Il sogno di Alice. Atto II.
di
Flame
genere
bondage
Qui nulla è dato sapere, qui nulla è stato cambiato o cancellato, qui nulla è dovuto, qui nulla è raggiungibile. Questo non è un mondo per la ragione.
Con un sottile strato di follia il marionettista guida il suo spettacolo.
Ancora mani a profanare il suo corpo: l'artigliano, la carezzano, bocche la baciano, lingue la sfiorano ed infine occhi la studiano. A volte sono di un blu intenso che ad Alice, ricordano l'oceano, altre invece verdi smeraldo come le colline irlandesi, altre ancora neri, spaventosi e senz’anima. In quel groviglio di mani e di volti Alice nota finanche quello delle due marionette: la ballerina e il violinista.
-Scappa sei ancora in tempo…-
Sussurra la ballerina al suo orecchio.
-Si fallo Alice o rimarrai imprigionata!- il violinista fa eco.
-Come, come dovrei fare?-
-Devi guardare dentro te stessa
cara.-
-Ma come fare? Dimmelo ti prego!
-Non possiamo dirti come fare, devi saperlo tu Alice.- Infine entrambi si ritirano nel buio.
Imprigionata da arpie che la conducono sul orlo del precipizio senza mai buttarla giù, sfiora mille e mille volte il desiderio del culmine senza mai raggiungerlo. Quelle mani, quelle dannate mani toccano i suoi punti più sensibili, due lacrime solcano il viso senza controllo.
Come un battito d'ali di farfalla tutto si ferma, le donne scompaiono nel nulla.
-Alice...-
Il marionettista si avvicina a lei, la ragazza guarda il suo volto, gli occhi profondi e scuri la studiano in modo dolce, compassionevole.
-Devi imparare a gestire le emozioni- gli carezza una guancia imprigionando una lacrima.
-Sei sulla buona strada per guardarti dentro- continua.
-Come fare? Io… io… non lo so.-
-Solo tu sai come fare io ti apro la strada, ti guido!-
-Come fai?-
-Lo vedrai presto, non essere impaziente. Qui nulla è dato sapere, qui nulla è stato cambiato o cancellato, qui nulla è dovuto, qui nulla è raggiungibile. Questo non è un mondo per la ragione!-
Tutto questo non ha senso per Alice: cosa non deve sapere, cosa non è raggiungibile e cosa non è stato cancellato?
Confusione.
-Vieni Alice devo prepararti, abbiamo uno spettacolo da fare!-
Uno spettacolo, il suo primo spettacolo. Quindi è una marionetta? Lo sguardo ritorna sulle mani, no non è di legno e non ha fili. Sospira.
Il palcoscenico non muta, il tavolo è sparito e ora al suo posto ci sono dei lunghi e corposi drappi di seta bianca.
-Bianchi come te dolce Alice.-
La ragazza non ricorda come abbia fatto a non vedere il cambiamento del palco e, soprattutto, non ricorda la prospettiva di Andrea prima era ad una distanza notevole, di fronte lei, ora è incollato al suo corpo, da dietro, e il suo respiro caldo sul collo le procura leggeri brividi piacevoli.
I drappi iniziano ad avvolgere le sue forme: sono lisci, freschi, le carezzano delicatamente, si intrecciano intorno le braccia, intorno alle gambe che Alice prontamente divarica ed infine l'ultimo drappo avvolge il collo in piccoli intersezioni cadendo lungo il suo corpo nudo.
La sua marionetta, impreziosita dalla seta, fluttua nell'aria come una ballerina nuda e innocentemente provocante.
Tratto da un racconto scritto tempo fa.
Con un sottile strato di follia il marionettista guida il suo spettacolo.
Ancora mani a profanare il suo corpo: l'artigliano, la carezzano, bocche la baciano, lingue la sfiorano ed infine occhi la studiano. A volte sono di un blu intenso che ad Alice, ricordano l'oceano, altre invece verdi smeraldo come le colline irlandesi, altre ancora neri, spaventosi e senz’anima. In quel groviglio di mani e di volti Alice nota finanche quello delle due marionette: la ballerina e il violinista.
-Scappa sei ancora in tempo…-
Sussurra la ballerina al suo orecchio.
-Si fallo Alice o rimarrai imprigionata!- il violinista fa eco.
-Come, come dovrei fare?-
-Devi guardare dentro te stessa
cara.-
-Ma come fare? Dimmelo ti prego!
-Non possiamo dirti come fare, devi saperlo tu Alice.- Infine entrambi si ritirano nel buio.
Imprigionata da arpie che la conducono sul orlo del precipizio senza mai buttarla giù, sfiora mille e mille volte il desiderio del culmine senza mai raggiungerlo. Quelle mani, quelle dannate mani toccano i suoi punti più sensibili, due lacrime solcano il viso senza controllo.
Come un battito d'ali di farfalla tutto si ferma, le donne scompaiono nel nulla.
-Alice...-
Il marionettista si avvicina a lei, la ragazza guarda il suo volto, gli occhi profondi e scuri la studiano in modo dolce, compassionevole.
-Devi imparare a gestire le emozioni- gli carezza una guancia imprigionando una lacrima.
-Sei sulla buona strada per guardarti dentro- continua.
-Come fare? Io… io… non lo so.-
-Solo tu sai come fare io ti apro la strada, ti guido!-
-Come fai?-
-Lo vedrai presto, non essere impaziente. Qui nulla è dato sapere, qui nulla è stato cambiato o cancellato, qui nulla è dovuto, qui nulla è raggiungibile. Questo non è un mondo per la ragione!-
Tutto questo non ha senso per Alice: cosa non deve sapere, cosa non è raggiungibile e cosa non è stato cancellato?
Confusione.
-Vieni Alice devo prepararti, abbiamo uno spettacolo da fare!-
Uno spettacolo, il suo primo spettacolo. Quindi è una marionetta? Lo sguardo ritorna sulle mani, no non è di legno e non ha fili. Sospira.
Il palcoscenico non muta, il tavolo è sparito e ora al suo posto ci sono dei lunghi e corposi drappi di seta bianca.
-Bianchi come te dolce Alice.-
La ragazza non ricorda come abbia fatto a non vedere il cambiamento del palco e, soprattutto, non ricorda la prospettiva di Andrea prima era ad una distanza notevole, di fronte lei, ora è incollato al suo corpo, da dietro, e il suo respiro caldo sul collo le procura leggeri brividi piacevoli.
I drappi iniziano ad avvolgere le sue forme: sono lisci, freschi, le carezzano delicatamente, si intrecciano intorno le braccia, intorno alle gambe che Alice prontamente divarica ed infine l'ultimo drappo avvolge il collo in piccoli intersezioni cadendo lungo il suo corpo nudo.
La sua marionetta, impreziosita dalla seta, fluttua nell'aria come una ballerina nuda e innocentemente provocante.
Tratto da un racconto scritto tempo fa.
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