Maremoto
di
Mima
genere
sentimentali
//Doveva essere un drabble ma non ho mai avuto il dono della sintesi, quindi ecco un quadruplo drabble haha//
Chiudo gli occhi abbracciando il cuscino, raggomitolandomi in posizione fetale, cercando di scacciare via i pensieri che mi tormentano da giorni.
So di non poterti avere nonostante tutto mi dica il contrario, so di non aver nulla di speciale che potrebbe trattenerti con me, è una partita persa in partenza.
Neghi, ma riesco a leggerlo nei tuoi occhi, nelle tue parole che ad un secondo ascolto mi sembrano vuote, asettiche, false.
All'inizio non ti volevo nemmeno sai? Odio essere quella che ama di più, quella che investe emozioni e sentimenti, quella che alla fine, rimane sola a raccogliere i cocci di ciò che è stato.
No...mi tenevo alla larga, lo sapevo che saresti potuto essere pericoloso, lo percepivo con la mente, col cuore, col corpo. Ogni parte di me si metteva sull'attenti, come una preda che ha fiutato il pericolo.
Essere vulnerabile mi opprime, non te lo avrei mai concesso, mai e poi mai mi sarei resa ridicola per un uomo come te.
Un uomo come te...Cazzo. Mi sei entrato dentro, nel respiro, nel battito del cuore, nell'anima. Senza che me ne accorgessi, giorno dopo giorno, eri l'appuntamento fisso che smuoveva le acque, il maremoto in una vita monotona.
Le difese sono servite a poco, le hai fatte cadere passo dopo passo, una ad una, senza nemmeno chiedere il permesso e ti odio, ti odio profondamente per queste notti insonni, per questa schifosa sensazione, per questo regalo non richiesto.
Ti voglio, ti desidero, ti bramo.
Ti ringrazio, ti odio, ti adoro.
Mi sento patetica per ogni sensazione che ti riguarda.
Siamo frasi non dette, allusioni mai provate, gelosie nascoste.
Siamo sconosciuti, confidenti, amici, amanti.
Contraddizioni che litigano, due poli dello stesso segno che vorrebbero attrarsi ma che una forza invisibile tiene separati.
Siamo...eravamo.
Ricordi la prima domanda che ti feci prima di donarmi, mente e corpo, completamente a te?
“E se non riuscissi a dividere piacere ed amore?”
“Serve razionalità, lo sai” questa la tua risposta.
E ora lo sento, sei lontano, nonostante le tue gelosie, nonostante le tue parole, sai di non dovermi nulla e ho capito che prima o poi troverai un corpo che ti soddisfi più del mio, una donna più capace, più sicura, più divertente.
Sei stato razionale ed io, la persona più razionale della terra, non lo ammetterò mai e poi mai davanti al tuo ghigno bastardo, eppure...io, ho fallito.
Stringo forte il cuscino, sospirando, inerme.
Vorrei fossi tu.
Chiudo gli occhi abbracciando il cuscino, raggomitolandomi in posizione fetale, cercando di scacciare via i pensieri che mi tormentano da giorni.
So di non poterti avere nonostante tutto mi dica il contrario, so di non aver nulla di speciale che potrebbe trattenerti con me, è una partita persa in partenza.
Neghi, ma riesco a leggerlo nei tuoi occhi, nelle tue parole che ad un secondo ascolto mi sembrano vuote, asettiche, false.
All'inizio non ti volevo nemmeno sai? Odio essere quella che ama di più, quella che investe emozioni e sentimenti, quella che alla fine, rimane sola a raccogliere i cocci di ciò che è stato.
No...mi tenevo alla larga, lo sapevo che saresti potuto essere pericoloso, lo percepivo con la mente, col cuore, col corpo. Ogni parte di me si metteva sull'attenti, come una preda che ha fiutato il pericolo.
Essere vulnerabile mi opprime, non te lo avrei mai concesso, mai e poi mai mi sarei resa ridicola per un uomo come te.
Un uomo come te...Cazzo. Mi sei entrato dentro, nel respiro, nel battito del cuore, nell'anima. Senza che me ne accorgessi, giorno dopo giorno, eri l'appuntamento fisso che smuoveva le acque, il maremoto in una vita monotona.
Le difese sono servite a poco, le hai fatte cadere passo dopo passo, una ad una, senza nemmeno chiedere il permesso e ti odio, ti odio profondamente per queste notti insonni, per questa schifosa sensazione, per questo regalo non richiesto.
Ti voglio, ti desidero, ti bramo.
Ti ringrazio, ti odio, ti adoro.
Mi sento patetica per ogni sensazione che ti riguarda.
Siamo frasi non dette, allusioni mai provate, gelosie nascoste.
Siamo sconosciuti, confidenti, amici, amanti.
Contraddizioni che litigano, due poli dello stesso segno che vorrebbero attrarsi ma che una forza invisibile tiene separati.
Siamo...eravamo.
Ricordi la prima domanda che ti feci prima di donarmi, mente e corpo, completamente a te?
“E se non riuscissi a dividere piacere ed amore?”
“Serve razionalità, lo sai” questa la tua risposta.
E ora lo sento, sei lontano, nonostante le tue gelosie, nonostante le tue parole, sai di non dovermi nulla e ho capito che prima o poi troverai un corpo che ti soddisfi più del mio, una donna più capace, più sicura, più divertente.
Sei stato razionale ed io, la persona più razionale della terra, non lo ammetterò mai e poi mai davanti al tuo ghigno bastardo, eppure...io, ho fallito.
Stringo forte il cuscino, sospirando, inerme.
Vorrei fossi tu.
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