Oh Mamma 1

di
genere
incesti

"Sogno o son desto?"
Mi chiedevo mentre col cazzo stretto dalla labbra di mia madre le spruzzavo in bocca scomposti e potenti fiotti di sborra.

Percepivo come reali anche le sue mani che,da dietro le mie natiche,spingevano con forza verso il suo viso impedendomi di ritrarmi da quello che pareva essere un incubo perverso e incestuoso.

Mia madre non è certamente quella che si potrebbe definire una bella donna.

Esile,col seno appena accennato,col viso dall'espressione severe e un po arcigna,i capelli neri e corvini ed un'ampia bocca dalle lebbra sottili.

Dalla sua ha quella di essere alta e slanciata dalle gambe lunghe e ben tornite anche se,alquanto sottili.

Le sue braccia nervose,terminano con bellissime mani dalle lunghe dita nodose ed affusolate.

Stranamente da quel suo esile corpo,spuntano due glutei sodi e rotondi.

Naturalmente,questa mia reale e ingenerosa descrizione della mia genitrice,ne nasconde una diversa e forse,più importante:La femmina che è in lei che avevo sempre percepito sin da adolescente.

Mia madre ha una cura maniacale del suo aspetto e del suo corpo.

Conosce bene i suoi limiti estetici(secondo i moderni canoni di bellezza)ma è cosciente anche delle sue qualità nascoste che nessuno noterebbe se non adeguatamente valorizzate.

Lei tratta il suo corpo ed il suo aspetto come certi pubblicitari,trattano i loro prodotti meno attraenti.

Ha degli occhi che poggiati senza cura su quel viso spigoloso,passerebbero inosservati.

Occhi grandi!

Occhi neri e profondi accarezzati da lunghe ciglia e da folte sopracciglia.

Il suo trucco leggero intorno agli occhi e piuttosto vistoso nel contorno,fa splendere le sue meravigliose pupille come brillanti dalle mille sfaccettature cromatiche.

Le sue labbra sottili,magistralmente ridisegnate e contornate da un filo nero e rese più ampie e tumide da una brillante pennellata di rosso scuro,sono voluttuose e sensuali.

La pelle del viso colorata e coordinata in funzione dell'abito che indossa,fa sparire completamente quell'antiestetico velo ben liscio ma opaco della sua epidermide facciale.

Questi sapienti trattamenti,rendono il viso di mia madre attraente e sensuale oltre ogni sua più fortunata concorrente.

Un viso che sprizza sensualità,desiderio,voglia di baciarla,di possederla e di essere posseduto,dominarla ed esserne sottomesso senza distinzione di genere!

Mia madre è una importante dirigente d'azienda ed i suoi modi,particolarmente decisi creano una certa soggezione nei suoi subalterni ma anche rispetto da parte dei suoi superiori.

Anche la sua voce potente e mascolina,resa più roca dal fatto che fumi,contribuisce ad accentuare la sua autorevolezza.

Ai "miglioramenti" del suo viso(al quale dedica molto del suo tempo)aggiunge una certa disinvoltura nell'abbigliamento che pur mantenendo una certa sobria eleganza,non disdegna,come già detto,di esibire la sua "mercanzia" quando entra in competizione con altre donne o individua la sua preda.

Cosa c'entro io ventenne,universitario col mondo un po retro' di mia madre!?

La mia famiglia è composta da me(ovviamente!)mia madre,mio padre e due sorelle che sono uscite già di casa,l'una sposandosi e l'altra convivente di una specie di artista.

Completo questa noiosa descrizione dicendo che mia madre ha 47 anni,mio padre quasi 60,la sorella sposata 27,l'altra 25 ed io 20.

Tutto era cominciato una sera in cui,dopo essere arrivato a casa dalla palestra,anziché trovare la tavola imbandita,c'era mio padre,che aveva già cenato,in poltrona davanti alla TV mentre mia madre,vestita e truccata di tutto punto era nervosamente seduta sul bordo del suo letto:

Non vedendola in giro per casa,avevo bussato alla porta della sua camera da letto ed ero entrato:

-Ciao mamma....esci?-

-Ciao Fulvio,dovrei uscire per incontrare dei clienti in una cena di lavoro in cui sarei dovuto andare con un mio collega che però pare abbia avuto un contrattempo,sono dei nuovi clienti e non ho voglia di andare da sola.

Tu cos'hai da fare stasera Fulvio?-

Mi aveva chiesto.

-Niente mamma,sono stanco ed avevo in programma solo di cenare e andare a letto.-

Le avevo risposto.

-Dai vestiti che mi accompagni,ti presenterò come uno stagista e ceni con noi.

Non credo che sarà una cosa lunga perché domani vengono in ufficio per discutere di lavoro e stasera è solo una cena di cortesia.

I clienti che devo incontrare sono insieme ai loro figli dell tua età,vedrai,mentre noi parliamo di lavoro,voi vi divertirete e tu potrai esercitarti un po col tuo inglese.-

A cena a tavola eravamo solo io e mia madre in quel romantico localino fuori città frequentato solo da coppiette.

-Tu lo sai vero Fulvio che io per uscire la sera,devo sempre inventare per tuo padre,la balla della cena di lavoro?!

D'altra parte,cos'altro potrei fare con lui che ogni sera,dopo aver cenato si sbatte davanti alla TV e dopo 10 minuti comincia a ronfare?

Lo so,tu sei mio figlio e non dovrei raccontarti certe confidenze ma,d'altra parte sei già sufficientemente grande e certe cose le capisci anche tu!-

Mentre mangiavamo,mia madre aveva cominciato a parlarmi senza freni ne ipocrisie,anche delle sue cose più intime.

-Lo sai perché siamo qui stasera senza che avessi preparato la tua cena?-

-No...non lo so mamma.-

Le avevo risposto con una certa curiosità.

-Stasera avevo l'appuntamento col mio "Amico" fisso e mi ero preparata per venire a cena proprio in questo posto.

Lo vedi anche tu che non ho un abbigliamento propriamente professionale!?-

In effetti,era truccata come meglio non avrebbe potuto fare.

Indossava una camicetta di seta senza reggiseno esibendo un'eccitante petto da teen-ager e con una larga gonna un palmo sopra le ginocchia.

Scarpe a zeppa che la rendevano una spanna più alta di me che,pure,sono un metro e ottanta.

Niente di professionale dunque ma piuttosto una mise che avrebbe potuto attirare anche un ragazzo come me.

Aveva poi continuato:

-Quello stronzo,mi ha telefonato con la scusa che aveva problemi con la moglie che ero già pronta mettendomi in imbarazzo con tuo padre e senza darmi la possibilità di organizzarmi diversamente.

Tu sei stato mandato dalla provvidenza per salvarmi dal casino e dall'arrabbiatura che avrebbe potuto farmi commettere un gesto inconsulto.-

Mi aveva poi raccontato del suo rapporto con papà ridotto oramai alla stregua di innocenti fratelli.

Non era neanche stata in grado di dirmi da quanto tempo non facevano l'amore.

Lei mi parlava,parlava come un fiume in piena raccontandomi le cose più intime della sua vita senza tralasciare le sue esperienze sessuali.

Io l'ascoltavo in silenzio mentre un sottile filo di energia erotica,attraversava la mia mente ed il mio corpo procurandomi una imbarazzante erezione.

Incredibilmente,mi stavo eccitando davanti alla provocante figura di mia madre e dei suoi racconti.

La cosa mi sembrava sporca e immorale ma,per quanti sforzi facessi,la mia eccitazione montava sempre più.

Mentre tornavamo a casa con mia madre alla guida,non potevo impedirmi di guardarle le gambe e le cosce completamente scoperte dalla postura della guida e dalla gonna troppo corta.

E poi il seno che riuscivo a vedere grazie alla camicetta generosamente sbottonata.

-Ti piaccione?-

Mi aveva chiesto rompendo il silenzio.

-Che cosa?-

Le avevo risposto fingendo di non capire mentre il mio viso si avvampava di rosso.

-Le mie gambe e le mie tettine!-

Aveva subito ribattuto portandomi una mano sulla gonfia cerniera dei jeans.

-Direi che a lui piacciono!-

Aveva aggiunto continuando a palparmi il cazzo da sopra il pantalone.

-Non temere Fulvio,tu non hai l'esclusiva di questa situazione!-

Aveva aggiunto prendendomi la mano e portandosela tra le cosce.

Un sussulto come una scarica elettrica aveva scosso tutto il mio corpo nel momento in cui avevo sentito che non indossava intimo e che il suo sesso era completamente bagnato.

-Hai mai leccato una donna Fulvio?-

-Si...cioè no....una mia amica...una volta...-

-Prova...prova adesso mentre io guido...mostrami se sei capace di farmi godere......dai Fulvio...amore mio...fai godere con la lingua la tua mamma!-

Non so neanch'io come sia stato possibile ma al mio risveglio,mi ero reso conto che mia madre aveva un lago tra le cosce mentre io avevo la bocca piena dei suoi umori.

Eravamo fermi quando le contrazioni del suo corpo ed i suoi gemiti mi precipitavano in un delirio di sensi.

Mentre a fatica cercavo di leccarla infilandomi tra le sue cosce lei aveva trovato uno spiazzo tra gli alberi e si era fermata.

Subito aveva abbassato le spalliere a comando elettrico dei sedili e appoggiando una gamba sul volante e l'altra sul poggiatesta,si era aperta completamente permettendomi così di intrufolarmi con la testa tra le sue cosce e la bocca sulla sua fica pelosa.

"Sto leccando la fica di mia madre....la sto facendo godere..!"

Più che pensieri erano suoni tumultuosi,sensazioni devastanti ed angosciosi,reminescenze di atavici incesti quelli che rivoltavano la mia mente mentre il mio cazzo spingeva dolorosamente sotto le mutande.

Ero confuso e al tempo stesso contento di riuscire con la bocca a dare tanto godimento a mia madre.

La leccavo come fossi un cane e lei sussultava,si contorceva,ansimava e sbrodolava come mai avrei potuto immaginare.

Fortunatamente,benché mi trovassi per la prima volta in quella situazione,riuscivo ad ingoiare parte dei suoi gustosi succhi mentre il resto scivolava sulla gonna sotto le sue natiche senza bagnare il sedile.

Poi mia madre con un movimento delicato,mi aveva fatto sollevare e facendomi stendere sulla spalliera del sedile,ansimando mi aveva bisbigliato:

-Grazie amore...mi hai fatta morire con la tua lingua e meriti una ricompensa.-

Con le sue lunghe ed abili dita,mi aveva slacciato la cintura ed abbassato la cerniera dei jeans poi,dopo avermi calato insieme pantalone e mutande,aveva stretto tra le mani il mio cazzo finalmente libero dalla sua prigione.

-Wow che bel cazzo che hai Fulvio!

Non l'avevo più visto da quando avevi 12 anni e te lo ritrovo adesso maturo,caldo,grosso,pulsante ed impaziente di ricevere dalla mamma le carezze di un tempo.-

Poi,si era chinata su di me ed aveva cominciato a baciarmi la cappella col forellino già bagnato.

Tenendolo stretto con una mano,era scesa a leccarmi l'asta sino ai testicolo che imboccava e succhiava uno alla volta per riprendere poi a risalire lasciandoci sopra una scia di saliva,sino al glande.

Nel momento stesso in cui dischiudeva le labbra per imboccarmelo,avevo capito la magnifica funzione di quella bocca così larga."Mia madre era nata per fare pompini!"

Ne avevo subito avuto la conferma quando,scivolando lentamente verso il basso,ingoiava il mio cazzo sino al contatto con la sua ugola.

Poi aveva serrato le labbra ed aveva cominciato il suo movimento alternato in un crescendo che mi faceva impazzire di libidine.

Mentre pompava,lei si teneva aggrappata ai miei fianchi ed io con le mani tra i suoi capelli accompagnavo i suoi movimenti.

Ad ogni suo affondo corrispondeva automaticamente una mia spinta pelvica accompagnata da un rantolo simile ad un grugnito.

Lo sciacquio dell'abbondante saliva che secerneva dalla sua bocca ed i suoi singulti si sovrapponevano come in un lascivo concerto ai miei gemiti.

Sensazioni indescrivibili scuotevano il mio corpo mentre la mia mente pareva smarrita in un delirio di sensazioni nuove.

Poi mi ero bloccato mentre il mio cazzo aveva preso a contrarsi nella sua bocca che continuava a succhiare ed aspirare come se volesse inghiottirmelo.

-Mamma sto per venire...-

A quel mio mio avviso,aveva serrato ancora di più le labbra ed aveva accelerato il ritmo sino a farsi scaricare in gola i miei potenti fiotti di sborra.

Quando le contrazioni era terminate,il mio corpo si era rilassato e i miei rantoli di piacere si erano spenti,mia madre si era staccata e con la lingua mi aveva ripulito il cazzo spremendolo per raccoglierne anche le gocce rimaste nel canale uretrale.

-Mmmmm.....buono!

Molto meglio di quello stronzo che mi ha fatto il bidone e anche meglio di tutti quegli altri.

Profumato,leggermente piccante ma anche dolce....una specialità orientale ah..ah..ah!-

Aveva riso mia madre!

Aveva riso coinvolgendo anche me nella sua allusione ai sapori agrodolci della cucina orientale.

Poi anche il suo sorriso era diventato incredibilmente dolce mentre avvicinava le labbra alla mia bocca per accarezzarla con un bacio lieve.

Poi,ricomponendosi come nulla fosse accaduto,aveva raddrizzato i sedili e facendo guidare me,tenendo la testa appoggiata alla mia spalla,siamo tornati a casa.


segue





scritto il
2019-03-08
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