Il sogno di Alice
di
Flame
genere
sentimentali
Musica, marionette, balli.
Un teatro?
Un sipario?
Alice, Alice cosa ci fai qui?
Alice?
“Luce, luce , quanta luce, tutto bianco”
Alice è nella sua stanza, seduta a terra con le gambe incrociate, davanti a lei in cerchio delle marionette grandi quasi un metro, di legno e dipinte a mano, tra esse ci sono la ballerina e il violinista. Loro parlano.
-Noi siamo magiche Alice!-
Il violinista ha parlato, ha perfino mosso la piccola testa buffa.
-Tu credi nella magia?- continua.
-Io… io… non lo so- farfuglia la ragazza. L'omino scuote il capo è fa per avvicinarsi.
-Guardati sei di legno pure tu. Sei una marionetta. -
-Io una marionetta?- Domanda indignata, -io sono una ragazza e voi siete solo delle sciocche bambole!-
-Perché dici questo!- ora è la ballerina a parlare, singhiozza.
-Oh no cara dai… non voleva dirlo...- la rincuora il violinista.
Ad un tratto le altre marionette prendono vita come in un battito d'ali di farfalla e iniziano a piangere in coro. Alice sbalordita le guarda scuotendo il capo, dispiaciuta. Il suono che emettono é straziante, assordante, la giovane si tappa le orecchie e stringe gli occhi urlando.
-Vi prego, vi prego, scusatemi! Non siete delle sciocche bambole... vi prego basta!-
Improvvisamente il frastuono si interrompe.
Silenzio, fastidioso, inquietante. Strano.
Le marionette la fissano tutte come se fossero inanimate, ma Alice sa che è solo una farsa.
-Guardati allo specchio” dice la ballerina facendo una piroetta su se stessa.
-Quale specchio?-chiede la ragazza guardandosi attorno, -non ce n'è sono qui.-
-Guarda meglio!- aggiunge la ballerina.
Alice si guarda intorno, attenta scruta ogni minimo anfratto della sua stanza, ma non c'è nessuno specchio, casualmente però, alza il capo. Con suo grande stupore il soffitto è diventato un enorme specchio ed, il riflesso, inquietante : un teatro capovolto e in rovina, lei al centro del grande cerchio di marionette.
Il terrore nei suoi occhi.
-Come può essere?- le mani toccano il viso. È di legno! è una bambola di legno!
Scuote il capo, -no, no, non può essere!- si guarda le mani, si tocca il corpo, è una marionetta! Scoppia in un pianto disperato.
-Non hai detto tu di voler essere una bambola?- il violinista si fa largo tra la calca.
-No, non l'ho mai detto!- esclama la povera Alice singhiozzando.
- Invece si. È un tuo desiderio. Tu sei perversa-.
Tratto da un racconto scritto tempo fa.
Un teatro?
Un sipario?
Alice, Alice cosa ci fai qui?
Alice?
“Luce, luce , quanta luce, tutto bianco”
Alice è nella sua stanza, seduta a terra con le gambe incrociate, davanti a lei in cerchio delle marionette grandi quasi un metro, di legno e dipinte a mano, tra esse ci sono la ballerina e il violinista. Loro parlano.
-Noi siamo magiche Alice!-
Il violinista ha parlato, ha perfino mosso la piccola testa buffa.
-Tu credi nella magia?- continua.
-Io… io… non lo so- farfuglia la ragazza. L'omino scuote il capo è fa per avvicinarsi.
-Guardati sei di legno pure tu. Sei una marionetta. -
-Io una marionetta?- Domanda indignata, -io sono una ragazza e voi siete solo delle sciocche bambole!-
-Perché dici questo!- ora è la ballerina a parlare, singhiozza.
-Oh no cara dai… non voleva dirlo...- la rincuora il violinista.
Ad un tratto le altre marionette prendono vita come in un battito d'ali di farfalla e iniziano a piangere in coro. Alice sbalordita le guarda scuotendo il capo, dispiaciuta. Il suono che emettono é straziante, assordante, la giovane si tappa le orecchie e stringe gli occhi urlando.
-Vi prego, vi prego, scusatemi! Non siete delle sciocche bambole... vi prego basta!-
Improvvisamente il frastuono si interrompe.
Silenzio, fastidioso, inquietante. Strano.
Le marionette la fissano tutte come se fossero inanimate, ma Alice sa che è solo una farsa.
-Guardati allo specchio” dice la ballerina facendo una piroetta su se stessa.
-Quale specchio?-chiede la ragazza guardandosi attorno, -non ce n'è sono qui.-
-Guarda meglio!- aggiunge la ballerina.
Alice si guarda intorno, attenta scruta ogni minimo anfratto della sua stanza, ma non c'è nessuno specchio, casualmente però, alza il capo. Con suo grande stupore il soffitto è diventato un enorme specchio ed, il riflesso, inquietante : un teatro capovolto e in rovina, lei al centro del grande cerchio di marionette.
Il terrore nei suoi occhi.
-Come può essere?- le mani toccano il viso. È di legno! è una bambola di legno!
Scuote il capo, -no, no, non può essere!- si guarda le mani, si tocca il corpo, è una marionetta! Scoppia in un pianto disperato.
-Non hai detto tu di voler essere una bambola?- il violinista si fa largo tra la calca.
-No, non l'ho mai detto!- esclama la povera Alice singhiozzando.
- Invece si. È un tuo desiderio. Tu sei perversa-.
Tratto da un racconto scritto tempo fa.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Richiamo al filo rosso. La leggenda del S. Nulla.racconto sucessivo
Cronache di una ventiduenne disadattata. Vol. I. La montagna
Commenti dei lettori al racconto erotico