Il maestro e l'allieva 6
di
P4M3L4
genere
etero
...ci addormentammo sul fianco, lui dietro di me abbracciandomi e non lasciandomi mai.
Nel cuore della notte, la sua mano scese in basso sul mio sesso e riprese ad accarezzarmi "pigramente" con movimenti lenti e circolari, a penetrarmi dolcemente la fica. Si sfilò il profilattico rimasto lì dapprima, mi tiro più a sè e cominciò a strusciare il suo pene, già e di nuovo duro, tra la fessura delle mie chiappe poi tra le mie gambe, strusciando la sua cappella sul mio clitoride. Quando sentì che anche io fui di nuovo pronta, mi spalancò le chiappe con le mani ed affondò la sua verga nella stretta fessura riprendendo a scoparmi. Sentii ogni centimetro di cazzo strusciare fra le pareti della mia vagina e presi a giocare con il mio pavimento pelvico, allargando e stringendo a seconda se entrasse od uscisse ed i nostri piaceri si intensificarono, mentre con continuava ad eccitarmi fica e tette.
Tutto ciò mi ricordava molto, quando in sala mi faceva sedere su di lui, di spalle e mi ficcava le mani dappertutto. In quella situazione mi sentivo sempre e molto zozzona, ben disposta...mi sentivo come una di quelle donne su i film porno, (ecco...avevo già avuto modo di vedere immagini pornografiche), e mi piaceva molto sentirmi così. Per un momento uscì, mi sdraiò sulla pancia, poi come fece quando mi leccò la fica poc'anzi, mi tirò ancora più su il bacino e mi allargò un po' le gambe: " Cazzo Pam come ti voglio, ti voglio ancora! Tu ne vuoi ancora? Volevi sentirmi ancora più a fondo ed ora voglio farti sentire quanto più in profondo puoi godere". Al primo affondo io rimasi quasi senza fiato ed afferrandomi per i fianchi, prese a scoparmi a novanta. Mi sbatté forte, irrequieto come fanno gli animali con le loro femmine quando sono in calore, completamente sottomessa ai suoi colpi e lì per lì provai tante cose contrastanti.
Mi sentii proprio una puttanella, una cagnetta; mi passarono davanti i volti dei miei, di Teresa e tutte le persone che riponevano la loro fiducia in me...cosa avrebbero mai pensato di me?
Provai stupore, scandalo, tristezza, rabbia...mi veniva da piangere.
Al contempo godevo, mi sentivo libera...libera di sfogare e liberare me stessa da ogni istinto fino a quel momento a me sconosciuto. In più non potevo guardalo in viso, perciò mi sentivo come fossi sola...sola con i miei pensieri e le mie sensazioni.
Volli guardare nuovamente quello specchio...mi guardai, guardai lui...eravamo bellissimi.
Vedevo il suo cazzo apparire e scomparire tra le mie cosce e quell' immagine mi arrapava tantissimo...mi piaceva guardare e mi piace anche oggi.
I nostri sguardi si incontrarono allo specchio, lui mi sorrise e rimanemmo in contatto così.
Per me fu fondamentale poiché mi tranquillizzò, dunque potei godere pienamente di quella montata. Mi girò allora fronte allo specchio, mi mise una mano sulla fica e con l'altra mi tirò delicatamente i capelli, obbligandomi ad alzare la testa: " Guardami! Guarda! Guarda come sei bella...come sei bella quando godi. Osserva il tuo corpo" - disse fissandomi eccitato.
Vidi i miei seni turgidi, le mie gote rosse; la sua mano muoversi decisa sul mio sesso ed il mio culetto rimbalzare, scontrarsi sul suo ventre ; vidi il suo addome ed il suo petto tirati e contratti, lui succhiarsi e leccarsi le labbra per la grande eccitazione continuando a fissarmi come a volermi trasmettere la sua voglia, la sua presenza e complicità. Senza che me ne accorgessi cominciai ad assecondare i suoi colpi, spingendo avanti e indietro a mia volta. Presi a tremare tutta, a sbattere freneticamente le mie chiappe su e giù e tra di loro, (oggi lo definirebbero "twerkare"). Lui rimase piacevolmente stupito: " Beh che ti sta succedendo? Dov'e finita la mia bambina sciocca, timida ed impacciata?!". Gli risposi venendo ed ansimando con tutta la forza che sentii e lui controbatté ritraendo il suo cazzo, inondandomi il culo e la schiena di sborra.
Nel cuore della notte, la sua mano scese in basso sul mio sesso e riprese ad accarezzarmi "pigramente" con movimenti lenti e circolari, a penetrarmi dolcemente la fica. Si sfilò il profilattico rimasto lì dapprima, mi tiro più a sè e cominciò a strusciare il suo pene, già e di nuovo duro, tra la fessura delle mie chiappe poi tra le mie gambe, strusciando la sua cappella sul mio clitoride. Quando sentì che anche io fui di nuovo pronta, mi spalancò le chiappe con le mani ed affondò la sua verga nella stretta fessura riprendendo a scoparmi. Sentii ogni centimetro di cazzo strusciare fra le pareti della mia vagina e presi a giocare con il mio pavimento pelvico, allargando e stringendo a seconda se entrasse od uscisse ed i nostri piaceri si intensificarono, mentre con continuava ad eccitarmi fica e tette.
Tutto ciò mi ricordava molto, quando in sala mi faceva sedere su di lui, di spalle e mi ficcava le mani dappertutto. In quella situazione mi sentivo sempre e molto zozzona, ben disposta...mi sentivo come una di quelle donne su i film porno, (ecco...avevo già avuto modo di vedere immagini pornografiche), e mi piaceva molto sentirmi così. Per un momento uscì, mi sdraiò sulla pancia, poi come fece quando mi leccò la fica poc'anzi, mi tirò ancora più su il bacino e mi allargò un po' le gambe: " Cazzo Pam come ti voglio, ti voglio ancora! Tu ne vuoi ancora? Volevi sentirmi ancora più a fondo ed ora voglio farti sentire quanto più in profondo puoi godere". Al primo affondo io rimasi quasi senza fiato ed afferrandomi per i fianchi, prese a scoparmi a novanta. Mi sbatté forte, irrequieto come fanno gli animali con le loro femmine quando sono in calore, completamente sottomessa ai suoi colpi e lì per lì provai tante cose contrastanti.
Mi sentii proprio una puttanella, una cagnetta; mi passarono davanti i volti dei miei, di Teresa e tutte le persone che riponevano la loro fiducia in me...cosa avrebbero mai pensato di me?
Provai stupore, scandalo, tristezza, rabbia...mi veniva da piangere.
Al contempo godevo, mi sentivo libera...libera di sfogare e liberare me stessa da ogni istinto fino a quel momento a me sconosciuto. In più non potevo guardalo in viso, perciò mi sentivo come fossi sola...sola con i miei pensieri e le mie sensazioni.
Volli guardare nuovamente quello specchio...mi guardai, guardai lui...eravamo bellissimi.
Vedevo il suo cazzo apparire e scomparire tra le mie cosce e quell' immagine mi arrapava tantissimo...mi piaceva guardare e mi piace anche oggi.
I nostri sguardi si incontrarono allo specchio, lui mi sorrise e rimanemmo in contatto così.
Per me fu fondamentale poiché mi tranquillizzò, dunque potei godere pienamente di quella montata. Mi girò allora fronte allo specchio, mi mise una mano sulla fica e con l'altra mi tirò delicatamente i capelli, obbligandomi ad alzare la testa: " Guardami! Guarda! Guarda come sei bella...come sei bella quando godi. Osserva il tuo corpo" - disse fissandomi eccitato.
Vidi i miei seni turgidi, le mie gote rosse; la sua mano muoversi decisa sul mio sesso ed il mio culetto rimbalzare, scontrarsi sul suo ventre ; vidi il suo addome ed il suo petto tirati e contratti, lui succhiarsi e leccarsi le labbra per la grande eccitazione continuando a fissarmi come a volermi trasmettere la sua voglia, la sua presenza e complicità. Senza che me ne accorgessi cominciai ad assecondare i suoi colpi, spingendo avanti e indietro a mia volta. Presi a tremare tutta, a sbattere freneticamente le mie chiappe su e giù e tra di loro, (oggi lo definirebbero "twerkare"). Lui rimase piacevolmente stupito: " Beh che ti sta succedendo? Dov'e finita la mia bambina sciocca, timida ed impacciata?!". Gli risposi venendo ed ansimando con tutta la forza che sentii e lui controbatté ritraendo il suo cazzo, inondandomi il culo e la schiena di sborra.
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