Sara, la Webcam Girl 1 - Lo sto facendo davvero?
di
LovelySara
genere
esibizionismo
"C'mon beautiful, take them out!".
Continuava a guardare e riguardare la chat, come alla ricerca di un errore. Credeva davvero di aver letto male, o semplicemente lo sperava? In ogni caso, non c'era alcun errore. E ora, secondo le regole che lei stessa aveva stabilito, avrebbe dovuto togliersi il reggiseno di fronte a tutti. E mentre portava le mani dietro la schiena per sganciare il ferretto, riusciva a pensare solo a una cosa... Come diavolo aveva fatto a cacciarsi in quella situazione?
Single, 33 anni, senza un lavoro. La vita di Sara non stava andando affatto nella direzione in cui se l'era immaginata. Erano quasi tre mesi che aveva perso quel lavoro da impiegata, ma dall'ultimo stipendio era passato almeno il doppio del tempo. La ditta per cui lavorava aveva chiuso, sommersa dai debiti, e ormai aveva rinunciato all'idea di vedere quei soldi che ancora le dovevano. I risparmi che aveva messo da parte cominciavano a scarseggiare, e pagare l'affitto per quel monolocale in centro a Milano diventava sempre più difficile.
Così, da qualche giorno aveva iniziato a prendere in considerazione l'ipotesi di tornare a stare dai suoi. La considerava l'ultima spiaggia: suo padre probabilmente l'avrebbe riaccolta a braccia aperte, dato che la riteneva ancora la piccola di casa, ma con sua madre il rapporto era sempre stato conflittuale. «Siamo due arieti, troppo testarde per andare d'accordo» diceva sempre lei, e anche se Sara non credeva per nulla nell'astrologia, su una cosa doveva darle ragione: avevano caratteri troppo simili per convivere in pace. Ma cos'altro poteva fare? Oltre a mandare in giro decine di curriculum che quasi mai ricevevano risposta, si intende.
«Se proprio questa cosa dell'avvocato dovesse andare male, andrò a fare la webcam girl!». Questa frase era stata pronunciata dalla sua amica Elena, quasi un mese prima, in occasione della festa per la laurea in legge conseguita dopo un percorso di studi durato oltre dieci anni. Sara non ci aveva dato peso, anche perché a quel tempo neppure sapeva cosa fosse, una "webcam girl". Poi però aveva ritrovato quelle due parole su una rivista di gossip, dalla parrucchiera, e incuriosita dal titolo si era letta tutto l'articolo. Parlava di una donna italiana, di Modena, che sosteneva di guadagnare quasi 2.000 euro al mese spogliandosi su internet, via webcam. Inizialmente, Sara non prese neppure in considerazione l'ipotesi di intraprendere quel mestiere. Non era il tipo, non aveva neppure mai praticato il topless in spiaggia, e perfino nello spogliatoio della palestra si comportava sempre in maniera molto riservata.
Eppure quell'articolo l'aveva incuriosita, voleva saperne di più. E così una volta a casa aveva fatto qualche indagine su Google, scoprendo un mondo a quanto pare immenso. Erano davvero tantissimi i siti che offrivano quel tipo di intrattenimento, ognuno dei quali aveva decine, anzi centinaia di... modelle. Di tutte le età, di tutte le etnie. La sua attenzione si era focalizzata in particolare su un sito dall'impatto visivo molto efficace, nel quale tante piccole finestre offrivano un'anteprima aggiornata in tempo reale, e dunque decisamente attendibile di ciò che l'utente avrebbe visto una volta entrato. E osservando quelle miniature, Sara non poté trattenere un pensiero: molte di quelle donne non avevano affatto un fisico da modella. Certo, sicuramente alcune erano molto attraenti. Seni grandi, a volte rifatti, lingerie provocante... Molte altre però sembravano semplicemente casalinghe annoiate, o forse bisognose di soldi. Già, probabilmente molte di quelle donne avevano iniziato a fare le "webcam girls" per lo stesso motivo che aveva portato Sara su quel sito, il bisogno di denaro.
Osservò il menu in alto, e tra i vari tasti ne individuò uno riservato a chi voleva iscriversi sul sito. Spinta dalla curiosità, ci cliccò sopra e si trovò su una pagina dedicata alle modelle. "Unisciti a noi e inizia a fare soldi", recitava in inglese il titolo a caratteri cubitali. Scorrendo la pagina, trovò un riquadro dedicato alla classifica delle ragazze che avevano guadagnato di più il mese precedente. E quando la vide, per un attimo le mancò il respiro. Secondo quella classifica, la modella con più seguito aveva guadagnato quasi 17.000 dollari in un mese.
Sebbene il suo cervello continuasse a ripeterle "Magari è una truffa", oppure "Non saresti mai in grado di farlo", fu proprio in quel momento che Sara iniziò davvero a pensarci. Aveva più che mai bisogno di soldi, e uno stipendio fisso di quel tipo, semplicemente stando seduta davanti al computer, era troppo invitante per non prendere in considerazione la cosa. In fondo, il fisico per farlo ce l'aveva. Non era magra come una top model da sfilata, ma era ben proporzionata per il suo metro e settantadue di altezza, con una terza piena di seno e un fondoschiena che aveva sempre attirato sguardi e complimenti.
Aveva pure una webcam: gliel'aveva regalata Marco, il suo ultimo fidanzato, circa un anno prima. Si era trasferito in Germania, anche lui alla ricerca di lavoro, ed era convinto di poter tenere in vita via Skype una relazione che invece era destinata a naufragare definitivamente neanche due mesi dopo. Dalla loro rottura Sara non aveva più usato quella webcam, ma sapeva che era un ottimo modello, l'ideale per intraprendere quel tipo di professione.
Non ci fu un momento preciso in cui pensò "Ok, lo faccio". Semplicemente, vuoi per curiosità o vuoi per una leggera eccitazione che non poteva negare la stesse pervadendo, si iscrisse al sito completando passo dopo passo tutte le procedure necessarie. Era molto intuitivo e con una guida dettagliata, così la cosa più complicata fu scegliere il proprio nickname. Ci pensò su cinque minuti, poi scelse "Lovely", traducibile con "carina", "adorabile". Era un riferimento al suo cartone animato preferito dell'infanzia, "Lovely Sara", nel quale la piccola protagonista si chiamava proprio come lei.
Quando ebbe inserito tutti i dati obbligatori e completato la registrazione, le apparve un pulsante: "Trasmetti live ora". Davvero era così semplice? Cliccando su quel tasto avrebbe potuto iniziare a guadagnare?
Si alzò dalla scrivania, e camminò avanti e indietro per la stanza alla ricerca del coraggio per cliccare su quel pulsante. Passando davanti allo specchio, si rese conto che prima avrebbe dovuto prepararsi un po': jeans e maglietta non erano esattamente l'abbigliamento ideale per uno spettacolo del genere.
Senza pensarci troppo (sapeva che se si fosse fermata a pensare, forse non avrebbe più trovato il coraggio di andare fino in fondo) si agghindò come faceva quando aveva un primo appuntamento con un ragazzo: camicetta bianca e gonna nera appena sopra al ginocchio, con sotto un completo intimo di pizzo nero. Le aveva sempre portato fortuna con gli uomini, si augurò che potesse accadere lo stesso anche in quel contesto. Decise anche che quel filo di trucco che si era messa al mattino poteva bastare, non aveva voglia di perdere altro tempo.
Quando fu il momento di avviare la sessione, si aprì un pop-up con un ultimo suggerimento: inserire una serie di traguardi nell'argomento della chat. Poco prima, leggendo le Frequently Asked Questions del sito, aveva capito che gli utenti acquistavano del denaro virtuale, i cosiddetti "token", e poi potevano donarli alle modelle tramite la chat. Più token fosse riuscita a farsi mandare, più avrebbe guadagnato. Ora quel pop-up le suggeriva di invogliare gli utenti tramite delle "ricompense": se doni 20 token ti faccio vedere il seno, se doni 40 token mi spoglio completamente, eccetera. Non essendo particolarmente esperta, decise semplicemente di copiare e incollare il suggerimento che le aveva dato il pop-up: "20 tokens tits, 40 tokens naked". Poi finalmente cliccò su "Trasmetti live ora".
Quando nell'angolo in basso dello schermo le apparve la propria immagine, le mancò per un attimo il respiro. Era tutto reale, lo stava facendo davvero. Ciò che probabilmente le diede il coraggio di andare avanti, sembra incredibile dirlo, fu il suo taglio di capelli. Circa tre settimane prima aveva completamente rivoluzionato il proprio look, dicendo addio alla chioma castana che la caratterizzava fin da ragazzina per passare a un taglio corto e sbarazzino, peraltro biondo.
Era stata una pazzia dettata da un impulso estemporaneo, in un momento in cui Sara sentiva il bisogno di dare una svolta alla propria vita, fosse anche solo in maniera simbolica. Un impulso del tutto simile a quello che l'aveva portata in quel momento a trasmettere via webcam dalla propria stanza. E mentre sua madre, nel vedere che aveva rinunciato a quelle lunghe ciocche, l'aveva quasi diseredata, lei si era piaciuta subito: si sentiva come l'attrice Carey Mulligan nel film "Drive", uno dei suoi preferiti.
Eppure non si era ancora abituata a vedersi così. Le risultò più facile, dunque, fingere che la ragazza inquadrata dalla webcam non fosse lei, ma semplicemente una delle tante che aveva visto lavorare su quel sito.
Controllò nuovamente di essere effettivamente online. Il tasto rosso lampeggiante non le bastava, così aprì una nuova finestra e, osservando la pagina "Nuove Modelle", vide anche la sua miniatura. Sentì un brivido percorrerle la schiena: in fondo vedersi tra le ragazze del sito un po' la eccitava, anche se probabilmente non l'avrebbe ammesso neanche a se stessa. Osservando meglio l'inquadratura, si rese conto che la scelta della gonna era stata del tutto inutile: così seduta alla scrivania, non c'era modo che gli utenti la vedessero. Decise anche di aprire un bottone in più della camicia, per far risaltare un po' la scollatura. Visto che aveva delle armi a disposizione, tanto valeva usarle.
Poi rimase lì, in attesa, per alcuni minuti che le sembrarono interminabili. In un angolo in alto vedeva quanti utenti stavano visitando la sua pagina, e il numero oscillava fra i 4 e i 6. D'altronde era la sua prima volta, non poteva pretendere chissà cosa.
Si rese conto ben presto che non stava neppure offrendo un servizio così invitante, lei ferma davanti al computer poteva risultare noioso... Per cercare di ravvivare un po' la situazione, decise di mettere su un po' di musica. Si alzò e si diresse verso lo stereo, che era situato sulla libreria proprio in direzione di webcam. E mentre sceglieva un cd, sentì provenire dal pc un suono che non aveva mai sentito. Avvicinandosi allo schermo, si accorse che l'utente "Lucas451" le aveva appena donato il suo primo token. Non sapendo bene come reagire, fece un sorriso verso la webcam e salutò con la mano, un gesto un po' impacciato che tradiva il suo stato d'animo imbarazzato.
"you are beautiful" le comparì poco dopo sulla chat, un messaggio che proveniva sempre da Lucas451.
Gli rispose proprio lì, ringraziandolo. Subito dopo lui replicò ancora, invitandola a farsi ammirare di nuovo a figura intera. Solo allora Sara capì che era stato proprio il fatto che si fosse alzata in piedi a procurarle il suo primo token. Senza esitare, tornò verso lo stereo. Dopotutto doveva ancora mettere su la musica. Una volta individuato il cd decise di osare un po', e per prenderlo si chinò provando ad esporre a favore di webcam il proprio fondoschiena. Evidentemente funzionò, perché sentì nuovamente quel suono.
Stavolta non si girò subito, inserì il cd nello stereo e fece partire la musica. Poi, invece di tornare al computer, si voltò con una lentezza studiata e rimase lì in piedi, a farsi ammirare. Ora la musica la aiutava sicuramente a sentirsi di più a proprio agio, tanto che Sara accennò addirittura una piccola danza. Chiuse gli occhi e immaginò di essere in un locale con le sue amiche, e di ballare con loro. Ogni tanto le sue mani andavano a posarsi sui fianchi, accarezzando la gonna. Poi le faceva risalire lungo il corpo, fino a stringere le braccia sotto al seno, per farlo risaltare ancora di più. I suoni che sentiva provenire dal pc, quelle "donazioni", erano ciò che le permetteva di combattere l'imbarazzo, anche se non ebbe mai il coraggio di aprire gli occhi durante tutta la canzone.
Al termine della prima traccia, pensò di tornare alla scrivania. Lì si rese conto con sorpresa, ma anche con entusiasmo, che diversi altri utenti avevano deciso di contribuire. La maggior parte con un'offerta di un solo token, ma c'era qualcuno che ne aveva offerti anche 2 o 3 in un colpo solo. In totale, ne aveva racimolati quasi una quindicina in appena cinque minuti.
Nella chat c'erano anche diversi messaggi. La maggior parte si limitava a salutare, e lei rispose a tutti in un colpo solo dicendo un semplice "thank you", e mandando un bacio alla webcam. Poi c'era un utente che le chiedeva di che paese fosse, ma decise di ignorarlo. Così come ignorò quello che le scrisse "anal in pvt?". Non sapeva cosa volesse dire "pvt", ma "anal" era abbastanza eloquente e non aveva alcuna intenzione di entrare in quella discussione.
Dopo un paio di minuti arrivò un'altra donazione, stavolta molto più consistente: l'utente "zaje78" le aveva regalato 10 token, tutti in una volta. Apprezzando molto il gesto, Sara lo ringraziò a voce e gli mandò un bacio. Lui però in chat scrisse "show boobs", in pratica la invitava a mostrare il seno. Sara non aveva alcuna intenzione di farlo, ma capì che in qualche modo andava ricompensato. In fondo era la maniera migliore per far capire agli altri utenti che sarebbe valsa la pena di fare donazioni cospicue.
Si alzò in piedi, ma stavolta non si allontanò. Riposizionò invece la webcam, in modo che l'inquadratura la riprendesse dal collo in giù. Visto quello che stava per fare, si sentiva più a suo agio non dovendo mostrare il volto.
Prima portò le mani sul seno, e se lo strinse un po'. Dopodiché iniziò a slacciare il primo bottone della camicia. Poi il secondo, poi il terzo. Mentre lo faceva, arrivarono altre donazioni, e questo le fece capire che la sua decisione era quella giusta. Mentre la sbottonava, la camicia si aprì solo leggermente, lasciando intravedere il reggiseno nero che portava sotto. Quando anche l'ultimo bottone fu slacciato, con un gesto che sembrò più naturale che sensuale la aprì, anche se non la tolse. Ora tutti in quella chat - si accorse solo in quel momento che nel frattempo gli utenti connessi erano diventati ben 42 - potevano vederla in reggiseno.
Risistemò la webcam e si rimise a sedere, leggendo con malcelato orgoglio i complimenti che le erano piovuti in chat. Aveva guadagnato un'altra decina di token in un minuto, solo con quell'accenno di spogliarello. Rispose singolarmente ad ognuno, con un "thank you" e una faccina sorridente. Poi guardò il contatore in basso a sinistra: aveva messo insieme 37 token in un quarto d'ora. Non sapeva a quanti soldi corrispondessero, però non le sembrava un brutto risultato.
Proprio in quel momento arrivò un'altra donazione: "Henrysss" le aveva donato ben 20 token in un colpo solo. In un primo momento lei lo ringraziò con entusiasmo, ma solo col passare dei secondi si rese conto di cosa era davvero successo. Diversi commenti infatti la invitavano a togliere il reggiseno, e con l'ultimo le fu chiaro il perché: lo stesso utente che aveva fatto la donazione le riportò la scritta in alto nella chat, "20 tokens tits, 40 tokens naked".
"C'mon beautiful, take them out!" scrisse ancora Henrysss.
Sara si rese conto di aver fatto male i calcoli. Quei 20 token erano decisamente pochi per mostrarsi in topless, visto quanto aveva guadagnato fin lì. Avrebbe dovuto mettere una cifra molto più alta per una ricompensa del genere, almeno 100 o 200.
Il punto, però, era che non si sentiva affatto pronta per mostrarsi a seno nudo di fronte a quelli che ormai erano diventati più di 50 utenti.
Non riuscendo a capire come uscirne, portò le mani dietro la schiena per sganciare il ferretto. Lo fece, consapevole che comunque le spalline lo avrebbero tenuto su, permettendole di guadagnare qualche altro secondo. Poi si rese conto che per toglierlo del tutto avrebbe dovuto prima sfilare la camicia, e quello le diede l'idea. Si alzò di nuovo in piedi, spostando la webcam, e si mise di spalle. Lentamente fece calare la camicetta, mostrando a tutti che aveva già sganciato anche il reggiseno. Altri token iniziarono ad arrivare.
La appoggiò sulla sedia, e poi iniziò a far scendere anche le spalline del reggiseno. Da quella posizione gli utenti non potevano vederle, ma si portò comunque un braccio al petto per coprirsi le tette, un gesto senza malizia. Poi, senza voltarsi, agitò il reggiseno di fronte alla webcam, e infine lo lanciò lontano. Sentiva ancora salire il conteggio dei token.
Tenendo una mano su un seno e una sull'altro, finalmente si girò a favore di webcam, senza tuttavia far entrare il volto nell'inquadratura. Rimase lì per dieci, forse venti secondi, che tuttavia le sembrarono molti di più. In piedi, ferma, con le tette nascoste fra le mani.
Poi si voltò di nuovo, raccolse la camicia dalla sedia e se la infilò nuovamente. Allacciò giusto un paio di bottoni, abbastanza perché non le si riaprisse a tradimento, e infine si sedette.
La reazione di colui che le aveva donato i 20 token non fu chiaramente quella di un cliente soddisfatto, ma per sua fortuna si limitò a scrivere in chat "i want more", con una faccina triste.
Il suo commento però si perse in mezzo ad altri a dir poco entusiasti, nei quali tutti elogiavano la bellezza e la sensualità di questa "Lovely", il nuovo fenomeno delle webcam. Sara avrebbe dovuto essere contenta, eppure in quel momento non lo era. L'imbarazzo stava prendendo il sopravvento, e si chiese se non fosse il caso di chiudere lì.
Il colpo di grazia glielo diede lo stesso Henrysss, che la invitò a prendere parte a una chat privata. Sara non sapeva in cosa consistesse, probabilmente aveva letto le regole del sito troppo in fretta. Sapeva solo che le si era aperto un pop-up con l'inquadratura della webcam dello stesso Henrysss. Un uomo di mezza età, pelato, con gli occhiali... nudo e con il membro eccitato in mano.
Senza pensarci due volte, Sara chiuse il pop-up e poi pure il browser, interrompendo bruscamente la sessione senza alcuna spiegazione agli utenti. Ma non le importava, in fondo in quel momento era convinta che su quel sito non sarebbe più rientrata.
[continua...]
Continuava a guardare e riguardare la chat, come alla ricerca di un errore. Credeva davvero di aver letto male, o semplicemente lo sperava? In ogni caso, non c'era alcun errore. E ora, secondo le regole che lei stessa aveva stabilito, avrebbe dovuto togliersi il reggiseno di fronte a tutti. E mentre portava le mani dietro la schiena per sganciare il ferretto, riusciva a pensare solo a una cosa... Come diavolo aveva fatto a cacciarsi in quella situazione?
Single, 33 anni, senza un lavoro. La vita di Sara non stava andando affatto nella direzione in cui se l'era immaginata. Erano quasi tre mesi che aveva perso quel lavoro da impiegata, ma dall'ultimo stipendio era passato almeno il doppio del tempo. La ditta per cui lavorava aveva chiuso, sommersa dai debiti, e ormai aveva rinunciato all'idea di vedere quei soldi che ancora le dovevano. I risparmi che aveva messo da parte cominciavano a scarseggiare, e pagare l'affitto per quel monolocale in centro a Milano diventava sempre più difficile.
Così, da qualche giorno aveva iniziato a prendere in considerazione l'ipotesi di tornare a stare dai suoi. La considerava l'ultima spiaggia: suo padre probabilmente l'avrebbe riaccolta a braccia aperte, dato che la riteneva ancora la piccola di casa, ma con sua madre il rapporto era sempre stato conflittuale. «Siamo due arieti, troppo testarde per andare d'accordo» diceva sempre lei, e anche se Sara non credeva per nulla nell'astrologia, su una cosa doveva darle ragione: avevano caratteri troppo simili per convivere in pace. Ma cos'altro poteva fare? Oltre a mandare in giro decine di curriculum che quasi mai ricevevano risposta, si intende.
«Se proprio questa cosa dell'avvocato dovesse andare male, andrò a fare la webcam girl!». Questa frase era stata pronunciata dalla sua amica Elena, quasi un mese prima, in occasione della festa per la laurea in legge conseguita dopo un percorso di studi durato oltre dieci anni. Sara non ci aveva dato peso, anche perché a quel tempo neppure sapeva cosa fosse, una "webcam girl". Poi però aveva ritrovato quelle due parole su una rivista di gossip, dalla parrucchiera, e incuriosita dal titolo si era letta tutto l'articolo. Parlava di una donna italiana, di Modena, che sosteneva di guadagnare quasi 2.000 euro al mese spogliandosi su internet, via webcam. Inizialmente, Sara non prese neppure in considerazione l'ipotesi di intraprendere quel mestiere. Non era il tipo, non aveva neppure mai praticato il topless in spiaggia, e perfino nello spogliatoio della palestra si comportava sempre in maniera molto riservata.
Eppure quell'articolo l'aveva incuriosita, voleva saperne di più. E così una volta a casa aveva fatto qualche indagine su Google, scoprendo un mondo a quanto pare immenso. Erano davvero tantissimi i siti che offrivano quel tipo di intrattenimento, ognuno dei quali aveva decine, anzi centinaia di... modelle. Di tutte le età, di tutte le etnie. La sua attenzione si era focalizzata in particolare su un sito dall'impatto visivo molto efficace, nel quale tante piccole finestre offrivano un'anteprima aggiornata in tempo reale, e dunque decisamente attendibile di ciò che l'utente avrebbe visto una volta entrato. E osservando quelle miniature, Sara non poté trattenere un pensiero: molte di quelle donne non avevano affatto un fisico da modella. Certo, sicuramente alcune erano molto attraenti. Seni grandi, a volte rifatti, lingerie provocante... Molte altre però sembravano semplicemente casalinghe annoiate, o forse bisognose di soldi. Già, probabilmente molte di quelle donne avevano iniziato a fare le "webcam girls" per lo stesso motivo che aveva portato Sara su quel sito, il bisogno di denaro.
Osservò il menu in alto, e tra i vari tasti ne individuò uno riservato a chi voleva iscriversi sul sito. Spinta dalla curiosità, ci cliccò sopra e si trovò su una pagina dedicata alle modelle. "Unisciti a noi e inizia a fare soldi", recitava in inglese il titolo a caratteri cubitali. Scorrendo la pagina, trovò un riquadro dedicato alla classifica delle ragazze che avevano guadagnato di più il mese precedente. E quando la vide, per un attimo le mancò il respiro. Secondo quella classifica, la modella con più seguito aveva guadagnato quasi 17.000 dollari in un mese.
Sebbene il suo cervello continuasse a ripeterle "Magari è una truffa", oppure "Non saresti mai in grado di farlo", fu proprio in quel momento che Sara iniziò davvero a pensarci. Aveva più che mai bisogno di soldi, e uno stipendio fisso di quel tipo, semplicemente stando seduta davanti al computer, era troppo invitante per non prendere in considerazione la cosa. In fondo, il fisico per farlo ce l'aveva. Non era magra come una top model da sfilata, ma era ben proporzionata per il suo metro e settantadue di altezza, con una terza piena di seno e un fondoschiena che aveva sempre attirato sguardi e complimenti.
Aveva pure una webcam: gliel'aveva regalata Marco, il suo ultimo fidanzato, circa un anno prima. Si era trasferito in Germania, anche lui alla ricerca di lavoro, ed era convinto di poter tenere in vita via Skype una relazione che invece era destinata a naufragare definitivamente neanche due mesi dopo. Dalla loro rottura Sara non aveva più usato quella webcam, ma sapeva che era un ottimo modello, l'ideale per intraprendere quel tipo di professione.
Non ci fu un momento preciso in cui pensò "Ok, lo faccio". Semplicemente, vuoi per curiosità o vuoi per una leggera eccitazione che non poteva negare la stesse pervadendo, si iscrisse al sito completando passo dopo passo tutte le procedure necessarie. Era molto intuitivo e con una guida dettagliata, così la cosa più complicata fu scegliere il proprio nickname. Ci pensò su cinque minuti, poi scelse "Lovely", traducibile con "carina", "adorabile". Era un riferimento al suo cartone animato preferito dell'infanzia, "Lovely Sara", nel quale la piccola protagonista si chiamava proprio come lei.
Quando ebbe inserito tutti i dati obbligatori e completato la registrazione, le apparve un pulsante: "Trasmetti live ora". Davvero era così semplice? Cliccando su quel tasto avrebbe potuto iniziare a guadagnare?
Si alzò dalla scrivania, e camminò avanti e indietro per la stanza alla ricerca del coraggio per cliccare su quel pulsante. Passando davanti allo specchio, si rese conto che prima avrebbe dovuto prepararsi un po': jeans e maglietta non erano esattamente l'abbigliamento ideale per uno spettacolo del genere.
Senza pensarci troppo (sapeva che se si fosse fermata a pensare, forse non avrebbe più trovato il coraggio di andare fino in fondo) si agghindò come faceva quando aveva un primo appuntamento con un ragazzo: camicetta bianca e gonna nera appena sopra al ginocchio, con sotto un completo intimo di pizzo nero. Le aveva sempre portato fortuna con gli uomini, si augurò che potesse accadere lo stesso anche in quel contesto. Decise anche che quel filo di trucco che si era messa al mattino poteva bastare, non aveva voglia di perdere altro tempo.
Quando fu il momento di avviare la sessione, si aprì un pop-up con un ultimo suggerimento: inserire una serie di traguardi nell'argomento della chat. Poco prima, leggendo le Frequently Asked Questions del sito, aveva capito che gli utenti acquistavano del denaro virtuale, i cosiddetti "token", e poi potevano donarli alle modelle tramite la chat. Più token fosse riuscita a farsi mandare, più avrebbe guadagnato. Ora quel pop-up le suggeriva di invogliare gli utenti tramite delle "ricompense": se doni 20 token ti faccio vedere il seno, se doni 40 token mi spoglio completamente, eccetera. Non essendo particolarmente esperta, decise semplicemente di copiare e incollare il suggerimento che le aveva dato il pop-up: "20 tokens tits, 40 tokens naked". Poi finalmente cliccò su "Trasmetti live ora".
Quando nell'angolo in basso dello schermo le apparve la propria immagine, le mancò per un attimo il respiro. Era tutto reale, lo stava facendo davvero. Ciò che probabilmente le diede il coraggio di andare avanti, sembra incredibile dirlo, fu il suo taglio di capelli. Circa tre settimane prima aveva completamente rivoluzionato il proprio look, dicendo addio alla chioma castana che la caratterizzava fin da ragazzina per passare a un taglio corto e sbarazzino, peraltro biondo.
Era stata una pazzia dettata da un impulso estemporaneo, in un momento in cui Sara sentiva il bisogno di dare una svolta alla propria vita, fosse anche solo in maniera simbolica. Un impulso del tutto simile a quello che l'aveva portata in quel momento a trasmettere via webcam dalla propria stanza. E mentre sua madre, nel vedere che aveva rinunciato a quelle lunghe ciocche, l'aveva quasi diseredata, lei si era piaciuta subito: si sentiva come l'attrice Carey Mulligan nel film "Drive", uno dei suoi preferiti.
Eppure non si era ancora abituata a vedersi così. Le risultò più facile, dunque, fingere che la ragazza inquadrata dalla webcam non fosse lei, ma semplicemente una delle tante che aveva visto lavorare su quel sito.
Controllò nuovamente di essere effettivamente online. Il tasto rosso lampeggiante non le bastava, così aprì una nuova finestra e, osservando la pagina "Nuove Modelle", vide anche la sua miniatura. Sentì un brivido percorrerle la schiena: in fondo vedersi tra le ragazze del sito un po' la eccitava, anche se probabilmente non l'avrebbe ammesso neanche a se stessa. Osservando meglio l'inquadratura, si rese conto che la scelta della gonna era stata del tutto inutile: così seduta alla scrivania, non c'era modo che gli utenti la vedessero. Decise anche di aprire un bottone in più della camicia, per far risaltare un po' la scollatura. Visto che aveva delle armi a disposizione, tanto valeva usarle.
Poi rimase lì, in attesa, per alcuni minuti che le sembrarono interminabili. In un angolo in alto vedeva quanti utenti stavano visitando la sua pagina, e il numero oscillava fra i 4 e i 6. D'altronde era la sua prima volta, non poteva pretendere chissà cosa.
Si rese conto ben presto che non stava neppure offrendo un servizio così invitante, lei ferma davanti al computer poteva risultare noioso... Per cercare di ravvivare un po' la situazione, decise di mettere su un po' di musica. Si alzò e si diresse verso lo stereo, che era situato sulla libreria proprio in direzione di webcam. E mentre sceglieva un cd, sentì provenire dal pc un suono che non aveva mai sentito. Avvicinandosi allo schermo, si accorse che l'utente "Lucas451" le aveva appena donato il suo primo token. Non sapendo bene come reagire, fece un sorriso verso la webcam e salutò con la mano, un gesto un po' impacciato che tradiva il suo stato d'animo imbarazzato.
"you are beautiful" le comparì poco dopo sulla chat, un messaggio che proveniva sempre da Lucas451.
Gli rispose proprio lì, ringraziandolo. Subito dopo lui replicò ancora, invitandola a farsi ammirare di nuovo a figura intera. Solo allora Sara capì che era stato proprio il fatto che si fosse alzata in piedi a procurarle il suo primo token. Senza esitare, tornò verso lo stereo. Dopotutto doveva ancora mettere su la musica. Una volta individuato il cd decise di osare un po', e per prenderlo si chinò provando ad esporre a favore di webcam il proprio fondoschiena. Evidentemente funzionò, perché sentì nuovamente quel suono.
Stavolta non si girò subito, inserì il cd nello stereo e fece partire la musica. Poi, invece di tornare al computer, si voltò con una lentezza studiata e rimase lì in piedi, a farsi ammirare. Ora la musica la aiutava sicuramente a sentirsi di più a proprio agio, tanto che Sara accennò addirittura una piccola danza. Chiuse gli occhi e immaginò di essere in un locale con le sue amiche, e di ballare con loro. Ogni tanto le sue mani andavano a posarsi sui fianchi, accarezzando la gonna. Poi le faceva risalire lungo il corpo, fino a stringere le braccia sotto al seno, per farlo risaltare ancora di più. I suoni che sentiva provenire dal pc, quelle "donazioni", erano ciò che le permetteva di combattere l'imbarazzo, anche se non ebbe mai il coraggio di aprire gli occhi durante tutta la canzone.
Al termine della prima traccia, pensò di tornare alla scrivania. Lì si rese conto con sorpresa, ma anche con entusiasmo, che diversi altri utenti avevano deciso di contribuire. La maggior parte con un'offerta di un solo token, ma c'era qualcuno che ne aveva offerti anche 2 o 3 in un colpo solo. In totale, ne aveva racimolati quasi una quindicina in appena cinque minuti.
Nella chat c'erano anche diversi messaggi. La maggior parte si limitava a salutare, e lei rispose a tutti in un colpo solo dicendo un semplice "thank you", e mandando un bacio alla webcam. Poi c'era un utente che le chiedeva di che paese fosse, ma decise di ignorarlo. Così come ignorò quello che le scrisse "anal in pvt?". Non sapeva cosa volesse dire "pvt", ma "anal" era abbastanza eloquente e non aveva alcuna intenzione di entrare in quella discussione.
Dopo un paio di minuti arrivò un'altra donazione, stavolta molto più consistente: l'utente "zaje78" le aveva regalato 10 token, tutti in una volta. Apprezzando molto il gesto, Sara lo ringraziò a voce e gli mandò un bacio. Lui però in chat scrisse "show boobs", in pratica la invitava a mostrare il seno. Sara non aveva alcuna intenzione di farlo, ma capì che in qualche modo andava ricompensato. In fondo era la maniera migliore per far capire agli altri utenti che sarebbe valsa la pena di fare donazioni cospicue.
Si alzò in piedi, ma stavolta non si allontanò. Riposizionò invece la webcam, in modo che l'inquadratura la riprendesse dal collo in giù. Visto quello che stava per fare, si sentiva più a suo agio non dovendo mostrare il volto.
Prima portò le mani sul seno, e se lo strinse un po'. Dopodiché iniziò a slacciare il primo bottone della camicia. Poi il secondo, poi il terzo. Mentre lo faceva, arrivarono altre donazioni, e questo le fece capire che la sua decisione era quella giusta. Mentre la sbottonava, la camicia si aprì solo leggermente, lasciando intravedere il reggiseno nero che portava sotto. Quando anche l'ultimo bottone fu slacciato, con un gesto che sembrò più naturale che sensuale la aprì, anche se non la tolse. Ora tutti in quella chat - si accorse solo in quel momento che nel frattempo gli utenti connessi erano diventati ben 42 - potevano vederla in reggiseno.
Risistemò la webcam e si rimise a sedere, leggendo con malcelato orgoglio i complimenti che le erano piovuti in chat. Aveva guadagnato un'altra decina di token in un minuto, solo con quell'accenno di spogliarello. Rispose singolarmente ad ognuno, con un "thank you" e una faccina sorridente. Poi guardò il contatore in basso a sinistra: aveva messo insieme 37 token in un quarto d'ora. Non sapeva a quanti soldi corrispondessero, però non le sembrava un brutto risultato.
Proprio in quel momento arrivò un'altra donazione: "Henrysss" le aveva donato ben 20 token in un colpo solo. In un primo momento lei lo ringraziò con entusiasmo, ma solo col passare dei secondi si rese conto di cosa era davvero successo. Diversi commenti infatti la invitavano a togliere il reggiseno, e con l'ultimo le fu chiaro il perché: lo stesso utente che aveva fatto la donazione le riportò la scritta in alto nella chat, "20 tokens tits, 40 tokens naked".
"C'mon beautiful, take them out!" scrisse ancora Henrysss.
Sara si rese conto di aver fatto male i calcoli. Quei 20 token erano decisamente pochi per mostrarsi in topless, visto quanto aveva guadagnato fin lì. Avrebbe dovuto mettere una cifra molto più alta per una ricompensa del genere, almeno 100 o 200.
Il punto, però, era che non si sentiva affatto pronta per mostrarsi a seno nudo di fronte a quelli che ormai erano diventati più di 50 utenti.
Non riuscendo a capire come uscirne, portò le mani dietro la schiena per sganciare il ferretto. Lo fece, consapevole che comunque le spalline lo avrebbero tenuto su, permettendole di guadagnare qualche altro secondo. Poi si rese conto che per toglierlo del tutto avrebbe dovuto prima sfilare la camicia, e quello le diede l'idea. Si alzò di nuovo in piedi, spostando la webcam, e si mise di spalle. Lentamente fece calare la camicetta, mostrando a tutti che aveva già sganciato anche il reggiseno. Altri token iniziarono ad arrivare.
La appoggiò sulla sedia, e poi iniziò a far scendere anche le spalline del reggiseno. Da quella posizione gli utenti non potevano vederle, ma si portò comunque un braccio al petto per coprirsi le tette, un gesto senza malizia. Poi, senza voltarsi, agitò il reggiseno di fronte alla webcam, e infine lo lanciò lontano. Sentiva ancora salire il conteggio dei token.
Tenendo una mano su un seno e una sull'altro, finalmente si girò a favore di webcam, senza tuttavia far entrare il volto nell'inquadratura. Rimase lì per dieci, forse venti secondi, che tuttavia le sembrarono molti di più. In piedi, ferma, con le tette nascoste fra le mani.
Poi si voltò di nuovo, raccolse la camicia dalla sedia e se la infilò nuovamente. Allacciò giusto un paio di bottoni, abbastanza perché non le si riaprisse a tradimento, e infine si sedette.
La reazione di colui che le aveva donato i 20 token non fu chiaramente quella di un cliente soddisfatto, ma per sua fortuna si limitò a scrivere in chat "i want more", con una faccina triste.
Il suo commento però si perse in mezzo ad altri a dir poco entusiasti, nei quali tutti elogiavano la bellezza e la sensualità di questa "Lovely", il nuovo fenomeno delle webcam. Sara avrebbe dovuto essere contenta, eppure in quel momento non lo era. L'imbarazzo stava prendendo il sopravvento, e si chiese se non fosse il caso di chiudere lì.
Il colpo di grazia glielo diede lo stesso Henrysss, che la invitò a prendere parte a una chat privata. Sara non sapeva in cosa consistesse, probabilmente aveva letto le regole del sito troppo in fretta. Sapeva solo che le si era aperto un pop-up con l'inquadratura della webcam dello stesso Henrysss. Un uomo di mezza età, pelato, con gli occhiali... nudo e con il membro eccitato in mano.
Senza pensarci due volte, Sara chiuse il pop-up e poi pure il browser, interrompendo bruscamente la sessione senza alcuna spiegazione agli utenti. Ma non le importava, in fondo in quel momento era convinta che su quel sito non sarebbe più rientrata.
[continua...]
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Sara, la Webcam Girl 2 - Chat privata
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