Incontri al parco

di
genere
etero

Un pomeriggio d’estate esco in bici, un giro per la città, poche persone per le strade, fa parecchio caldo. Passo vicino a un parco, scorgo sedute su una panchina tre ragazze, giovani, dall’apparenza. Imbocco una stradina, faccio il giro del quartiere pensando alle tipe. Ci voglio provare, provocandole. Fa caldo e ho il cazzo sotto la tuta attillata che inizia a tirarmi. Ritorno vicino al parco, mi fermo dall’altra parte della strada, ignorando le ragazze. Faccio finta di non averle viste, ma spero di attirare la loro attenzione mettendomi una mano nella tuta per scappellarmi il cazzo. Me lo mando in tiro, mi risistemo, risalgo in bici e faccio ancora un giro del quartiere, facendo sempre finta di non aver visto le tre tipe. Passo dietro alcune case ed entro nel parco, prendo un sentiero che mi riporta verso la strada ma che passa vicino alle tre ragazze. Le affianco, sono tutte giovani, direi ventenni, belle fighe, incrocio lo sguardo di una. Ci passo davanti, e poi subito dopo ritorno indietro fermandomi da loro. Chiedo se sanno l’ora, ho il cazzo in tiro e si vede troppo sotto i pantaloncini bianchi attillati. La tipa che mi aveva lanciato lo sguardo vedo che me lo fissa. Guarda le altre che stanno prendendo il telefono per dirmi l’ora, si accorgono tutte del mio uccello, quella che mi aveva lanciato lo sguardo mi fa “ce l’hai bello duro”. Le dico sorridendo “lo vuoi?”. Le altre mi dicono l’ora ridendo tra loro, la terza risponde che per lei è un po’ tardi e deve andare a casa. Ne approfitto, le chiedo se vuole un passaggio, mi dice che abita a cinque minuti. Ha uno sguardo da affamata di sesso. “Ti do un passaggio in bici” le faccio, lei mi guarda ancora il pacco, poi si volta verso le altre, ride e mi dice “va bene”. Si mette sul sellino, tenendosi con le mani alla mia vita. Andiamo. Rimango ovviamente in piedi a pedalare, lei mi fa “ma come fai a sederti?” “Sto in piedi” le dico, altrimenti mi inculo col sellino. Lei ride di gusto, a un certo punto mi chiede se ce l’ho ancora in tiro e sento la sua mano sul pacco. Le chiedo se deve andare subito a casa, e mi dice di entrare un viottolo. Due minuti e siamo appoggiati al muro di recinzione di una villa, stradina senza via d’uscita, ci mettiamo dietro un albero sporgente. Lei mi fissa il cazzo e ancora mi dice “niente male, bello grosso”. Io la guardo tirandomi fuori la lingua, mi avvicino e la bacio. Lei mi mette la mano sul cazzo, io sul suo culo. Ci slinguazziamo per un po’, le passo la mano sulla figa, le sbottono i jeans e ce la infilo dentro. La sento gemere, la penetro con un dito, è bagnata, mi dice di continuare. Intanto mi sega il cazzo sotto la tuta, stringendomi le palle. Ci metto poco a venire, mi sborro addosso, sento lo sperma che mi cola sull’asta del cazzo scivolandomi sul buco del culo. Ho un dito nella sua figa che gliela sto sgrillettando, la sento godere, mi dice di andare più forte. A un certo punto la sento irrigidirsi, stringere le gambe e venirmi sulla mano. Ce l’ho bagnata, e lei davanti con uno sguardo estasiato. Mi dice che è venuta e io all’orecchio le sussurro “che meraviglia” dicendole che la voglio scopare. Lei ride, ci baciamo e mi fa “vediamo, sai dove trovarmi”. Si pulisce con un fazzolettino, io ho una macchione di sperma sui pantaloncini bianchi della tuta. Me li guarda e mi fa “ti sei fatto una bella sborrata!” Mi bacia, si volta ringraziandomi e se ne va.

Aspetto vostri commenti! Sono ovviamente storie vere ;)
di
scritto il
2019-01-05
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