Di nuovo
di
Ginnylinny
genere
etero
Da un paio di giorni mi domando perché tu non mi abbia leccato la fica l’ultima volta, non che tu non mi abbia fatto godere con le tue dita e il tuo cazzo ... però me lo chiedo lo stesso.
Ma si sa, un sano lavoro di bocca è sempre ben apprezzato.
Ho dei sospetti, così inizio a tediarti via sms, voglio arrivare alle tue ammissioni.
“ Ci vediamo da te per una birra ?” ti chiedo.
“ Certo, quando vuoi “ mi rispondi.
Per messaggio sei sempre molto distaccato, mi rispondi per monosillabi.
Ti riesco a decifrare poco, però insisto continuo a parlarti, fino a quando mi chiedi di mandarti certe mie foto.
“ Te le mando solo se ricambi “ ti dico per sfida.
Mi arriva pronta la foto del tuo bel cazzo, già eretto, teso e pronto da leccare.
Dio, sono già un fiume.
Noto anche un po’ del tuo fisico che ben conosco, i tuoi peli neri che tanto mi piacciono e le tue dita ammalianti.
Ti invio la mia foto, la mia fica in primo piano, qualche pelo ben tagliato e depilato.
È già imperlata di umori, il clitoride eretto.
“ La leccheresti ?” Ti scrivo sotto.
“ Solo se te la depili tutta.” Mi rispondi.
Ah! Detta da un uomo villoso e mediterraneo, l’affermazione mi diverte.
Normalmente ti manderei a fanculo, ma non ci riesco e anzi ti rispondo: “ Se lo faccio ne vale la pena? Chi me lo dice che ne sarò soddisfatta ?” Ti rispondo.
“ Lo so io, questo basta. Ci vediamo domani “. Sei lapidario.
“Figurati se me la depilo tutta solo per lui, non esiste che mi faccio infinocchiare così, solo perché è schizzinoso per due peli.
E poi figurati se me la leccherà bene, si vanta solo.” Mi fa la ramanzina la mia vocina interiore, quella con giudizio.
“ E dire che però non si è vantato, come quando certi uomini ti dicono:” ti prendo e ti ribalto come un pedalino”. per poi finirla così, scomparendo e ciaone: chi si è visto si è visto.” Mi risponde l’altra vocina, decisamente sprovvista di giudizio.
Ecco, non me la raseró mai per lui.
Eppure ho questo rasoio in una mano e della schiuma da barba nell’altra? Cosa sto per fare?
“Ma ti pare vendersi così per una leccata di fica ?” Mi dice la mia vocina giudiziosa.
“ È che voglio capire se lo sappia fare davvero” controbatte la vocina virtuosa.
Ormai è troppo tardi, ecco la mia fica glabra svettare di riflesso nello specchio, mi guardo soddisfatta.
Siamo da te, bevi la birra a piccoli sorsi mentre strimpelli una delle tue chitarre.
Ti guardo, mentre la suoni: sei bello, mi piace la tua barba, il tuo modo di fare tranquillo e pacato.
Bevo la mia birra, ripenso a quella sfida del giorno prima via sms.
Non ne abbiamo più parlato, penso che tu te ne sia dimenticato oppure che semplicemente stai giocando mosse su una scacchiera a me ancora ignota.
Ti alzi dicendo di andare un attimo in bagno: “ Fai come se fossi a casa tua” mi dici.
Così faccio, mi direziono in camera mettendomi comoda sul tuo letto, non sentendoti uscire dalla toilette.
Ti vedo sbucare nudo in camera, mentre io sono ancora vestita.
Sono sdraiata a pancia in su, ti metti a cavalcioni su di me iniziando a baciarmi.
La tua lingua è calda e morbida, banchetti con la mia, finalmente riesco a mordere il tuo labbro inferiore.
Sento il tuo respiro aumentare, seguito dal mio e la tua erezione già pronta che mi preme sul ventre.
Prendo il tuo cazzo in mano con entrambe le mani, te lo massaggio e sento la tua foga aumentare.
Mi liberi da tutti i miei vestiti in un attimo, per poi avventarti su di me.
Noto il tuo sguardo diverso, quasi severo, sento una tua mano cingermi il collo mentre continui a muovere il cazzo nelle mie.
“ Io sono una persona di poche parole, ma quelle che dico le mantengo. Cosa mi avevi detto per telefono ?” Mi dici quasi digrignando i denti.
“ Non so di cosa tu stia parlando, te lo giuro “ E non sto fingendo, davvero!
Ho la mente vuota, ovattata da questo fremito animale che mi stai trasmettendo, non riesco a capire nulla tranne sentirmi la fica infuocata e piena di umori colanti.
So solo che mi ecciti tremendamente, voglio solo farmi scopare da te.
Stringi di più la presa e allo stesso tempo con l’altra mano mi massaggi il clitoride.
“ Ma guardati, sei già così bagnata e ancora non ho fatto nulla” mi rimproveri quasi arrabbiato.
La differenza delle prese che mi dai è disarmante, non so quale delle due mi faccia più liquefare.
Torni al discorso iniziale:“ Dai che lo sai, solo che tu parli molto e ora devi solo stare zitta. Voglio solo sentirti ansimare e basta. E vedrai quanto sono bravo” mi rispondi.
Quasi mi verrebbe voglia di lasciarmi andare, venendo subito ma non voglio dartela vinta, non ora per lo meno.
Mi leggi nel pensiero? Probabile, metti la testa tra le gambe.
Inizi a leccarmi e succhiarmi la fica, ora proprio non sono più in grado di intendere e di volere.
Chiudo gli occhi, le mani stringono le tue, ansimo senza ritegno.
Alterni movimenti circolari sul clitoride, fino a leccarmi piano tutto il perineo, per poi penetrarmi piano la fica.
Mi sento morire dal piacere che mi stai donando, inarco la schiena per offrirmi meglio alle tue fauci.
Apro un attimo le palpebre e vedo il tuo sguardo piantato su di me, non hai mai smesso di farlo lo so.
Sei terribilmente eccitante, l’idea di tu che mi fissi mentre godo mi fa venire nella tua bocca.
Ti ritrovo a un palmo dal mio viso e mi ordini di pulirti la barba sporca di me. Così faccio, leccandola avida.
Ora i ruoli sono invertiti, sono io che dirigo i giochi con la tua splendida cappella in bocca.
La tua asta è lunga e larga, lo sai che faccio fatica a prendertela tutta ma apprezzi i miei sforzi.
Non chiudi mai gli occhi tu, mi guardi sempre, mi accarezzi i capelli e insistentemente mi chiedi quanto mi piaccia leccartelo.
Tanto, lo sai.
Iniziare piano a scoprirti il prepuzio con la mano, baciarti la cappella già rosea è umida con movimenti circolari.
Per poi inumidire, con la lingua tutta la tua asta fino, alla base ricoperta di pelo nero.
Prendertelo tutto, tutto quello che riesco, fino quasi in gola.
Succhiarti, farlo fino a sfinirti, fino a sentirti dire: “ Dimmi dove vuoi essere scopata “.
“ In bocca, lo sai “ ti rispondo aprendo gli occhi e guardandoti.
Il tuo sguardo quasi si oscura, mi prendi la testa spingendomela sempre più a fondo, dai tu il ritmo dei movimenti ora.
Mi avvisi quando stai per venire, non chiedi nemmeno più se lo puoi fare nella mia bocca, lo sai già che amo ingoiare il frutto del mio lavoro.
Il tuo sapore è così fottutamente buono, che mi darebbe i nervi sprecarlo sul viso o sul seno.
Lo voglio tutto per me, ormai lo sai è questa cosa ti soddisfa sempre.
Siamo stesi su un fianco e continuiamo a guardarci.
Non capisco come tu riesca a dominarmi a letto, senza però impormi nulla ma a pensarci bene, è la cosa che più mi piace.
Ridi, ti ridono anche quegli occhi buoni che hai, sempre puntati dentro ai miei.
Ti passo la lingua sulle labbra, non aspettavi altro evidentemente, perché torni a baciarmi.
Sei nuovamente furente, ti insinui tra le mie cosce iniziando a penetrarmi con il tuo cazzo, sempre più veloce sempre più a fondo, sento il rumore del tuo bacino sul mio.
“ Non smettere “ ti supplico.
“ Ho appena iniziato “ mi rispondi.
“Già, ne è valsa la pena, devo sfidarlo più spesso”, mi ripeto estasiata mentre ci lasciamo andare l’uno all’altra.
Di nuovo.
Ma si sa, un sano lavoro di bocca è sempre ben apprezzato.
Ho dei sospetti, così inizio a tediarti via sms, voglio arrivare alle tue ammissioni.
“ Ci vediamo da te per una birra ?” ti chiedo.
“ Certo, quando vuoi “ mi rispondi.
Per messaggio sei sempre molto distaccato, mi rispondi per monosillabi.
Ti riesco a decifrare poco, però insisto continuo a parlarti, fino a quando mi chiedi di mandarti certe mie foto.
“ Te le mando solo se ricambi “ ti dico per sfida.
Mi arriva pronta la foto del tuo bel cazzo, già eretto, teso e pronto da leccare.
Dio, sono già un fiume.
Noto anche un po’ del tuo fisico che ben conosco, i tuoi peli neri che tanto mi piacciono e le tue dita ammalianti.
Ti invio la mia foto, la mia fica in primo piano, qualche pelo ben tagliato e depilato.
È già imperlata di umori, il clitoride eretto.
“ La leccheresti ?” Ti scrivo sotto.
“ Solo se te la depili tutta.” Mi rispondi.
Ah! Detta da un uomo villoso e mediterraneo, l’affermazione mi diverte.
Normalmente ti manderei a fanculo, ma non ci riesco e anzi ti rispondo: “ Se lo faccio ne vale la pena? Chi me lo dice che ne sarò soddisfatta ?” Ti rispondo.
“ Lo so io, questo basta. Ci vediamo domani “. Sei lapidario.
“Figurati se me la depilo tutta solo per lui, non esiste che mi faccio infinocchiare così, solo perché è schizzinoso per due peli.
E poi figurati se me la leccherà bene, si vanta solo.” Mi fa la ramanzina la mia vocina interiore, quella con giudizio.
“ E dire che però non si è vantato, come quando certi uomini ti dicono:” ti prendo e ti ribalto come un pedalino”. per poi finirla così, scomparendo e ciaone: chi si è visto si è visto.” Mi risponde l’altra vocina, decisamente sprovvista di giudizio.
Ecco, non me la raseró mai per lui.
Eppure ho questo rasoio in una mano e della schiuma da barba nell’altra? Cosa sto per fare?
“Ma ti pare vendersi così per una leccata di fica ?” Mi dice la mia vocina giudiziosa.
“ È che voglio capire se lo sappia fare davvero” controbatte la vocina virtuosa.
Ormai è troppo tardi, ecco la mia fica glabra svettare di riflesso nello specchio, mi guardo soddisfatta.
Siamo da te, bevi la birra a piccoli sorsi mentre strimpelli una delle tue chitarre.
Ti guardo, mentre la suoni: sei bello, mi piace la tua barba, il tuo modo di fare tranquillo e pacato.
Bevo la mia birra, ripenso a quella sfida del giorno prima via sms.
Non ne abbiamo più parlato, penso che tu te ne sia dimenticato oppure che semplicemente stai giocando mosse su una scacchiera a me ancora ignota.
Ti alzi dicendo di andare un attimo in bagno: “ Fai come se fossi a casa tua” mi dici.
Così faccio, mi direziono in camera mettendomi comoda sul tuo letto, non sentendoti uscire dalla toilette.
Ti vedo sbucare nudo in camera, mentre io sono ancora vestita.
Sono sdraiata a pancia in su, ti metti a cavalcioni su di me iniziando a baciarmi.
La tua lingua è calda e morbida, banchetti con la mia, finalmente riesco a mordere il tuo labbro inferiore.
Sento il tuo respiro aumentare, seguito dal mio e la tua erezione già pronta che mi preme sul ventre.
Prendo il tuo cazzo in mano con entrambe le mani, te lo massaggio e sento la tua foga aumentare.
Mi liberi da tutti i miei vestiti in un attimo, per poi avventarti su di me.
Noto il tuo sguardo diverso, quasi severo, sento una tua mano cingermi il collo mentre continui a muovere il cazzo nelle mie.
“ Io sono una persona di poche parole, ma quelle che dico le mantengo. Cosa mi avevi detto per telefono ?” Mi dici quasi digrignando i denti.
“ Non so di cosa tu stia parlando, te lo giuro “ E non sto fingendo, davvero!
Ho la mente vuota, ovattata da questo fremito animale che mi stai trasmettendo, non riesco a capire nulla tranne sentirmi la fica infuocata e piena di umori colanti.
So solo che mi ecciti tremendamente, voglio solo farmi scopare da te.
Stringi di più la presa e allo stesso tempo con l’altra mano mi massaggi il clitoride.
“ Ma guardati, sei già così bagnata e ancora non ho fatto nulla” mi rimproveri quasi arrabbiato.
La differenza delle prese che mi dai è disarmante, non so quale delle due mi faccia più liquefare.
Torni al discorso iniziale:“ Dai che lo sai, solo che tu parli molto e ora devi solo stare zitta. Voglio solo sentirti ansimare e basta. E vedrai quanto sono bravo” mi rispondi.
Quasi mi verrebbe voglia di lasciarmi andare, venendo subito ma non voglio dartela vinta, non ora per lo meno.
Mi leggi nel pensiero? Probabile, metti la testa tra le gambe.
Inizi a leccarmi e succhiarmi la fica, ora proprio non sono più in grado di intendere e di volere.
Chiudo gli occhi, le mani stringono le tue, ansimo senza ritegno.
Alterni movimenti circolari sul clitoride, fino a leccarmi piano tutto il perineo, per poi penetrarmi piano la fica.
Mi sento morire dal piacere che mi stai donando, inarco la schiena per offrirmi meglio alle tue fauci.
Apro un attimo le palpebre e vedo il tuo sguardo piantato su di me, non hai mai smesso di farlo lo so.
Sei terribilmente eccitante, l’idea di tu che mi fissi mentre godo mi fa venire nella tua bocca.
Ti ritrovo a un palmo dal mio viso e mi ordini di pulirti la barba sporca di me. Così faccio, leccandola avida.
Ora i ruoli sono invertiti, sono io che dirigo i giochi con la tua splendida cappella in bocca.
La tua asta è lunga e larga, lo sai che faccio fatica a prendertela tutta ma apprezzi i miei sforzi.
Non chiudi mai gli occhi tu, mi guardi sempre, mi accarezzi i capelli e insistentemente mi chiedi quanto mi piaccia leccartelo.
Tanto, lo sai.
Iniziare piano a scoprirti il prepuzio con la mano, baciarti la cappella già rosea è umida con movimenti circolari.
Per poi inumidire, con la lingua tutta la tua asta fino, alla base ricoperta di pelo nero.
Prendertelo tutto, tutto quello che riesco, fino quasi in gola.
Succhiarti, farlo fino a sfinirti, fino a sentirti dire: “ Dimmi dove vuoi essere scopata “.
“ In bocca, lo sai “ ti rispondo aprendo gli occhi e guardandoti.
Il tuo sguardo quasi si oscura, mi prendi la testa spingendomela sempre più a fondo, dai tu il ritmo dei movimenti ora.
Mi avvisi quando stai per venire, non chiedi nemmeno più se lo puoi fare nella mia bocca, lo sai già che amo ingoiare il frutto del mio lavoro.
Il tuo sapore è così fottutamente buono, che mi darebbe i nervi sprecarlo sul viso o sul seno.
Lo voglio tutto per me, ormai lo sai è questa cosa ti soddisfa sempre.
Siamo stesi su un fianco e continuiamo a guardarci.
Non capisco come tu riesca a dominarmi a letto, senza però impormi nulla ma a pensarci bene, è la cosa che più mi piace.
Ridi, ti ridono anche quegli occhi buoni che hai, sempre puntati dentro ai miei.
Ti passo la lingua sulle labbra, non aspettavi altro evidentemente, perché torni a baciarmi.
Sei nuovamente furente, ti insinui tra le mie cosce iniziando a penetrarmi con il tuo cazzo, sempre più veloce sempre più a fondo, sento il rumore del tuo bacino sul mio.
“ Non smettere “ ti supplico.
“ Ho appena iniziato “ mi rispondi.
“Già, ne è valsa la pena, devo sfidarlo più spesso”, mi ripeto estasiata mentre ci lasciamo andare l’uno all’altra.
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