatto. Ma lo sapeva perfettamente: le due care amichette si dicevano tutto delle scopate con me. Tranne una cosa che era ancora segreta, avevo scopato anche con E. ed A.
È venerdì, vado da M., come al solitoisolito accoglie meravigliosamente vestita e truccata, tutta per me, come dice lei. In casa siamo soli, in sala la spoglio, la accarezzo e la bacio su tutto il corpo, le succhio i capezzoli, so che la fa impazzire ed infatti quando con la mano scendo tra le sue cosce è un lago. Stacco la bocca fai capezzoli e scendo baciandole la pancia e poi giù all'interno coscia. Si contorce, cerca di spostare il suo sesso verso la mia bocca ma non glielo permetto, voglio farla impazzire ancora di più, oggi deve desiderarmi più del solito. Dopo qualche minuto, giunge il momento, con la lingua le lecco il clitoride, trasale, freme. Lo prendo tra le labbra e lo succhio, geme ad alta voce
- oohhh, ssiiii, continua, ancora sssiiii
L'attesa porta i suoi frutti, in poco raggiunge l'orgasmo sotto la mia sapiente lingua, ne succhio gli umori, infilo la lingua tra le grandi labbra, faccio scendere i suoi umori sul buchetto del culo, mi aiuto con le dita per dirigerli unendoci la mia saliva e piano introduco il mio dito facendolo poi scivolare avanti e indietro. Gradisce il trattamento, mi sollevo dal suo sesso e le pianto il cazzo nella fica. Scopiamo tra i suoi gemiti in varie posizioni, ogni tanto esco da lei e col cazzo passo nel solco del suo culetto per continuare a portarci gli umori. La faccio girare e la metto a pecorina sul bordo del letto, ho una visuale perfetta dei suoi buchetti, entro nella sua fichetta e comincio a scoparla, mi insalivo il dito medio e lo infilo nel suo culetto. Mentre la scopo in fica e ho il dito che gira nel suo culetto, con l'altra mano le prendo un seno e le torturo il capezzolo. È un continuo di gridolini, le sussurro
Io: ti piacerebbe se venissi dentro di te?
M.: non sai quanto vorrei sentirti schizzare dentro di me, ma è pericoloso
Io: si lo so, ma non qui
Ed affondo ancora di più il cazzo nella sua fica, le accarezzo il culetto, porto le dita sul buchetto ed affondo il dito
Io: magari qui si potrebbe fare senza rischi
Ansimando di piacere mi risponde
M.: e se mi fa male? Una cosa è il dito un'altra è la bestia che hai fra le gambe
Io: piccola mia, sarebbe fantastico sborrarti dentro, facciamo piano e se ti fai male smettiamo, dai fammi provare
Intanto continuo a scoparla
M.: siiii, fammi quello che vuoi
Era quello che immaginavo, la scopo per farla venire, poi quando sento il cazzo pieno dei suoi umori, lo sfilo e lo punto sul culetto, faccio entrare la punta e mi fermo. Un gridolino di dolore, ma rimango fermo per farla abituare, poi lo sfilo e riprendo a scoparla in fica
Io: fa male?
M.: un po'
Io: stai tranquilla, pian piano ti abitui e non senti dolore
Mi sfilo e rimetto la punta nel culo, il gridolino di dolore è più sommesso
Io: rilassati, ci penso io
Mi infilo dentro un altro po', ma faccio fatica perché non è rilassata. Rimango ben fermo in quella posizione nel.suo culetto e con la mano le accarezzo il clitoride. Comincia a rilassarsi e quando la sento rilassata spingo per entrare tutto. Si muove in maniera confusa ma sono dentro e non voglio uscire. Aumento la velocità del dito sul suo clitoride, viene di nuovo e il suo culetto sembra essersi adeguato alle dimensioni del cazzo. Comincio a farlo scivolare nel suo culetto e i gridolini di dolore si trasformano in ansimi di piacere. È andata penso, affondo i colpi con più vigore, le prendo con la mano i capelli raccolti a coda e la tiro verso di me, gira la testa
M.: oohhhh, ssiii, mi stai spaccando in due, continua non ti fermare, sborrami dentro
Continuo a spingere e le schizzo nel culo
M.: siiii, ti sento schizzare
Vado avanti ancora un po', mi sfilo e quando esco il rumore e quello dell'apertura di una bottiglia di spumante. Come dipo che questa è stata agitata, dal suo bel culetto esce un rivolo di sborra che le cola lungo le cosce
M.: come alla fine dei festeggiamenti....lo spumante.... e che goduria sentirla scorrere sulle cosce.
Il culo di Marta
Dopo quella volta, per qualche settimana, ci hanno lasciati soli nei nostri incontri. Non proprio, spesso le vedevo dietro la porta a guardarci. Spesso, perché avevamo preso a vederci dal lunedi al giovedì, poi il venerdì era per M. Spesso il sabato L. si faceva invitare a casa e trovava sempre il modo di recuperare un po' di tempo, per dedicarmi dei lavoretti di bocca niente male. M. era gelosa della quantità di volte che vedevo l'amica ed ogni venerdì me lo faceva notare.
Decisi di approfittare della situazione. Sapete com'è, si vuole sempre andare oltre, qualcosa di più. Cominciai a pensare che mi sarebbe piaciuto non poco profanare il suo bel culetto sodo. Era cotta a puntino per i miei desideri, la sua gelosia mi sarebbe stata d'aiuto e anche il suo desiderio di avere attenzioni particolari. Sarebbe bastato dirle che con L. non lo avevo ancora fatto. Ma lo sapeva perfettamente: le due care amichette si dicevano tutto delle scopate con me. Tranne una cosa che era ancora segreta, avevo scopato anche con E. ed A.
È venerdì, vado da M., come al solitoisolito accoglie meravigliosamente vestita e truccata, tutta per me, come dice lei. In casa siamo soli, in sala la spoglio, la accarezzo e la bacio su tutto il corpo, le succhio i capezzoli, so che la fa impazzire ed infatti quando con la mano scendo tra le sue cosce è un lago. Stacco la bocca fai capezzoli e scendo baciandole la pancia e poi giù all'interno coscia. Si contorce, cerca di spostare il suo sesso verso la mia bocca ma non glielo permetto, voglio farla impazzire ancora di più, oggi deve desiderarmi più del solito. Dopo qualche minuto, giunge il momento, con la lingua le lecco il clitoride, trasale, freme. Lo prendo tra le labbra e lo succhio, geme ad alta voce
- oohhh, ssiiii, continua, ancora sssiiii
L'attesa porta i suoi frutti, in poco raggiunge l'orgasmo sotto la mia sapiente lingua, ne succhio gli umori, infilo la lingua tra le grandi labbra, faccio scendere i suoi umori sul buchetto del culo, mi aiuto con le dita per dirigerli unendoci la mia saliva e piano introduco il mio dito facendolo poi scivolare avanti e indietro. Gradisce il trattamento, mi sollevo dal suo sesso e le pianto il cazzo nella fica. Scopiamo tra i suoi gemiti in varie posizioni, ogni tanto esco da lei e col cazzo passo nel solco del suo culetto per continuare a portarci gli umori. La faccio girare e la metto a pecorina sul bordo del letto, ho una visuale perfetta dei suoi buchetti, entro nella sua fichetta e comincio a scoparla, mi insalivo il dito medio e lo infilo nel suo culetto. Mentre la scopo in fica e ho il dito che gira nel suo culetto, con l'altra mano le prendo un seno e le torturo il capezzolo. È un continuo di gridolini, le sussurro
Io: ti piacerebbe se venissi dentro di te?
M.: non sai quanto vorrei sentirti schizzare dentro di me, ma è pericoloso
Io: si lo so, ma non qui
Ed affondo ancora di più il cazzo nella sua fica, le accarezzo il culetto, porto le dita sul buchetto ed affondo il dito
Io: magari qui si potrebbe fare senza rischi
Ansimando di piacere mi risponde
M.: e se mi fa male? Una cosa è il dito un'altra è la bestia che hai fra le gambe
Io: piccola mia, sarebbe fantastico sborrarti dentro, facciamo piano e se ti fai male smettiamo, dai fammi provare
Intanto continuo a scoparla
M.: siiii, fammi quello che vuoi
Era quello che immaginavo, la scopo per farla venire, poi quando sento il cazzo pieno dei suoi umori, lo sfilo e lo punto sul culetto, faccio entrare la punta e mi fermo. Un gridolino di dolore, ma rimango fermo per farla abituare, poi lo sfilo e riprendo a scoparla in fica
Io: fa male?
M.: un po'
Io: stai tranquilla, pian piano ti abitui e non senti dolore
Mi sfilo e rimetto la punta nel culo, il gridolino di dolore è più sommesso
Io: rilassati, ci penso io
Mi infilo dentro un altro po', ma faccio fatica perché non è rilassata. Rimango ben fermo in quella posizione nel.suo culetto e con la mano le accarezzo il clitoride. Comincia a rilassarsi e quando la sento rilassata spingo per entrare tutto. Si muove in maniera confusa ma sono dentro e non voglio uscire. Aumento la velocità del dito sul suo clitoride, viene di nuovo e il suo culetto sembra essersi adeguato alle dimensioni del cazzo. Comincio a farlo scivolare nel suo culetto e i gridolini di dolore si trasformano in ansimi di piacere. È andata penso, affondo i colpi con più vigore, le prendo con la mano i capelli raccolti a coda e la tiro verso di me, gira la testa
M.: oohhhh, ssiii, mi stai spaccando in due, continua non ti fermare, sborrami dentro
Continuo a spingere e le schizzo nel culo
M.: siiii, ti sento schizzare
Vado avanti ancora un po', mi sfilo e quando esco il rumore e quello dell'apertura di una bottiglia di spumante. Come dipo che questa è stata agitata, dal suo bel culetto esce un rivolo di sborra che le cola lungo le cosce
M.: come alla fine dei festeggiamenti....lo spumante.... e che goduria sentirla scorrere sulle cosce.
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