Specchio specchio delle mie brame
di
sally_xdress
genere
trans
La mia storia con Lorena proseguiva a gonfie vele e viaggiava su un binario che mai avrei pensato di percorrere, soprattutto considerando le mie esperienze pregresse da crossdresser; lei non solo aveva creato Sissy, il mio alter ego femminile, addolcendo la mia figura con il trucco e gli indumenti femminili, ma aveva anche preso la mia verginità anale, trasformandomi, di fatto, nella sua bambolina.
Intanto si avvicinava il Carnevale che, si sa, è un'occasione ghiotta per un crossdresser per uscire en femme senza destare sospetti; al contrario di quello che si potrebbe pensare, io non avevo mai avuto il desiderio di mostrare in pubblico questo mio lato nascosto, nemmeno in un'occasione come questa, potenzialmente "sicura". Tuttavia, come spesso accadeva nella nostra relazione, fu Lorena a prendere l'iniziativa.
"Stavo pensando, sai tra poco è Carnevale." esordisce mentre siamo abbracciati nel letto, "andiamo ad una festa in maschera!"
"No preferisco di no, lo sai che ho paura ad uscire in pubblico", le rispondo con un tono che lascia trasparire il mio poco entusiasmo all'idea.
Lei alza lo sguardo e punta i suoi occhi azzurri nei miei, mentre con un dito disegna dei cerchi sul mio petto.
"E dai! Lì non ti riconoscerà nessuno! E poi non mi puoi dire di no, ho già scelto i nostri costumi!", mi dice con un entusiasmo contagioso.
"Ah si? Ed a cosa avresti pensato?", le chiedo, con la curiosità fa capolino e prova a prendere il sopravvento.
"Beh pensavo che tu potresti essere la mia Biancaneve ed io la tua regina cattiva... Però se non ti interessa lasciamo perdere...", mi dice con la consapevolezza che le sue parole faranno da trampolino di lancio per la mia immaginazione.
L'idea di andare ad una festa in maschera non mi attira, ma le sue parole si fanno strada nella mia mente e danno vita all'immagine di noi due abbracciati con indosso quei costumi; questa scena solletica la mia fantasia e di pari passo fa crescere notevolmente la mia eccitazione. Lei continua ad insistere, già sapendo di aver la vittoria in pugno, e le mie difese lentamente capitolano, così alla fine accetto di andare a quella festa, con sua somma soddisfazione. Decidiamo di rivederci il martedì grasso 2 ore prima dell'inizio della festa, con la promessa che sarebbe stata lei a pensare a tutto; devo ammettere che mi ha sempre intrigato la particolarità di alcune mise, alcune delle quali decisamente fuori dall'immaginario erotico comune, ed anche in questo caso i costumi scelti solleticano perversamente la mia fantasia da crossdresser.
Arrivati al giorno della festa, mi presento a casa sua all'orario stabilito e quando lei mi apre la porta mi lascia senza fiato. Indossa già il suo costume e la sua versione della regina cattiva è un piacere per i sensi: il suo lungo vestito viola e nero mette in risalto il florido seno ed ha uno spacco vertiginoso, attraverso cui fanno capolino le gambe inguainate da delle autoreggenti nere e slanciate da un paio di scarpe con il tacco a spillo del medesimo colore. Gli occhi di un azzurro intenso sono incorniciati da un ombretto viola e dalla corona spunta qualche ciocca bionda, unica deroga all'immaginario classico della regina cattiva; le labbra sono dipinte di un viola molto tenue e la sua pelle emette un profumo che già richiama la primavera. E' irresistibile ed i miei occhi devono lasciar trasparire le mie emozioni, perchè nel momento in cui mi vede le si dipinge sul volto il sorriso della donna che sa di essere affascinante.
"Dai entra, che c'è tanto da fare prima della festa!"
Mi prende per la mano e mi trascina in camera da letto, senza nemmeno lasciarmi il tempo di rispondere, spinta dalla voglia di trasformarmi nella sua Biancaneve.
"Spogliati completamente, quando avrò finito sarai la mia principessa delle fiabe!", mi dice mentre tira fuori una serie di pacchi dall'armadio.
Faccio fatica a tenere a freno la mia curiosità quando la vedo armeggiare con tutto quello che ha comprato; per fortuna il mistero viene presto svelato quando lei mi porge i primi indumenti da indossare.
"Queste sono l'unica eccezione al tuo vestito da Biancaneve", mi dice sventolandomi davanti agli occhi un paio di mutandine di pizzo nere.
Le indosso immediatamente, mentre lei mi guarda da varie angolazioni ed alla fine si posiziona alle mie spalle; la sensazione del pizzo sul cazzo ed il suo dito che lentamente percorre il solco tra le mie natiche mandano alle stelle la mia eccitazione e le mutandine fanno fatica a contenere la mia erezione, al pari di una gabbia troppo stretta per un animale feroce.
"Piano bambolina, non è ancora il momento!", mi ferma mentre il suo dito risale dal culo fino alle spalle, lasciandomi un brivido che percorre tutta la schiena.
Mi allaccia un reggiseno di pizzo nero, in coordinato con le mutandine, che stringe i pettorali facendoli assomigliare a delle piccole tettine; io resto a metà tra l'incantato e l'eccitato a guardarla mentre mi modella come creta tra le mani e mi trasforma ancora in una volta nella sua bambolina. Mi aiuta ad indossare delle autoreggenti bianche ed il classico vestito della Biancaneve del cartone della Disney, visto tante volte in tv; a completare il tutto mi fa calzare delle scarpette di vernice nera con un piccolo tacco e mi guarda con aria soddisfatta.
"Mmm vedo che non mi ero sbagliata, quello che vedo mi piace molto, ma non siamo ancora pronte"
Mi fa accomodare all'angolo del trucco e con molta cura inizia a dipingere il mio volto per farmi assomigliare al personaggio che dovrò interpretare; mi schiarisce la pelle, in modo da farla sembrare pallida come la luna, e mi colora di rosso le gote, con un trucco per nulla eccessivo. Poi passa agli occhi, dove il mascara da risalto alle mie ciglia e l'ombretto azzurro fa da contrasto ai miei occhi castani; quando completa il tutto con un rossetto color pesca, quasi non riconosco la mia immagine riflessa nello specchio, quando sono con lei sembra quasi che compia una magia e mi trasformi in un'altra persona, che altrimenti potrei essere solo con la fantasia.
"Ecco qui, ora finalmente sei pronta!", mi dice mentre mi aggiusta una parrucca nera con un fermacapelli rosso sulla testa.
Mi fa alzare e mi fa camminare avanti e indietro, mentre mi guarda con aria pensosa; mi impone di fermarmi davanti ad uno specchio che mi ritrae a figura intera, in modo che io possa studiarmi e vedere il risultato della trasformazione. Ne approfitta per girarmi attorno come una predatrice a caccia, con le mani mi sfiora l'orecchio e prosegue per tutta la schiena, fermandosi a strizzarmi le natiche; continua la sua danza mordicchiandomi l'orecchio e la conclude alle mie spalle, quando comincia a baciarmi sul collo con passione mentre la sua mano si insinua sotto il vestito e cerca con decisione il mio palo, già abbondantemente bagnato.
Lentamente scivola verso il basso, piegandosi sulle ginocchia, mi solleva la gonna e mi tira via le mutandine con i denti; la sua lingua fa capolino sulla mia cappella e percorre vogliosa tutta l'asta fino a raggiungere le palle, mentre le sue dita mi allargano le natiche e frugano nervose il mio buchetto. Preso in questa morsa passionale, inizio a gemere sommessamente mentre lei succhia avidamente il mio cazzo, mandandomi rapidamente in estasi; ad ogni colpo della sua lingua mi dimeno mentre le sue dita affondano sempre più nel mio ano.
Lei abbandona momentaneamente la presa sulle mie terga, per dedicarsi completamente all'asta con voluttuosa foga; alterna baci appassionati sulla cappella a movimenti lenti della lingua lungo tutto il cazzo, dedicando di tanto in tanto la sua attenzione anche ai testicoli, che succhia e mordicchia. Non riesco a resisterle, lei mi sta portando rapidamente all'orgasmo,a ma improvvisamente si ferma, quasi a volermi negare il momento di massimo piacere.
"Non così in fretta Biancaneve, la tua regina ancora non ha finito con te!"
Felina scivola alle mie spalle e la sua bocca si dedica al mio culo, alternando baci a piccoli morsi.
"Oggi me lo mangio tutto..."
"Si mia regina..."
La sua lingua si dirige decisa verso il mio buchetto, leccandolo ed ungendolo con esasperante lentezza; io subisco passivamente il suo trattamento, sporgendo il sedere per offrirmi completamente a lei, mentre il mio cazzo non accenna a perdere la sua erezione, che al contrario è sempre più vigorosa. Attendo solo che lei sostituisca le dita alla lingua, ma invece Lorena si alza e mi abbandona, lasciandomi incredulo, mentre il mio culo è ancora desideroso delle sue attenzioni.
"Aspettami qui, che ho una sorpresa per te!", mi dice congedandosi con un sorriso furbo sulle labbra.
Qualche minuto dopo riappare con indosso soltanto le autoreggenti ed i tacchi a spillo, i lunghi capelli biondi le scendono mossi sulle spalle e tra le mani stringe un dildo nero con ventosa, di medie dimensioni, che mi sventola sotto al naso con aria minacciosa; lo fissa al pavimento e lo lubrifica con il gel, lasciandolo svettare eretto e pronto all'uso.
"Quello è il tuo posto, principessa" mi dice indicandomi il fallo.
"Ma Lorena non dirai sul serio", le dico un po' scettica.
"Non osare contraddire la tua regina!", mi intima afferrandomi per il mento.
Con decisione mi slaccia il vestito, lasciando le mie zone intime completamente esposte, e mi guida, tenendomi per i fianchi, nella discesa verso il posto che ha scelto per me; l'ingresso è un po' difficoltoso, ma alla fine il dildo rompe gli argini e si fa strada dentro di me. Mi fermo dopo averne fatto entrare quasi la metà per abituarmi a quel calibro ed iniziare a godere dopo il dolore iniziale.
"Dai bambolina, fallo entrare tutto per me..."
"Si, mia regina"
A poco a poco il fallo scivola interamente dentro di me ed il mio cazzo, se possibile, diventa ancora più turgido. Lorena mi da il ritmo, tenendomi per i fianchi, mentre mi muovo sull'asta facendo su e giù e gemendo sempre più forte.
"Più veloce, voglio vederti cavalcare come una vera maialina!"
"Si mia regina, sono ai tuoi ordini!"
Aumento la velocità della penetrazione, facendo scivolare ogni volta il dildo tutto dentro fino a sentirmi aprire, sotto il suo sguardo di approvazione; dopo alcuni minuti lei mi ferma e si impala sul mio cazzo durissimo, passando a comandare attivamente la cavalcata, come una cavallerizza in sella alla sua puledra. Preso in questa sorta di sandwich, perdo la cognizione del tempo, mentre la mia regina si dimena come un'amazzone ed io godo come poche volte nella mia vita. Scariche di piacere partono sia dal cazzo che dal culo ed arrivano al cervello a darmi una scossa che ad ogni colpo mi lascia stordita; le nostre grida di goduria si sollevano all'unisono e riempiono la stanza di tutta la carica sessuale sprigionata dai nostri corpi. Lei mi tiene per la testa e continua ad impalarsi sulla mia asta sempre più velocemente, dettando un ritmo forsennato anche al dildo nel mio culo.
"Specchio specchio delle mie brame, chi è la più perversa del reame?", mi chiede rallentando leggermente il ritmo
"Sei tu mia regina, sei tu!" le rispondo preso in questo vortice di lussuria.
Lei si alza lentamente dal mio attrezzo bagnato dei nostri umori e cammina sculettando fino al letto; ci si stende sopra, appoggiandosi con i gomiti, divarica le gambe e mi richiama con un gesto del dito. Mi alzo con calma, lasciando che il dildo liberi il mio ano voglioso ed ancora pulsante di piacere, ed ubbidisco, ormai sottomessa, al suo ordine silenzioso; mi dirigo verso di lei, mentre tutto il suo corpo mi manda segnali inconfondibili e mi invita a possederla.
Con il cazzo duro come il marmo penetro la sua fica ed affondo deciso fino a farlo entrare tutto dentro di lei; lei è bagnatissima, si irrigidisce nell'attimo dell'ingresso e poi si rilassa, gemendo quasi immediatamente. Inizio a scoparla con affondi lenti e passionali, mentre le tengo le gambe in aria; ogni spinta è scandita dal rumore delle mie palle che sbattono su di lei e dai suoi urletti che aumentano man mano di volume; le sue manifestazioni di godimento mi spingono ad aumentare l'intensità della penetrazione, i mei colpi ora sono sempre più rapidi e potenti e lei stringe le coperte con le mani e grida come una forsennata.
"Scopami Biancaneve, ti prego sfondami!" mi grida con gli occhi febbrili di lussuria.
"Si mia regina, stasera sei mia!"
Quando arriva l'amplesso, lei alza il viso verso l'alto e lancia un urlo carico di tensione sessuale; le lascio qualche istante per riprendere fiato e poi le prendo la mano e la faccio inginocchiare sul pavimento. Mentre mi masturbo furiosamente, le sbatto il cazzo sulla faccia, e poi le infilo la cappella tra le labbra; lei apre la bocca ed accoglie buona parte del mio attrezzo, lasciandosi scopare in bocca, mentre io rallento il ritmo per godermi ancora più il momento. Estraggo il cazzo dalla sua bocca poco prima di venire e le inondo il seno con tutto il frutto del mio piacere, restando poi in silenzio per assaporare gli ultimi spasmi dell'orgasmo che furiosi ed intensi mi abbandonano.
Lei mi guarda dritto negli occhi, con un dito raccoglie un po' del mio nettare finito sul seno e lo succhia avidamente; mi sorride maliziosa e poi si passa la lingua sulle labbra.
Ci ripuliamo e ci stendiamo sul letto per riprenderci dalla nostra lunga danza amorosa, entrambe ancora in lingerie; quando controlliamo l'ora, la festa è già cominciata da un bel po'.
"Sembra che si sia fatto tardi per andare alla festa", le dico sperando di non doverci più andare.
"Beh, possiamo sempre continuare i festeggiamenti qui, dopotutto i costumi sono ancora lì..."
Intanto si avvicinava il Carnevale che, si sa, è un'occasione ghiotta per un crossdresser per uscire en femme senza destare sospetti; al contrario di quello che si potrebbe pensare, io non avevo mai avuto il desiderio di mostrare in pubblico questo mio lato nascosto, nemmeno in un'occasione come questa, potenzialmente "sicura". Tuttavia, come spesso accadeva nella nostra relazione, fu Lorena a prendere l'iniziativa.
"Stavo pensando, sai tra poco è Carnevale." esordisce mentre siamo abbracciati nel letto, "andiamo ad una festa in maschera!"
"No preferisco di no, lo sai che ho paura ad uscire in pubblico", le rispondo con un tono che lascia trasparire il mio poco entusiasmo all'idea.
Lei alza lo sguardo e punta i suoi occhi azzurri nei miei, mentre con un dito disegna dei cerchi sul mio petto.
"E dai! Lì non ti riconoscerà nessuno! E poi non mi puoi dire di no, ho già scelto i nostri costumi!", mi dice con un entusiasmo contagioso.
"Ah si? Ed a cosa avresti pensato?", le chiedo, con la curiosità fa capolino e prova a prendere il sopravvento.
"Beh pensavo che tu potresti essere la mia Biancaneve ed io la tua regina cattiva... Però se non ti interessa lasciamo perdere...", mi dice con la consapevolezza che le sue parole faranno da trampolino di lancio per la mia immaginazione.
L'idea di andare ad una festa in maschera non mi attira, ma le sue parole si fanno strada nella mia mente e danno vita all'immagine di noi due abbracciati con indosso quei costumi; questa scena solletica la mia fantasia e di pari passo fa crescere notevolmente la mia eccitazione. Lei continua ad insistere, già sapendo di aver la vittoria in pugno, e le mie difese lentamente capitolano, così alla fine accetto di andare a quella festa, con sua somma soddisfazione. Decidiamo di rivederci il martedì grasso 2 ore prima dell'inizio della festa, con la promessa che sarebbe stata lei a pensare a tutto; devo ammettere che mi ha sempre intrigato la particolarità di alcune mise, alcune delle quali decisamente fuori dall'immaginario erotico comune, ed anche in questo caso i costumi scelti solleticano perversamente la mia fantasia da crossdresser.
Arrivati al giorno della festa, mi presento a casa sua all'orario stabilito e quando lei mi apre la porta mi lascia senza fiato. Indossa già il suo costume e la sua versione della regina cattiva è un piacere per i sensi: il suo lungo vestito viola e nero mette in risalto il florido seno ed ha uno spacco vertiginoso, attraverso cui fanno capolino le gambe inguainate da delle autoreggenti nere e slanciate da un paio di scarpe con il tacco a spillo del medesimo colore. Gli occhi di un azzurro intenso sono incorniciati da un ombretto viola e dalla corona spunta qualche ciocca bionda, unica deroga all'immaginario classico della regina cattiva; le labbra sono dipinte di un viola molto tenue e la sua pelle emette un profumo che già richiama la primavera. E' irresistibile ed i miei occhi devono lasciar trasparire le mie emozioni, perchè nel momento in cui mi vede le si dipinge sul volto il sorriso della donna che sa di essere affascinante.
"Dai entra, che c'è tanto da fare prima della festa!"
Mi prende per la mano e mi trascina in camera da letto, senza nemmeno lasciarmi il tempo di rispondere, spinta dalla voglia di trasformarmi nella sua Biancaneve.
"Spogliati completamente, quando avrò finito sarai la mia principessa delle fiabe!", mi dice mentre tira fuori una serie di pacchi dall'armadio.
Faccio fatica a tenere a freno la mia curiosità quando la vedo armeggiare con tutto quello che ha comprato; per fortuna il mistero viene presto svelato quando lei mi porge i primi indumenti da indossare.
"Queste sono l'unica eccezione al tuo vestito da Biancaneve", mi dice sventolandomi davanti agli occhi un paio di mutandine di pizzo nere.
Le indosso immediatamente, mentre lei mi guarda da varie angolazioni ed alla fine si posiziona alle mie spalle; la sensazione del pizzo sul cazzo ed il suo dito che lentamente percorre il solco tra le mie natiche mandano alle stelle la mia eccitazione e le mutandine fanno fatica a contenere la mia erezione, al pari di una gabbia troppo stretta per un animale feroce.
"Piano bambolina, non è ancora il momento!", mi ferma mentre il suo dito risale dal culo fino alle spalle, lasciandomi un brivido che percorre tutta la schiena.
Mi allaccia un reggiseno di pizzo nero, in coordinato con le mutandine, che stringe i pettorali facendoli assomigliare a delle piccole tettine; io resto a metà tra l'incantato e l'eccitato a guardarla mentre mi modella come creta tra le mani e mi trasforma ancora in una volta nella sua bambolina. Mi aiuta ad indossare delle autoreggenti bianche ed il classico vestito della Biancaneve del cartone della Disney, visto tante volte in tv; a completare il tutto mi fa calzare delle scarpette di vernice nera con un piccolo tacco e mi guarda con aria soddisfatta.
"Mmm vedo che non mi ero sbagliata, quello che vedo mi piace molto, ma non siamo ancora pronte"
Mi fa accomodare all'angolo del trucco e con molta cura inizia a dipingere il mio volto per farmi assomigliare al personaggio che dovrò interpretare; mi schiarisce la pelle, in modo da farla sembrare pallida come la luna, e mi colora di rosso le gote, con un trucco per nulla eccessivo. Poi passa agli occhi, dove il mascara da risalto alle mie ciglia e l'ombretto azzurro fa da contrasto ai miei occhi castani; quando completa il tutto con un rossetto color pesca, quasi non riconosco la mia immagine riflessa nello specchio, quando sono con lei sembra quasi che compia una magia e mi trasformi in un'altra persona, che altrimenti potrei essere solo con la fantasia.
"Ecco qui, ora finalmente sei pronta!", mi dice mentre mi aggiusta una parrucca nera con un fermacapelli rosso sulla testa.
Mi fa alzare e mi fa camminare avanti e indietro, mentre mi guarda con aria pensosa; mi impone di fermarmi davanti ad uno specchio che mi ritrae a figura intera, in modo che io possa studiarmi e vedere il risultato della trasformazione. Ne approfitta per girarmi attorno come una predatrice a caccia, con le mani mi sfiora l'orecchio e prosegue per tutta la schiena, fermandosi a strizzarmi le natiche; continua la sua danza mordicchiandomi l'orecchio e la conclude alle mie spalle, quando comincia a baciarmi sul collo con passione mentre la sua mano si insinua sotto il vestito e cerca con decisione il mio palo, già abbondantemente bagnato.
Lentamente scivola verso il basso, piegandosi sulle ginocchia, mi solleva la gonna e mi tira via le mutandine con i denti; la sua lingua fa capolino sulla mia cappella e percorre vogliosa tutta l'asta fino a raggiungere le palle, mentre le sue dita mi allargano le natiche e frugano nervose il mio buchetto. Preso in questa morsa passionale, inizio a gemere sommessamente mentre lei succhia avidamente il mio cazzo, mandandomi rapidamente in estasi; ad ogni colpo della sua lingua mi dimeno mentre le sue dita affondano sempre più nel mio ano.
Lei abbandona momentaneamente la presa sulle mie terga, per dedicarsi completamente all'asta con voluttuosa foga; alterna baci appassionati sulla cappella a movimenti lenti della lingua lungo tutto il cazzo, dedicando di tanto in tanto la sua attenzione anche ai testicoli, che succhia e mordicchia. Non riesco a resisterle, lei mi sta portando rapidamente all'orgasmo,a ma improvvisamente si ferma, quasi a volermi negare il momento di massimo piacere.
"Non così in fretta Biancaneve, la tua regina ancora non ha finito con te!"
Felina scivola alle mie spalle e la sua bocca si dedica al mio culo, alternando baci a piccoli morsi.
"Oggi me lo mangio tutto..."
"Si mia regina..."
La sua lingua si dirige decisa verso il mio buchetto, leccandolo ed ungendolo con esasperante lentezza; io subisco passivamente il suo trattamento, sporgendo il sedere per offrirmi completamente a lei, mentre il mio cazzo non accenna a perdere la sua erezione, che al contrario è sempre più vigorosa. Attendo solo che lei sostituisca le dita alla lingua, ma invece Lorena si alza e mi abbandona, lasciandomi incredulo, mentre il mio culo è ancora desideroso delle sue attenzioni.
"Aspettami qui, che ho una sorpresa per te!", mi dice congedandosi con un sorriso furbo sulle labbra.
Qualche minuto dopo riappare con indosso soltanto le autoreggenti ed i tacchi a spillo, i lunghi capelli biondi le scendono mossi sulle spalle e tra le mani stringe un dildo nero con ventosa, di medie dimensioni, che mi sventola sotto al naso con aria minacciosa; lo fissa al pavimento e lo lubrifica con il gel, lasciandolo svettare eretto e pronto all'uso.
"Quello è il tuo posto, principessa" mi dice indicandomi il fallo.
"Ma Lorena non dirai sul serio", le dico un po' scettica.
"Non osare contraddire la tua regina!", mi intima afferrandomi per il mento.
Con decisione mi slaccia il vestito, lasciando le mie zone intime completamente esposte, e mi guida, tenendomi per i fianchi, nella discesa verso il posto che ha scelto per me; l'ingresso è un po' difficoltoso, ma alla fine il dildo rompe gli argini e si fa strada dentro di me. Mi fermo dopo averne fatto entrare quasi la metà per abituarmi a quel calibro ed iniziare a godere dopo il dolore iniziale.
"Dai bambolina, fallo entrare tutto per me..."
"Si, mia regina"
A poco a poco il fallo scivola interamente dentro di me ed il mio cazzo, se possibile, diventa ancora più turgido. Lorena mi da il ritmo, tenendomi per i fianchi, mentre mi muovo sull'asta facendo su e giù e gemendo sempre più forte.
"Più veloce, voglio vederti cavalcare come una vera maialina!"
"Si mia regina, sono ai tuoi ordini!"
Aumento la velocità della penetrazione, facendo scivolare ogni volta il dildo tutto dentro fino a sentirmi aprire, sotto il suo sguardo di approvazione; dopo alcuni minuti lei mi ferma e si impala sul mio cazzo durissimo, passando a comandare attivamente la cavalcata, come una cavallerizza in sella alla sua puledra. Preso in questa sorta di sandwich, perdo la cognizione del tempo, mentre la mia regina si dimena come un'amazzone ed io godo come poche volte nella mia vita. Scariche di piacere partono sia dal cazzo che dal culo ed arrivano al cervello a darmi una scossa che ad ogni colpo mi lascia stordita; le nostre grida di goduria si sollevano all'unisono e riempiono la stanza di tutta la carica sessuale sprigionata dai nostri corpi. Lei mi tiene per la testa e continua ad impalarsi sulla mia asta sempre più velocemente, dettando un ritmo forsennato anche al dildo nel mio culo.
"Specchio specchio delle mie brame, chi è la più perversa del reame?", mi chiede rallentando leggermente il ritmo
"Sei tu mia regina, sei tu!" le rispondo preso in questo vortice di lussuria.
Lei si alza lentamente dal mio attrezzo bagnato dei nostri umori e cammina sculettando fino al letto; ci si stende sopra, appoggiandosi con i gomiti, divarica le gambe e mi richiama con un gesto del dito. Mi alzo con calma, lasciando che il dildo liberi il mio ano voglioso ed ancora pulsante di piacere, ed ubbidisco, ormai sottomessa, al suo ordine silenzioso; mi dirigo verso di lei, mentre tutto il suo corpo mi manda segnali inconfondibili e mi invita a possederla.
Con il cazzo duro come il marmo penetro la sua fica ed affondo deciso fino a farlo entrare tutto dentro di lei; lei è bagnatissima, si irrigidisce nell'attimo dell'ingresso e poi si rilassa, gemendo quasi immediatamente. Inizio a scoparla con affondi lenti e passionali, mentre le tengo le gambe in aria; ogni spinta è scandita dal rumore delle mie palle che sbattono su di lei e dai suoi urletti che aumentano man mano di volume; le sue manifestazioni di godimento mi spingono ad aumentare l'intensità della penetrazione, i mei colpi ora sono sempre più rapidi e potenti e lei stringe le coperte con le mani e grida come una forsennata.
"Scopami Biancaneve, ti prego sfondami!" mi grida con gli occhi febbrili di lussuria.
"Si mia regina, stasera sei mia!"
Quando arriva l'amplesso, lei alza il viso verso l'alto e lancia un urlo carico di tensione sessuale; le lascio qualche istante per riprendere fiato e poi le prendo la mano e la faccio inginocchiare sul pavimento. Mentre mi masturbo furiosamente, le sbatto il cazzo sulla faccia, e poi le infilo la cappella tra le labbra; lei apre la bocca ed accoglie buona parte del mio attrezzo, lasciandosi scopare in bocca, mentre io rallento il ritmo per godermi ancora più il momento. Estraggo il cazzo dalla sua bocca poco prima di venire e le inondo il seno con tutto il frutto del mio piacere, restando poi in silenzio per assaporare gli ultimi spasmi dell'orgasmo che furiosi ed intensi mi abbandonano.
Lei mi guarda dritto negli occhi, con un dito raccoglie un po' del mio nettare finito sul seno e lo succhia avidamente; mi sorride maliziosa e poi si passa la lingua sulle labbra.
Ci ripuliamo e ci stendiamo sul letto per riprenderci dalla nostra lunga danza amorosa, entrambe ancora in lingerie; quando controlliamo l'ora, la festa è già cominciata da un bel po'.
"Sembra che si sia fatto tardi per andare alla festa", le dico sperando di non doverci più andare.
"Beh, possiamo sempre continuare i festeggiamenti qui, dopotutto i costumi sono ancora lì..."
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